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The Knight and the Moth: tra Fede e Menzogna. Il ritorno di Rachel Gillig. – recensione


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Gli straordinari fallimenti di Leopold Berry, Ransom Riggs (Sunderworld 1) – recensione

«Leopold Berry aveva cercato di ignorare il procione sull’albero fuori dalla finestra ma, come succedeva con molte altre cose nella sua vita, sembrava un’impresa impossibile».



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‘Check & Mate’: Ali Hazelwood fa scacco matto anche nel mondo young adult – recensione

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Vampiri e Profezie: Viaggio nel Cuore de ‘La figlia del sangue’ il romanzo di Liza S. – recensione



L’autrice.


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La torre d’avorio di Paola Barbato. Folle è chi non vuole leggere questo libro. – recensione


Il libro.


L’autrice.


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“The Prison Healer” di Lynette Noni: una trilogia fantasy emozionante tra prigionia, magia, lotta per il potere e un pizzico di romance

Amici lettori, preparatevi a essere completamente rapiti dalla trilogia di The Prison Healer di Lynette Noni. Avevo cominciato a parlarne qualche anno fa qui.
Però sento il bisogno, ora che la trilogia è completa, di tirare le somme.

Questa saga è davvero un’ottima serie di libri da leggere, racconta un’avventura avvincente e raccoglie un turbine di emozioni che vi farà girare le pagine una dopo l’altra e qualche volta anche desiderare (e che diavolo di fantasy sarebbe altrimenti) di poter varcare le pagine per unirvi ai suoi indimenticabili protagonisti.

Fin dal primo volume, The Prison Healer, veniamo catapultati nell’opprimente atmosfera della prigione di Zalindov, dove la giovane Kiva Meridan lotta giornalmente per la sopravvivenza grazie al suo ruolo di guaritrice. La sua forza d’animo e la sua astuzia ci conquistano immediatamente, e il mistero che avvolge la sua prigionia e il suo passato ci tiene incollati alle pagine. L’arrivo del principe ereditario Jaren, enigmatico e tormentato, non fa che aggiungere benzina al fuoco, innescando una dinamica carica di tensione e di un’attrazione palpabile.

Con The Gilded Cage, il secondo capitolo, le dinamiche si espandono e la posta in gioco si fa ancora più alta. Ci ritroviamo immersi in un mondo di intrighi di corte, segreti oscuri e rivelazioni sconvolgenti. La Noni è abilissima nel tessere una trama complessa che ci tiene costantemente con il fiato sospeso, introducendo nuovi personaggi affascinanti e approfondendo le psicologie di quelli che già amiamo.

Infine, The Blood Traitor ci regala un finale epico e ricco di colpi di scena. Le alleanze vengono messe alla prova, i segreti vengono svelati e i nostri eroi devono affrontare sfide ancora più ardue per proteggere ciò in cui credono. Il ritmo incalzante e le scene cariche di emozione ci lasciano con il cuore in gola fino all’ultima pagina.

Ora, parliamoci chiaro. Come in ogni grande avventura, ci sono stati alcuni momenti in cui la magia ha risolto le situazioni in modo un po’ troppo rapido, quasi un “deus ex machina” che ha spianato la strada ai nostri eroi. E sì, ammettiamolo, alcuni personaggi sembrano talmente perfetti, altruisti, bellissimi e immacolati da farci storcere un pochino il naso.

Ma sapete cosa? Alla fine non importa. Perché la vera magia di questa saga risiede nella capacità di Lynette Noni di creare un mondo vivido e coinvolgente, popolato da personaggi che ci entrano nel cuore e ci rimangono a lungo. Kiva è un’eroina forte ma imperfetta, talvolta insicura o impaurita dai suoi stessi sentimenti, Jaren un protagonista maschile assolutamente affascinante nella sua perfezione principesca, e i personaggi secondari sono ben delineati e al termine sembra di dorver dire addio a dei veri amici.

The Prison Healer è una saga che celebra il coraggio, la lealtà, l’amore e la resilienza delle persone anche quando tutto sembra perduto. È un inno alla speranza anche nei momenti più bui e un promemoria del fatto che, a volte, un libro ben scritto che giunga a un vero lieto fine lo meritiamo.

Questa è una saga fantasy young adult, ma è perfetta per tutti coloro che cercano una storia capace di far sognare ed emozionare, e che sono magari disposti a chiudere un occhio su qualche “magia risolutiva” di troppo, se l’intreccio complessivo conduce all’agognato lieto fine. The Prison Healer è tutto questo e molto di più!

Preparatevi a un viaggio indimenticabile!


La trilogia

THE PRISON HEALER vol. 1 La guaritrice di Zalindov

Kiva ha diciassette anni e ormai da tempo ricopre il ruolo di guaritrice a Zalindov, una prigione letale in cui chiunque è sacrificabile, in qualsiasi momento. Un giorno, nella sua infermeria approda la Regina Ribelle, che è stata catturata ed è gravemente malata. A Kiva viene ordinato di tenerla in vita a ogni costo affinché possa sostenere il Giudizio degli Elementi, ovvero quattro prove quasi impossibili da superare per riottenere la libertà. Consapevole che la Regina Ribelle non è in grado di affrontarle, Kiva prende il suo posto, pur sapendo che nessuno, in realtà, è mai sopravvissuto. Mentre Zalindov è in fermento e pregusta morte e distruzione, a vegliare su Kiva e ad aiutarla interviene un nuovo, misterioso detenuto, che piano piano si conquista un posto speciale nel suo cuore…


THE GILDED CAGE vol. 2 La gabbia dorata

Dopo essere scampata alla prigione di Zalindov e al mortale Giudizio degli Elementi, Kiva Meridan è una sopravvissuta. Negli ultimi dieci anni, il suo unico obiettivo è stato quello di riunirsi alla famiglia e distruggere le persone che hanno rovinato le loro vite, ma questa missione sta diventando più complicata che mai. Ora che si sta ambientando nella capitale, scopre di non essere stata l’unica a soffrire mentre era a Zalindov: i suoi fratelli e i loro ideali sono cambiati, e ben presto la ragazza si ritroverà a nascondere segreti non solo ai propri nemici ma anche a chi ha di più caro al mondo. Fuori dalle mura della città, nel frattempo, serpeggia la tensione fra i ribelli, insieme alle voci di una crescente minaccia da parte dei regni del Nord. Questa volta, per sopravvivere, Kiva dovrà destreggiarsi in una complicata rete di bugie, in cui un passo falso potrebbe costarle tutto.


THE BLOOD TRAITOR vol. 3 La traditrice della stirpe

Dopo gli eventi a palazzo, Kiva è tormentata dal bisogno di sapere se la sua famiglia e i suoi amici sono al sicuro, e se coloro a cui ha fatto del male potranno mai perdonarla. I regni di Wenderall sono sull’orlo della guerra e lei si trova lontana dal cuore del conflitto. Ma, stavolta, in gioco c’è molto più del suo cuore spezzato. Un nuovo inizio la porterà a intraprendere una missione pericolosa, una corsa contro il tempo che costringerà nemici mortali e alleati improbabili a lottare fianco a fianco per salvare non solo il regno di Evalon, ma l’intero continente. Ora, Kiva non può più limitarsi a sopravvivere: deve combattere per ciò in cui crede. Per chi ama. Ma con il pericolo che incombe da ogni lato e la vita dei suoi cari in bilico, sarà abbastanza forte da resistere… o questa sarà la sua ultima battaglia?


L’autrice.

Lynette Noni è un’autrice australiana. Ha studiato giornalismo, scrittura creativa e scienze umane all’università, prima di avventurarsi nel mondo della narrativa e diventare un’autrice bestseller a tempo pieno. Sperling & Kupfer dal 2023 ha pubblicato in Italia la saga The Prison Healer.

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‘”The Favorites” di Layne Fargo: lo sport romance dell’anno tra passione e competizione nel mondo del pattinaggio – la nostra recensione

‘The Favorites‘ è un romanzo suggestivo e irresistibile.
È davvero un’ossessione e vi rimarrà in testa per molto tempo, anche dopo averlo finito.
Dopotutto non è quello che succede quando si legge un buon libro?
Layne Fargo scrive storie drammatiche con una, accentuata e gradita, componente femminista.
E preghiamo che continui a scriverne: è davvero un talento.

Ero scettica, e anche molto, su questo romanzo, ma sono stracontenta di essermi sbagliata.
Dimenticatevi le storia d’amore patinate, lasciate per uno momento da parte gli sport romance che parlano di hockey, fermatevi qui e leggete.
Se siete appassionati dei romanzi sportivi, dovete leggere questo romanzo.
Se cercate una storia intensa che vi faccia soffrire ed emozionare, che sia oltre la semplice storia d’amore tra due atleti (una componente psicologica presente e ben scritta) dovete leggere questo romanzo.
Se ancora non vi ho convinto, aggiungo che lo hanno definito lo sport romance dell’anno (almeno fino ad ora) e hanno ragione da vendere.

Infiliamoci un po’ nella storia: uscito per Mondadori a inizio marzo, con una copertina ed una trama accattivanti, ‘The Favorites‘ è un romanzo che narra la complesse dinamiche di una coppia di atleti, Katarina Shaw e Heath Rocha, e la loro avventura, anche sentimentale, nel mondo artificiosamente raffinato del pattinaggio di figura, descrivendo la competizione spietata e le pressioni affrontate dagli atleti.
Kat e Heath sono una coppia di talentuosi pattinatori la cui relazione, sia fuori che dentro la pista, è un ottovolante di amore e odio, passione e conflitti.
Dopo che un incidente alle Olimpiadi mette fine alla loro storia i due si separano per un lungo periodo.
Si sprecano le speculazioni e i pettegolezzi, ma solo loro sanno come sono andate realmente le cose.
Dieci anni dopo quel tragico evento, un documentario riaccende l’interesse del pubblico e Katarina decide non rimanere più in silenzio e raccontare la verità sul passato suo e di Heath.
La storia viene raccontata in prima persona proprio attraverso il punto di vista della protagonista e le interviste e testimonianze di chi li conosce ed ha lavorato e vissuto a stretto contatto con loro (cosa che ho adorato davvero). Tutto ciò aggiunge un tocco documentaristico e originale alla storia.

Immagine presa da Pinterest

L’autrice, con una prosa meravigliosa, nel descrivere le emozioni dei protagonisti scava a fondo nell’animo umano, esplorando temi e sentimenti forti: l’ambizione che divora, i sacrifici che annientano, le relazioni che avvelenano e i giochi di potere che corrompono. La protagonista, incarnazione della maggior parte di questi temi, non ha paura a mostrare le ferite più profonde e la parte più oscura ed egoista dell’animo umano.
Il romanzo, inoltre, mette in luce la fragilità dell’essere umano e la forza di volontà che, spesso, spinge a oltrepassare i propri limiti.

Con ‘The Favorites‘, ho provato emozioni contrastanti e potenti: dall’esultanza alla disperazione, dalla tensione al sollievo.
È, a mio avviso, uno dei romanzi più memorabili del 2025.

Non serve che mi dilunghi, leggetelo e, sono praticamente certa, mi darete ragione.

Vi consiglio anche di ascoltare la playlist dedicata.


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Maschera per maschera, Vera lazzaro – recensione

Ah, l’amore e l’amicizia! Un binomio che risuona nel cuore di ogni essere umano, un’esperienza viscerale che dipinge le nostre esistenze con pennellate di gioia e, talvolta, con ombre di sofferenza.
Sono sentimenti potenti, capaci di edificare legami indissolubili e, in altre circostanze, di sgretolare certezze come vetro.
Molto spesso capita che queste due sfere affettive danzino in armonia, nutrendosi a vicenda e rendendoci forti. Forse, quasi invincibili. Altrettante volte, invece, solo una delle due fiorisce, illuminando un sentiero mentre l’altro rimane in ombra. E poi ci sono quei momenti, più amari, in cui ci si ritrova soli, avvolti nel silenzio di ferite che il tempo fatica a rimarginare.

Ci piacerebbe partire con una metafora: un pugno che ti arriva dritto in faccia, poi allo stomaco e infine al cuore.
Di fronte a tali tempeste emotive, ognuno di noi reagisce in modi diversi.
C’è chi affronta il dolore a viso aperto, cercando la guarigione nelle proprie risorse interiori, e chi, sopraffatto, sceglie la via della fuga. Proprio come ha fatto Pamela, la nostra protagonista, che ha cercato rifugio nell’accogliente Trieste, nella speranza di lasciarsi alle spalle un passato doloroso, un fardello troppo pesante da portare. Ma prima di addentrarci nel suo presente triestino, è necessario ripercorrere le tappe del suo vissuto, mettere ordine nei suoi ricordi, per comprendere appieno le ragioni di questa sua drastica decisione.

Pamela è una ragazza di ventidue anni immersa nella vivace ( e molto stressante) atmosfera universitaria e condivide la sua quotidianità con Acca, la sua fedele amica a quattro zampe dallo sguardo affettuoso e dalla coccola facile. La sua vita sociale è un mosaico di legami intensi con un gruppo di amici che stravede per lei (la dinamica affettiva che intreccia Michele, Andrea e Cordelia, un trio che esplora le sfumature del poliamore con delicatezza è davvero squisita). Nel suo cuore pare che ci sia Aku (scegli me, prendi me, ama me!), un ragazzo finlandese dal fascino nordico, una promessa di futuro stabile e accogliente, tra una risata e una coccola.

Questo precario equilibrio, costruito con tenacia e fatica lontano dalle ombre del passato, viene improvvisamente incrinato dalla notifica luminosa di un nome sullo schermo del telefono. Un presagio inquietante, un’ondata che rompe la superficie placida della sua nuova vita, annunciando il ritorno inatteso di un capitolo che Pamela credeva (molto inconsciamente?) ormai chiuso.

Una singola telefonata, una richiesta di aiuto, agisce come una scossa tellurica, smuovendo sentimenti repressi e riportando prepotentemente nella sua bolla una figura significativa del suo ieri: Iacopo D’Angelo. Definirlo una semplice “vecchia conoscenza” è un eufemismo che non rende giustizia alla profondità del loro legame. Iacopo è stato il compagno di banco, il confidente dei segreti adolescenziali, il primo battito del suo cuore ingenuo. Insieme hanno condiviso i banchi di scuola, le luci del palcoscenico amatoriale, le notti di spensierate baldorie, un’intesa simbiotica che li rendeva, agli occhi del mondo, inseparabili.

Eppure, quel legame apparentemente indissolubile si è trasformato in una ferita lacerante. Iacopo, con azioni e parole che hanno inciso profondamente nell’anima di Pamela, le ha sottratto frammenti di sé, giorno dopo giorno, fino a quando, stremata dal dolore, ha preso una decisione radicale: abbandonare tutto, recidere i ponti con quel passato opprimente e fuggire lontano, cercando un a pace che si è rivelata illusoria.

Ora, quel passato la insegue, reclamando la sua attenzione, costringendola a un confronto inevitabile, un resa dei conti definitiva. Pamela si trova così costretta ad intraprendere un viaggio interiore doloroso e catartico, un percorso accidentato costellato di ricordi amari e silenzi carichi di significato. Un viaggio necessario per sciogliere i nodi del rancore, per concedere e concedersi il perdono, unica via per liberarsi dalle catene del passato e volgere lo sguardo, finalmente sereno, verso quel futuro che la attende, un futuro da vivere appieno, senza il peso dei rimpianti.


Affrontare le pagine di questo romanzo ha rappresentato per noi un’esperienza emotivamente intensa. Non certo per una mancanza di fluidità narrativa o di piacevolezza stilistica, anzi, la scrittura si è rivelata gradevole e scorrevole. La vera difficoltà è scaturita dal denso carico emotivo che permea nelle pagine, dalla palpabile sofferenza che si irradia dalle vicende narrate.

Confessiamo di non aver sempre condiviso le scelte intraprese dalla protagonista, Pamela. In alcuni frangenti, la sua reazione, il suo cedimento, hanno suscitato in noi una punta di… fastidio, se possiamo usare questo termine. Ci siamo ritrovate a dissentire internamente, a immaginare un nostro diverso approccio di fronte agli eventi descritti.

Pensiamo, ad esempio, a quella telefonata, quel contatto inatteso dal passato. Istintivamente, la nostra reazione sarebbe stata diametralmente opposta. Avremmo risposto, non senza esitazione. Avremmo prestato ascolto alle parole, alla voce dall’altro capo del filo, non senza una buona dose di disagio e paura.
Avremmo accolto quel ritorno, quel riaffiorare di sentimenti che credevamo ormai sopiti, relegati in un angolo remoto della memoria, e che invece, forse, attendevano solo una scintilla per risvegliarsi dal loro torpore. Avremmo fatto i conti con quelle emozioni, anche con il rischio di riaprire vecchie ferite, per poi, con lucidità e fermezza, trarne le conclusioni e, se necessario, chiudere quella conversazione, quel capitolo.

La nostra reazione emotiva di fronte al dolore affettivo è, in effetti, molto diversa da quella di Pamela. Se qualcuno ferisce profondamente, se arriva a spezzare qualcosa dentro di noi, la risposta è netta, radicale: la cancellazione. Non si tratta di un semplice allontanamento fisico o emotivo, ma di una vera e propria eliminazione dalla sfera esistenziale. Quella persona cessa di esistere, come se fosse stata inghiottita da un buco nero della memoria.

Questo meccanismo di difesa, ormai rodato da tempo, forse persino eccessivo nella sua drasticità, rappresenta per me un baluardo protettivo, l’unica strategia che abbiamo trovato efficace per preservare la nostra integrità emotiva e sottrarsi al rischio di ulteriori sofferenze. È un confine netto, invalicabile, che abbiamo eretto a salvaguardia del benessere interiore, una barriera forse rigida, ma che nel tempo si è rivelata essenziale per la nostra ‘sopravvivenza’ emotiva. Leggere le reazioni di Pamela, così distanti dalle nostre, ci ha inevitabilmente portato a riflettere ancora più profondamente sulla personale gestione del dolore e sulla complessità delle dinamiche affettive.

Nel complesso possiamo dire che è un testo semplice ma tosto allo stesso tempo. Dove veniamo messi di fronte alla realtà, alle maschere che indossiamo e togliamo quotidianamente in base a chi frequentiamo e
a quanto vogliamo mostrare di noi stessi. Il lavoro fatto dall’autrice è interessante, da approfondire a livello di caratterizzazione in alcuni
punti ma molto ben fatto in altri.
La penna è veloce e coinvolgente, una struttura semplice e lineare.

Detto ciò abbiamo trovato ‘Maschera per Maschera’ di Vera Lazzaro, un buon romanzo d’esordio. Un romanzo che ripercorre un parte di vita, quella delle relazioni tossiche, che tutti ci ritroviamo almeno una volta nella vita a dover affrontare che si tratti di amore o amicizia. Molto azzeccato il binomio tra vita reale e il teatro che nel romanzo ha un valore molto importante per i protagonisti, soprattutto per quanto riguarda il dover indossare una maschera tutti i giorni.

ringraziamo l’autrice per averci fornito una copia di Maschera per Maschera in cambio di una recensione onesta.

disclaimer: nel nostro blog trovi link per acquisti che ci permettono di guadagnare una piccola commissione per ogni vendita.




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L’epica saga de ‘Il trono di ghiaccio’ di Sarah J. Maas – recensione


L’ordine di lettura










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Immortalità e solitudine in Addie LaRue il fantasy malinconico di V. E. Schawb: un viaggio attraverso tre secoli – recensione


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Il Mercante di Vendette: il retelling firmato Bianca Marconero è imperdibile


“Il Mercante di vendette” è ambientato alla Stratford, una prestigiosa scuola d’élite dove gerarchie, rivalità e inquietanti leggende si intrecciano con le lezioni e i segreti gelosamente custoditi. La leggenda più famosa è quella del “Mercante di vendette”, una figura misteriosa che regola i conti (dietro lauto compenso) per chi ne fa richiesta. Alcuni, come Otello Spencer e Iago McGregor, non credono alla sua esistenza; altri, come Bianca Duchamp, sono determinati a smascherarlo.
Nella sua ricerca della verità sul Mercante, Bianca si trova intrappolata nell’enigma che è Iago. Perché non riesce a stargli lontana e perché lui la tratta male, mentre con gli altri è sempre gentile? Dubbi e domande che porteranno Bianca a scontrarsi con una realtà scomoda e a mettere in gioco tutto: cuore, mente e anima.


Devo ammetterlo, conoscevo a grandi linee la tragedia di “Otello”, ma questo riadattamento mi ha piacevolmente scombussolato e sorpreso.
L’Otello è comunque un’insieme di sentimenti negativi che culminano in una tragedia. Ne ‘Il mercante di vendette‘, al contrario, ti ritrovi a fare il tifo per il “cattivo” #morallygrey della storia.
Se si aggiunge che mi sto appassionando sempre di più ai dark academy e, come previsto, lo stile di scrittura di Bianca Marconero non ha deluso le mie aspettative ne esce fuori un retelling che ti assorbe completamente.

La lettura mi ha tenuto incollata alle pagine (con anche un po’ di tachicardia in alcune parti) creando una tensione palpabile – Bianca è una maestra nel costruire atmosfere suggestive – e alimentando la mia curiosità su come si sarebbe evoluta una storia il cui finale è noto a tutti.
In alcuni momenti, mi ha ricordato ‘Dio di Illusioni‘ di Donna Tartt, soprattutto per l’ambientazione, gli intrighi complessi e alcune dinamiche psicologiche dei personaggi.

Acquistando il romanzo sul sito della Giunti o ordinandolo nella vostra libreria è possibile ricevere una copia personalizzata del romanzo con i meravigliosi sprayed edges di nola_sprayed_edges.

Ringraziamo Bianca Marconero e la Giunti Editore per averci dato, di nuovo, la possibilità, di leggere questo nuovo romanzo in cambio di una nostra opinione onesta.
Ed eccola quindi la nostra onesta opinione: dovete assolutamente procurarvi il romanzo e leggere con i vostri occhi come si può cambiare una storia tragica in una di rinascita e rivincita.


Chi è Bianca Marconero?

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“Deep End” l’inaspettato sport romance targato Ali Hazelwood


Ali Hazelwood è, indiscutibilmente, una delle nostre romanziere preferite.
In casa de ‘Il bistrot dei libri’ quando sta per uscire un romanzo di questa autrice si preparano festeggiamenti secondi solo a quelli del mese del Salone del Libro.
Fatta questa doverosa premessa veniamo a ‘Deep End‘, uscito a inizio mese per la Sperling & Kupfer: fondamentalmente è uno sport romance ambientato al college di Stanford dove una promettente tuffatrice in crisi e un nuotatore olimpionico cercano segretamente del sesso kink e rischiano, clamorosamente, di innamorarsi perdutamente.

TRAMA COMPLETA

Scarlett Vandermeer ha sempre nuotato controcorrente. Studentessa del terzo anno a Stanford, si sta concentrando sull’ammissione alla facoltà di Medicina mentre si riprende dall’infortunio che ha quasi messo fine alla sua carriera di tuffatrice dalla piattaforma. Non ha tempo per le relazioni – o almeno questo è quello che ripete a sé stessa. Anche Lukas Blomqvist vive di disciplina. Campione del mondo e capitano della squadra di nuoto, è così che vince medaglie d’oro e batte ogni record: massima concentrazione, a ogni bracciata. A prima vista, fuori dalla piscina, Lukas e Scarlett non hanno nulla in comune, se non la passione per l’acqua. Ma per pura combinazione, i due vengono a conoscenza di un «segreto» che condividono e che è difficile da ignorare quando finiscono a lavorare insieme allo stesso progetto di biologia. E così, mentre la pressione per le Olimpiadi cresce, anche l’attrazione tra loro aumenta. Stare lontana da Lukas diventa impossibile e Scarlett si rende conto che il suo cuore potrebbe affondare in acque pericolose…

Una delle cose più apprezzate dei libri di Ali Hazelwood è la loro coerenza. Con lei sai che leggerai di un personaggio principale femminile forte e intelligente, un personaggio maschile mai scontato e sempre affascinante e un interesse amoroso che mette a dura prova il cuore. E sai già che il lui protagonista si innamora sempre per primo, (#hefallfirst) o almeno se ne rende conto per primo.
Sai già che ci saranno alcuni momenti di crisi lungo la strada, ma sai anche che tutto finirà bene, arriva il giusto happy ending come ogni romance che si rispetti.
Ciò che rende i suoi libri davvero divertenti e succulenti da leggere è il ‘viaggio’: le battute, la chimica, i conflitti personali e relazionali – tutto si mescola per creare un romanzo page-turner che si mette giù con estrema difficoltà.



In ‘Deep End‘, Ali Hazelwood però ci stupisce, in positivo, con nuovo tipo di dinamica.
Scarlett e Lukas sono entrambi interessati al mondo BDSM e inizialmente si impegnano in una relazione puramente sessuale basata sui loro interessi condivisi. Il risultato è probabilmente il libro più spicy del suo catalogo pubblicato finora. Le scene di sesso generalmente non mi scompongono; talvolta posso leggerle in pubblico senza nemmeno una smorfietta. Ma in ‘Deep End‘, mi sono ritrovata con la faccia rossa e la mascella cascante.
Sì, è davvero così hot, ma contestualmente, è anche un’esplorazione incredibilmente rispettosa di questo tipo di vita sessuale.
Fin dall’inizio, il rapporto di Scarlett e Lukas è costruito sulla fiducia e sul consenso, il che rende tutto ancora più intrigante e hot.

Ma il libro non è solo questo, lo sviluppo del personaggio, la crescita delle relazioni e i momenti toccanti in ‘Deep End‘ colpiscono altrettanto duramente. Ecco perché ci piacciono così tanto i libri di Ali Hazelwood: sono grandi storie d’amore, sì, ma sono anche esplorazioni incredibilmente commoventi dei personaggi. Scarlett proviene da una famiglia che è tutto fuorché convenzionale, è stata cresciuta dalla sua matrigna dopo che entrambe sono fuggite dal padre violento, sta lottando con un infortunio che ha quasi posto fine alla sua carriera sportiva, e sta lottando giorno dopo giorno con l’idea che potrebbe non avere il controllo della sua vita come pensava.
Durante la lettura, siamo con Scarlett e la vediamo affrontare tutte queste prove in un suo viaggio disordinato, pieno di piccoli passi avanti e insicurezze e regressione. La accompagniamo in un pezzo di vita.
Come la maggior parte del lavoro di Ali Hazelwood, Deep End è, alla fine, una storia dolce, piena di speranza, romantica, confortante e sì, sexy da restarci secche.


Con la premessa che avevo già posto fin dall’inizio sapevate che sarebbe stata una recensione non completamente imparziale.
Ali Hazelwood non mi ha mai deluso, e dopo aver letto ‘Deep End‘, sono convinta che potrebbe non farlo mai.
Questo romanzo è sexy, divertente e un esempio di quanto possa essere disordinata, caotica e selvaggia ma anche perfetta, la vita reale.