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Tre gocce d’acqua, Valentina D’Urbano – Calendario dell’Avvento

Consigliato a chi ama i romanzi complessi che tengono incollati alle pagine.



Celeste e Nadir non sono fratelli, non sono nemmeno parenti, non hanno una goccia di sangue in comune, eppure sono i due punti estremi di un’equazione che li lega indissolubilmente. A tenerli uniti è Pietro, fratello dell’una da parte di padre e dell’altro da parte di madre. Pietro, più grande di loro di quasi dieci anni, si divide tra le due famiglie ed entrambi i fratellini stravedono per lui. Celeste è con lui quando cade per la prima volta e, con un innocuo saltello dallo scivolo, si frattura un piede. Pochi mesi dopo è la volta di due dita, e poi di un polso. A otto anni scopre così di avere una rara malattia genetica che rende le sue ossa fragili come vetro: un piccolo urto, uno spigolo, persino un abbraccio troppo stretto sono sufficienti a spezzarla. Ma a sconvolgere la sua infanzia sta per arrivare una seconda calamità: l’incontro con Nadir, il fratello di suo fratello, che finora per lei è stato solo un nome, uno sconosciuto. Nadir è brutto, ruvido, indomabile, ha durezze che sembrano fatte apposta per ferirla. Tra i due bambini si scatena una gelosia feroce, una gara selvaggia per conquistare l’amore del fratello, che preso com’è dai suoi studi e dalla politica riserva loro un affetto distratto. Celeste capisce subito che Nadir è una minaccia, ma non può immaginare che quell’ostilità, crescendo, si trasformerà in una strana forma di attrazione e dipendenza reciproca, un legame vischioso e inconfessabile che dominerà le loro vite per i venticinque anni successivi. E quando Pietro, il loro primo amore, l’asse attorno a cui le loro vite continuano a ruotare, parte per uno dei suoi viaggi in Siria e scompare, la precaria architettura del loro rapporto rischia di crollare una volta per tutte. Al suo settimo romanzo, Valentina D’Urbano si conferma un talento purissimo e plastico, capace di calare i suoi personaggi in un’attualità complessa e contraddittoria, di indagare la fragilità e la resilienza dei corpi e l’invincibilità di certi legami, talmente speciali e clandestini da sfuggire a ogni definizione. Come quello tra Celeste e Nadir, che per la lingua italiana non sono niente, eppure in questa storia sono tutto.

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Avvento e Libri: Zerocalcare

Giunti all’ultimissima casella del nostro piccolo calendario dell’Avvento libroso, notoriamente deve essere la casella più grande, il dolcetto più ambìto e importante. L’abbiamo voluta dedicare al fenomeno Zerocalcare.
Impossibile non averne sentito parlare negli ultimi tempi e altamente improbabile non aver mai incrociato la coda chilometrica che si forma, invariabilmente, davanti agli stand della Bao Publishing quando c’è lui.
Indubbiamente è diventato il fumettista italiano più amato: Michele Rech, in arte Zerocalcare, classe 1983, romano di Rebibbia ma per metà francese. Un ibrido che cresce a liceo francese e centri sociali.

“I cuori non sono tutti uguali. Si modellano, si sagomano, sulle esperienze. Come un tronco che cresce storto adattandosi a quello che c’ha intorno.”

Negli ultimi tempi, dicevamo, ha fatto parlare di sè con la serie ‘Strappare lungo i bordi’, la prima (di tante?) del fumettista romano, disponibile solo su Netflix.
Ci aveva già regalato sorrisi e pensieri, in forma seriale, durante il lockdown: Rebibbia quarantine.
Ma torniamo a ora e alla sua ‘Strappare lungo i bordi’: successo immenso e forse non del tutto previsto data la mole di notorietà che si è riversata sul suo riservato autore. A detta sua pare che non l’abbia presa benissimo.
La serie è comunque un capolavoro e vi consigliamo assolutamente di guardarla, se ancora non l’avete fatto perché merita davvero: dalla sigla, ai disegni, alla poesia, all’ironia all’animazione e pure al doppiaggio e a come si sopravvive, in fondo.

E allora noi andavamo lenti perché pensavamo che la vita funzionasse così, che bastava strappare lungo i bordi, piano piano, seguire la linea tratteggiata di ciò a cui eravamo destinati e tutto avrebbe preso la forma che doveva avere. Perché c’avevamo diciassette anni e tutto il tempo del mondo.


Cos’altro sappiamo di Zerocalcare? Qualche cenno biografico lo abbiamo già riportato e sappiamo inoltre che il nome d’arte che lo ha reso famoso è un nickname nato per una discussione su internet. Sappiamo che aderisce ad uno stile di vita straight edge che vor dì che vive di astinenze: no fumo, no alcool e no droghe. Sappiamo che già nel 2019 aveva raggiunto il milione di copie vendute.

I libri di questo autore, tutti editi da Bao Publishing non sono per niente da sottovalutare, non sono scontati e sono la prova provata che i ‘fumetti’ possono dire molto e affrontare elementi emotivi e alti tanto quanto i loro parenti letterari più ‘classici’.
Ve li elenchiamo e speriamo che li comprerete tutti in massa, che li regalerete a Natale, ai compleanni ma pure senza motivo alcuno: così, senza senso.


L’opera è composta da storie di poche tavole l’una, per lo più autoconclusive, ma che messe insieme compongono un affresco più grande e complesso. Partendo dal momento in cui viene a sapere della morte di Camille, sua vecchia amica e primo grande amore, l’autore inframmezza flashback adolescenziali che descrivono la storia della loro amicizia a racconti della sua vita quotidiana da quasi-trentenne nella Roma degli anni duemila.
Nei diversi racconti è sempre affiancato dall’amico Armadillo, personaggio immaginario che incarna le sue paure e le sue insicurezze, oltre a diversi altri personaggi ricorrenti fra cui gli amici Secco e Greta e i propri genitori rappresentati con le fattezze di Lady Cocca per la madre e di Mr. Ping per il padre.


Il libro si svolge in tre fasi della vita dell’autore: dall’età delle elementari si passa alle superiori, sempre nella stessa scuola, per poi concludere con l’età adulta. Per tutte e tre le tappe, Zerocalcare viene sempre circondato dai suoi amici e compagni di scuola, e vengono raffigurati i suoi punti di riferimento del momento: ad esempio, per l’età infantile Zerocalcare viene consigliato da David Gnomo, He-Man e Dart Fener, per l’adolescenza segue gli insegnamenti di Kurt Cobain, Joe Strummer e Che Guevara, spesso in contrasto con loro, mentre nell’età adulta la sua coscienza viene impersonata dai tre porcellini.
Alle elementari, dopo essere stato con Sarah e Secco nel bosco vicino alla scuola, Zero viene messo alle strette da Madame Arbizzati e confessa che è stata Sarah a dirgli di andare nel bosco, certo che lei, essendo femmina, non sarà messa in punizione o mandata dal preside. Zero però si sbaglia, e quando Sarah ritorna dall’ufficio del Preside e pensa che Giulia Cometti sia la responsabile, non la contraddice. Sarah con l’aiuto di Secco umilierà Giulia davanti a tutta la scuola. Questo segreto accompagnerà Zero, sotto forma di un polpo aggrappato alla sua gola, nell’adolescenza fino all’età adulta, quando ritrovati i suoi compagni in occasione del funerale di Madame Arbizzati e aver passato con Sarah e Secco molte disavventure, alla fine riuscirà a confessare il suo segreto a Sarah, la quale però ci ride sopra.
A questa storia apparentemente banale si intreccia quella più drammatica di altri personaggi legati alla scuola.


Quasi due anni di blog. Il manifesto di una generazione raccontato attraverso le sfaccettate manifestazioni della coscienza, della morale e della cultura di Zerocalcare, che vanno dall’immancabile armadillo a un’infinità di icone dell’animazione, della TV, della cultura pop a cavallo tra anni Ottanta e Novanta. Corredato da quasi cinquanta pagine di materiale inedito a colori, “Ogni maledetto lunedì su due” documenta in maniera onesta, divertita e spietata la perdita delle illusioni e il bisogno di protrarre il più possibile il tempo in cui ci si può dire responsabili, senza ammettere di essere adulti.


Zero è in coma, gli zombie stanno per decimare quel che resta della popolazione di Rebibbia e tocca a Secco, Katja e all’amico Cinghiale trovare un mezzo per scappare da una situazione ormai compromessa. Prendendosi una pausa dal suo abituale sguardo sul mondo (e da se stesso come protagonista) Zerocalcare lascia andare a briglia sciolta le sue innumerevoli paranoie apocalittiche e racconta una storia avventurosa di rivalsa, rancore e speranza per il futuro, che fa il giro largo per spiegare l’incrollabile amore per un quartiere che tutto il mondo crede essere solamente un carcere.


Il punto di partenza è la morte di sua nonna, momento in cui l’autore si ritrova a fare i conti con la fine dell’infanzia/adolescenza e l’inizio dell’età matura. Da qui prende il via un racconto che mischiando fantasia e realtà racconta la storia di tre generazioni della sua famiglia: con l’amico Secco, Zero rievoca la storia della nonna e di sua madre, una vita rocambolesca che nasconde misteri, dispiaceri e avventure. Il romanzo si snoda su diversi piani temporali: quello più lontano che parte dall’infanzia della nonna e ne segue la misteriosa esistenza; quello dell’infanzia e dell’adolescenza di Zero e quello del presente, in cui il protagonista racconta il passato all’amico e in cui si svolge il funerale della nonna.




È la seconda raccolta delle storie brevi del blog, dopo ogni maledetto lunedì su due. Come nella precedente raccolta, oltre alle storie degli ultimi due anni del blog, il volume contiene anche un nuovo racconto inedito di quarantacinque pagine.


Kobane Calling è un fumetto dell’autore italiano Zerocalcare. Una parte dell’opera è stata pubblicata nel gennaio del 2015 sul settimanale Internazionale.

L’opera è un reportage in forma grafica del viaggio che ha portato l’autore al confine tra la Turchia e la Siria a pochi chilometri dalla città assediata di Kobanê, tra i difensori curdi (YPG e YPJ) del Rojava, opposti alle forze dello Stato Islamico.


Secco fa l’insegnante. Cinghiale si sposa. Le cose cambiano, velocemente. Nel suo libro più corale a oggi, Zerocalcare racconta la difficoltà di crescere, di scoprire il proprio ruolo nella società, di non perdere i legami che contano. “Macerie prime” ha un cast che attinge a tutti i libri precedenti dell’autore di Rebibbia, ne aggiunge di nuovi, e calibra con cura la distanza tra di loro, in una storia densa di simbolismi. “Macerie prime” è una storia su cosa ci rende umani. Sulle cose che, per quanto siano messe a dura prova dalla vita, dobbiamo proteggere a ogni costo. Un libro in cui un cast allargato rispetto al tipico narrare di Zerocalcare si confronta che le fragili realtà che, appena qualche anno prima, erano i loro sogni per il futuro. È una storia che è stata pensata per essere letta in due atti, e per questo non sarà mai pubblicata in volume unico.


Nasce il figlio di Cinghiale. Gli amici si riavvicinano. Niente è più come prima. Sei mesi dopo l’uscita di «Macerie prime», Zerocalcare torna con il capitolo conclusivo della sua storia più emblematica e contemporanea. Il senso di precarietà sociale del suo cast sembra assoluto, i rapporti amicali si lacerano, le tenebre avanzano. Piccoli pezzi di ciascuno vengono perduti, rubati, cambiano gli equilibri. E l’armadillo è sempre latitante. Se una soluzione esiste, in cosa consisterà?



Questa nuova raccolta di storie di Zerocalcare, precedentemente apparse sul suo blog, su Wired, su Best Movie, su Repubblica, l’Espresso e altrove, è la più corposa della sua produzione editoriale. Corredata da un preciso sommario cronologico, è impreziosita anche da una nuova storia inedita in tre parti, per un totale di venticinque pagine, in cui l’autore di Rebibbia riflette sul necessario equilibrio tra il suo narrare più impegnato e quello più dégagé.


Diciotto anni, e una bugia ingombrante: Zero ogni mattina dice alla madre che va all’università, ma in realtà passa cinque ore seduto in metropolitana, da capolinea a capolinea. È così che fa la conoscenza di Arloc, un ragazzo un poco più piccolo di lui che ha altri motivi per voler perdere le sue giornate in un vagone della metro B di Roma. Man mano che la loro amicizia si fa più profonda, le ombre nella vita e nella psiche di Arloc si fondono con le tenebre del mondo dello spaccio di droga della periferia romana. Un romanzo grafico che l’autore definisce “più efferato del solito” a cavallo tra realtà e invenzione, tra oggi e vent’anni fa, tra la paura del futuro e quella del presente.



Natale… i regali, il cenone, i parenti… ma ci avete mai pensato alle condizioni di lavoro dei folletti nella fabbrica di Babbo Natale? Zerocalcare sì, e vi racconta per la prima volta la scabrosa verità dietro al business della consegna dei regali. Bonus! Le anziane rider della Befana scioperano insieme ai minatori sardi (le cui miniere di carbone vengono chiuse perché nelle calze i bambini preferiscono trovare gli orsetti gommosi), per ottenere migliori condizioni di lavoro!


Dalla condizione dei carcerati di Rebibbia durante la prima ondata della pandemia all’importanza della sanità territoriale, da una disamina approfondita sul fenomeno della cancel culture alla condizione degli ezidi in Iraq, questa raccolta di storie di Zerocalcare è tra le più “serie” della sua carriera, ed è impreziosita da una storia inedita di quasi cento pagine, sull’ultimo anno della sua vita, quando si stava occupando della sua prima serie animata, “Strappare lungo i bordi” (disponibile dal 17 novembre su Netflix in tutto il mondo). Un libro importante, solo apparentemente fatto di storie disgiunte, che raccontano mirabilmente gli ultimi due anni dal punto di vista del fumettista di Rebibbia.

E poi vi mettiamo pure la bonus track, per chi volesse cimentarsi nella rilassante arte del colore ecco a voi una vera chicca! Il dono perfetto per Natale!

L’unico libro da colorare di Strappare lungo i bordi, che ti permette di vivere momenti di relax condividendo la tua passione per il disegno e per le serie tv con i tuoi amici e le persone che ami!

Perché amerai questo libro:

  • 🎨 50 PAGINE DA COLORARE RILASSANTI. Ogni pagina da colorare è progettata per offrirti calma e relax e aiutarti ad esprimere la tua creatività.
  • 🎨 BELLISSIME ILLUSTRAZIONI. Immagini originali e di alta qualità per permetterti di creare delle vere e proprie opere d’arte.
  • 🎨 DISEGNI SU PAGINA SINGOLA. Ogni immagine è stampata appositamente su un lato accanto ad una citazione della serie
  • 🎨FORMATO GRANDE. Un grande album da colorare per ore di divertimento e svago.
  • 🎨PERFETTO PER TUTTI I LIVELLI DI ABILITÀ. Adatto sia per principianti che per livelli avanzati.
  • 🎨 CARTA BIANCA. Adatta a matite da colorare, pastelli da colorare, pennarelli, penne gel, penne a sfera, pennarelli sottili, acquerelli (in caso di pennarelli suggeriamo di mettere un foglio bianco dietro ogni pagina)
  • 🎨UN REGALO MERAVIGLIOSO. Un regalo originale e creativo per tutti gli amanti del disegno e delle serie tv

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Avvento e libri: Quaderno d’inverno

Usa un po’ di immaginazione… sei sotto una coperta, magari di fronte al camino se sei fortunato e ne hai uno, oppure seduto comodamente con una buona tazza di tè o semplicemente seduto a ‘meditare’ in bagno. Ok, dimentica il buon vecchio cruciverba, dimentica ‘la settimana enigmistica’ e sfrutta le capacità del cervello in maniera diversa. Come?
Con il quaderno d’inverno, ovvio!

La Blackie Edizioni ha creato una vera e propria mania. Infatti dopo il successo clamoroso dei ‘compiti delle vacanze per adulti vol.1 e vol.2‘ ecco il nuovo passatempo per passare delle piacevoli serate senza dover uscire fuori al freddo.
Invita gli amici a casa e divertiti insieme a loro nel risolvere parole crociate, passatempi e giochi oppure prova anche da sol*.
Ci sono più di 100 esercizi per un totale di 100 ore di cultura e divertimento.
Regalo originale e per nulla banale da far trovare sotto l’albero ad una persona a cui si vuol bene.

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Avvento e libri: 5 libri ‘mattoni’

Sono mattoni perché sono spessi, impegnativi, lunghi e difficili? Sono mattoni perché costituiscono la struttura della cultura letteraria?
Sono mattoni perché se ti addormenti con una copia integrale sul petto rischi di morire schiacciato? Perché ci puoi fare pesistica?
Oppure sono mattoni perché senza questi è come stare su un palafitta ballerina?
Ci sono persone che nemmeno si avvicinano ad un libro più lungo di 200 pagine.
Noi, decisamente, non siamo di quella partita.
NOI ADORIAMO I MATTONI.
Ultimamente è raro vedere un’uscita editoriale con un elevato numero di pagine, spesso si tende a dividere il ‘mattone’ in più volumi. Questo aumenta il profitto dell’editore e spaventa di meno il lettore (gli altri lettori, noi no).
Veniamo alla selezione di oggi. Mattoni per tutti i gusti, perfetti da regalare a chi, come noi, ha la passione per le storie lunghe, per i personaggi che conosci tanto bene che ti pare siano tuoi parenti, per i libroni.
Cinque perfetti, tra classici e nuovi classici.

Guerra e pace di Lev Tolstoj

La resistenza della Russia contro l’invasione napoleonica, dalla guerra del 1805 alla campagna del 1812, è il drammatico sfondo su cui si svolgono le vicende di innumerevoli personaggi, famiglie aristocratiche, contadini, soldati.
L’opera si apre con un quadro dell’alta società di Mosca nel 1805, alla vigilia della guerra contro Napoleone. Si distinguono il principe Andrej Bolkonskij – sarcastico, orgoglioso, intelligente già deluso dal suo recente matrimonio con l’infantile Lisa -, il conte Pierre Bezuchov, suo amico goffo e sensibile appena tornato dall’estero, e Nataša Rostov, ciascuno in cerca di una risposta alla propria inquietudine esistenziale. Alla vita mondana di Mosca si contrappone la calma della campagna nella casa dei Bolkonskij (Lysye Gory), dove vivono il padre di Andrej e la sorella Maria, dolcissima e profondamente religiosa. La guerra sconvolge questo mondo. Comandante delle armate russe è il generale Kutuzov che ai piani strategici di Napoleone oppone la fiducia nelle leggi naturali, per le quali alla fine il nemico verrà sconfitto dalla steppa russa e dalla generosità e dal coraggio della sua gente.


1Q84 – Libro 1, 2 e 3 di Haruki Murakami


Tokyo, 1984. Aomame è un’assassina spietata e fragile. In minigonna e tacchi a spillo, vendica tutte le donne che subiscono violenza, con una tecnica micidiale e invisibile. Tengo è un ghost writer che deve riscrivere un libro inquietante, pericoloso come una profezia. Entrambi si giocano la vita in una storia che sembra destinata a farli incontrare. Ma quando Aomame vede sorgere in cielo una seconda luna, capisce che, forse, non potranno condividere neppure la stessa realtà…


Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas

Ha centosettant’anni, ma non perde un colpo. Pubblicato a puntate fra l’agosto 1844 e il gennaio 1846 sul “Journal des Débats”, mentre Dumas lo stava ancora scrivendo (con l’aiuto di un ghost-writer, Auguste Maquet), senza sapere nemmeno lui come l’avrebbe concluso, e intanto metteva in cantiere altri due o tre romanzi, “Il conte di Montecristo” ha lasciato, e lascia tuttora, col fiato sospeso folle di lettori di ogni estrazione sociale e di ogni paese. Nessun romanzo, forse, ha avuto tante edizioni (settantasei solo in Italia, già dal 1846), tanti adattamenti cinematografici (il primo nel 1922) e televisivi; è diventato un musical, un fumetto con Paperino, è stato immortalato sulle figurine Liebig e condensato nelle strisce della Magnesia San Pellegrino; oggi ispira la serie americana “Revenge”. Tutti quindi possono dire di conoscerne almeno a grandi linee la trama e il protagonista, anche chi non lo ha mai letto. Ma non c’è trasposizione, necessariamente lacunosa, data la mole del romanzo, che valga il godimento di aprirlo e rimanere intrappolati senza scampo nel suo inesorabile ingranaggio narrativo, che funziona sempre anche se si sa già come andrà a finire la vicenda. I suoi stessi difetti, le ripetizioni, le digressioni, le zeppe, sono funzionali al piacere della lettura.


Shogun di James Clavell

Partito alla volta dell’Oriente per il monopolio olandese del commercio con Cina e Giappone, John Blackthorne, comandante dell’Erasmus, si ritrova costretto da una tremenda tempesta al naufragio in un villaggio di pescatori nel Giappone feudale del XV secolo. In un mondo sconosciuto e lontano, Blackthorne deve trovare il modo di sopravvivere. Grazie al suo coraggio, che lo condurrà sulla via dei samurai, con il soprannome di Anjin (il navigatore) diventerà il fido aiutante dello Shogun e nella sua ascesa al potere conoscerà l’amore impossibile per la bella e ambigua Mariko.


I pilastri della Terra di Ken Follett

Un mystery, una storia d’amore, una grande rievocazione storica: nella sua opera più ambiziosa e acclamata, Ken Follett tocca una dimensione epica, trasportandoci nell’Inghilterra medievale al tempo della costruzione di una cattedrale gotica. Intreccio, azione e passioni si sviluppano così sullo sfondo di un’era ricca di intrighi e cospirazioni, pericoli e minacce, guerre civili, carestie, conflitti religiosi e lotte per la successione al trono. Con la stessa suspense che caratterizza tutti i suoi thriller, Follett ricrea un’epoca scomparsa e affascinante. Foreste, castelli e monasteri sono l’avvolgente paesaggio, mosso dai ritmi della vita quotidiana e dalla pressione di eventi storici e naturali entro il quale per circa quarant’anni si confrontano e si scontrano le segrete aspirazioni e i sentimenti dei protagonisti – monaci, mercanti, artigiani, nobili, fanciulle misteriose -, vittime o pedine di avvenimenti che ne segnano i destini e rimettono continuamente in discussione la costruzione della cattedrale.


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Avvento e libri: 5 libri “animati” dallo studio Ghibli

L’ispirazione per il genio dello studio cinematografico Ghibli arriva da molte parti e negli anni, fin dalla fondazione nel 1985, ha portato Hayao Miyazaki e Isao Takahata (i fondatori appunto) all’olimpo dei grandissimi.
I loro lavori, a seguire sostanzialmente tutto quello che è stato prodotto sotto l’egida Ghibli, sono dei veri capolavori dell’animazione. Ma da dove arrivano davvero le idee? Le ispirazioni? Le ‘muse’?
Un po’ di queste ispirazioni arrivano da autori occidentali, ecco cinque esempi:

‘Il castello errante di Howldi Diana Wynne Jones

Quarta di copertina: La giovane Sophie vive a Market Chipping, nel lontano e bizzarro paese di Ingary, un posto dove può succedere di tutto, specialmente quando la Strega delle Terre Desolate perde la pazienza. Sophie sogna di vivere una grande avventura, ma da quando le sorelle se ne sono andate di casa e lei è rimasta sola a lavorare nel negozio di cappelli del padre, le sue giornate trascorrono ancor più tranquille e monotone. Finché un giorno la perfida strega, per niente soddisfatta dei cappelli che Sophie le propone, trasforma la ragazza in una vecchia. Allora anche Sophie è costretta a partire, e ad affrontare un viaggio che la porterà a stipulare un patto col Mago Howl, a entrare nel suo castello sempre in movimento, a domare un demone, e infine a opporsi alla perfida Strega.

L’omonimo film dello studio è del 2004.


La saga di Terramaredi Ursula K. Le Guin

Quarta di copertina: Nel mondo incantato di Terramare, fatto di arcipelaghi e di acque sconfinate, un ragazzo si mette in viaggio verso l’isola di Roke e la sua Scuola di maghi, dove apprenderà le parole per sconfiggere creature favolose, guarire i malati, governare gli elementi, piegare gli uomini e la natura al proprio volere. “Sparviere” è il soprannome con cui lo conoscono al villaggio, Ged il nome segreto da rivelare solo agli amici fidati. E di amici Ged ne avrà certo bisogno, per superare indenne il lungo, avventuroso apprendistato che lo condurrà all’estremo limite del mondo, ai margini dell’Oceano Aperto, dove dovrà misurarsi con l’Ombra e con la parte più oscura della propria anima. Solo quando Ged sarà diventato un potente mago, Signore del Draghi, potrà affrontare le forze dell’oscurità che minacciano di sopraffare Terramare e riportare la magia in una terra che ne ha disperato bisogno.

Qui non fu più Hayao Miyazaki a tradurre la storia in immagini, bensì il figlio Gorō. Realizzò ‘I racconti di Terramare’ nel 2006.


Il meraviglioso paese oltre la nebbia’ di Sachiko Kashiwaba

Quarta di copertina: Una giovane eroina che deve salvare la sua famiglia e il suo mondo. Un eroe che deve ritrovare se stesso per aiutarla. La magia, il mistero, l’ambiguità, l’amore, ma anche il lavoro, il consumismo, lo sfruttamento. Le battaglie per crescere e quelle per tornare a sognare. È il 2001 quando Hayao Miyazaki porta al cinema “La città incantata”. Un capolavoro. Il film affascina il pubblico, convince la critica, arriva a conquistare il premio Oscar come miglior film d’animazione e l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. Il fantastico si fa strumento per rileggere e comprendere il reale. È il linguaggio a definire il visibile e l’invisibile. La parola può far esistere pure ciò che non c’è e non è mai stato. I nomi determinano l’essenza degli esseri viventi, inclusi quelli magici, di più perfino divini. Per la prima volta, una vera immersione nel mondo incantato del film, dalla sua progettazione fino ai significati nascosti, anche oscuri. Miyazaki non vuole donare sogni, ma insegna ai piccoli e ricorda ai grandi la capacità di sognare. Forse, il “dovere” di farlo, tenendo i piedi in terra per trasformare poi i desideri in progetto, le fantasie in realtà.


I viaggi di Gulliverdi Jonathan Swift



Quarta di copertina: Gulliver decide di imbarcarsi per il suo terzo viaggio. Diretto verso le Indie Orientali, riesce a sfuggire ai pirati e finisce a Laputa, una terra fluttuante abitata da studiosi di matematica. Gli scienziati di Laputa non riescono però a mettere in pratica nessuna delle loro ricerche. Gulliver decide però di tornare verso casa quando scopre che gli abitanti di Laputa opprimono un’altra popolazione.

Fu ispirazione per ‘Laputa – castello nel cielo’ del 1986.


Sotto il pavimento. La saga degli Sgraffìgnoli Vol. 1′ di Mary Morton

Quarta di copertina: Sotto il pavimento di una vecchia villa vivono gli Sgraffignoli, esseri non più alti di un mignolo che passano la loro vita “sgraffignolando” o, come dicono loro, “prendendo in prestito” gli oggetti e il cibo necessari all’esistenza quotidiana. Un tappo di champagne per loro è uno sgabello, un francobollo un quadro d’autore e un pezzo degli scacchi una statua a grandezza naturale. Non sono banali folletti, ma piccolissimi uomini e piccolissime donne terribilmente veri: un padre, una madre e una figlia adolescente, Arietta, smaniosa di uscire dal soffocante appartamento costruito sotto il pavimento. Quando però Arietta viene vista da un bambino in vacanza alla villa, si scatena il panico in tutta la famiglia: perché per gli Sgraffignoli essere visti significa la fine. 

Ispirazione per Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento del 2010.

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Avvento e libri: 5 libri sui gatti

Animale misterioso e indipendente, sfuggente ma dolcissimo e carezzevole, nella letteratura il gatto è fortemente presente. Origine dell’ispirazione per diversi poeti e romanzieri, il gatto è protagonista di tanti libri, favole e storie di ogni tempo.
Una selezione è difficile tra le molte opzioni ma ne abbiamo scelti cinque:

‘Io sono un gatto’ di Natsume Soseki

Il Novecento è appena iniziato in Giappone, e l’era Meiji sta per concludersi dopo aver realizzato il suo compito: restituire onore e grandezza al paese facendone una nazione moderna. Il potere feudale dei daimyo è un pallido ricordo del passato, così come i giorni della rivolta dei samurai a Satsuma, e l’esercito nipponico contende vittoriosamente alla Russia il dominio nel Continente asiatico. Per Nero, il gatto di un vetturino che spadroneggia nel quartiere in cui si svolge questo romanzo, i frutti dell’epoca moderna non sono per niente malvagi: ha un pelo lucido e un’aria spavalda impensabili fino a qualche tempo fa per un felino di così umile condizione. Per il protagonista di queste pagine, invece, un gatto dal pelo giallo e grigio, che i suoi simili sbeffeggiano chiamandolo “Senza nome”, le cose non stanno così: dinanzi ai suoi occhi si dispiega tutta l’oscura follia che aleggia in Giappone all’alba del XX secolo. Il nostro eroe vive a casa di un professore che si atteggia a grande studioso e che, quando torna a casa, si chiude nello studio.


Gatti molto specialidi Doris Lessing

Nella vita di Doris Lessing i gatti hanno sempre avuto un ruolo molto importante. Ci ha sempre convissuto, ha imparato presto a conoscerli. Il primo gatto risale ai tempi della Persia, quando aveva tre anni. Poi da bambina, in Africa, dove ne era letteralmente circondata: i selvatici, che andavano tenuti lontani da quelli di casa, e i domestici, che a loro volta subivano il richiamo della natura. Da allora una lunga confidenza ha unito la scrittrice ai felini, in un rapportarsi sempre intenso, felice in certi casi, drammatico in altri. A Londra ha avuto animali più cittadini, ormai adeguatisi alla vita umana e abituati a relazionarsi con i padroni. E qui i sentimenti si fanno ancora più profondi e complessi. In particolare con i due con cui vive, uno grigio e l’altro nero, dalle psicologie così diverse tra loro. Di molti dei gatti conosciuti Lessing descrive carattere, temperamento, gusti e, con la stessa lucidità con cui ha analizzato se stessa e la società umana nei suoi libri, qui ha saputo guardare al mondo felino, alle qualità che lo fanno insieme simile e dissimile al nostro. In un libro che svela l’autentico, complicato, particolare, in fin dei conti impenetrabile per noi, linguaggio dei gatti.


Io e i miei gattidi Bohumil Hrabal

Una sorta di poemetto in prosa dove l’avvitamento del protagonista nella spirale dell’incubo in cui precipita per via dei suoi amati gatti è reso dal ritorno di frasi uguali, come in un canone a più voci, e la narrazione procede per echi interni di parole, mentre sequenze tra loro lontane si rimandano l’un l’altra, come nel gioco di specchi di una mente in delirio… All’inizio sembra davvero di vivere in un idillio che però, con l’irreversibilità di un meccanismo a orologeria, si trasforma per il narratore in un bizzarro e allucinato «racconto nero», col conseguente corollario di rimorsi e sensi di colpa.


‘Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare’ di Luis Sepúlveda 

I gabbiani sorvolano la foce dell’Elba, nel mare del Nord. “Banco di aringhe a sinistra” stride il gabbiano di vedetta e Kengah si tuffa. Ma quando riemerge, il mare è una distesa di petrolio. A stento spicca il volo, raggiunge la terra ferma, ma poi stremata precipita su un balcone di Amburgo. C’è un micio nero di nome Zorba su quel balcone, un grosso gatto cui la gabbiana morente affida l’uovo che sta per deporre, non prima di aver ottenuto dal gatto solenni promesse: che lo coverà amorevolmente, che non si mangerà il piccolo e che, soprattutto, gli insegnerà a volare. E se per mantenere le prime due promesse sarà sufficiente l’amore materno di Zorba, per la terza ci vorrà una grande idea e l’aiuto di tutti.


‘Il gatto che voleva salvare i libri’ di Sosuke Natsukawa

La libreria Natsuki è un luogo speciale: un negozio polveroso e solitario, dove gli amanti della lettura possono trovare, tra le pagine dei grandi capolavori di tutto il mondo, un’oasi di pace, un rifugio lontano dal frastuono della quotidianità. Quando il proprietario, uomo colto e appassionato, muore improvvisamente, il nipote Rintaro, un ragazzino timido e introverso, eredita la libreria. Il nonno si è preso cura di lui dopo la morte di sua madre e, ora che è scomparso, Rintaro deve imparare a fare a meno della sua saggezza dolce e pacata. La libreria è sull’orlo del fallimento: un’eredità pesante per il ragazzo, anche perché i segnali dal mondo sono piuttosto scoraggianti: poca gente è davvero interessata alla lettura. Un giorno, mentre Rintaro si crogiola malinconico nel ricordo del nonno, entra in libreria un gatto parlante. Nonostante le iniziali perplessità del ragazzino, il gatto lo convince a partire per una missione molto speciale: salvare i libri dalla loro scomparsa. Inizia così la storia di un’amicizia magica: un’avventura che li porterà a percorrere quattro diversi labirinti per risolvere altrettante questioni esistenziali sull’importanza della lettura e sulla forza, infinita e imperscrutabile, dell’amore.

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Avvento e libri: 4 libri di, con, per donne forti

Sicuramente avete un’amica, una sorella, oppure vostra madre che considerate una vera forza della natura. Quindi cosa regalare a queste mirabili donne della vostra esistenza?
Si dice ‘il simile scioglie il proprio simile’ e allora un ottimo regalo per qualsiasi donna forte e lettrice è proprio un libro che parla di donne forti.

Eccone quattro che sarebbero perfetti da regalare a donne forti sapendo che sono scritti da donne e che hanno come protagoniste donne forti.

L’architettrice di Melania G. Mazzucco

Giovanni Briccio è un genio plebeo, osteggiato dai letterati e ignorato dalla corte: materassaio, pittore di poca fama, musicista, popolare commediografo, attore e poeta. Bizzarro cane randagio in un’epoca in cui è necessario avere un padrone, Briccio educa la figlia alla pittura, e la lancia nel mondo dell’arte come fanciulla prodigio, imponendole il destino della verginità. Plautilla però, donna e di umili origini, fatica a emergere nell’ambiente degli artisti romani, dominato da Bernini e Pietro da Cortona. L’incontro con Elpidio Benedetti, aspirante scrittore prescelto dal cardinal Barberini come segretario di Mazzarino, finirà per cambiarle la vita. Con la complicità di questo insolito compagno di viaggio, diventerà molto più di ciò che il padre aveva osato immaginare. Melania Mazzucco torna al romanzo storico, alla passione per l’arte e i suoi interpreti. Mentre racconta fasti, intrighi, violenze e miserie della Roma dei papi, e il fervore di un secolo insieme bigotto e libertino, ci regala il ritratto di una straordinaria donna del Seicento, abilissima a non far parlare di sé e a celare audacia e sogni per poter realizzare l’impresa in grado di riscattare una vita intera: la costruzione di una originale villa di delizie sul colle che domina Roma, disegnata, progettata ed eseguita da lei, Plautilla, la prima architettrice della storia moderna.



La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier

Delft, XVII secolo, una casa nella zona protestante della città… Griet, la giovane figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati di Delfi – privato, per un incidente, “degli occhi e del lavoro” – è in cucina, intenta a sistemare, com’è solita fare, le verdure tritate (cavolo rosso, cipolle, carote, rape e porri ordinati splendidamente a cerchio e, in mezzo, una rondella di carota), quando ode voci decisamente insolite nella casa di un modesto decoratore… voci che suggeriscono “immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce”. Sull’uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e un’espressione ferma sul volto lungo e spigoloso, e una donna – piccoli ricci biondi, sguardo che guizza qua e là nervosamente – che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Katharina, gente ricca e influente, proveniente da vicino, dal Quartiere dei Papisti, eppure lontanissima da Griet e dal suo mondo. Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell’atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla.


La passione di Artemisia di Susan Vreeland

La prima grande pittrice celebrata e riconosciuta nella storia dell’arte: Artemisia Gentileschi, la donna che, in un mondo ostile alle donne, riuscì a imporre la sua arte e a difendere strenuamente la sua visione dell’amore e dell’esistenza. Violentata dal suo maestro, Artemisia subì, nel corso della sua vita, non soltanto l’onta di un processo pubblico nella Roma papalina, e l’umiliazione di un matrimonio riparatore con Pietro Stiattesi, artista mediocre, ma anche un duro, terribile confronto con il suo avversario più temibile: il grande pittore Orazio Gentileschi, suo padre.


Vardø. Dopo la tempesta di Kiran Millwood Hargrave

1617, Norvegia nordorientale. In una funesta vigilia di Natale, il mare a Vardø si è improvvisamente sollevato e una folgore livida ha sferzato il cielo. Quando la tempesta si è acquietata in uno schiocco di dita, così com’era arrivata, le donne si sono raccolte a riva per scrutare l’orizzonte. Degli uomini usciti in barca non vi era, però, nessun segno. Quaranta pescatori, dispersi nelle gelide acque del Mare di Barents. Alla ventenne Maren Magnusdatter, che ha perso il padre e il fratello nella burrasca, e a tutte le donne di Vardø non resta dunque che un solo compito: mettere a tacere il dolore e cercare di sopravvivere. Quando l’inverno allenta la presa e le provviste di cibo sono quasi esaurite nelle dispense, le donne non si perdono d’animo: rimettono le barche in mare, riprendono la pesca, tagliano la legna, coltivano i campi, conciano le pelli. Spinte dalla necessità, scoprono che la loro unità può generare ciò che serve per continuare a vivere.

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Avvento e libri: 5 libri sui libri

Un libro è sempre un regalo perfetto per un lettore, ma ancor di più non si sbaglia mai a regalare ad un lettore qualcosa che parli di quello che ama di più: i libri, esatto.
Ecco 5 libri che abbiamo selezionato, perfetti da poter far trovare come regalo ad un appassionato, un ‘librofilo’.

COSE Spiegate bene – A proposito di libri

A proposito di libri” è il primo numero di Cose spiegate bene, la rivista di carta del Post realizzata in collaborazione con Iperborea. Di tutti noi appassionati di «libri», che ne celebriamo la bellezza e il pregio, chi sa cosa sia successo a un testo per diventare un oggetto di carta? Chi sa quante sono e di chi sono le case editrici e perché usano quasi tutte lo stesso font? Chi ha capito come si contano le copie nelle classifiche pubblicate nei supplementi culturali dei quotidiani e perché i libri spariscono così rapidamente dalle vetrine delle librerie? Chi sa perché a volte vengono scritti nei fatti da qualcun altro, editor, traduttori, ghostwriter? Con testi di Concita De Gregorio, Giacomo Papi, Francesco Piccolo, Michele Serra, Luca Sofri, Chiara Valerio e della redazione del Post. A cura di Arianna Cavallo e Giacomo Papi. Illustrazioni di Giacomo Gambineri.

Come ordinare una biblioteca di Roberto Calasso

Chi prova a dare un ordine ai propri libri deve al tempo stesso riconoscere e modificare una buona parte del suo paesaggio mentale. Impresa delicata, piena di sorprese e di scoperte, priva di soluzione. Molti l’hanno sperimentata, dal dotto seicentesco Gabriel Naudé ad Aby Warburg. Qui se ne raccontano vari episodi, mescolati a frammenti di una autobiografia involontaria. A cui fanno seguito un profilo del breve momento in cui certe riviste, fra 1920 e 1940, operavano come impollinatrici della letteratura e una cronaca dell’emblematica nascita della recensione, quando Madame de Sablé si trovò nella improba situazione di dar conto pubblicamente delle Massime del suo caro e suscettibile amico La Rochefoucauld. Finché il tema del dare ordine riappare alla fine, questa volta applicato alle librerie di oggi, per le quali è una questione vitale, che si pone ogni giorno.

Libri, istruzioni per l’uso. L’arte di scegliere, organizzare e disordinare le librerie di casa di Alessandro Mari

Mettere ordine tra i libri, come sanno tutti i lettori, è un po’ come mettere ordine nella vita: ognuno lo fa a modo suo e nessuno ci riesce mai veramente. Le variabili sono innumerevoli: l’argomento, l’affetto che ci lega ai diversi volumi, la loro altezza, larghezza e peso, ma anche le dimensioni del mobile libreria, la disposizione delle pareti e delle stanze di casa (i libri di cucina in cucina? I libri più letti sul comodino accanto al letto?). In più, si trasloca, si rompono convivenze (e si separano anche le librerie), si cambiano gusti. Il fatto è che i libri sono una tecnologia complessa: hanno una lunga storia, moltissimi usi, tradizioni estetiche disparate. Alessandro Mari, insieme a Ginevra Azzari e Matilde Piran, ci offre questo brioso manuale, dove la storia si mescola con la falegnameria, la filosofia con l’architettura di interni e il marketing editoriale con la vita quotidiana. Come dispongono i loro libri gli scrittori? Quanti libri contiene una libreria Billy di Ikea? È giusto disporre i volumi sullo scaffale per colore del dorso? O bisogna attenersi a un rigido ordine alfabetico?

Una vita da lettore di Nick Hornby

Libri ricevuti, libri recensiti, libri comprati e mai letti, libri che prima o poi bisognerà leggere, libri letti davvero, finalmente: un labirinto di letture di tutti i generi, dai classici alle biografie degli sportivi, dalle raccolte di versi ai graphic novel, dai romanzi appena usciti a quelli imperdibili dell’800… Schiacciato dal mucchio delle letture a cui non si può rinunciare, Nick Hornby prova, con leggerezza e ironia, a trovare qualche criterio per orientarsi nel dedalo delle letture, racconta le sue preferenze e le sue antipatie e soprattutto restituisce una gioiosa voglia di leggere. Perché è vero che ogni tanto è meglio una partita di calcio… ma è anche vero che se il libro è bello, non c’è partita né concerto rock che tenga.

Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno di Ella Berthoud e Susan Elerkin

Si può curare il cuore spezzato con Emily Brontè e il mal d’amore con Fenoglio, l’arroganza con Jane Austen e il mal di testa con Hemingway, l’impotenza con “Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati, i reumatismi con il “Marcovaldo” di Italo Calvino, o invece ci si può concedere un massaggio con Murakami e scoprire il romanzo perfetto per alleviare la solitudine o un forte tonico letterario per rinvigorire lo spirito. Questo suggeriscono le ricette di un libro di medicina molto speciale, un vero e proprio breviario di terapie romanzesche, antibiotici narrativi, medicamenti di carta e inchiostro, ideato e scritto da due argute e coltissime autrici inglesi e adattato per l’Italia da Fabio Stassi, e che oggi viene presentato in una nuova edizione accresciuta con circa trenta nuove ricette delle autrici e altrettante del curatore italiano. Se letto nel momento giusto un romanzo può davvero cambiarci la vita, e questo prontuario è una celebrazione del potere curativo della letteratura di ogni tempo e paese, dai classici ai contemporanei, dai romanzi famosissimi ai libri più rari e di culto, di ogni genere e ambizione. Queste ricette per l’anima e il corpo, scritte con passione, autorevolezza ed elegante umorismo, propongono un libro e un autore a rimedio di ogni nostro malanno, che si tratti di raffreddore o influenza, di un dito del piede annerito da un calcio maldestro o di un severo caso di malinconia. Le prescrizioni raccontano le vicende e i personaggi di innumerevoli opere, svelano aneddoti, tratteggiano biografie di scrittori illustri e misconosciuti, in un invito ad amare la letteratura che ha la convinzione di poter curare con efficacia ogni nostro acciacco. Non mancano consigli per guarire le idiosincrasie tipiche della lettura, come il sentirsi sopraffatti dal numero infinito di volumi che ci opprimono da ogni scaffale e libreria, o il vizio apparentemente insanabile di lasciare un romanzo a metà.

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Avvento e libri: gli e-reader da regalare

Un ebook reader è un dispositivo in grado di leggere documenti e libri digitali.
Da anni ormai questo marchingegno elettronico divide i lettori di tutto il mondo: chi è diffidente e chi invece non può più vivere senza.
Noi Bistrotte siamo del team mai più senza perché vi assicuriamo che i vantaggi di un e-reader sono veramente tantissimi.

  • 1. Non c’è più bisogno di una lampada, perché i nuovi ereader sono dotati dello schermo retroilluminato.
  • 2. Alleggeriscono di molto (moltissimo!) lo zaino, la valigia, la borsa etc, etc…
  • 3. Puoi avere migliaia di libri racchiusi in un solo posto e averli sempre a portata di mano.
  • 4. Le copertine di protezione sono davvero davvero bellissime. Come non averne almeno tre, quattro…

Per poter scegliere il proprio e-reader o per trovare il regalo perfetto bisogna prendere in considerazione determinate caratteristiche tecniche:

  1. La dimensione dello schermo
  2. Impermeabilità
  3. Memoria interna
  4. Connessione wireless
  5. Formati supportati
  6. Batteria ed autonomia.

La maggior parte dei dispositivi e-reader ha una propria APP da scaricare dove è possibile leggere i libri della vostra libreria virtuale in tutta comodità sia da cellulare che da tablet (consigliamo comunque un e-reader per non sforzare la vista perché gli occhi sono super importanti!) attraverso la sincronizzazione internet che permette di riprendere la lettura da dove è stata interrotta. Farà tutto il vostro dispositivo o la vostra app.

Kindle e Kobo i due reader più venduti.

Esistono due schieramenti per quanto riguarda i formati dei libri digitali: da una parte abbiamo il formato AZW, ovvero tutti gli ebook venduti nel Kindle Store che vanta la libreria più grande al mondo. Stiamo parlando dunque del Kindle che è il dispositivo prodotto dal colosso Amazon. L’altro formato è l’EPUB degli ebook venduti in tutte le librerie online italiane, esclusa Amazon. Tutti gli e-reader possono leggere gli epub, tranne il Kindle.

Esistono molti modelli di e-reader in commercio, soprattutto negli ultimi anni la tecnologia di questi libri digitali si è davvero superata e può essere difficile scegliere o regalare l’e-reader giusto ed è per questo che vi elenchiamo i maggiori in commercio e i loro pro e contro.

AMAZON KINDLE

Impossibile non conoscere il gioiellino di punta di Amazon, considerato il papà di tutti gli ebook reader. Come già detto prima il Kindle vanta la più grande libreria del mondo ed è anche possibile avere milioni di titoli gratuiti, in molte lingue, a soli € 9,99 con il servizio di Kindle Unlimited ed il primo mese è totalmente gratuito. Inoltre sotto il periodo delle feste vengono regalati 3 mesi di KU totalmente gratuito. Un’occasione da non perdere per poter provare il servizio e decidere se abbonarsi o meno!
Gli abbonati ad Amazon Prime, inoltre, possono usufruire del servizio gratuito di Amazon Prime reading dove possono leggere più di 500 libri. I formati supportati sono AZW, TXT, PDF e MOBI.

Ci sono moltissime versione del Kindle tutte acquistabili solo ed esclusivamente su Amazon. Andiamo ad analizzarle.

KindleKindleKindle PaperwhiteKindle PaperwhiteKindle Paperwhite Signature EditionKindle Paperwhite Signature EditionKindle OasisKindle Oasis
PrezzoDa: 79,99 €Da: 139,99 €Da: 189,99 €Da: 249,99 €
Valutazioni4,7 su 5 stelle (10.630)4,5 su 5 stelle (110)4,5 su 5 stelle (110)4,6 su 5 stelle (970)
Dimensioni schermo6″ senza riflessi6,8″ senza riflessi6,8″ senza riflessi7″ senza riflessi
Memoria8 GB8 GB32 GB8 GB o 32 GB
Risoluzione167 ppi300 ppi300 ppi300 ppi
Luce frontale4 LED17 LED17 LED25 LED
La batteria dura settimanecheck markcheck markcheck markcheck mark
Tonalità della luce regolabilecheck markcheck markcheck mark
Sensori di luminosità a regolazione automaticacheck markcheck mark
Ricarica wirelesscheck mark
Design con schermo a filocheck markcheck markcheck mark
Resistente all’acqua (IPX8)check markcheck markcheck mark
Regolazione automatica orientamento paginacheck mark
Pulsanti Volta Paginacheck mark
ColoreNero e BiancoNeroNeroGrafite e Oro
Connettività Wi-FiWi-FiWi-FiWi-FiWi-Fi o Wi-Fi + connessione alla rete cellulare gratuita
tabella riportata da Amazon


KOBO

Il concorrente di Kindle è sicuramente il Kobo, supportato da Mondadori e con una libreria che non ha niente da invidiare alla sua controparte.
Il sistema operativo è molto meno rigido rispetto al Kindle ed i formati, scaricati dai siti internet online, che questo lettore ereader legge sono molti tra cui EPUB, PDF MOBI, CBZ/CBR.
Andiamo a scoprirli nel dettaglio:

Pacchetto Kobo Elipsa
Annota eBook
Crea appunti
Include Kobo Stylus e SleepCover
399,99 €

Kobo Sage
Schermo da 8″ con ComfortLight PRO
Ergonomico e impermeabile
Compatibilità con Kobo Stylus
289,99 €

Kobo Libra H2O
Touchscreen HD Carta E Ink da 7”
Pulsanti per voltare pagina
Impermeabile
179,99 €, 159,99 €

Kobo Forma
Touchscreen a filo HD E Ink Carta da 8.0”
Pulsanti per voltare pagina
Esclusivo supporto Dropboxda 
239,99 €

Kobo Libra 2
Ergonomico e impermeabile
Schermo da 7″ con ComfortLight PRO
32GB di archiviazione 189,99 €

Kobo Clara HD
Touchscreen HD E Ink Carta da 6”
ComfortLight PRO: Riduce la luce blu
8 GB di archiviazione 139,99 €


POCKETBOOK

pocketbook touch



Semplici ed economici i Pocketbook sono creati da un azienda creata nel 2007 con sede a Lugano. E’ una dei maggiori fabbricanti di ebook reader in circolazione. Ci sono davvero moltissimi modelli tra cui scegliere tra quello più basico per chi non ha grosse pretese e quello per chi vuole il top. Per poterli visionare tutti potete consultare il sito ufficiale.

TOLINO


Il tolino page è l’eReader ideale per avvicinarsi al mondo della lettura digitale: pratico, compatto e conveniente!
Pratico, perché può contenere tantissimi libri in un unico dispositivo, fino ad oltre 2000 eBook! Si tiene comodamente in una mano e si sfoglia con un solo tocco del dito.
Compatto, perché grazie alle dimensioni contenute e al peso di soli 170 gr., il tolino page risulta più leggero di un libro tascabile!
Conveniente, perché il tolino page costa solo 79 euro!

Oltre 2.000 eBook sempre con te
Trovare sempre nuovi eBook da leggere è un gioco da ragazzi, grazie al negozio integrato del tolino page. Lo trovi nella pagina principale del tuo eReader e ti darà accesso a una libreria di oltre 160 mila eBook, per garantirti un piacere di lettura davvero illimitato. Il tolino page, grazie alla memoria da 4 GB (di cui oltre 2 GB disponibili) ti consente di salvare fino a 2.000 eBook, pronti da leggere in qualsiasi momento.

Leggi come su carta
Grazie all’inchiostro digitale eInk, il display del tolino page riflette la luce quasi come la carta. Non ci sarà alcun riflesso fastidioso sul tuo schermo, anche durante la lettura in una giornata di sole forte!

Tante funzioni utili, per un’esperienza di lettura perfetta
Vivi tutta la comodità della lettura in digitale, grazie alle varie funzioni intelligenti del tolino page. Hai a disposizione diverse possibilità per scegliere il carattere migliore, impostare le dimensioni delle pagine, l’allineamento del testo ed i margini, tutto per vivere al meglio il piacere della lettura. Ma non finisce qui! Il tolino page ti offre la possiblità di inserire note ed evidenziazioni in un eBook, con un semplice tocco del dito. E se desideri cercare il significato di una parola o la sua traduzione durante la lettura, nessun problema! Basterà selezionare la parola desiderata e ne apparirà la definizione, grazie al dizionario integrato.

Tolino Cloud – salva i tuoi eBook in completa sicurezza e sincronizzali sui dispositivi che preferisci
Accedi in modo semplice e sicuro ai tuoi eBook anche fuori casa. E se non hai il tuo tolino page a portata di mano? Nessun problema: ti basterà accedere al tolino Cloud da altri dispositivi, come tablet o smartphone, per continuare a leggere i tuoi eBook, in modo semplice e sicuro. Grazie alla sincronizzazione di tutti i dispositivi di lettura, non appena avrai di nuovo a disposizione il tolino page potrai riprendere tranquillamente a leggere da dove avevi interrotto. Hai a disposizione 5GB di spazio drive gratuiti sul tuo account.

Leggere un eBook è comodissimo, grazie al pratico touchscreen
Sfoglia le pagine con un dito, ingrandisci facilmente con la funzione zoom per i PDF, naviga nel browser o semplicemente cerca un eBook nella tua libreria: tutto grazie al display touchscreen del tolino page, che in ogni situazione garantisce praticità di utilizzo. Inoltre, la batteria del tolino page offre tanto tempo per dedicarti a settimane di grandi letture, grazie alla sua lunghissima durata. Queste caratteristiche così pratiche, rendono il tolino page il compagno perfetto per leggere tantissimi libri durante i tuoi viaggi!

Scegli dove acquistare i tuoi eBook: tolino è un sistema aperto
Tolino è un sistema aperto che supporta i formati EPUB, PDF e .txt (con e senza protezione DRM) e consente la massima libertà nella scelta del negozio presso il quale acquistare i propri eBook, offrendo la possibilità di sincronizzare facilmente gli acquisti effettuati su store diversi.
Per effettuare i tuoi acquisti, basterà collegare il tolino page ad una rete Wireless e navigare nel negozio integrato, oppure uno a tua scelta. Potrai, così, cercare le ultime avvincenti uscite, i bestseller del momento oppure i grandi classici più amati, acquistarli comodamente e cominciare subito a leggere! L’ampia scelta offerta da tolino non ti lascerà mai senza libri da leggere.

Per tenere sempre sotto controllo la propria libreria chi possiede un ebook reader non può non scaricare sul proprio desktop del computer il programma CALIBRE, il gestore di e-book facilissimo da usare.

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Avvento e libri: 5 libri di Natale da far trovare sotto l’albero

Manca pochissimo, il tempo passa veloce e siamo ormai agli sgoccioli.
Il Natale è vicino e l’ansia dei regali è sempre più pressante.
Dunque perché non far trovare sotto l’albero proprio una storia (o molte, storie) di Natale?
Fra novità e classici, ecco qualche consiglio per un regalo con i fiocchi:

Canto di Natale di Charles Dickens

Partiamo dal classico dei classici, che non vedeva un’edizione italiana così curata da parecchio tempo. Ci ha pensato Rizzoli a far risplendere nuovamente la tradizione vittoriana del Natale in tutta la sua magia, con le parole di Dickens nella traduzione di Beatrice Masini e le illustrazioni di Iacopo Bruno racchiusi in un volume da collezione curato in ogni dettaglio.
Beh, la storia la conosciamo tutti ma repetita iuvant!

Il denaro è l’unico pensiero del vecchio e avaro Ebenezer Scrooge, che, nemmeno a dirlo, odia il Natale e lo considera un’inutile perdita di tempo sottratto al lavoro. Tutto cambia proprio nella notte di Natale quando Scrooge riceve la visita di tre spiriti che lo costringono ad aprire finalmente gli occhi. E il cuore. La più celebre storia di Natale, toccante parabola fantastica di Charles Dickens.


Nuove storie di Natale. Racconti inediti di Luisa May Alcott

Edizioni Clichy torna in libreria con altri undici racconti, tutti finora inediti in Italia, tratti dal secondo volume della raccolta Lulu’s Library, una serie di storie per bambini scritte tra il 1885 e il 1887 da Louisa May Alcott, l’autrice di Piccole donne.
Nate come favole della buonanotte per la nipotina, queste storie ebbero poi così tanto successo che l’autrice decise di farne un libro: «Non avendo nient’altro da regalare quest’anno, le ho raccolte in un solo volume come dono di Natale». Ne emerge, come nella sua saga più celebre, un insieme di semplicità e di ricchezza di temi, un precorrere i tempi, anche politicamente, una capacità straordinaria di narrare e di trasmettere valori che al suo tempo erano assolutamente rivoluzionari. Un libro per
bambini ma anche per genitori, e per chiunque voglia esplorare il mondo straordinario di una scrittrice che ancora oggi, dopo quasi due secoli, non cessa di stupirci e affascinarci. Il volume segue a quello pubblicato da Edizioni Clichy lo scorso anno, dal titolo Nuove storie di Natale.

Altri undici racconti, tutti finora inediti in Italia, tratti dal secondo volume della raccolta Lulu’s Library, una serie di storie per bambini scritte da Louisa May Alcott, l’autrice di Piccole donne, tra il 1885 e il 1887. Nate come favole della buonanotte per la nipotina, queste storie ebbero poi così tanto successo tra la bambina e i suoi amici che l’autrice decise di farne un libro: «Non avendo nient’altro da regalare quest’anno, le ho raccolte in un solo volume come dono di Natale». Ne emerge, come nella sua saga più celebre, un insieme di semplicità e di ricchezza di temi, un precorrere i tempi, anche politicamente, una capacità straordinaria di narrare e di trasmettere valori che al suo tempo erano assolutamente rivoluzionari. Un libro per bambini ma anche per genitori, e per chiunque voglia esplorare il mondo straordinario di una scrittrice che ancora oggi, dopo quasi due secoli, non cessa di stupirci e affascinarci.


Il maialino di Natale di J.K. Rowling

Il maialino di Natale segna il ritorno nel fantastico di J.K. Rowling. Più che un romanzo, ci piace definirlo una fiaba molto lunga, arricchita dalle illustrazioni di Jim Field, pluripremiato artista che ormai da anni
accompagna le nuove edizioni della saga di Harry Potter.
Inizialmente potrebbe assalirvi il dubbio che si tratti di una storia e un format ormai già triti e ritriti (giocattoli parlanti, suvvia) ma mettete a tacere il pregiudizio e fatevi catturare in una storia che ha da dare grandi insegnamenti di vita. Dietro la storia di Jack, alla ricerca del suo maialino di pezza Lino nella Terra dei Perduti, c’è un viaggio alla riscoperta di sé stessi e di ciò che riteniamo scontato. A perdersi non sono solo gli oggetti, possono esserlo anche le emozioni e i princìpi.
Una delle più belle storie di Natale recentemente scritte, piena della tenerezza irresistibile dellʼinfanzia di fronte al grande mistero della perdita. L’affettuosa, inesauribile fantasia dell’autrice e la compassione verso le persone e gli oggetti amati che assorbono i sentimenti umani.

Jack adora il suo maialino di pezza, Mimalino, detto Lino. È sempre lì per lui, nei giorni belli e in quelli brutti. Una vigilia di Natale, però, succede una cosa terribile: Lino si perde. Ma la vigilia di Natale è il giorno dei miracoli e delle cause perse, è la notte in cui tutto può prendere vita… anche i giocattoli.
Jack e il suo nuovo pupazzo, il Maialino di Natale (fastidioso sostituto fresco di negozio), si imbarcano in un piano audace. Insieme intraprenderanno un viaggio mozzafiato nella Terra dei Perduti, dove ‒ con lʼaiuto di un portapranzo parlante, di una bussola coraggiosa e di un essere alato di nome Speranza ‒ cercheranno di salvare il miglior amico che Jack abbia mai avuto dal terribile Perdente: un mostro fatto di rottami che divora ogni cosa…
Dal genio creativo di J.K. Rowling, una delle più belle storie di Natale mai scritte, piena della tenerezza irresistibile dellʼinfanzia di fronte al grande mistero della perdita. L’affettuosa, inesauribile fantasia dell’autrice e la compassione verso le persone e gli oggetti amati che assorbono i sentimenti umani sono la celebrazione del calore della famiglia, del prendersi cura e del sentirsi capiti e della autentica sostenibilità delle cose.
Con le bellissime illustrazioni del pluripremiato artista Jim Field, Il Maialino di Natale è destinato a diventare un classico amato da adulti e bambini.


A babbo morto. Una storia di Natale di Zerocalcare


Natale… i regali, il cenone, i parenti… ma ci avete mai pensato alle condizioni di lavoro dei folletti nella fabbrica di Babbo Natale? No, eh?
Zerocalcare sì, e vi racconta per la prima volta la scabrosa verità dietro al business della consegna dei regali. Bonus! Le anziane rider della Befana scioperano insieme ai minatori sardi (le cui miniere di carbone vengono chiuse perché nelle calze i bambini preferiscono trovare gli orsetti gommosi), per ottenere migliori condizioni di lavoro!


Natale con i fantasmi

Ammettiamolo, Neri Pozza poteva dare un titolo che lasciasse meno a desiderare, ma gli intenti meritano. In questa spettrale raccolta di racconti, otto autori di bestseller creano l’atmosfera – quella vittoriana, per l’esatezza – perfetta per la stagione natalizia con una serie di racconti caratterizzati dal soprannaturale Dalle penne di Bridget Collins, Imogen Hermes Gowar, Kiran Millwood Hargrave, Andrew Michael Hurley, Jess Kidd, Elizabeth Macneal, Natasha Pulley e Laura Purcell.

Quando le giornate si accorciano e i crepuscoli si fanno lividi, è il momento di raggomitolarsi sul divano, accendere le candele e lasciarsi conquistare da un racconto spettrale. Rese popolari da artisti del calibro di Charles Dickens, Wilkie Collins e Henry James, le storie di fantasmi sono ricorrenti nella letteratura fin dall’antichità e sono tradizionalmente legate alle feste natalizie. In questa raccolta alcuni dei più grandi scrittori contemporanei – tutti maestri del terrore – riportano in vita questa antica tradizione con una serie di racconti che fanno venire i brividi.
C’è un uomo ossessionato dal gioco degli scacchi che decide di prendere in affitto una singolare casa bianca e nera, con un sobrio giardino all’italiana in cui, disposti su due file, vi sono alberi potati in forme elaborate e familiari: torri, cavalli, alfieri, re e regine, con davanti i lunghi ranghi dei pedoni. Ma, se di giorno quel luogo è pervaso da una pacata quiete, di notte si trasforma nel più spaventoso degli incubi.
Una donna in fuga da un marito violento sceglie, come rifugio per sé e suo figlio, la vecchia dimora di famiglia. Dovrebbe sentirsi protetta, tra quelle mura, ma fin dalla prima notte appare chiaro che qualcun altro abita quelle stanze polverose.
Il giovane Walter Pemble, fotografo commemorativo di prim’ordine, si presenta nella residenza dei coniugi Wilt per il ritratto della defunta Lily, unica figlia di Rumold e Guinevere Wilt. La casa è sprofondata nel lutto, gli specchi oscurati, gli orologi fermi e le persiane alle finestre chiuse con il batacchio trattenuto con del crespo. Solo Lily Wilt, adagiata nel suo feretro, appare più viva che mai.
La giovane Catherine Elizabeth Mary Blake, fresca sposa e signora di Blake Manor, nella campagna dello Shropshire, viene messa al corrente di una storia agghiacciante accaduta a pochi passi dalla sua tenuta. Una storia tanto torbida da lasciarle addosso un segno indelebile.

a cura di Valentina Isernia

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Avvento e libri: i non soliti classici da regalare a Natale

Regalare un classico a Natale. Il regalo quasi sempre perfetto.
In una nuova versione, forse un’edizione speciale cercata con il lanternino… insomma, è sempre una buona idea.
Per una volta, però, perché non regalare un classico non classico? Non l’intramontabile ‘Anna Karenina’ o l’amato ‘Orgoglio e Pregiudizio’ ma qualcosa di poco conosciuto o comunque non citato spesso potrebbe essere una piacevole sorpresa!
Ed ecco qui la selezione dei classici non classici che potreste regalare a Natale.

1. Raggi di Luna, Edith Wharton

Sposi per un anno. Questo è il patto che Nick e Susy Lansing hanno stipulato: rimanere uniti nella buona sorte fino a quando il denaro dei regali di nozze e l’ospitalità degli amici consentirà loro di continuare la luna di miele. Poi, se una migliore occasione si presenterà a uno di loro, l’altro acconsentirà a lasciarlo libero. Lo scenario dei primi mesi di questa anomala unione è idilliaco: una romantica villa sulle sponde del lago di Como, un palazzo patrizio a Venezia, passeggiate nelle calli ombrose, chiari di luna, amici spensierati sempre pronti ad assecondare i due novelli sposi. Eppure, fin dall’inizio, la macchina perfetta del matrimonio concordato si inceppa, incalzata da un elemento imprevisto: l’amore. Capriccioso, incoerente, poco incline a compromessi e a sfumature, l’amore si insinua nella mente ordinata e onesta di Nick, che ha idealizzato la moglie al punto di non poterle perdonare nessuno sbaglio, nessuna leggerezza, e in quella di Susy, incapace di rinunciare ai suoi sogni di grandezza se non per il marito, ma così spaventata da questa scoperta da non riuscire a dirglielo, anche quando sarebbe l’unico modo per trattenerlo. E allora, di nuovo soli, “liberi”, come amavano dire prima di sposarsi, Nick e Susy cercano ognuno la propria occasione lontano dall’altro, lui sul panfilo di ricchi amici, lei nientemeno che con un lord. Ma l’amore che paradossalmente li ha separati, si è talmente insinuato nel loro cuore da ricongiungerli.


2. La signora di Wildfell Hall, Ann Brönte

Chi è l’affascinate signora nerovestita che si è installata nella decrepita, isolata residenza di Wildfell Hall? Quella donna sola, che vive con un bambino e un’anziana domestica, sarà davvero la giovane vedova che dice di essere? Helen Graham è estremamente riservata e il suo passato è avvolto in un fitto mistero. Fa il possibile per ridurre al minimo i contatti con i suoi vicini, a costo di apparire scostante e ombrosa, e trascorre le giornate dipingendo e prendendosi cura – fin troppo amorevolmente, dice qualcuno – del piccolo Arthur. Ma Gilbert Markham, giovane gentiluomo di campagna tutto dedito ai suoi terreni e al corteggiamento di fanciulle tanto graziose quanto superficiali, è subito punto da una viva curiosità per quella donna che lo tratta con insolita freddezza. Il comportamento schivo di Helen suscita presto voci e pettegolezzi maligni e lo stesso Gilbert, che pure è riuscito a stringere una bella e intensa amicizia con lei, è portato a sospettare. Solo quando la donna gli consegnerà il proprio diario emergeranno i dettagli del disastroso passato che si è lasciata alle spalle. 


3. Nord e Sud, Elizabeth Gaskell

Classico della migliore letteratura inglese, Nord e Sud racconta la travagliata storia d’amore tra John Thornton e Margaret Hale, complicata da orgoglio e pregiudizi di sapore austeniano e dalle nuove istanze sociali di un’Inghilterra in piena industrializzazione. Lui è un facoltoso proprietario di fabbriche tessili, simbolo della nuova borghesia capitalista di una cupa cittadina nel Nord industriale. Lei è la figlia di un curato trasferitosi dal Sud rurale e tradizionalista, intriso di morale cristiana e ancora governato dall’aristocrazia dei proprietari terrieri. Due caratteri lontani per indole, estrazione e cultura, che da subito si attraggono e respingono tra continui scontri e fraintendimenti in un rapporto complesso, la cui evoluzione appassiona i suoi lettori da oltre un secolo e mezzo. Pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista di Charles Dickens «Household Words» tra il 1854 e il 1855, il romanzo è stato trasposto in due serie televisive di successo della BBC.


4. Due occhi azzurri, Thomas Hardy

La bellissima e volubile Elfride, orfana di madre e unica figlia del pastore Swancourt, si innamora di Stephen Smith, giovane architetto di Londra erroneamente ritenuto di nobili origini. Poi, quando questi per poterla sposare accetta un incarico in India, Elfride conosce l’affascinante e maturo Henry Knight, antico mentore di Stephen; ben presto Knight, come già era accaduto al suo pupillo, perde la testa per la fanciulla. Elfride, divisa tra la promessa di fedeltà a Stephen e la nuova passione per Knight, infine accetta la proposta di matrimonio di quest’ultimo. Ma ancora una volta le cose non vanno come immaginato: una presenza oscura dal passato di Elfride insinua in Knight il tarlo del sospetto sull’onestà della sua futura sposa e il fidanzamento è sciolto. Smith e Knight si incontreranno casualmente qualche anno più tardi, entrambi si scopriranno ancora innamorati di Elfride, ma ormai sarà troppo tardi.


5. Il segreto di Lady Audley, Mary Elizabeth Braddon

Capolavoro di Mary Elizabeth Braddon, “Il segreto di Lady Audley” uscì a puntate tra il 1861 e il 1862 sulle pagine delle riviste letterarie del tempo, riscuotendo un successo di pubblico che la consacrò come nuova stella del sensation novel e rivale di Wilkie Collins. Al talento nel tenere avvinto il lettore univa una sensibilità tutta femminile e una coscienza sociale attraverso cui sono filtrate le vicende dei suoi scritti. Sir Michael Audley, vedovo da anni, sposa la giovane e bellissima Lucy Graham, un’istitutrice dall’oscuro passato i cui capricci scatenano la gelosia di Alicia, la figlia di primo letto poco più che adolescente. Un giorno Robert Audley, lo sfaccendato nipote, avvocato a tempo perso, porta con sé in visita George Talboys, un caro amico appena tornato dall’Australia e prostrato da una recente vedovanza – o almeno così sembra -, che d’un tratto scompare misteriosamente. Facendo i conti con le menzogne, l’inganno, e anche un tentato omicidio nei suoi confronti, sarà proprio Robert, le cui doti di tenacia e intelligenza erano state finora celate da un carattere indolente, a intraprendere un’indagine dai risvolti inattesi che condurrà allo scioccante e imprevedibile colpo di scena finale.

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Avvento e libri: Scopriamo un’autrice – Mieko Kawakami

Avevamo già parlato un po’ di Giappone nell’avvento 2019 con ’10 libri Giapu‘.
Adesso cerchiamo di approfondire la conoscenza di un’autrice in particolare: Mieko Kawakami.
Suo è l’acclamato bestseller internazionale “Seni e uova” edito per Edizioni E/O nel 2020.

Mieko Kawakami è apparsa sulla scena letteraria giapponese ormai molti anni fa e ha posto una sfida ad uno status quo dominato dagli uomini. Il suo racconto Seni e uova Chichi to Ran ), pubblicato in Giappone nel 2008, è stato descritto come “spiacevole e intollerabile” dall’allora governatore di Tokyo, Shintaro Ishihara. Il romanzo però ha vinto l’Akutagawa Prize, il premio letterario più prestigioso del Giappone.

Seni e uova  è poi diventato ‘grande’ e da racconto ha raggiunto la lunghezza del romanzo, con oltre 250.000 copie vendute in trenta paesi.
Il suo secondo romanzo Heaven (edizioni E/O) sembra destinato a seguire le sue orme con apprezzamenti anche tra grandi autori tra cui Haruki Murakami, Elena Ferrante e Sarah Moss. 

Kawakami è nata a Osaka nel 1976 da una famiglia povera e suo padre non era molto presente. A 14 anni lavorava in una fabbrica che produceva stufe e ventilatori elettrici. Seguì un lavoro come hostess, prima di una carriera da cantante.

Il desiderio di scrivere i propri testi l’ha portata alla poesia e a una raccolta di debutto che ha vinto il prestigioso Nakahara Chuya Prize. Ha anche trovato la fama come blogger, scrivendo articoli su sesso, famiglia e vita quotidiana delle donne. 

Sono queste tematiche che costituiscono la base per Breasts and Eggs , che pone domande sull’oppressione sistemica delle donne e sul suo impatto sugli individui. 

“Voglio scrivere di persone reali”, dice Kawakami; il suo interesse per la memoria, che considera “importante quanto la vita stessa”, coincide con il suo desiderio di documentare storie. “Ci sono tanti ricordi quante sono le persone, quindi non esiste una versione corretta di un evento”, dice. “Ecco perché abbiamo bisogno di molti diversi tipi di voci ed esperienze e leggendo quelle voci capiamo e costruiamo un’immagine più ampia del mondo”. 

Il desiderio di una prospettiva più ampia include la vita dei più giovani, bambini e ragazzi. In Heaven , il primo romanzo integrale di Kawakami, pubblicato nel 2009, due adolescenti sono vittime di bullismo da parte di loro coetanei. Il narratore maschio senza nome e la sua compagna di classe formano un’alleanza segreta attraverso la quale iniziano a esplorare le possibili ragioni del loro destino. Prendendo ispirazione da Così parlò Zarathustra di Nietzsche , Heaven mette in discussione la natura del bene e del male e provoca i personaggi alla ricerca di un significato negli atti violenti. 

Descrivendosi come “una bambina piuttosto filosofica, che fa domande strane e ha fretta di crescere”, Kawakami ha scelto di esplorare l’infanzia perché “arrivare alla realizzazione di essere viva è un tale shock. Un giorno, veniamo gettati nella vita senza preavviso. Parliamo spesso della morte assoluta, ma non posso fare a meno di pensare che nascere non sia meno definitivo.’ 

La capacità creativa di Kawakami, il suo bisogno di scrivere di persone generalmente emarginate – donne e bambini della classe operaia – e l’audacia con cui racconta le loro storie l’hanno resa una delle migliori scrittrici contemporanee giapponesi. Heaven è stato spesso definito come “un capolavoro” dalla critica giapponese e ha vinto il premio del Ministero delle Belle Arti per l’opera prima e il Premio Murasaki Shikibu. Haruki Murakami l’ha descritta come ‘sempre in continua crescita ed evoluzione.’ 
E noi speriamo davvero che sia così, intanto vediamo i dettagli dei suoi lavori:

quarta di copertina: “Seni e uova” dipinge un ritratto unico della femminilità nel Giappone contemporaneo. Mieko Kawakami racconta i viaggi intimi di tre donne mentre affrontano costumi oppressivi e incertezze sulla strada da intraprendere per scegliere liberamente il proprio futuro e realizzare il proprio benessere interiore. Le tre protagoniste hanno un legame familiare: la protagonista trentenne Natsu, sua sorella maggiore Makiko, e la figlia di Makiko, Midoriko. Nel libro primo Makiko va a Tokyo alla ricerca di una clinica in cui possa mettere delle protesi al seno a prezzi accessibili. È accompagnata da Midoriko, che non parla con la madre da sei mesi, incapace di accettare i cambiamenti del suo corpo di adolescente e sconvolta dal desiderio della madre di modificare il proprio seno volontariamente. Il suo silenzio si rivela fondamentale per permettere alle due donne di affrontare paure e frustrazioni. Nel libro secondo, ambientato dieci anni dopo, in un’altra calda giornata estiva, Natsu, diventata ormai una scrittrice affermata, ritorna nella sua Osaka. È ossessionata dall’idea di invecchiare da sola e inizia il percorso per diventare madre, in una clinica specializzata, scontrandosi con i pregiudizi della società giapponese e i problemi legali e fisici legati alla fecondazione assistita.


Quarta di copertina: “Heaven” indaga l’esperienza e il significato della violenza e il conforto dell’amicizia. Bullizzato per il suo strabismo, il protagonista del romanzo soffre in silenzio. La sua unica tregua è l’amicizia con una ragazza, Kojima, anche lei continuamente vittima dei dispetti delle coetanee per via della trasandatezza con cui si presenta a scuola. Kojima invita il ragazzino protagonista a un fitto scambio epistolare innocente e pieno di sogni, dove non c’è posto per l’angoscia del bullismo. Le lettere si susseguono a gran ritmo, riempiendo fino all’estremo la custodia del dizionario dove il ragazzino le nasconde, nonché diventando l’unico motivo di gioia delle giornate dei due ragazzi, che a scuola tendono a eclissarsi, anche agli occhi l’uno dell’altra. Ci sono molti segreti, cose che secondo la piccola e intelligente Kojima, non potranno mai essere comprese dai compagni di classe, i quali non sanno fare altro che sfogare le loro debolezze su di lei e sul suo amico. Ma qual è la vera natura della loro amicizia se è il terrore ad alimentare il loro legame?