‘7 giorni 7 vite‘ di Nataël Trapp è un romanzo che scorre via in una sera o poco più, piacevole, senza tante pretese, con una vena thriller ma a tratti dolcissimo, di quel grado di dolcezza che solo le storie adolescenziali riescono a donare. Siamo a Valmy-sur-Lac, ipotetica cittadina della provincia francese, è il 2018, Léo ha 17 anni ed è un normalissimo studente medio, senza troppe pretese e immerso nelle miserie di una normale adolescenza di provincia. Manca una settimana al ballo della scuola, e sono passati trent’anni esatti dal ballo 1988, quello famoso per essere stato l’ultimo di Jessica Stein, ritrovata cadavere nel lago. Léo si sveglierà ogni giorno in un corpo diverso nel 1988 e indizio dopo indizio scoprirà di più sull’omicidio della bionda Jessica e, non troppo incidentalmente, su se stesso e la sua famiglia.
La trasposizione in serie TV svolta il tutto dal punto di vista femminile e beh, diciamolo, svolta in tutto verso altri lidi. Gli anni ottanta diventano novanta (forse perché ora sono più di tendenza) e del libro rimane poco o niente. L’idea di base è quella, il resto è completamente diverso. C’è anche qui il mettersi nei panni altrui, a volte di opposto genere, carattere e collocazione temporale e il giocare sulla curiosità con dei cliffhanger alla fine di ogni episodio. La trama però è davvero molto diversa, quindi per chi ha già letto il libro ci saranno alcune cose che stoneranno (non solo Léa nei panni di Ismael). Il prodotto seriale è comunque avvincente e meritevole. Inoltre i campi lunghi sul Verdon e i suoi meravigliosi paesaggi riescono a rendere un vero incanto e un subitaneo innamoramento per l’ambientazione. Ci si trova immersi nella storia e si deve, forzosamente, sapere cosa è successo al bel Ismael. Da vedere e soprattutto da leggere.
Quarta di copertina: Léo è un diciassettenne come tanti, voti mediocri, insicuro, interessato solo a guardare film su Netflix e a leggere manga. Vive con la famiglia a Valmy-sur-Lac, cittadina di provincia piuttosto grigia, e conta le ore che lo separano dalla fine dell’anno scolastico. Di lì a poco, infatti, non solo finiranno le lezioni, ma avrà luogo la festa del liceo, un’occasione imperdibile – così pensa Léo – per riconquistare l’ex fidanzata Valentine. Quest’anno, poi, si tratta di un evento particolarmente speciale, perché verrà organizzato in omaggio a Jessica Stein, una studentessa uccisa esattamente trent’anni prima proprio durante il ballo. Una domenica mattina accade l’impensabile: Léo non solo si sveglia nel corpo di un altro ragazzo, ma lo fa proprio nei giorni che precedono la morte di Jessica. Da questo momento, e per il resto della settimana, ogni sua giornata si svolgerà due volte. Una nel passato, in un corpo ogni giorno differente, e una nel presente. Di qui l’idea: e se ne approfittasse per impedire l’omicidio di Jessica e scoprire l’identità dell’assassino?
Nataël Trapp è nato nel 1982 e non si è mai ripreso del tutto. Ama le passeggiate in montagna, la metafisica e il lieto fine. Vive in Bretagna con la famiglia e la sua gatta Albertine. Puoi seguirlo e scoprire il suo universo su Instagram @nataeltrapp.
Come tutti ben sappiamo oggi si festeggia la festa degli innamorati ed in occasione di questa ricorrenza cuoriciosa ( se si può dire petaloso…) Netflix continua imperterrito a non sbagliare un colpo. Il 12 Febbraio è stato messo a disposizione degli utenti l’ultimo capitolo della trilogia cinematografica di ” Tutte le volte che ho scritto ti amo” basato sulla serie di romanzi contemporary romance YA di Jenny Han.
La trilogia da cui è tratta è composta da tre libri:
Tutte le volte che ho scritto ti amo (2014)
P. S. Ti amo ancora (2015)
Tua per sempre, Lara Jean (2017)
Non abbiamo letto i libri, ma dopo aver visto la versione sullo schermo, ci siamo decise a dare una possibilità a questi romanzi. Sono state segnalate comunque, come capita spesso, alcune differenze nella trasposizione, nonostante ciò i fans hanno approvato a pieni voti il lavoro di Sofia Alvarez e Katie Lovejoy che si sono occupate della sceneggiatura.
Quarta di copertina: Lara Jean tiene le sue lettere d’amore in una cappelliera. Non sono le lettere d’amore che qualcuno ha scritto per lei, ma quelle che lei ha scritto una per ogni ragazzo di cui si è innamorata, cinque in tutto. L’ultimo si chiama Josh, che è il suo migliore amico nonché, purtroppo, il ragazzo di sua sorella. Quando scrive, Lara Jean mette tutto il suo cuore sulla carta, raccontando cose che non si sognerebbe mai di dire ad alta voce. Eppure, un giorno, scopre che tutte le sue lettere d’amore sono state spedite. E quel che è peggio, ricevute. Improvvisamente, la sua vita diventa molto complicata, ma anche molto, molto più interessante.
Quarta di copertina: Lara Jean non si aspettava di innamorarsi davvero di Peter. All’inizio era solo una recita per far ingelosire qualcun altro. E invece, alla fine, quello che fingevano di provare si è trasformato in una storia d’amore. Una storia vera, di quelle che possono spezzare il cuore. Naturalmente Lara Jean pensa che sarà lei a farsi male, che un giorno Peter tornerà con la sua ex. Poi però un ragazzo proveniente dal passato arriva a scombussolare le sue certezze. Una ragazza può amare due ragazzi? A volte innamorarsi è la parte più semplice dell’amore.
Quarta di copertina: Lara Jean sta vivendo il miglior ultimo anno di liceo che una ragazza possa sognare. È perdutamente innamorata del suo fidanzato, Peter, con cui andrà in gita a New York e poi al mare per un’intera settimana. Dopo il matrimonio di papà con la signora Rothschild, frequenterà un’università così vicina da poter tornare a casa ogni weekend a sfornare torte al cioccolato. Purtroppo, però, il destino ha altri piani, e Lara Jean, che detesta il cambiamento più di qualsiasi altra cosa, dovrà ripensare al proprio futuro. Quando il cuore e la testa dicono cose diverse, chi si dovrebbe ascoltare?
Ricetta per il successo: prendete un po’ di balli, una storia d’amore, qualche intoppo ed il tanto agognato lieto fine ed ecco quasi pronta una saga perfetta per la ricerca di ore di tranquillità o di qualcosa di non troppo impegnativo. Avete già capito di cosa stiamo blaterando? Moltitudini ne hanno parlato e straparlato, tutti sono impazziti ed è diventata una vera e propria mania. Ovviamente stiamo ciarlando della serie dei Bridgerton, saga familiare che ha mandato in visibilio il web e non solo. Non tutti sanno, o forse ormai lo sanno tutti, che la serie tv Netflix (che in verità ha scatenato tutto il putiferio) è stata ispirata da una serie di romanzi regency di Julia Quinn (pseudonimo di Julia Pottinger). Scopriamo che la serie è un mega bestseller dell’autrice americana e che esiste anche un prequel. Dio ci salvi, e salvi anche la Regina, vista l’ambientazione della Londra vittoriana. Ed eccoci immediatamente saltate in carrozza, grazie Netflix e grazie Shondaland. Ma qui non discutiamo della serie TV, su cui avremmo ben delle cose da dire ma ci riserviamo un nuovo articolo apposito. Focus sui libri. Siamo ad inizio 1800, i Bridgerton sono una famiglia della nobiltà inglese e la bella (e simpatica) Violet ha messo al mondo ben otto pargoletti insieme al suo amato Edmund (purtroppo non lo conosceremo, risulta schiattato prematuramente a causa di un insetto). Otto figli per otto libri, ma non in ordine di nascita. Partiamo con Daphne, la prima figlia femmina, protagonista de ‘Il duca e io’ insieme al fascinoso Duca di Hastings.
Ci sono voluti ben quindici giorni per poter finire tutta la saga (otto libri) e parlarne con qualche cognizione di causa: quindici giorni di delirio totale. Avete presente la metafora delle ciliegie che una tira l’altra? Una volta iniziato a leggere il primo si deve assolutamente sapere cosa succede negli altri sette per poter avere un po’ di pace nella mente. Passi che non è accurato, passi anche la noia mortale se fosse davvero accurato, ma veramente non si riesce a fare a meno di continuare nella lettura. Alla fine è obbligatorio affezionarsi ad Anthony, Benedict, Colin, Daphne, Eloise, Francesca, Gregory e Hyacinth, vederli arrivare alla fine dei loro rispettivi libri con il loro bel lieto fine e scoprire in realtà che hai già scelto i tuoi preferiti. Per noi, sopra tutti vincono Micheal e Francesca, ma aspettiamo i vostri commenti.
I primi tre volumi, oscar bestsellers, sono disponibili in versione cartacea, editi da Mondadori, gli altri arriveranno in successione a distanza di un mese l’uno dall’altro. In ebook potete anche trovare i secondi epiloghi che la scrittrice ha fatto per soddisfare le domande dei fans. In ebook, tra l’altro, è possibile acquistarli tutti.
Esiste un nono volume che si chiama Felici per sempre e raccoglie gli epiloghi di tutti e otto i finali dei personaggi. In aggiunta si trova tutta la storia di Violet, da bambina a nonna. Per non avere più alcuna domanda… Ah no, aspetta, c’è pure il prequel. Ma per ora ci fermiamo qui.
Il duca ed io ( Daphne Bridgerton #1)
Quarta di copertina: Londra, 1813. Simon Arthur Henry Fitzranulph Basset, nuovo duca di Hastings ed erede di uno dei titoli più antichi e prestigiosi d’Inghilterra, è uno scapolo assai desiderato. A dire il vero, è letteralmente perseguitato da schiere di madri dell’alta società che farebbero di tutto pur di combinare un buon matrimonio per le loro fanciulle in età da marito. E Simon, sempre alquanto riluttante, è in cima alla lista dei loro interessi. Anche la madre di Daphne Bridgerton è indaffaratissima e intende trovare il marito perfetto per la maggiore delle sue figlie femmine, che ha già debuttato in società da un paio d’anni e che rischia di rimanere – Dio non voglia! – zitella. Assillati ciascuno a suo modo dalle ferree leggi del “mercato matrimoniale”, Daphne e Simon, vecchio amico di suo fratello Anthony, escogitano un piano: si fingeranno fidanzati e così saranno lasciati finalmente in pace. Ciò che non hanno messo in conto è che, ballo dopo ballo, conversazione dopo conversazione, ricordarsi che quanto li lega è solo finzione diventerà sempre più difficile. Quella che era iniziata come una recita sembra proprio trasformarsi in realtà.
Il visconte che mi amava ( Anthony Bridgerton #2)
Quarta di copertina: La Stagione del 1814 sembra essere promettente e ricca di nuovi fidanzamenti. Certo, non per Anthony Bridgerton, erede di un antico viscontado, probabilmente lo scapolo più ambito di Londra, che non ha mai dimostrato alcun interesse per le faccende matrimoniali. E in realtà, perché mai dovrebbe? È il prototipo del libertino, un mascalzone allergico alle etichette dell’alta società e decisamente pericoloso per donne e fanciulle. Questo, quanto meno, è ciò che tutti pensano. In realtà Anthony non solo ha in animo di sposarsi, ma ha anche già scelto la futura moglie, Edwina Sheffield, una debuttante subito soprannominata “lo Splendore”. Peccato che la dolce Edwina si rifiuti di accettare proposte senza l’approvazione della sorella maggiore Kate, una donna sicura di sé, o meglio una “zitella ficcanaso” che non ha la minima intenzione di affidare l’angelica sorellina nelle grinfie di un uomo del genere. Se vuole Edwina, Anthony deve prima riuscire a conquistare la fiducia di Kate. L’impresa rivelerà risvolti inaspettati, e indubbiamente piacevoli.
La proposta di un gentiluomo (Benedict Bridgerton #3)
Quarta di copertina: Sophie Beckett discende da una nobilissima famiglia, ma non ha mai avuto una vita facile. Niente feste, coccole, agi per lei: è infatti la figlia illegittima del conte di Penwood ed è sempre stata trattata come una domestica, soprattutto dopo che il padre, morendo, l’ha lasciata sola con la matrigna e le sorellastre. Mai e poi mai avrebbe immaginato di partecipare un giorno al celebre ballo in maschera di Lady Bridgerton. Né tanto meno di incontrarvi un principe azzurro che stesse aspettando proprio lei. Eppure, mentre volteggia leggera tra le forti braccia del bellissimo Benedict, secondogenito della famiglia, le sembra quasi impossibile che quell’incantesimo debba dissolversi allo scoccare della mezzanotte. Non dimenticherà mai quella serata, ne è sicura. Neanche Benedict potrà scordare la sensazione provata danzando con quella sconosciuta. Chi si celava dietro quella maschera? Il giovane ha giurato a se stesso che l’avrebbe scoperto, per poi sposarla. Ma quando, anni dopo, conosce casualmente Sophie, che crede una cameriera, il suo proposito vacilla: è giunta l’ora di porre fine alla ricerca della misteriosa ragazza che gli ha rapito il cuore e abbandonarsi a un nuovo sentimento? Perché certo Sophie non poteva essere al ballo oppure sì?
Un uomo da conquistare (Colin Bridgerton #4) – 16 marzo 2021
Quarta di copertina: Penelope Featherington è segretamente innamorata di Colin Bridgerton, il fratello della sua migliore amica. Da anni lo osserva da lontano ma all’improvviso si rende conto di non conoscerlo affatto. Lo stesso Colin, rientrando da un viaggio all’estero, scopre che molte cose sono cambiate. Soprattutto Penelope: ora non riesce a smettere di pensare a lei. È davvero la donna che potrà renderlo felice?
A sir Phillip, con amore (Eloise Bridgerton #5) – 20 aprile 2021
Quarta di copertina: Di famiglia aristocratica, Eloise Bridgerton ha ormai ventotto anni compiuti ed è ancora senza marito. A spezzare il grigiore delle sue giornate arrivano le lettere di sir Phillip Crane, un botanico rimasto vedovo con due gemelli da crescere. Dopo un anno di corrispondenza lui le chiede di sposarlo, ma quando finalmente si incontrano, Eloise scopre che Phillip, più che una compagna, cerca una madre per i suoi figli. Riuscirà il suo amore a fare breccia nel cuore apparentemente insensibile di Phillip?
Amare un libertino ( Francesca Bridgerton #6) – 18 maggio 2021
Quarta di copertina: Quando Michael Stirling, il più audace libertino di Londra, incontra Francesca Bridgerton è amore a prima vista. Un amore non ricambiato: Francesca sta per sposare suo cugino John. E anche se un evento improvviso libera Francesca da qualunque vincolo, Michael non osa confessarle il proprio amore e per dimenticarla parte per l’India. Ma al suo rientro, inaspettatamente, Francesca gli chiede consiglio per trovare un buon marito: potrà Michael sopportare di gettarla tra le braccia di un altro?
Tutto in un bacio (Hyacinth Bridgerton #7) – 15 giugno 2021
Quarta di copertina: Gareth St. Clair scopre che il suo passato, e forse anche il suo futuro, è nascosto negli eleganti caratteri di un antico diario, scritto però in una lingua che lui non comprende: l’italiano. Per Hyacinth Bridgerton, esperta traduttrice, è una sfida davvero intrigante. Ma quando insieme a Gareth si immerge in quelle pagine scopre che le risposte che entrambi cercano non sono lì. E niente è più semplice, o complicato di un bacio.
Il vero amore esiste ( Gregory Bridgerton #8) – 13 luglio 2021
Quarta di copertina: Gregory Bridgerton crede nel vero amore. Ma quando incontra Hermione Watson, la donna dei suoi sogni, scopre che lei ama un altro. Comunque deciso a conquistarla, Greg ha un asso nella manica: Lady Lucinda Abernathy, la più cara amica della fanciulla, si offre di aiutarlo. Ma ciò che Lucy, fidanzata dall’età di dieci anni con il futuro conte di Davenport, non ha previsto è di innamorarsi perdutamente proprio del pretendente dell’amica.
Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo creato da Maurice Leblanc sta per tornare, questa volta nella trasposizione creata per Netflix dal regista Luis Leterrier (premiato agli Emmy). In arrivo la prima parte l’8 gennaio con Omar Sy come protagonista.
Arsenio Lupin chi? Maurice Leblanc nel 1905 era uno scrittore di poco conto ma quando creò Lupin, forse come contropartita francese dell’Holmes di Conan Doyle, creò un mito che dura da oltre cento anni e vanta una valanga di trasposizioni cinematografiche e televisive.
Un elegantissimo “gentleman cambrioleur”, è un ladro molto ma molto particolare, prende per se stesso ma anche per i bisognosi e sempre e solo ai ricchi. Ama le donne, il gioco, il lusso e ovviamente anche il denaro. Lupin ha uno humor incredibile ed è un abile trasformista, riesce a travestirsi per interpretare altre persone in maniera perfetta. Intelligente e furbo, caparbio e divertente, è molto acculturato e s’intende d’arte. Mai, è un gentiluomo non scordiamolo, ricorre alla violenza. I suoi nemici sono l’ispettore Garimard della polizia francese e il detective inglese Herlock Sholmes, personaggio chiaramente ispirato a Sherlock Holmes.
Parrebbe che l’autore si sia ispirato alla vita di Alexandre Marius Jacob, anarchico francese e geniale ladro. Molti potrebbero ricordare la trasposizione in manga Lupin III del famoso mangaka Monkey Punch e soprattutto l’anime Le avventure di Lupin III (ルパン三世 Rupan Sansei) e i suoi seguiti. Lupin III sarebbe stato il nipote del Lupin narrato da Leblanc.
I libri scritti da Leblanc nel corso degli anni sono molti e l’autore li scriverà fino al 1935, pochi anni prima di spegnersi nel 1941 a Perpignan (se volete fargli visita si trova al cimitero di Montparnasse a Parigi), l’autore venne anche insignito, nel 1921, con la Legion d’Onore per la sua opera. Essendo ormai un classico, e pure un bestseller, sono innumerevoli le edizioni italiane. Tutte abbastanza a buon mercato e reperibili anche in biblioteca. Ma veniamo alla serie TV Netflix, è una reinterpretazione in chiave moderna quindi non c’è da aspettarsi rigore rispetto ai testi di Leblanc e quindi, si spera, nessuno si lamenterà del fatto che il nuovo Lupin è un uomo di colore (come è stato per il chiacchieratissimo conte di Hastings versione Bridgertons). Il risultato sono cinque episodi in cui colpi di scena e flashback portano alla luce una nuova versione del Lupin classico che recupera l’essenza del personaggio letterario, prendendo spunto proprio da alcuni tra i più famosi libri di Leblanc, tramutandoli però in una storia interamente originale. Omar Sy è Assane Diop, anche lui un ladro gentiluomo: nel teaser trailer dice “da giovane ho ereditato una fortuna. Un giorno qualcuno è entrato nella mia vita e mi ha lasciato tutto ciò che aveva. Tesori incredibili, risorse infinite…e tante vite per godermeli. Ho ereditato un libro che è più di una semplice storia” e guarda caso quel libro è proprio Arsene Lupin – Il ladro gentiluomo.
Ovviamente lo guarderemo anche solo perché il tesoro nominato è un libro, ma anche se così non fosse ci sono buone probabilità che questa sia proprio la bella serie che mancava per riprenderci dal termine de ‘la regina degli scacchi’. E, perché no, trovare un bella scusa per recuperare i volumi di Leblanc e leggerne qualcuno.