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Seth, Laura Fiamenghi – segnalazione

Casa Editrice: Self Publishing | Prezzo: € 2,99 | Data di pubblicazione: 1 giugno 2023


Quarta di copertina: Seth, signore del Caos, dio dell’Ira e della Guerra, il più temuto e odiato tra gli dèi egizi, tanto da essere confinato nell’Oltretomba dai suoi stessi fratelli, lì dove ogni notte da millenni combatte contro Apopi, il mostro ancestrale. Una minaccia ben peggiore incombe però sul regno dei mortali e Seth viene liberato per fare ciò che gli viene meglio: uccidere mostri.
Soledad sa bene cosa sia la paura. Da tre anni ci convive dalla parte sbagliata della canna di un fucile, prigioniera in un campo di lavoro del Cartello in Messico. Nulla però l’ha mai terrorizzata come la vista dell’individuo che stermina i suoi carcerieri e si proclama suo nuovo padrone. Lui è terrore, non è umano, è qualcos’altro… un dio dallo sguardo rosso che la trascinerà con sé a caccia di mostri e alla ricerca di un modo per scongiurare la fine del mondo.
Due individui a cui la libertà è stata negata riusciranno a compiere una Profezia che non si piega alle leggi del Caos?


Seth – Dio del Caos Egizio


Seth il malvagio, Seth il distruttore, Seth il fratricida. Il Dio del Caos e dello spietato deserto. Colui che ogni notte, ritto sulla prua della barca solare, proteggeva il dio Ra e il suo lucente astro da Apopi.Un mostro per combattere altri mostri.

“Capii tre cose tutte insieme. Anzi, quattro. L’essere che mi stava osservando era antico, intelligente e folle. La quarta era che – sotto le vibrazioni innaturali che emanava – quell’essere era anche il pezzo di maschio più attraente su cui avessi mai posato gli occhi.”

Secondo un’antica profezia, il mondo presto giungerà alla sua fine per mano di quattro Distruttori provenienti dall’oscurità. E solo quattro ignoti campioni potranno contrastare la minaccia. Così, i re di tutti i pantheon hanno deciso di organizzare un torneo per decretare la loro identità.

I vincitori sono: Seth, Signore del Caos egizio; Lugh, Dio della Luce celtico; Nergal, Dio degli Inferi babilonese e Kári, Gigante norreno del Vento.

Le quattro divinità, ormai dimenticate dal mondo moderno, si ritrovano a dover adempiere alla loro missione e scoprire il luogo da cui ciascun Distruttore farà il suo ingresso nella nostra dimensione.

Tuttavia, lungo il loro percorso si imbattono in qualcosa che non avrebbero mai potuto prevedere: l’amore.

La serie “The Crimson Thrones” è così composta:

  1. SETH – Laura Fiamenghi
  2. LUGH – Francesca Trentini
  3. NERGAL – M. D. Ferres
  4. KÁRI – Monica B.
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La Fortuna Blackwater Saga, Michale McDowell – segnalazione

Casa Editrice: Neri Pozza | Prezzo: € 9,90 | Data di pubblicazione: 14 marzo 2023


Quarta di copertina: 1946. Come un organismo vivente, la famiglia Caskey si sviluppa e si trasforma. Alcuni affrontano la morte, altri accolgono la vita: tra riavvi¬cinamenti inattesi, rancori sordi e separazioni inevitabili le relazioni si evolvono. Ormai a capo della segheria e punto di riferimento del clan, Miriam lavora instancabilmente per rendere i Caskey sempre più ricchi. Una scoperta sorprendente e miracolosa – eccetto che per una persona – distribuirà la ricchezza anche in città. Ma sarà sufficiente questa improvvisa fortuna, ora che la natura reclama il suo debito?


Chi è Michael Mcdowell?






Michael MCDowell (1950-1999) è uno scrittore americano che ha pubblicato oltre trenta romanzi e scritto per la televisione e il cinema (Beetlejuice Nightmare before Christimas).

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La saga gothic horror ‘Blackwater’ di Michael McDowell arriva in Italia in sei volumi!

Arriva per la prima volta in Italia la saga horror gotica, ‘Blackwater‘ di Michael McDowell (la sua prima pubblicazione risale a quarant’anni fa) in tirature importantissime, a partire dal 17 gennaio.
Il compianto autore, venuto a mancare nel 1999 forse non vi dirà niente, ma è stato lo sceneggiatore di pellicole cinematografiche cult come Bettlejuice e Nighmare Before Christmas, oltre ad essere stato un grande amico di Stephen King e di Tim Burton.

L’intera saga è uscita per la prima volta negli Stati Uniti negli anni Ottanta, è stata riscoperta recentemente dai nostri cugini francesi.
In Francia è uscita la scorsa primavera, suddivisa in 6 volumi come da volontà dello stesso autore, ha riscosso un successo senza precedenti: 360 mila copie vendute e titoli sempre in classifica.
Nel nostro bel paese è la casa editrice Neri Pozza del gruppo Athesis a pubblicarla e la traduzione è a cura di Elena Cantoni.
A distanza di 12 anni dal lancio del marchio ‘Beat’, dedicato ai libri tascabili, farà debuttare l’intera saga nella collana Neri Pozza Beat che si affiancherà alla collana principale e ogni anno pubblicherà circa 45 titoli originali, rigorosamente in formato tascabile.
Le magnifiche copertine in rilievo metallico sono opera dello stesso stampatore – artigiano che ha creato le copertine francesi ed è impossibile non pensare di averle tutte, come ogni buon lettore che si rispetti.
Dunque, “Blackwater” uscirà in sequenza ogni due settimane ed il costo del singolo libro cartaceo sarà di € 9,90: il primo volume intitolato ‘La piena‘ sarà in libreria a partire dal 17 gennaio, poi ‘La diga‘ 31 gennaio, ‘La casa‘ 14 febbraio, ‘La guerra‘ 28 febbraio, ‘La fortuna‘ 14 marzo ed infine ‘La Pioggia‘ il 28 marzo.
Tutti i cartacei saranno di 256 pagine.

Un podcast, i book trailer e un gruppo Telegram accompagnano la pubblicazione che piacerà anche ai più giovani per le atmosfere sospese e i risvolti soprannaturali.
Sarà difficile abbandonare Perdido, il paese dove succedono cose incredibili.



LA PIENA | 17 gennaio
1919. L’acqua nera del fiume sommerge la cittadina di Perdido, Alabama.
La ricca famiglia Caskey, guidata dalla potente matriarca Mary-Love,
cerca di domare la violenza della natura. L’apparizione di una donna
seducente dai capelli color rame cambia tutto. Elinor ha un passato misterioso e un disegno oscuro: insinuarsi nel cuore della famiglia Caskey.



LA DIGA | 31 gennaio
1922. Solo una diga può controllare la furia delle acque. Ma attorno al
cantiere si verificano episodi inquietanti: correnti capricciose, sparizioni inspiegabili, operai in rivolta. La matriarca Mary-Love si scontra
con Elinor, ora parte della sua famiglia. A Perdido i mutamenti saranno
profondi, le conseguenze irreversibili. La lotta è appena cominciata.




LA CASA | 14 febbraio
1928, Perdido. Il clan Caskey è dilaniato dalla lotta intestina tra MaryLove ed Elinor. Altre ombre si allungano sull’orizzonte. Gli eventi varcheranno i confini dell’immaginazione. Elinor ha preso possesso della
casa più bella di Perdido. Ma negli angoli bui della magione allignano
ricordi spaventosi che, come ragni instancabili, tessono tele mortali.




LA GUERRA | 28 febbraio
1938. È l’alba di una nuova èra per il clan Caskey. La determinazione di
Elinor porta finalmente i suoi frutti. I nemici di ieri saranno gli amici di
domani. Il conflitto in Europa porta sangue nuovo a Perdido.




LA FORTUNA | 14 marzo
1945. Come un organismo vivente, la famiglia Caskey si sviluppa e si
trasforma. Alcuni affrontano la morte, altri accolgono la vita, tra riavvicinamenti inattesi, rancori sordi e separazioni inevitabili. Una scoperta
sorprendente farà prosperare la città.
Sarà sufficiente la fortuna, ora che la natura reclama il suo debito?




PIOGGIA | 28 marzo
1958. Gli anni passano ma non portano quiete per i Caskey. Dopo l’età
dell’oro, ritornano giorni bui. Qualcosa incombe su Perdido, i suoi abitanti e i suoi fiumi. Il tempo delle profezie è arrivato.

Noi siamo già in libreria ad acquistare il primo volume perché siamo davvero curiose di leggere questa saga! Un mistero a sei puntate: sarà come ‘leggere’ una serie TV!

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Artia di Camelot, Cecilia Randall – Recensione

Pensandoci, è assurdo che una donna non possa fare lo scudiero.

La Randall si lancia in un retelling ‘pericoloso’: se al posto di Artù a liberare la spada nella roccia fosse una ragazza?
Azzardato? Forse, ma arrivare a tanto non è per tutti, un tale livello di ‘rischio’ è possibile solo quando si ha capacità e grande potenza di scrittura e, soprattutto, nessuna paura.
Perché ripensando una leggenda tanto famosa e importante ci si può imbattere in critiche anche feroci e sicuramente non è facile cercare di trovare un punto di vista originale su una delle storie più raccontate di sempre.
Ma la Randall lo fa e ci riesce da grande maestra.
La storia si dipana velocemente e ci presenta subito la protagonista Artia, una ragazza appena sedicenne che vive con zii.
Personaggi che provocano da subito una proverbiale antipatia visto che la tengono sostanzialmente come una prigioniera da usare come merce di scambio per soldi, terreni e potere.
Artia però non pare accettare lo stato delle cose e il primo moto d’orgoglio che le vediamo fare è scappare a gambe levate non appena si rende conto che ne ha l’occasione.
Diciamo che la possibilità di non prendere più botte e di non essere più scambiata come una vacca è piuttosto allettante.
Scappa e da lì è tutto un turbine di avventure rocambolesche che fanno della lettura un momento davvero piacevole e avvincente.
Incontra Merlino, Ninive, Ygraine e Uther Pendragon, dimora a Camelot e estrae la spada dalla roccia. Come e cosa accade però non si dice.
Qui siamo spoiler free, anche se la storia potrebbe (ma non è così) essere risaputa.

Il libro è categorizzato come fantasy Young Adult soprattutto per via dell’età del personaggio principale ma penso che sia un fantasy apprezzabile a tutte le età, ha tutto quello che serve e anche qualcosa in più: l’audacia di trattare temi delicati come il ruolo femminile e la libertà di amare chi si vuole e farlo usando uno dei miti più famosi del mondo.

Un plauso alla Randall anche per la qualità di scrittura raggiunta, la strada da Hyperversum è stata tanta e il mestiere si vede e si legge.

Nel panorama del fantasy italiano la penna della Randall è, a mio avviso, una delle più raffinate ed eleganti, una delle migliori.


Autore: Cecilia Randall
Editore: Giunti Editore
Prima edizione: 9 novembre 2022
Pagine: 528 p. rilegato
Età di lettura: Young Adult
EAN: 9788809963702

Quarta di copertina: Per Artia, sedici anni, il futuro sembra già scritto: un matrimonio che altri hanno deciso per lei, come si conviene a una ragazza di buona famiglia. Solo che lei non ci sta: rivendica il diritto di scegliere la propria strada, opponendosi alle convenzioni e alle forze contrapposte che conoscono il segreto della sua nascita e che vorrebbero usarla nel grande gioco di potere che ruota attorno al trono. Nella lotta tra chi la vorrebbe eliminare e chi invece vorrebbe spingerla verso una misteriosa spada infilata in una roccia, Artia dovrà decidere chi è davvero. La sua risposta può cambiare il futuro della Britannia. Una storia coinvolgente con protagonisti a cui è impossibile non affezionarsi.



Chi è l’autrice: Cecilia Randall è lo pseudonimo di Cecilia Randazzo, scrittrice di romanzi fantasy e di racconti, nota soprattutto per la trilogia di Hyperversum.
Dopo aver conseguito una laurea in lingue, inizia a lavorare come grafico e web designer in un’azienda specializzata in servizi per il web e occasionalmente come illustratrice. Nel 2006 ha pubblicato il romanzo Hyperversum, con il quale si è aggiudicata nel 2006 il Premio Letterario Nazionale Insula Romana per la sezione “Narrativa edita ragazzi”, seguito da Hyperversum – Il falco e il leone e Hyperversum – Il cavaliere del tempo. Nel 2010 è uscito il romanzo Gens Arcana, mentre la sua ultima saga, Millennio di fuoco – Seija e Millennio di fuoco – Raivo sono usciti tra il 2013 e il 2014. Nel 2018 esce Lucas dalle ali rosse (De Agostini).

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Il nuovo libro di Licia Troisi: ‘Poe. La Nocchiera del Tempo’

Finalmente ritorna Licia Troisi con un fantasy dai risvolti fantascientifici: non vediamo l’ora di conoscere la protagonista femminile che si preannuncia foriera di una carica eccezionale.

Sarà il primo volume di una nuova saga intitolata ‘Le guerre del multiverso’, definita per ragazzi ma sicuramente adatta a essere letta un po’ da tutti.
‘Poe. La Nocchiera del Tempo’ uscirà l’otto marzo edito da Rizzoli e con una copertina davvero bellissima!
Sono già disponibili le prevendite in formato cartaceo e digitale.

Prezzo: 17.00 €
Pagine: 480
Tipologia: CARTONATO
Data di uscita: 08/03/2022

La quarta di copertina:
Poe è un’umana, che deve fare i conti con una Terra devastata da una misteriosa catastrofe. Allontanata dal suo mondo come reietta all’età di quindici anni, ha perduto tutto: amici, affetti, posizione sociale, ma grazie alla sua straordinaria forza d’animo, al coraggio e alla spavalderia ha saputo cavarsela, e oggi, a venticinque anni, è una Cercatrice abile e famosa, una dei pochi in grado di viaggiare attraverso i Pozzi, passaggi interdimensionali che collegano tra loro i mondi del multiverso. Quando le viene affidata la missione di recuperare per un misterioso committente un’arma devastante, tanto potente da fomentare una terribile guerra sul pianeta Mechanica, le viene affiancato Damyan, Cercatore come lei ma dalle orecchie a punta, i capelli ricci e verdi e gli occhi arancioni. A Poe la cosa non piace per niente: lei è abituata a cavarsela da sola, nel bene e nel male, la responsabilità di un compagno può essere un impedimento e trasformarsi in un peso troppo grande da portare. Nonostante tutte le sue resistenze, giorno dopo giorno i due diventano una squadra formidabile. Ma questa volta portare a termine la missione non basterà, questa volta Poe decide di andare a fondo di tutto ciò che c’è dietro, e invece di consegnare l’arma ai committenti architetterà un piano che la riporterà al passato, alle sue origini, agli affetti, e forse anche a una sorella che credeva perduta per sempre.

Chi è l’autrice?
Licia Troisi è nata a Roma nel 1980. Ha iniziato a scrivere da bambina e non ha mai smesso, neppure mentre studiava per prendere la laurea in astrofisica. Ha esordito come autrice nel 2004 con Le Cronache del Mondo Emerso, alle quali sono seguite, tra gli altri, La Ragazza Drago, I Regni di Nashira e La Saga del Dominio. Ha conseguito un dottorato di ricerca in astronomia ed è anche autrice di libri di divulgazione scientifica, tra cui l’ultimo La sfrontata bellezza del cosmo, vincitore del Premio Cosmos e finalista del Premio Asimov. Ama leggere – anche fumetti, in particolare i manga – e ascoltare musica rock e classica, ma più di tutto i Muse.

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Crystallum Saga, Giovanni Cacioppo – segnalazione

Editore: Self Publishing | Prezzo: € 18,99 | Data di pubblicazione: 27 novembre 2021

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Assediata dal più potente esercito del continente, la città di Amanastre invoca l’insperato aiuto del suo antico custode. L’ultima speranza dei popoli rimane legata a doppio filo al tesoro celato nei secoli.
La caccia alle ombre ha inizio. Forte di una nuova determinazione, Cora, con l’aiuto di Meyane e Gherial, partono per una ricerca serrata contro un nemico sfuggente e meschino, tra foreste minacciose, valli dimenticate e deserti mortali.

Nuove storie si diramano davanti agli occhi dei giovani di Lud, mondi lontani attendono di essere liberati e il destino del mondo è tenuto stretto tra le loro mani.

1.
A detta della signora Flint dovevano trovarsi un lavoretto estivo. E ufficialmente era proprio questa la loro intenzione.
Come se Aran e Cora avessero potuto anche solo immaginare di rubare una collana, coinvolgere il povero Fez e attraversare il continente. Tutto questo per assistere al più grande evento degli ultimi anni.
Ma loro avevano deciso di mettere la testa a posto, lo avevano detto chiaramente e soltanto i malpensanti avrebbero potuto supporre il contrario. I malpensanti… ed Elidana. Perché lei ha sempre qualcosa da ridire.
II.
Sono passati anni dalla loro separazione. Ma il rimorso, la paura, la colpa, sentimenti che fanno ormai parte del passato.
Sentieri pieni d’insidie attendono di essere calpestati.
Il tempo della fuga è terminato, adesso è il momento di riprendere in mano il proprio destino. Riparte da qui l’avventura di Cora e dei suoi amici. Ma, ricorda, non tutto è come sembra, non tutto è come viene raccontato e loro, faranno bene a tenerlo a mente.

III.
Le ombre si sono mosse, gli equilibri del continente si sono incrinati.
Una voce trasportata dai venti del nord porta con sé l’eco del cambiamento, ma è nel passato che Cora dovrà trovare risposte, un passato che affonda le mani nell’origine delle sue sventure.
Nel deserto, intanto, Sabbia brama vendetta, un desiderio che lo spingerà verso un destino a cui non era preparato.
Tra antichi misteri ed eredità riscoperte, il giro di boa è a un passo.
Numerose verità verranno a galla e districheranno la matassa di incertezze che ha accompagnato i personaggi durante la loro avventura.
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Book jumpers, Mechthild Gläser – recensione

Book Jumpers (Die Buchspringer) 
di Mechthild Gläser, Giunti, pag. 352, euro 12
Amy Lennox ha lasciato la Germania per passare le vacanze sull’isola scozzese dove è nata, e dove ancora vive sua nonna, nel castello di famiglia. Nonostante le proteste della madre di Amy la nonna rivela alla ragazza che alla loro e a un’altra famiglia, la famiglia Macalister, nel castello vicino è affidato un compito molto importante da secoli, ovvero impegnarsi a proteggere la letteratura. Per poterlo fare, sono dotati dall’età di cinque anni a quella di venticinque della capacità di ‘saltare’ dentro ai libri per controllare che tutto si svolga per il verso giusto, con l’obbligo di non interferire con le trame. È così che Amy conosce Will e Betsy, eredi dell’altra famiglia, e subito dimostra un gran talento nel rapporto con i libri. La trama è intervallata da frammenti di una fiaba bruciata per sbaglio secoli prima, i cui personaggi (una principessa, un cavaliere e due cortigiani), usciti dal mondo letterario, vivono tra gli uomini. Il cavaliere e i due cortigiani insegnano vestiti da monaci le regole per i nuovi eredi, mentre la principessa è scomparsa. Verso la metà del romanzo iniziano i problemi, perché un misterioso ladro ha cominciato a rubare le idee che contraddistinguevano dieci libri, così comincia la ricerca, che non impiega molto per volgere alla soluzione.

Mechthild Gläser (Essen, 1986) è una scrittrice tedesca di letteratura fantasy. Ha studiato Politica, Storia ed Economia; vive nella regione della Ruhr. Le piace inventare storie e ha presto iniziato a scriverle, il suo romanzo, Book Jumpers, ha catturato in pochissimo tempo l’attenzione del web e ha esaurito, in soli tre mesi, le prime due tirature, divenendo in Germania un immediato best seller.
Nel 2013 è stata premiata con il Premio Seraph nella categoria esordienti per il suo primo romanzo Stadt aus Trug und Schatten.

I suoi lavori:

La recensione
[a cura di Bianca Casale]
Le premesse erano davvero delle migliori, idea di base sogno di ogni lettore che si rispetti: entrare e uscire a piacimento dal mondo letterario. Poi però arriva la dura realtà, l’enorme potenzialità di questo romanzo si scontra con una narrazione carente e una caratterizzazione dei personaggi a volte davvero ai limiti del cliché paradossale. Tutti gli adulti in questo volume sono degli incapaci e si barcamenano in maniera egoistica tra l’abbandono dei figli e l’idiozia più assoluta.
Ma non è tutto da buttare, sia inteso. Sarebbe soltanto da riscrivere da capo tenendo il plot e buttando tutto il resto.
Anche l’ambientazione, una romantica isola scozzese, risulta uno sfondo poco definito e manca completamente della presenza che ci si aspetterebbe da una natura così forte e aspra come quella del nord della Scozia.
Lo spunto Montecchi vs. Capuleti, alias la secolare rivalità delle due famiglie a cui appartengono i due rampolli protagonista e co-protagonista è sviluppato a livello scuola dell’infanzia. Si tratta di un romanzo definito YA ma la situazione in realtà è che, forse, risulta adatto a ragazzi delle medie, a prova di questo l’editore Giunti lo consiglia per età di riferimento 12 anni.
Tralasciando l’estrema prevedibilità della storiella amorosa tra i due suddetti rampolli, priva di qualunque pathos e tensione, rimane solo l’intreccio che in effetti scorre velocemente e fa giungere alla fine in pochissimo tempo.
Risultato complessivo raffazzonato e poco soddisfacente, lascia con la sensazione che manchi qualcosa ed è un vero peccato perché sarebbe stato un grandissimo romanzo d’avventura se si fosse spinto un po’ di più sulla prosa e sulla costruzione di personaggi e ambientazione.
Speriamo che nei successivi romanzi la Glaser sia maturata in tal senso.
Immediatamente si fa il paragone con ‘Il caso Jane Eyre‘ di Jasper Fforde dove però vi era il filo portante dell’ironia oltre a una concordanza nella trama che qui manca del tutto. Ma, dobbiamo dirlo, non era un romanzo definito per ragazzi quindi in effetti il paragone regge solo fino ad un certo punto: salti nel mondo letterario.
Riassumendo: per noi Book Jumpers è un’occasione sprecata quasi del tutto se letto da un pubblico adulto ma sicuramente godibile per ragazzi tra i 10 e i 15 anni.

Per meglio rendersi conto ecco un estratto:

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FantasyEra: un magazine per il Fantasy!

Dal 17 giugno è stato dato il via alla campagna crowdfunding per realizzare il magazine Fantasy Era. Prospettive inedite sul genere saranno al centro del nuovo cartaceo dedicato all’immaginario fantasy. Con un occhio particolare alla sostenibilità.

Il 17 giugno è partita la prima campagna Kickstarter di Fantasy Era, portale di informazione dedicato al fantasy e alla cultura fantastica. La campagna di raccolta fondi è destinata a finanziare la produzione del semestrale cartaceo, realizzato dalla redazione, dai collaboratori e dai partner.  


In caso di raggiungimento dell’obiettivo di finanziamento, l’obiettivo sarà quello di divulgare il fantasy e le sue innumerevoli declinazioni, grazie ad approfondimenti tematici, contributi di artisti e scrittori, rubriche e articoli dedicati alla pop-culture. Un numero da collezione, il numero zero, in parte interattivo e capace di far respirare la vera ampiezza di un genere spesso vituperato, di cui spesso si ignorano le storiche origini; il progetto è rivolto a chi voglia coltivare la passione, essere aggiornato sulle novità e scoprire nuovi luoghi e prospettive differenti. Tra le firme del numero d’esordio, Licia Troisi astrofisica e autrice fantasy italiana più venduta al mondo, grazie al successo delle saghe del “Mondo Emerso”; Oronzo Cilli, collezionista, membro della Tolkien Society inglese e direttore della Collana di studi sulla vita e sulle opere di J. R. R. Tolkien; Andrea Tortoreto, docente di filosofia, autore del volume Filosofia della Fantascienza. Oltre a monografie e saggi accademici ha pubblicato racconti di fantascienza sulla Writers Magazine Italia e su Il Magazzino dei Mondi


«Dietro al progetto di Fantasy Era Magazine c’è una redazione che lavora insieme ormai da anni – spiega la creatrice e responsabile del progetto, la giornalista Valentina Isernia – nata nel 2016 dall’idea di riunire appassionati di tutta Italia. Sono i redattori, gli artisti, i videomaker e content creator accomunati dalla passione per il genere che hanno voluto partecipare e contribuire a comunicare un mondo affascinante e emozionante con un occhio di riguardo anche alla storia e, sorprendentemente, alla scienza». 

Fantasy Era è un portale web ma è anche social, con una pagina FB che conta quasi 24mila follower.

«In un periodo difficile per i giovani che vogliono tentare di intraprendere percorsi nuovi, abbiamo puntato sui potenti strumenti offerti dal web per concedere la possibilità al gruppo di autofinanziarsi, creando con le proprie forze, dai contenuti alla veste grafica e al materiale promozionale, qualcosa che fosse la sintesi di ciò che li appassiona. L’obiettivo è colmare un vuoto presente nell’attuale proposta editoriale».

Un progetto che, in linea con i principi dei suoi creatori, guarda al futuro con l’obiettivo della sostenibilità: «Abbiamo molto a cuore la lotta alla sostenibilità – spiega Bianca Casale, architetta e caporedattrice, curatrice del blog partner Il Bistrot dei Libri – ed è per questo che abbiamo deciso di inserire fra i goal della campagna la stampa su carta riciclata; ci rendiamo conto che si tratta di un rischio, dato l’inevitabile aumento del costo, ma siamo certi della consapevolezza che si tratti di un investimento che ripaga noi e i nostri lettori».

Fantasy Era, inoltre, è progettata seguendo principi di inclusività linguistica e culturale. Al di là delle tematiche trattate, la versione su carta verrà realizzata con un’attenzione particolare al linguaggio di genere e all’utilizzo per i testi interni di font ad alta leggibilità.


Un progetto curato da un team di professionalità eterogenee, ma tutte formate negli anni da esperti del settore dell’informazione all’etica giornalistica. A sostenere il team, è infatti la cooperativa di giornalisti IdeaDinamica, team di giornalisti professionisti eclettici e multidisciplinari:

«Siamo felicissimi di sostenere questo ambizioso progetto editoriale – spiega Mario Maffei, presidente della cooperativa di giornalisti IdeaDinamica – non solo perché la sua ispiratrice, Valentina Isernia, è vicepresidente della nostra casa editrice, ma anche perché manca in Italia una rivista “colta” su un filone letterario amatissimo dal pubblico».

Alle dichiarazioni di sostegno si è unita anche Marilù Mastrogiovanni, giornalista e presidente del premio mondiale per la libertà di stampa “Guillermo Cano” dell’Unesco:

«Valentina ha inseguito questo sogno con caparbietà fin da giovanissima, entrando nella redazione del giornale d’inchiesta “Il Tacco d’Italia” in punta di piedi, appena maggiorenne, conquistandosi uno spazio tutto suo e costruendo la sua professionalità con umiltà. Ha coltivato il suo talento con rigore e le ali che le sono spuntate sono più forti di quelle dei suoi draghi, ma lievi e delicate, come quelle delle sue fate. Immersa nel suo mondo magico, è la persona più concreta, forte e tenace che io conosca; la “nostra” vicepresidente è un esempio per tutti noi! Vola, Valentina, Vola!»

La campagna terminerà il 16 luglio 2021 e la rivista, insieme alle ricompense, sarà inviata ai suoi sostenitori nel mese di ottobre 2021. Tutti i contenuti e gli ospiti del numero zero sono disponibili al link della campagna Kickstarter.

Info e contatti:

 Ufficio Stampa Fantasy Era
 Valentina Isernia

  Il Nostro Asporto - Capriccio di Como
391 7246389
redazione@fantasyera.it
www.fantasyera.it

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Il priorato dell’albero delle arance -Samantha Shannon

Recensione dello ‘special guest’ Fabrizio Pressi 

Trovo difficile avvicinarmi ai romanzi ‘fantasy’ e non per il fatto che i mondi del ‘fantasy’ non mi piacciano, anzi, son sempre altissime le aspettative, la voglia immensa di finir rapito in un mondo fantastico di eventi mirabolanti col rischio di rimanere deluso da cliché e stereotipi sviluppati malissimo, da personaggi piatti più delle pagine del libro sul quale son scritti: non è il caso del “Priorato dell’albero delle arance”. Promosso a pieni voti per quanto mi riguarda.

Bisogna non farsi scoraggiare dalla grandezza del volume, 816 pagine, insolito in un periodo storico dove, per far fronte all’esigenza editoriale ed al marketing, nonché ad un’aumentata pigrizia del “medio lettore”, si tende a suddividere tutto in saghe invece di presentare al pubblico un libro voluminoso; non è stato il mio caso, avendolo letto in formato digitale, non lo sarebbe stato ugualmente ed anzi, vista la bellezza del romanzo acquisterò anche il cartaceo, non me ne vogliate: si tratta di una forma di ‘feticismo da libro’.

Detto ciò, parliamo della storia del priorato, cerchiamo di capire se vale davvero la pena di perderci fra le sue pagine: per me sì, eccome.

L’autrice parte fin da subito, in un gioco sapientemente sviluppato, rimbalzando da capitolo a capitolo tra Oriente ed Occidente sviluppando parallelamente la vicenda su due fronti differenti che via via si intrecceranno. Scopriamo di esser stati catapultati all’interno di un mondo che presenta tre grandi territori —l’Oriente, l’Occidente ed il Meridione— divisi economicamente, politicamente e geograficamente da un grande oceano.Book Review: 'The Priory Of The Orange Tree' by Samantha Shannon ...

Sono passati quasi 1000 anni dal grande evento che ha visto i popoli di questa terra uniti contro la venuta del più grande dei mali: il ‘senza nome‘ e la sua armata draconica; un mostro immenso elevatosi dagli abissi della terra, un drago malefico che ha sconquassato il mondo intero. Allora fu sconfitto, ricacciato negli abissi, non ucciso. Oggi potrebbe tornare, forse.

In Occidente è il regno di Sabran Nona, ultima regina della casata dei Berethnet, a detenere il potere politico ed anche quello religioso. Sabran discende direttamente dal Santo, e la religione del luogo è incentrata sulla sua figura. È ferma credenza che finché una regina Berethnet sarà sul trono il “senza nome” non potrà tornare. È una terra che odora di alto medioevo, con regole rigide e spesso incomprensibili, con una corte imposta ed una paura —spesso legata all’ignoranza sul resto del mondo —di tutto ciò che la religione di stato non espliciti.

In Oriente è tutt’altra cosa: il commercio è più sviluppato, anche se limitatamente alla terra orientale. I draghi, non quelli draconici ma quelli che arrivano dal mare, sono ascoltati e venerati come Dei. La paura verso la ‘peste draconica’, un morbo non ancora sconfitto e che arriva dai draghi del “senza nome” è talmente alta che il commercio ed anche i rapporti diplomatici con l’occidente e con il meridione non esistono e se uno straniero si facesse trovare sulle loro terre sarebbe subito giustiziato. In questa terra troviamo Tané, giovane guerriera, la quale ha dedicato la vita intera all’addestramento per diventare ‘cavaliera di draghi’, il più rispettato e nobile ordine cavalleresco, gli unici che possono cavalcare i draghi di mare e che hanno l’onore di condividere con loro una sapienza antica. L’imperatore ed i draghi di mare sono indissolubilmente legati.

Il Meridione lo scopriamo prima indirettamente e poi via via in maniera più diretta grazie al terzo personaggio chiave del romanzo: Eadaz du Zāla-uq Nāra (Ead per gli amici) e profuma di deserto, di the alla menta e di dervisci. Ead si trova lontano da casa sua, inviata alla corte di Sabran sotto mentite spoglie per proteggere la regina Sabran e la sua possibile discendenza. Eadaz è una monaca guerriera, il priorato delle arance è una versione clericale che ricorda le amazzoni: tutte guerriere. Inoltre sono maghe, nutrono la loro forza magica grazie ai frutti dell’albero delle arance, protetto e venerato all’interno del priorato. Il priorato stesso è nascosto agli occhi del mondo, la loro setta segreta cerca a suo modo una strada per scongiurare il ritorno del ‘senza nome’.

In Occidente la magia è considerata eresia, per loro i draghi dell’est sono uguali all’armata draconica, gli stessi orientali sono eretici perché venerano i draghi di mare, una cosa sola risulta importante: la regina deve prender marito e deve procreare la regina futura, solo così si potrà proseguire la stirpe del Santo e salvarsi dal ritorno del ‘senza nome’. Ma qualcosa potrebbe andare storto, alcune cose a dire il vero…

Anche in Oriente alcuni accadimenti sembrano minare la tranquillità: l’apparizione di un forestiero prima e dei pirati dopo; questi ultimi solcano il grande oceano commerciando clandestinamente carne, scaglie e denti di drago per fini non sempre nobili.

In meridione un grave avvenimento rischia di destabilizzare il priorato stesso.The Priory of the Orange Tree (With images) | Orange tree, Books ...

Tutto sembra collassare in un vortice via via più intenso dove ogni personaggio principale, e la ruota di personaggi secondari che agitano il mondo del romanzo, dovranno vedersela non solo con i nemici esterni ed il rischio del ritorno imminente del ‘senza nome’ ma per risollevare le sorti stesse del mondo e vincere un’eventuale ultima guerra, saranno costretti a rimettere in gioco le proprie credenze, le proprie convinzioni, la propria fede.

Tre amuleti, una strega, due alberi sacri, una discendenza lunga 1000 anni ed il risveglio del ‘senza nome’. Le tre eroine saranno all’altezza del compito che il destino ha loro imposto? 

In tutto questo susseguirsi di eventi che incalzano egregiamente tessuti insieme  spicca ed è da sottolineare, la forte propensione alla libertà dell’amore, sopra ogni altra cosa e la componente totalmente femminile delle protagoniste del romanzo.

Tre donne, a loro modo forti e determinate, che sì, nutrono ognuna i propri dubbi – come potrebbe essere diversamente per dei personaggi – ma che con enorme coraggio si presentano come capaci di portare a compimento grandissime cose.

L’amore poi, non ve n’è uno, nella storia, che non sia autentico e sincero. Come a ribadire in una seconda trama che si dipana non tanto dagli accadimenti della storia stessa, quanto dal destino che l’amore stesso ha in serbo per i personaggi, che non esiste differenza di genere quando si devono compiere grandi gesti o  ci si innamora, che non esiste differenza di culto che possa tenere lontano le persone, che non esistono confini (se non quelli immaginati dalle nostre gabbie mentali) e con essi differenze nel genere umano. Un enorme inno alle libertà individuali che non si può non notare e soprattutto apprezzare.

Straconsigliato.


ilpriorato
Titolo:
Il priorato dell’albero delle arance
Autore: Samantha Shannon
Casa Editrice: Mondadori
Prezzo: € 22,00 cartaceo
Pagine: 816 pagine
Data di uscita: 30 Novembre 2019
Valutazione: ✐ ✐ ✐ ✐✐

Quarta di copertina:

LA CASATA DI BERETHNET ha regnato sul Reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora sposata, ma per proteggere il reame dovrà dare alla luce una figlia, un’erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell’ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini. A vegliare segretamente su Sabran c’è però Ead Duryan: non appartiene all’ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, è in realtà l’adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys.

Al di là dell’Abisso, in Oriente, Tané studia per diventare cavaliere di draghi sin da quando era bambina. Ma ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.

L’autrice:

Samantha Shannon è nata a Londra nel 1991. Nel 2013 ha pubblicato La sognatrice errante, il primo dei sette volumi della serie La stagione della Falce, a cui sono seguiti The Mime Order nel 2015 e The Song Rising nel 2017, tutti bestseller internazionali, tradotti in ventisei lingue. Imaginarium Studios, inoltre, ne ha acquisito i diritti cinematografici. Il Priorato dell’Albero delle Arance è il quarto romanzo dell’autrice.

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Morte di una strega – Mariangela Cerrino

 

FRONTE-MORTE-DI-UNA-STREGA

La cosa che più mi affascina dei libri di Mariangela Cerrino è la sua capacità di farti immergere fin dalle prime parole nel periodo storico in cui è ambientato il romanzo.

Apri il libro ed ecco la magia: luoghi e personaggi sono lì presenti, li vedi e più procedi nella lettura e più ti sono a fianco.

E tu leggi, leggi fino alla fine perché sempre più ti sembrano reali. L’estrema ricerca storica e la fedeltà nella descrizione dei luoghi che stanno alla base dello scritto fanno in modo che il racconto scorra fluido.

Questo libro parla di un periodo storico difficilissimo e angosciante, la Francia del 1314 con l’Inquisizione che rendeva sempre più bui i tempi e in cui soprattutto le donne non avevano nessun potere per elevarsi al di sopra di oggetti e, anzi, quelle poche che come l’eroina del libro, si distinguevano per la loro intelligenza e capacità venivano condannate a morti orribili, tacciate come streghe.

Adèmar, signore di Cly, è un illuminato, capace di “vedere oltre” grazie a intuizioni, premonizioni che gli aprono mente e sprazzi di futuro. Medico, forse mago, con grandi tragedie alle spalle, dovrà scontrarsi con un giovane inquisitore dalle grandi ambizioni. L’incontro con Iseline, donna con conoscenze di medicina e non solo, è assolutamente inevitabile, e i loro sentimenti, descritti con leggerezza e riservatezza che ne fanno un sentimento universale, come a dirci che gli uomini e le donne nella loro ricerca d’amore non sono assolutamente cambiati nei secoli. Il finale, come una bella alba ci fa intravvedere una speranza e un seguito che aspettiamo con impazienza.

recensione a cura di Angela Betta Casale

Casa Editrice: Leone editore
Prezzo: € 13,90 cartaceo – € 2.99 e-book (amazon, bookrepublic, ibs)
Pagine: 360 pagine
Data di uscita: marzo 2020
Valutazione: ✓✐✐✐✐ ✐

La trama nel dettaglio: Adémar de Cly ha trent’anni, è un medico erudito e possiede RETRO-MORTE-DI-UNA-STREGAuna dote che lo pone costantemente in pericolo: lui vede oltre. Può sapere quello che non è ancora accaduto e scoprire i segreti di chi gli sta accanto. Di ritorno dall’esilio volontario, dopo aver vendicato la morte della moglie e del figlio, Adémar giunge alla corte del pontefice ed è chiamato a destreggiarsi tra conti in sospeso, complotti e delitti. È proprio in questa occasione che incontra Isaline, una giovane donna rinchiusa nel Castello, che conosce a fondo l’arte della medicina e che è stata accusata di aver ucciso suo padre, ma che si rivela per lui un’ottima aiutante. Nonostante la tregua sembri vicina, l’ombra dell’Inquisizione si posa sul loro amore, e il malvagio domenicano Janus promette al valoroso Adémar che presto giungerà la sua fine.

L’autrice: Mariangela Cerrino è nata a Torino nel 1948. Appassionata di storia americana, fin da giovanissima è autrice di numerosi romanzi storici editi da Sonzogno (firmati con uno pseudonimo), tra cui Blue River (1966) e L’anima selvaggia (1977). A partire dagli anni Ottanta, esplora il genere fantasy e la fantascienza e dà vita ad alcuni tra i suoi testi più celebri. Tradotta in Germania e in Spagna, ha vinto il Premio Italia grazie al racconto Il segreto di Mavi-Su. L’ultimo romanzo pubblicato, prima di questo, è il thriller Il Ministero delle ultime ombre (2015). Attualmente collabora con numerosi editori, quotidiani e settimanali.
Per saperne di più la bio del sito ufficiale qui.

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2 settembre 1973 – Namaàrie professor Tolkien

“No!” disse Thorin. “In te c’è più di quanto tu non sappia, figlio dell’Occidente cortese. Coraggio e saggezza, in giusta misura mischiati. Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni al di sopra dei tesori d’oro, questo sarebbe un mondo più lieto. Ma triste o lieto, ora debbo lasciarlo. Addio!”

Così si congeda Thorin ne ‘Lo Hobbit‘ ed è con queste parole che vogliamo immaginare il congedo di J.R.R. Tolkien dalla terra dei vivi. Accadde oggi nel 1973, Tolkien morì a Bournemouth nel Dorset, aveva 81 anni.

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Targa sulla panchina dedicata a Tolkien agli University Parks di Oxford.

Il professore di Oxford visse una vita che possiamo definire in molti modi fuorché insignificante, nacque in Sudafrica sul finire dell’Ottocento da famiglia inglese, attraversò i primi anni di vita e il primo quarto del Novecento tra trasferimenti, la perdita di entrambe i genitori e l’affido ad un tutore cattolico. Eccelse da subito nelle capacità linguistiche, crebbe orfano e si innamorò di Edith, vinse una borsa di studio e partì per la guerra, finì nella Somme e si ammalò.
Si sposò nel 1915 prima di partire per il fronte.

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l’ingresso della mostra “Maker of Middle Earth” tenutasi nel 2018 a Oxford, presso la Biblioteca Bodleiana.

Tornò dalla Francia segnato dal conflitto e avendo perso molti amici. Poco dopo nacquero i primi due figli e il professore cominciò la sua carriera accademica.
Tra il 1920 e il 1930 scrisse moltissimo e nel 1937 pubblicò ‘Lo Hobbit’.

La creazione della Terra di Mezzo prese buona parte degli anni successivi, fino al 1954/55 quando pubblicò, in tre volumi ‘Il Signore degli Anelli’.

Fu grande amante dalla natura e dopo il ritiro dal lavoro, avvenuto nel 1969, si trasferì con la moglie nella cittadina costiera di Bournemouth. Edith morì nel 1971 e lui la seguì due anni dopo.

 

 

 

 

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La lapide al Wolwercote Cemetery di Oxford

Dopo aver condiviso la vita giacciono insieme nella tomba del Wolwercote Cemetery dove la lapide ricorda i loro nomi e i loro soprannomi: Luthien e Beren.
Potremmo parlare della religione, della sua influenza sull’intero genere Fantasy e più in generale sulla letteratura, potremmo fare illazioni sull’ipotetico messaggio politico dei suoi scritti, potremmo. Ma non oggi.
Oggi rendiamo omaggio al nostro professore preferito, lo salutiamo con deferenza, prendiamo atto della sua mancanza e del suo lascito.

 

Namaàrie professor Tolkien.

 


A cura di Bianca Casale

 

 

 

 


A cura di Bianca Casale 

Pubblicato in: approfondimento, LETTERATURA FANTASY, Romanzo

I suoi primi 40 anni. La storia infinita.

 […] ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta.

Il primo settembre del 1979 uscì in Germania la prima edizione de ‘La storia infinita’ (Die unendliche Geschichte) di Michael Ende, in un volume curatissimo con copertina rigida in seta e un doppio colore d’inchiostro: rosso per il testo ambientato nel mondo che tutti conosciamo e verde per le parti trattanti Fantàsia.

Due colori del testo, perché il libro è un bellissimo esempio di metanarrazione, per semplicità possiamo dire che si tratta di un romanzo nel romanzo.

Il protagonista di questa storia è Bastiano Baldassare Bucci, un bambino del mondo reale che viene catapultato, attraverso la lettura di un libro, nel Regno di Fantàsia. Qui incontrerà, Atreiu giovane guerriero della tribù dei Pelleverde, incaricato dall’Infanta Imperatrice per trovare una soluzione al dramma che sta vivendo il Regno di Fantàsia: la terribile avanzata del Nulla.
Il Nulla è una forza misteriosa che mano a mano ingloba e fa sparire intere regioni del Regno.

In Italia abbiamo dovuto aspettare il 1981, per avere un’edizione di questa meraviglia,  merito della Longanesi.
Nel 1984, dopo il grande successo del romanzo, ecco la celeberrima trasposizione cinematografica del regista Wolfgang Petersen, celeberrima sì ma Michael Ende,  dopo aver visto la prima del film, avrebbe dichiarato, arrabbiato per le notevoli modifiche che produzione e regista avevano applicato alla storia: «…auguro la peste ai produttori. M’hanno ignorato. Quello che mi hanno fatto è una zozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico».[1]
Risultati immagini per artaxEnde intentò addirittura una causa che però perse, il film intanto diventò un successo e chi è stato bambino in quel periodo, senza alcun dubbio, amò alla follia quella pellicola e pianse a dirotto per la scena di Artax, il cavallo di Atreiu.

Il libro è, ora come nel 1979, un capolavoro assoluto. Ricco di allegorie e di una mitologia creata dall’autore per raccontare il mondo di Fantàsia, il viaggio di Bastiano dentro Fantàsia e dentro se stesso. Romanzo di formazione pieno di magia che spinge il lettore, giovane ma anche adulto, a ripensare alla creatività e alla fantasia come chiave di volta della vita intera.

All’epoca accolto in maniera eccelsa dal pubblico ma non troppo apprezzato dai critici ‘La storia infinita’ compie 40 anni e sembra, nello stesso momento, scritto ieri e antico.
Gli strati di lettura sono quasi infiniti come nel titolo si suggerisce, rileggerlo da adulti è un piacere della riscoperta e un godimento raro. Leggerlo da bambini è, invece, la chiave per un viaggio che ha un ritorno solo: lo stupore magico.


Ende è, forse, l’autore tedesco contemporaneo più famoso, morì nel 1995 dopo una vita piuttosto travagliata; ci ha lasciato una serie di opere, meno celebri de ‘La storia infinita’: ‘Momo’, ‘Lo specchio nello specchio’, ‘La notte dei desideri’ per citarne qualcuno.
In ‘Momo’  Ende scrive:

Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il tempo. Esistono calendari ed orologi per misurarlo, misure di ben poco significato, perché tutti sappiamo che talvolta un’unica ora ci può sembrare un’eternità, ed un’altra invece passa in un attimo… dipende da quel che viviamo in quell’ora. Perché il tempo è vita. E la vita dimora nel cuore.

La dimora per ‘La storia infinita’, ormai quarantenne, è nel nostro cuore.

a cura di Bianca Casale