Un dark fantasy che ti porta in un’atmosfera cupa in un triangolo amoroso che non ‘triangola’. Non esiste luogo comeRavenhollow. Avvolta in un sudario di nebbie spettrali, lacerata dalla peste nera e sottomessa al volere di vampiri assetati di potere, è una città dove ogni ombra ha un sussurro, un occhio che osserva, un artiglio pronto a colpire. Una terra condannata, in cui il confine tra vita e morte è sottile come un respiro. Dopo lunghi anni trascorsi lontano, Cassandra Vanthir è richiamata a forza nel suo luogo d’origine. Una missiva criptica la costringe a tornare nella città da cui è scappata tempo fa. Lei però non sa che nelle sue vene scorre un’eredità oscura, legata a un Patto primordiale e a una profezia che ora la richiama come una ninna nanna oscura. Le ombre si destano. L’Inquisizione è riemersa, guidata dall’inflessibile Alto Inquisitore Roark, e la sua caccia non si limita solo ai peccatori. Tra i bagliori sinistri dei roghi purificatori, le sanguinose guerre tra clan di vampiri, i subdoli tradimenti e le verità rimaste sepolte troppo a lungo, Cassandra sarà costretta a confrontarsi con la propria vera natura. Ad accompagnarla in questo tormentato viaggio ci sono Draven Corvus l’enigmatico vampiro dagli occhi d’ambra capace di stregare e Rowan Faulkner il primo indimenticabile amore che è disposto a tutto per salvarla.
Ho concluso recentemente ‘La figlia del sangue’ di Liza S. e, devo essere onesta, non è riuscito a catturarmi completamente. L’idea di partenza, un mistero che si snoda tra antiche leggende, mi aveva incuriosito molto. Tuttavia, durante la lettura, ho trovato il ritmo un po’ confuso in alcuni passaggi, che ha reso difficile capire alcune parti del romanzo. Non sono riuscita a entrare in piena sintonia con i personaggi principali, soprattutto con la protagonista che nella sua schiettezza mi ha fatto venire voglia di averla davanti, prenderla per le spalle e scuoterla. Le loro intenzioni e motivazioni, a volte, mi sono sembrate poco chiare e non ho sentito la connessione che mi aspettavo dopo aver letto la trama. In alcuni passaggi, ho percepito una distanza tra me e la storia, che non mi ha permesso di immergermi completamente. Nonostante ciò, l’ambientazione era descritta con grande cura, e ho apprezzato la ricchezza dei dettagli su alcuni capitoli, soprattutto quelli riguardanti il popolo che mi ha lasciato un senso di angoscia che mi ha fatta entrare più in sintonia con la storia. Il finale, che ho percepito come aperto, pur non salvando l’intera lettura per me, mi ha stupita. In definitiva, pur riconoscendo l’impegno dell’autrice, per me, non è stata una lettura che ho apprezzato fino in fondo, ma invito chi fosse incuriosito/a a formarsi una propria opinione.
Liza S. scrive da sempre o almeno da quando ha imparato a tenere in mano una penna, perché le parole sono il suo rifugio segreto. Vive con un piede nella realtà e l’altro in un altrove immaginario dove la nebbia è perenne, le profezie abbondano e le candele si accendono anche ad agosto. Ama i personaggi imperfetti, le atmosfere un po’ cupe e, soprattutto, gli animali che considera coautori silenziosi (e molto esigenti). Quando non scrive, fa la mamma e sogna nuovi intrecci tra una merenda e un “Mamma, giochiamo?”. Crede nelle storie che non devono piacere a tutti, solo a chi le riconosce come casa. E nelle ombre, che almeno non fingono di essere qualcos’altro.
Ringraziamo l’autrice per averci dato la possibilità di leggere il suo romanzo in cambio di una nostra onesta opinione.
Penny ha trentatré anni, un armadio disordinato, una laurea che non sa dove mettere e una madre che le ha insegnato che l’uomo giusto ti salva la vita. Ma no, non è vero. Freelance per necessità, ironica per sopravvivenza, Penny vive a New York con Maria, coinquilina hippy e filosoficamente caotica, e con un gatto che si chiama Brian ma si comporta come un sabotatore professionista. Le sue giornate oscillano tra call di lavoro, crisi d’identità e sogni a metà. Ma poi arriva lui: Andrew. Un collega mai visto dal vivo, con cui Penny lavora a distanza e per cui finisce, suo malgrado, a scrivere scenari mentali ogni sera prima di dormire. Tra appuntamenti disastrosi, video virali, progetti inaspettati e un passato che bussa sempre più forte, Penny scoprirà che non serve un uomo per essere salvata. A volte, basta una scelta. E un po’ di coraggio. O forse una serata in più con Maria e Brian. Una commedia romantica contemporanea che fa ridere, riflettere e un po’ anche male. Proprio come la vita vera.
L’autrice.
Margherita Giacovelli, pugliese d’origine e romagnola d’adozione, vive a Cesena da diversi anni. Laureata, si è specializzata nel marketing e nelle promozioni digitali. È stata direttrice del magazine online The Web Coffee, dove ha scritto, cancellato e riscritto storie che hanno fatto compagnia ai lettori nelle loro pause caffè. Questo è il suo terzo libro a proprio nome, dopo averne pubblicati altri due sotto pseudonimo (sì, le piace complicarsi la vita). La trovate su Instagram come marghegiak_greta, dove condivide contenuti, riflessioni ironiche e scorci di vita quotidiana. Perché, in fondo, siamo tutti un po’ Penny. L’account instagram: [marghegiak_greta]
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“La Notte di Artemide” di Laura Fiamenghi, è il secondo volume autoconclusivo della dilogia “La Guerra dei Vampiri”. Sebbene possa essere letto autonomamente, alcuni elementi narrativi sono collegati al primo volume, “L’Alba di Afrodite” di Barbara Repetto, (di cui abbiamo parlato qui) rendendo la lettura di entrambi i libri un’esperienza più completa.
Fatta questa doverosa premessa addentriamoci ne “La Notte di Artemide”: è un romanzo avvincente e ben scritto, come ormai ci ha abituato Laura Fiamenghi, anche questa volta combina elementi di fantasy, romance e mistero in un mix accattivante, avvincente e assolutamente piacevole. Innegabilmente questo volume ci è piaciuto molto di più, non ce ne voglia Barbara Repetto, ma abbiamo i nostri gusti e La notte di Artemide li incontra molto, molto di più. La storia d’amore tra i protagonisti, Xylia e Egan, è ben congegnata e non scontata, di base vi è il conflitto tra umani e vampiri, come spesso accade nei tanto vituperati romantasy essa risulta un ottimo modo per ragionare, senza neanche troppo sforzo di immaginazione, su diversità e inclusione nel nostro realissimo mondo. I punti di vista alternati dei personaggi riescono a rendere la lettura estremamente scorrevole e coinvolgente, la scrittura della Fiamenghi è leggera e allo stesso tempo efficace, il libro si legge in un fiato.
Il mondo intero si ridusse a quel contatto, a quel preciso istante tra le sue braccia. Non era un momento unico, né irripetibile. Era solo uno dei tanti doni che il destino le aveva concesso. Uno di quelli semplici, veri, che riempiono la vita senza clamore, ma sono più preziosi dell’acqua per la terra arida.
L’ambientazione è una sapiente mescolata di elementi classici e mitici con qualcosa di più dark. Scelta azzeccata. Gli intrighi che si sviluppano sull’Isola di Afrodite sono, insieme a quanto già descritto, gli elementi chiave che rendono questo libro una lettura che non possiamo che consigliare.
Xylia, principessa dell’Isola di Afrodite, nasconde un segreto che potrebbe costarle la vita: è una mezzosangue, un’anomalia in un mondo dove gli equilibri tra umani e vampiri sono fragili e regolati da leggi antiche.
Costretta a fuggire dalla sua amata Isola, trova rifugio nel Regno della Nebbia, una terra oscura dove il sole non sorge mai e gli umani sono ridotti in schiavitù dai vampiri. Qui le viene imposto di sposare il guerriero più feroce e temuto del regno: l’Empio.
«Non farti illusioni, principessa. Non sono il tuo salvatore, non sono un eroe venuto a salvarti dai mostri. Il mostro qui sono io e adesso mi appartieni.»
Tra intrighi, battaglie e desideri proibiti, Xylia dovrà imparare ad abbracciare il suo lato vampiresco, scoprendo che la sua salvezza potrebbe risiedere proprio nel torbido legame con il suo sposo. Un filo invisibile sembra legarli, intrecciato dal destino e, forse, dalla volontà della stessa Dea dell’Amore.
Laura Fiamenghi, classe 1985, originaria di Brescia, appassionata di Romance e Fantasy, per lei scrivere é regalare attimi di buon umore. “La mia più grande soddisfazione é quando un lettore mi scrive e dice di essersi emozionato insieme ai miei personaggi, di aver pianto, di aver riso, immergendosi per qualche ora in un mondo che lo ha fatto sognare.” Laureata in lingue e letterature straniere, abita a Brescia, pratica yoga e coltiva piante grasse. Ama l’Europa piena di leggende e tradizioni e visita costantemente castelli e dimore storiche che ispirino le location per i suoi libri. Anche nota come ‘Alma Rose’ pseudonimo con cui scrive Contemporary Romance e Erotic Romance spassosissimi.
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XYLIA
Paura. Paura di non essere all’altezza come figlia, paura di scontentare i suoi genitori, paura di venire scoperta, smascherata, scacciata. Paura di morire e, ancora di più, di scoprire in che modo. La vita di Xylia era stata una costellazione di paure che l’avevano guidata fino a lì, ritta in piedi sull’orlo di una scogliera a contemplare la rupe sul lato opposto di quell’ansa di mare: l’altare sul quale di lì a una settimana sarebbe stata uccisa, la Rupe di Afrodite. Tra tutte le fini orribili a cui si era figurata di poter andare incontro quando il suo segreto sarebbe stato scoperto, mai e poi mai avrebbe immaginato che i suoi giorni sarebbero finiti così: immolata alla dea a cui era devota, ma non come un sacrificio, come una beffa. La Rupe di Afrodite era il luogo dove la dea protettrice dell’Isola mostrava che il suo amore era in grado di sconfiggere ogni sorta di tenebra. Se nel resto del mondo conosciuto i vampiri erano creature sanguinarie, relegate alla notte, lì erano amici che convivevano pacificamente con i mortali. La Dea dell’Amore concedeva loro il dono di potersi esporre alla luce del sole, diventando i suoi guerrieri benedetti: i Radiosi, vampiri preposti a proteggere l’isola e tutti i suoi abitanti. Il Rito della Luce avveniva da tempo immemore sulla rupe che Xylia contemplava da lontano. Una fanciulla, una vergine, veniva sacrificata per permettere l’ascesa di un Radioso. Un vampiro riceveva il dono di potersi esporre alla luce del sole e una fanciulla moriva. Era un sacrificio per il bene di tutti, un atto di devozione. Sangue che avrebbe salvato dallo spargimento di altro sangue. E Xylia si sarebbe anche arresa al suo destino, accettando di donare la sua vita alla dea, se non fosse stato che il suo sangue era impuro. Il rito non avrebbe funzionato, la dea non avrebbe permesso l’ascesa di un nuovo Radioso e l’intero regno avrebbe scoperto il segreto che nascondeva la sua principessa. Peggio: il segreto che la Regina Olympias aveva cresciuto in seno alla corona, facendosi beffe di ogni legge, persino quella degli dèi. Verrò dissanguata a morte prima di scoprire cosa ne sarà di mia madre? si chiese, stringendo i pugni fino a conficcarsi le unghie nei palmi, O verremo lapidate entrambe come due traditrici? In piedi su quella scogliera a picco sul mare, con il vento che le scompigliava i capelli e la rendeva sorda alla città alle sue spalle, Xylia distolse lo sguardo dalla rupe e immaginò di spiccare un balzo e lasciarsi semplicemente cadere. La fine di tutto. Una scelta, almeno per una volta sua. Si sarebbe schiantata sugli scogli acuminati vicino alla riva. L’immagine del suo corpo spezzato e scomposto sulle rocce sottostanti le diede un macabro conforto: quel corpo aveva smesso di preoccuparsi, la sua anima era già in viaggio verso l’Ade, avrebbe bevuto le acque del Lete e dimenticato tutto. Chi era e chi avrebbe dovuto essere, tutte le bugie e i segreti. «Principessa!» la chiamò una delle sue ancelle, che erano rimaste qualche passo più indietro per paura del precipizio. «Principessa, per favore, non state così vicino al bordo.» Xylia socchiuse le palpebre, nascondendo le sue iridi chiare dall’intensa luminosità del giorno, che faceva brillare il profilo delle onde come centinaia di pesci che mostravano il loro ventre cangiante al sole. Non si mosse, lasciandosi cullare da quell’istante in cui tutto poteva ancora essere: bastava un passo. Un solo passo, la caduta, la paura, il vuoto, ci sarebbe stato il pentimento e poi il dolore, ma entrambi non sarebbero durati più che un lampo. «Principessa, venite via da lì!» Che cosa penserai di me, Dolce Afrodite, se mi lanciassi di sotto? Mi perdoneresti? La serva si stava avvicinando per tirarla indietro. Era il momento di decidere: abbandonarsi al fato che l’attendeva, confidando nella benevolenza della sua dea, o scegliere lei come morire? Fu il canto di una rondine a darle la risposta. Una rapida sequenza di trilli vibranti che la costrinse a riaprire gli occhi e sollevare il viso verso il cielo. Il piccolo volatile dalla pancia bianca attraversò il cielo, avanti e indietro, dondolando aggraziato nell’aria azzurra e tra le zampe reggeva qualcosa. Un petalo di rosa. Xylia capì cos’era mentre fluttuava nell’aria proprio sopra la sua testa, con deliberata lentezza, come se il vento che spazzava il resto della scogliera per lui non esistesse affatto. Il petalo, di un rosa vibrante, le planò davanti agli occhi e lei tese il palmo aperto. Non ci fu bisogno di acciuffarlo e metterlo in salvo dal vento, le si posò sulla mano da solo. Il profumo di rose, i fiori preferiti dalla Dea dell’Amore, la travolse con l’intensità di un intero roseto. E quel roseto lo vide, lì gli uccelli cantavano lieti e il sole filtrava tra le fronde rigogliose degli alberi, creando con giochi di luce e ombre alcove fatte apposta per accogliere gli amanti in procinto di consumare la loro passione. L’eco lontana di una voce di donna le risuonò nelle orecchie, un suono radioso e lucente. Parole intelligibili che nessun orecchio umano poteva comprendere perché… «Principessa, venite via!» Xylia spalancò gli occhi di scatto. Si rese conto di non averli mai riaperti e quella che le stava parlando, terrorizzata, era una delle serve che sua madre le aveva messo alle calcagna, non Afrodite. Ancora frastornata dalla visione che aveva appena avuto, si lasciò trascinare via, lontana dal precipizio. Le ancelle si chiusero attorno a lei chiocciando spaventate, ma lei non le ascoltò. Abbassò lo sguardo sul suo palmo chiuso e quando lo aprì vi trovò il petalo rosa. Afrodite le aveva davvero mandato un segno e le stava chiedendo di fidarsi di lei.
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XYLIA
Xylia aveva sei anni la prima volta che capì che c’era qualcosa che non andava in lei. A palazzo c’era una serva, Egle, i capelli di un castano scurissimo e gli occhi verdi come il muschio appena nato che non riuscivano a scorgere nulla a più di un braccio dal proprio naso. Egle era gentile, la lasciava salire sulla sua brandina negli alloggi delle serve e inventava per lei giochi e storie di eroi e di mostri. Le teneva compagnia tutte le volte che riusciva a sfuggire al controllo della sua nutrice, e la bambina le si era affezionata. Quando il fatto avvenne, era il periodo della raccolta delle olive, Xylia avrebbe voluto andare con Egle tra i filari di alberi che crescevano appena fuori dalle mura della Polis ad aiutarla, ma non aveva ricevuto il permesso. Era stata tutto il giorno seduta vicino alle finestre, rimirando il mare azzurro e cangiante come un velo di seta che si intravedeva da lontano, sentendosi sola e dimenticata, ma quando aveva udito le voci delle serve di ritorno era corsa in cortile saltellando di gioia. A venirle incontro, però, non aveva trovato risa e saluti gioiosi. Egle era ferita e singhiozzava in preda al dolore. La sua vista debole l’aveva colta in fallo e la ragazza era inciampata, rompendosi una gamba tra le rocce. La frattura era brutale, spaventosa, con l’osso biancastro esposto nel mezzo dello stinco lacero. Quella vista paralizzò Xylia sul posto. Provò paura, pena per le grida della ragazza che le era tanto cara e anche la soverchiante insicurezza di chi vorrebbe rendersi utile, aiutare, ma non sa da che parte iniziare. Poi, successe anche qualcos’altro. Un aroma ferroso, intenso, le strisciò nelle narici, rapendo tutta la sua attenzione. Il suo sguardo, all’improvviso bramoso e affascinato, non riusciva a staccarsi dalla ferita di Egle, dal sangue che le imbrattava la gamba, dalle gocce vermiglie sulla sua veste chiara, dalla scia di chiazze frastagliate che la ragazza lasciava dietro di sé mentre le altre la trasportavano attraverso il cortile, su per le scale del palazzo. Restando in disparte, le seguì attraverso l’atrio fino alle cucine, dove deposero Egle su un tavolo. Acqua calda, garze, stecche di legno. Le serve si muovevano concitate alla ricerca di tutto ciò che potesse salvare la vita alla povera Egle, ma Xylia quasi non le udiva, tutto ciò a cui riusciva a prestare attenzione era il sangue. Il suo aroma era caldo e dolciastro, un nettare vischioso che le invadeva i sensi, insinuandosi come una tentazione proibita sotto alla sua pelle. E a ogni respiro il suo richiamo si faceva sempre più intenso, una promessa di un piacere oscuro e squisito, che sembrava fatto apposta per trascinarla oltre il confine della ragione. Si avvicinò silenziosa al tavolo. Le altre donne non la videro, e se la videro non le prestarono attenzione. Egle aveva smesso di urlare, il suo viso era pallido, spento, lo sguardo velato e distante come quello di qualcuno in preda alla febbre. Un rivolo di sangue gocciolava giù dal bordo di legno del tavolo. Tic. Tic. Tic. Xylia aveva già le mani chiuse a coppa protratte in avanti. Il sangue sgorgava copioso e le gocce le riempirono i palmi. Le sembrò naturale portarsele alle labbra, come se stesse per bere della semplice acqua, solo più corposa, più allettante… Ci fu uno strattone. Qualcuno l’aveva afferrata per una spalla, scagliandola indietro. Il sangue le scivolò via dalle dita e un sibilo di rabbia le affiorò alle labbra ancor prima di aver capito chi o cosa l’avesse interrotta. Sua madre, la Regina Olympias, richiamata lì dal trambusto, l’afferrò per un polso e la trascinò fuori dalle cucine, prima che potesse emettere una sola sillaba. «Vai nelle tue stanze» le ordinò brusca, con gli occhi chiari che lampeggiavano. «Subito!» La bambina indugiò, le mani vermiglie strette a pugno lungo i fianchi. Ubbidiva sempre a sua madre, per paura delle punizioni, sì, ma soprattutto per il desiderio di compiacerla, lei, quella regina così grande e maestosa, così spesso dimentica della propria figlia. Ma quella volta fu diverso, qualcosa dentro di lei si ribellò, bramava quel liquido vermiglio che ancora le stuzzicava le narici e le faceva venire voglia di portarsi le dita alla bocca e succhiarle come se fossero ricoperte di miele. In qualche modo sua madre capì dove erano diretti i suoi pensieri e l’agguantò di nuovo, trascinandola fino alla fontanella del cortile sul retro. Le mise entrambe le mani sottacqua e gliele lavò furiosamente. Sfregò fino a farle bruciare la pelle, finché il sangue non si diluì senza lasciare traccia. Solo guardando la sua pelle pulita, Xylia tornò la Xylia di sempre. Una bambina educata e mansueta che mai avrebbe disubbidito alla madre, che mai avrebbe ignorato la sofferenza della sua cara Egle per… Per cosa? Bere il suo sangue? Un lamento simile a un vagito le si levò dalla gola, gli occhi pieni di lacrime e vergogna. «Madre…» «Non una parola» la interruppe brusca la regina. Delle serve, richiamate dalla tragedia che si stava consumando nelle cucine, attraversarono di corsa il cortile. La regina attese che si allontanassero, poi tornò a chinarsi su Xylia e la guardò dritto negli occhi. «Quello che è successo oggi non deve succedere mai più. Mai più. Hai capito?» La bambina annuì vigorosamente e le lacrime le rigarono il visino. Aveva paura, si sentiva sporca e sbagliata. «M-ma…» “Cosa è successo?” non ebbe il coraggio di chiederlo. «Se qualcuno è ferito, se vedi del sangue» le ordinò sua madre, «te ne devi andare via subito. Immediatamente. Non ti devi avvicinare per nessun motivo. Se assaggi il sangue, anche solo una volta, per entrambe è finita. Hai capito?» No, Xylia non capiva. Ma rispose comunque di sì. Solo molti anni dopo avrebbe compreso il perché di quella fame cocente che l’aveva colta all’improvviso. Un segreto nascosto in seno alla corte reale, taciuto nel sangue e tra le menzogne. Un segreto che l’avrebbe condannata a morte.
Rubiamo sempre qualcosa alle persone che amiamo. Metto il sale nell’acqua prima ancora che bolla perchè è così che fa mio padre; mangio il sushi perché era la fissa di una mia compagna di classe, alle medie, una compagna di cui non ricordo il cognome ma di cui conosco a memoria l’ordine all’ all you can eat, ascolto i The Oh Hellos perché mi ero dannatamente innamorata di uno sconosciuto che cantava “Cold Is The Night” a squarciagola davanti al Duomo di Milano. Mi chiedo cosa sia che Iacopo abbia preso da me, cosa abbia strappato dalle mie braccia e fatto suo. Mi chiedo se lo saprò mai, o se un giorno smetterò di chiedermelo, una ladruncola soddisfatta del suo bottino che se ne frega delle sue tasche scucite, delle monete cadute per strada.
Ah, l’amore e l’amicizia! Un binomio che risuona nel cuore di ogni essere umano, un’esperienza viscerale che dipinge le nostre esistenze con pennellate di gioia e, talvolta, con ombre di sofferenza. Sono sentimenti potenti, capaci di edificare legami indissolubili e, in altre circostanze, di sgretolare certezze come vetro. Molto spesso capita che queste due sfere affettive danzino in armonia, nutrendosi a vicenda e rendendoci forti. Forse, quasi invincibili. Altrettante volte, invece, solo una delle due fiorisce, illuminando un sentiero mentre l’altro rimane in ombra. E poi ci sono quei momenti, più amari, in cui ci si ritrova soli, avvolti nel silenzio di ferite che il tempo fatica a rimarginare.
Ci piacerebbe partire con una metafora: un pugno che ti arriva dritto in faccia, poi allo stomaco e infine al cuore. Di fronte a tali tempeste emotive, ognuno di noi reagisce in modi diversi. C’è chi affronta il dolore a viso aperto, cercando la guarigione nelle proprie risorse interiori, e chi, sopraffatto, sceglie la via della fuga. Proprio come ha fatto Pamela, la nostra protagonista, che ha cercato rifugio nell’accogliente Trieste, nella speranza di lasciarsi alle spalle un passato doloroso, un fardello troppo pesante da portare. Ma prima di addentrarci nel suo presente triestino, è necessario ripercorrere le tappe del suo vissuto, mettere ordine nei suoi ricordi, per comprendere appieno le ragioni di questa sua drastica decisione.
Ho sentito dire più volte che non si esce mai dal tunnel della droga, per questo mi sono sempre tenuta lontana da pasticche, siringhe, polveri. Nonostante lo sforzo, però, conosco il loro sapore, e i loro effetti su un corpo umano. Un amore può essere LSD. Un’amicizia può essere metanfetamina. Una persona può essere una combinazione letale. Non so come salvarmi da un’overdose di essere inumano.
Pamela è una ragazza di ventidue anni immersa nella vivace ( e molto stressante) atmosfera universitaria e condivide la sua quotidianità con Acca, la sua fedele amica a quattro zampe dallo sguardo affettuoso e dalla coccola facile. La sua vita sociale è un mosaico di legami intensi con un gruppo di amici che stravede per lei (la dinamica affettiva che intreccia Michele, Andrea e Cordelia, un trio che esplora le sfumature del poliamore con delicatezza è davvero squisita). Nel suo cuore pare che ci sia Aku (scegli me, prendi me, ama me!), un ragazzo finlandese dal fascino nordico, una promessa di futuro stabile e accogliente, tra una risata e una coccola.
Questo precario equilibrio, costruito con tenacia e fatica lontano dalle ombre del passato, viene improvvisamente incrinato dalla notifica luminosa di un nome sullo schermo del telefono. Un presagio inquietante, un’ondata che rompe la superficie placida della sua nuova vita, annunciando il ritorno inatteso di un capitolo che Pamela credeva (molto inconsciamente?) ormai chiuso.
Una singola telefonata, una richiesta di aiuto, agisce come una scossa tellurica, smuovendo sentimenti repressi e riportando prepotentemente nella sua bolla una figura significativa del suo ieri: Iacopo D’Angelo. Definirlo una semplice “vecchia conoscenza” è un eufemismo che non rende giustizia alla profondità del loro legame. Iacopo è stato il compagno di banco, il confidente dei segreti adolescenziali, il primo battito del suo cuore ingenuo. Insieme hanno condiviso i banchi di scuola, le luci del palcoscenico amatoriale, le notti di spensierate baldorie, un’intesa simbiotica che li rendeva, agli occhi del mondo, inseparabili.
Eppure, quel legame apparentemente indissolubile si è trasformato in una ferita lacerante. Iacopo, con azioni e parole che hanno inciso profondamente nell’anima di Pamela, le ha sottratto frammenti di sé, giorno dopo giorno, fino a quando, stremata dal dolore, ha preso una decisione radicale: abbandonare tutto, recidere i ponti con quel passato opprimente e fuggire lontano, cercando un a pace che si è rivelata illusoria.
Ora, quel passato la insegue, reclamando la sua attenzione, costringendola a un confronto inevitabile, un resa dei conti definitiva. Pamela si trova così costretta ad intraprendere un viaggio interiore doloroso e catartico, un percorso accidentato costellato di ricordi amari e silenzi carichi di significato. Un viaggio necessario per sciogliere i nodi del rancore, per concedere e concedersi il perdono, unica via per liberarsi dalle catene del passato e volgere lo sguardo, finalmente sereno, verso quel futuro che la attende, un futuro da vivere appieno, senza il peso dei rimpianti.
Come si scappa da una sensazione? Una dipendenza resta tale anche quando l’oggetto del desiderio, del bisogno, è lontano, perché anche se gli occhi non vedono il corpo intero duole e cerca, cerca ancora, cerca quel che desidera o qualcosa che lo sostituisca.
Affrontare le pagine di questo romanzo ha rappresentato per noi un’esperienza emotivamente intensa. Non certo per una mancanza di fluidità narrativa o di piacevolezza stilistica, anzi, la scrittura si è rivelata gradevole e scorrevole. La vera difficoltà è scaturita dal denso carico emotivo che permea nelle pagine, dalla palpabile sofferenza che si irradia dalle vicende narrate.
Confessiamo di non aver sempre condiviso le scelte intraprese dalla protagonista, Pamela. In alcuni frangenti, la sua reazione, il suo cedimento, hanno suscitato in noi una punta di… fastidio, se possiamo usare questo termine. Ci siamo ritrovate a dissentire internamente, a immaginare un nostro diverso approccio di fronte agli eventi descritti.
Pensiamo, ad esempio, a quella telefonata, quel contatto inatteso dal passato. Istintivamente, la nostra reazione sarebbe stata diametralmente opposta. Avremmo risposto, non senza esitazione. Avremmo prestato ascolto alle parole, alla voce dall’altro capo del filo, non senza una buona dose di disagio e paura. Avremmo accolto quel ritorno, quel riaffiorare di sentimenti che credevamo ormai sopiti, relegati in un angolo remoto della memoria, e che invece, forse, attendevano solo una scintilla per risvegliarsi dal loro torpore. Avremmo fatto i conti con quelle emozioni, anche con il rischio di riaprire vecchie ferite, per poi, con lucidità e fermezza, trarne le conclusioni e, se necessario, chiudere quella conversazione, quel capitolo.
La nostra reazione emotiva di fronte al dolore affettivo è, in effetti, molto diversa da quella di Pamela. Se qualcuno ferisce profondamente, se arriva a spezzare qualcosa dentro di noi, la risposta è netta, radicale: la cancellazione. Non si tratta di un semplice allontanamento fisico o emotivo, ma di una vera e propria eliminazione dalla sfera esistenziale. Quella persona cessa di esistere, come se fosse stata inghiottita da un buco nero della memoria.
Questo meccanismo di difesa, ormai rodato da tempo, forse persino eccessivo nella sua drasticità, rappresenta per me un baluardo protettivo, l’unica strategia che abbiamo trovato efficace per preservare la nostra integrità emotiva e sottrarsi al rischio di ulteriori sofferenze. È un confine netto, invalicabile, che abbiamo eretto a salvaguardia del benessere interiore, una barriera forse rigida, ma che nel tempo si è rivelata essenziale per la nostra ‘sopravvivenza’ emotiva. Leggere le reazioni di Pamela, così distanti dalle nostre, ci ha inevitabilmente portato a riflettere ancora più profondamente sulla personale gestione del dolore e sulla complessità delle dinamiche affettive.
Nel complesso possiamo dire che è un testo semplice ma tosto allo stesso tempo. Dove veniamo messi di fronte alla realtà, alle maschere che indossiamo e togliamo quotidianamente in base a chi frequentiamo e a quanto vogliamo mostrare di noi stessi. Il lavoro fatto dall’autrice è interessante, da approfondire a livello di caratterizzazione in alcuni punti ma molto ben fatto in altri. La penna è veloce e coinvolgente, una struttura semplice e lineare.
Detto ciò abbiamo trovato ‘Maschera per Maschera’ di Vera Lazzaro, un buon romanzo d’esordio. Un romanzo che ripercorre un parte di vita, quella delle relazioni tossiche, che tutti ci ritroviamo almeno una volta nella vita a dover affrontare che si tratti di amore o amicizia. Molto azzeccato il binomio tra vita reale e il teatro che nel romanzo ha un valore molto importante per i protagonisti, soprattutto per quanto riguarda il dover indossare una maschera tutti i giorni.
ringraziamo l’autrice per averci fornito una copia di Maschera per Maschera in cambio di una recensione onesta.
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Ci sono persone che stanno bene solo nelle spire di una memoria digitale, tra foto scattate e abbandonate. Questo Pamela lo sa, lo ha imparato a sue spese dopo una rottura troppo netta. Sa anche di non poter dire di no, non quando l’amico che le ha voltato le spalle è in difficoltà, in cerca di un posto dove stare. Possono non avere più nulla in comune, ma hanno un passato parallelo, di quelli che non si dimenticano facilmente. Così, Iacopo torna nella vita di Pamela, portando con sé caos, sentimenti contrastanti e uno spettacolo da preparare.
L’autrice.
Classe 2001, Vera Lazzaro è esperta linguistica d’impresa. Impegnata nell’ambito dei concorsi letterari fin dal 2014, sul podio di concorsi come il TuttoMondo Contest di Save the Children e Legalità e Cultura dell’Etica del Rotary International. Un suo racconto viene pubblicato nell’antologia IL POSTINO E ALTRI RACCONTI, edita da Carabba. Tra le altre cose, scrive sceneggiature per opere teatrali e cene con delitto poi messe in scena nella sua città natale, L’Aquila. Nel 2019 inizia a collaborare, come redattrice, con varie testate online, trattando dalla musica alle serie televisive, dai diritti umani alle opere da non perdere, e per sei mesi è Content Ambassador per la piattaforma canadese di scrittura creativa Wattpad. Amante del genere fantasy, ha troppe idee per la testa e non abbastanza tempo per metterle su carta.
Questo romanzo è destinato a un pubblico adulto ed è da considerarsi autoconclusivo.
‘L’Alba di Afrodite‘ inaugura la dilogia romantasy ‘La guerra dei Vampiri‘ scritta da due autrici italiane: Laura Fiamenghi e Barbara Repetto. Il primo romanzo è uscito in self (Amazon in eBook, Cartaceo e Kindle Unlimited) il 20 marzo. Questo primo volume, pur essendo autoconclusivo, getta le basi per il successivo, ed è nato dalla penna di Barbara Repetto, prolifica autrice che non avevamo, ahinoi, ancora ‘incontrato’.
Il romanzo, per un totale di 259 pagine, si articola in capitoli brevi e ben congegnati, con personaggi delineati in modo efficace e senza inutili lungaggini. La storia, che unisce elementi romance e fantasy, è impregnata di mitologia greca ma è, come l’isola in cui è ambientata, abitata anche da una popolazione di vampiri. Ci troviamo nella città di Polis e seguiamo la storia di Nemi, un’orfana umana con uno spirito da guerriera e un odio verso i vampiri, e Corban, il guerriero vampiro dalla straordinaria abilità, dal fascino oscuro e campione della dea Afrodite. Il destino, come sempre, ha giocato le sue carte: Nemi e Corban si troveranno legati in modo indissolubile, e il loro destino sarà inestricabilmente connesso al futuro degli abitanti e dell’isola di Afrodite. Una cospirazione, venti di guerra imminente, amore, avventura, combattimenti e colpi di scena sono assicurati. Lo stile di scrittura, che alterna i punti di vista dei vari personaggi (non solo i due protagonisti, ma anche figure secondarie di rilievo), ricorda la saga di “Shatter Me” di Tahereh Mafi. La narrazione scorre con ritmo incalzante, alimentando la curiosità del lettore, perché l’intreccio scorre molto velocemente e porta nel lettore grande curiosità e voglia di scoprire cosa succede dopo.
Evitando ogni spoiler è inutile dire che stiamo già attendendo il secondo volume firmato da Laura Fiamenghi, già apprezzatissima da noi per la sua sagaStars and Sand!
Il romanzo. La Guerra dei Vampiri Serie, Volume 1 di 2
Dopo secoli di armoniosa convivenza tra umani e vampiri, la pace della Polis sta per finire. Gli attacchi delle efferate Belve d’Ombra si fanno sempre più frequenti, e l’Isola di Afrodite rischia di sprofondare nel caos. Nemi è un’orfana umana, odia i vampiri ed è disposta a tutto per proteggere la sorellina. Corban è un vampiro, il miglior guerriero della Polis e il prode Campione di Afrodite. Due personalità completamente diverse, ma legate dallo stesso destino. Perché, talvolta, anche l’odio più profondo può tramutarsi in un amore potente e indissolubile. Tra segreti inconfessabili e infidi tradimenti, feroci scontri e continui colpi di scena, Nemi e Corban dovranno lottare con tutte le loro forze, per sopravvivere alle innumerevoli sfide che li attendono. Il loro amore sarà abbastanza forte da salvare la Polis?
La Dilogia “La Guerra dei Vampiri” è composta dai seguenti volumi autoconclusivi:
Barbara Repetto sogna di fare la scrittrice da sempre, da quando, a soli tre o quattro anni, batteva tasti a caso sulla macchina da scrivere del padre, chiedendo trepidante: “Allora, che cosa ho scritto?!” Nata e cresciuta a Genova, dove ancora oggi vive, serba nel cuore l’amore incondizionato per la sua città, unito ad un interesse profondo per l’arcano e la magia, e alla predilezione per quei valori, saldi e indissolubili, quali senso del dovere, lealtà e amicizia.
Si ringrazia le autrici per la copia ARC del romanzo.
Ringraziamo Roberta Martinetti per la copia digitale in omaggio in cambio di una mia opinione.
La regina dei draghi ebbe quattro figli. A ognuno affidò un territorio da governare. È da loro che discendiamo. È grazie a loro che sono nati i nostri clan.
Il primo romanzo del 2025 ed è già un risultato da 5 stelline. Preparatevi a volare in alto con questo romanzo che vi conquisterà, pagina dopo pagina. Roberta Martinetti ha creato un mondo fantasy ricco di dettagli e personaggi ben tratteggiati e indimenticabili, dove draghi, magia e inganni s’intrecciano in una trama avvincente. Rya, la protagonista, è un personaggio forte e determinato che vi piacerà fin da subito. La sua crescita personale, da ragazza emarginata a leader ribelle, è interessante da leggere ed è un viaggio dell’eroe veramente eccezionale. Se amate i romanzi fantasy che vi portano in mondi lontani e vi fanno sognare, questo libro potrebbe diventare un must-have nella vostra libreria. Forse non è ancora chiaro che mi è piaciuto moltissimo? ‘Naken Rai’ è un piccolo gioiellino nell’immenso universo fantasy, imperdibile e per nulla scontato. Una narrazione appassionante, con personaggi ben descritti nei loro sentimenti e nelle loro azioni, un worldbuilding impeccabile e un editing (nonostante sia una self) ben strutturato. Si ride anche un po’, cosa che non guasta mai. Non bisogna farsi spaventare dalle 538 pagine perché voleranno via come niente. E no, purtroppo non c’è un seguito (almeno al momento, anche se mi piacerebbe avere qualche approfondimento in più su gli altri personaggi!).
Nel mondo di Naken Rai esistono ben 4 clan di draghi ed ognuno si distingue in qualche campo. I Dagal sono artigiani, i Driscoll eccellono come poeti, attori, musicisti e nell’arte della dialettica e sono, inoltre, i più veloci a volare. Ci sono poi i Brimon che eccellono nella pesca e per finire i Kyreson che sono guerrieri, considerati feroci e privi di regole. Per questa loro peculiarità sono diventati i difensori dei vari clan ed i custodi del portale che divide il loro mondo con il mondo degli umani. Tutti fanno parte di una società ed ogni clan ha regole e tradizioni.
Nessuno affermerebbe con sicurezza che Rya Baktrix Macdara appartenga al clan dei draghi Dagal. In entrambe le sue forme, umana e di drago, lei è completamente diversa da tutti gli altri. Non ama le rigide regole del suo clan ed ha una vera avversione per il legame, ovvero l’imprinting che dura fino ai ventitre anni, dopo il quale si è ‘liberi’, e che ti porta a trovare un compagno che dura per tutta la vita. Figlia della guaritrice e del sommo sacerdote, Rya non ha una vita facile: né per quanto riguarda la sua famiglia che non la supporta e soprattutto non l’accetta e neanche a scuola dove spesso viene derisa ed allontanata per il suo aspetto diverso. La sua vita da diciasettenne emarginata viene stravolta quando la pace viene spazzata via dai temibili draghi del nord che decidono di invadere, sottomettere e impossessarsi delle ricchezze e dei territori degli altri draghi. Rya dovrà crescere in fretta, prendere decisioni difficili e diventare il capo della ribellione. Con l’aiuto di altri ribelli farà tutto per combattere gli oppressori e riprendersi la sua casa e quella vita che le è stata portata via troppo presto. Se amate i draghi, la magia e le storie di crescita personale, ‘Naken Rai‘ è un libro che non potete assolutamente perdere.
A Rya piacciono le antiche leggende; un po’ meno l’insieme di regole da osservare all’interno del clan. Il fatto che sia esteticamente tanto diversa dagli altri Dagal in entrambe le sue forme, umana e di drago, non le rende facile la vita, né in famiglia né a scuola. Quando la sete di potere spinge i temibili draghi del nord a invadere le altre isole, soltanto Rya e il suo manipolo di ribelli riusciranno a opporsi alla loro dominazione.
È stata editor e curatrice della collana Young Adult “Young Like Me” de Le Mezzelane casa editrice dal 2017 al 2023. Fa parte della redazione di Isola di Carta, blogzine on line. È Cofondatrice di Alchiaro – Servizi editoriali. Ha esperienze di editing, ghostwriting, pubblicazioni racconti su antologie e riviste, romanzi pubblicati con CE (Delos Digital e le Mezzelane casa editrice) e in self. Suo il racconto “Hally e il castello del vampiro” – 2024 (incluso nell’antologia “Polvere di Fata”) pubblicato in Italia (Kaba edizioni), Cipro (Işık Kitabevi) Netherlands (Dutch Venture Publishing), Turchia (Gamesa Publishing). Quando non scrive coccola i suoi gatti e colleziona tazze.
Lei non aveva la certezza che potesse funzionare davvero. Aveva soltanto pensato che, se la magia del regno sembrava essere un’entità indipendente e quasi cosciente, allora forse avrebbe ascoltato le sue parole. Le parve quasi di percepirla mentre la avvolgeva e al contempo avvertì anche un’altra magia più oscura, antica e oppressiva. Si domandò con un brivido se non fosse quella di Amos. «Giochi con poteri molto al di sopra della tua portata, senza nemmeno capirne i meccanismi. Non riesco a decidere se il tuo sia più un dono o una maledizione» affermò lui, rivolgendole uno sguardo attento. «Per te spero di essere una maledizione» ribatté lei, prima che il buonsenso potesse trattenerla.
Layra ha vissuto i primi dieci anni della sua vita completamente all’oscuro delle sue origini e del suo retaggio, consapevole soltanto di essere diversa da tutti gli altri a causa del diadema azzurro che le cinge la fronte come un tatuaggio: quel simbolo la designa come principessa degli Elfi della Luce e il suo destino è riscattare il suo popolo dalla tirannia degli Elfi Oscuri, che hanno usurpato il suo trono. Non appena scopre la verità, la giovane viene rapita dai demoni e solo quattro anni dopo ritrova la libertà. La prigionia l’ha marchiata e la sua fiducia nel prossimo è quasi scomparsa, eppure Layra riuscirà a trovare l’amore e l’amicizia, sebbene il suo futuro sia incerto, costellato di tradimenti, fughe e nemici disposti a tutto pur di catturarla. Per sopravvivere dovrà scendere a patti con la propria identità e con la propria magia e dovrà farlo in fretta: il re degli Elfi Oscuri ha dei piani per lei e nulla lo fermerà dall’attuarli. Un racconto magico capace di evocare le forze del Bene e del Male, sovrane del destino di ognuno di noi.
Anter accennò un sorriso e lei si ritrovò a fissarlo imbambolata. Sembrava più grande chiuso in quell’armatura e forse anche un pochino pericoloso. Inoltre il sorriso che lui stava sfoggiando in quel momento prometteva guai. «Fagli vedere quanto vali. Io lo so, ma loro non ne hanno la più pallida idea, perché se ce l’avessero fuggirebbero a gambe levate!» dichiarò lui, cercando di tenere la voce bassa per non attirare troppo l’attenzione mentre si sporgeva verso di lei. La giovane principessa avvertì un brivido di piacere a quelle parole, tuttavia sorrise e scosse la testa. «Esageri, di nuovo.» Anter le prese il viso in una mano e delicatamente la fece girare verso di sé. Sfiorandole le labbra con il pollice, bisbigliò: «Oggi scriveremo la parola fine, Layra. Basta paura, basta dolore, basta lacrime, siamo vicini al traguardo. Possiamo farcela.»
L’Oscurità sembra aver vinto ed eclissato la Luce. Layra e Ally sono tenute prigioniere dal re degli Elfi Oscuri, intenzionato a sfruttarle per i propri scopi, mentre Anter è libero in un regno prostrato e in catene. Catene che iniziano a cedere, forzate dagli Elfi della Luce ribelli che, sfuggiti ai rastrellamenti nemici, intendono riconquistare la libertà perduta e il regno. I pericoli sono innumerevoli e la forza del nemico soverchiante, ma i tentativi dei ribelli e la determinazione di Layra condurranno a una nuova battaglia, il cui esito incerto, però, potrebbe richiedere un prezzo davvero troppo alto.
«Temevo che tu ti fossi…» «Arresa? Mai» dichiarò lei, gli occhi verdeazzurri luminosi e determinati. Anter si meravigliò di aver potuto pensare il contrario e con un pizzico di vergogna comprese che era lui quello che si stava arrendendo. Accennò un piccolo sorriso imbarazzato. «Scusami.» «Ti perdono soltanto se smetti di credere di essere il mio punto debole: lasciamo pure che Amos lo pensi, ma in realtà tu sei la mia forza. Lo sei sempre stato, sin dall’inizio. È grazie a te che ho lottato, perché mi hai mostrato che c’era una vita diversa da quella che avevo sempre condotto da prigioniera.» Gli occhi del ragazzo s’inumidirono e per nasconderli lui chinò le palpebre. «Sono stato uno stupido.» Layra sorrise intenerita. Gli spinse i capelli via dal volto, carezzandogli la pelle e sfiorandogli le labbra fino a indurlo a riaprire gli occhi per potervisi specchiare. «Sei un ribelle, Anter, non sei capace di sottostare a qualcuno. E io amo questo lato di te, davvero, mi ucciderebbe se tu lo perdessi. Quello che ti chiedo è di badare un pochino di più alla tua vita: non ho bisogno che ti sacrifichi per me. Puoi combattere al mio fianco, come sempre, se lo vuoi.» A quelle parole una scintilla illuminò il suo sguardo. Lui le baciò la punta del naso, dunque le domandò in un sussurro: «Hai un piano?» Layra allacciò le braccia dietro il suo collo e ammise: «Non proprio, ma ci sto lavorando.»
È trascorso più di un anno da quando gli Elfi della Luce hanno vinto la battaglia contro le forze dell’Oscurità e nel loro regno la vita è tornata a scorrere serena. La pace, però, non è destinata a durare. Amos è determinato ad annientare coloro che lo hanno sconfitto, attuando una terribile vendetta: improvvisamente dal regno della Luce i bambini iniziano a sparire senza lasciare traccia. Layra, Anter e Ally si troveranno di nuovo al centro della tempesta, stavolta nel regno degli Elfi Oscuri, lontani dai loro affetti e da chi possa offrire loro aiuto. Siamo alla resa dei conti, ma sconfiggere Amos sembra impossibile finché la maledizione che lega lui e Layra è attiva. E presto risulterà chiaro che non sia l’unico ostacolo. Fra alleati inaspettati e terribili segreti sepolti nel tempo, la Luce riuscirà a trionfare anche questa volta?
Licia Oliviero è nata a Torre del Greco nel 1995. Laureata in Lettere Moderne nel 2018, ha conseguito la Laurea magistrale in Filologia Moderna con il massimo dei voti nel 2023. Ha da sempre una fervida immaginazione e una predilezione per tutto ciò che appartiene al mondo della fantasia. Considera la lettura un bisogno primario, adora perdersi nei mondi di carta e inchiostro. L’amore per la scrittura deriva direttamente da queste passioni, scrivere è stato inizialmente il mezzo per dare sfogo alla fantasia, mentre adesso è una necessità, capace di rapirla anche per giornate intere. Il suo esordio letterario è stato “La Principessa degli Elfi”, seguito dagli altri due volumi della trilogia fantasy: “La Principessa degli Elfi – La Rivolta” e “La Principessa degli Elfi – La Maledizione”. “Omega: La fine è solo il principio” è l’inizio di una nuova saga urban fantasy, a cui segue la raccolta di racconti “Omega: Momenti perduti”.
DLIN DLON – comunicazione di servizio
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Quarta di copertina: Un maestoso palco di corna scolpite in legno candido si allungava verso l’alto, dalle ramificazioni pendevano lucide foglie rosso sangue. Due cavità buie nascondevano gli occhi dell’incubo che mio padre aveva dipinto in notti insonni. Il re cervo teneva il suo sguardo vuoto puntato dritto verso di me.
Quello che Nara riceve il giorno del suo ventunesimo compleanno non è il regalo che si aspettava. Ha sempre amato la morte, ma tenere tra le mani le ceneri di suo padre supera le sue aspettative più angoscianti.
Per liberarsene ha ricevuto precise istruzioni: tornare sull’isola in cui è nata, e di cui ha perso qualsiasi ricordo. Un compito semplice, o almeno è ciò che pensa prima di raggiungere le sponde fredde e inospitali. Isolata, l’eccentrica popolazione ha mantenuto tradizioni dimenticate da secoli e custodisce segreti che non vogliono essere svelati.
Le sorprese che il destino ha in serbo per lei sono tutt’altro che finite: Nara scoprirà in fretta, sulla sua pelle, quanto sia difficile sfuggire alle grinfie dell’isola una seconda volta, ora che l’enigmatico Re Cervo ha posato di nuovo i suoi occhi su di lei…
Lasciati stregare da una storia di magia, fascino e mistero, che ti porterà in un mondo senza tempo ispirato alle grandi storie dell’orrore.
Chi è l’autrice?
Amaranth è una di quei tipi strani che non riesce a tenere i sogni per sé. Vive qui e là, in Italia, terra che non ha mai lasciato se non per qualche viaggio su ali di drago o a bordo di un vascello pirata di passaggio. Ama i romanzi fantastici, i film dell’orrore, i videogiochi violenti, la musica metal e crede fortemente nel potere dell’immaginazione. Scrive a lume di candela e segue le orme di H.P. Lovecraft come maestro della fantasia. Adora i vecchi libri di fantascienza, le saghe epiche, le armi antiche e non potrebbe più vivere senza la sua dose quotidiana di ASMR, che la aiuta a raggiungere le terre oniriche nelle notti difficili. Strega moderna, anima antica, legge i tarocchi e ricerca la magia nel mondo di ogni giorno.
Guardiara: Ancella Prigioniera è il secondo libro della trilogia Stars and Sand di Laura Fiamenghi. Insieme al precedenteZendar: Principe Guerriero compone una dilogia autoconclusiva, il successivo “Resurra” sarà dedicato a una nuova coppia di protagonisti. Di ‘Zendar: Principe Guerriero‘ abbiamo già parlato qui.
Con ‘Guardiara’ Laura Fiamenghi mi ha definitivamente conquistata, la trama è avvincente e appassionante. L’autrice ha saputo creare un mondo post-apocalittico solido e credibile, lavorando sui due libri viene a galla la pervasività della narrazione e il talento di questa autrice. Sapere cosa accade ai suoi personaggi è assolutamente necessario e la vera sfida per il lettore è staccarsi dalle pagine di ‘Guardiara’. I personaggi sono ben sviluppati e complessi il giusto, la storia d’amore tra Ashka e Zarek è emozionante e commovente. Ma la cosa migliore in assoluto è che non ci sono solo loro, l’autrice costruisce una rete di personaggi secondari e lo fa molto bene. Ho apprezzato molto la scrittura della Fiamenghi, che è fluida e coinvolgente, ha saputo creare una storia ricca di suspense, di azione e di romanticismo. Aggiungo ancora che, come il precedente, è davvero veloce da leggere e che non è troppo lungo, niente descrizioni inutili e voli pindarici, l’autrice arriva al dunque e lo fa magistralmente.
Guardiara: Ancella Prigioniera è un romanzo che mi ha letteralmente tenuto incollata alle pagine fino alla fine con una immensa voglia di averne ancora. Mi ha salvato dalla disperazione solo il sapere che ci sarà comunque ancora un romanzo ambientato in quel mondo, hype alle stelle per l’uscita di ‘Resurra‘!
Se siete alla ricerca di un fantasy romance non scontato che vi faccia sognare, vi faccia emozionare e vi tenga con il fiato sospeso, allora Zendar e Guardiara sono i libri perfetti per voi.
Bianca Casale
Il bistrot dei libri
Ringrazio l’autrice per avermi fatto leggere in anteprima il romanzo in cambio di una mia personale opinione.
TITOLO: Guardiara – Ancella Prigioniera AUTORE:Laura Fiamenghi SERIE: Stars and Sand (2 di 3) GENERE: Romance Fantasy / Distopico / Post- Apocalittico / Spicy Romance / Forbidden Romance DATA USCITA: 8 APRILE PRE-ORDER:https://amzn.to/4azFYE7
Avvertenze: contiene scene di violenza e sesso esplicito.
TRAMA Terrorizzata e tradita, Ashka si allontana da Zarek e cerca la fuga attraverso il deserto per mettere in salvo la Principessa Elara. Il Principe Zendar, però, farà di tutto per ritrovarla e riconquistare la sua fiducia.
Pericoli mortali, intrighi politici e oscuri segreti metteranno a dura prova il loro amore. Zarek e Ashka dovranno scoprire fino a che punto possono sopportare la malvagità del mondo che li circonda e che cosa sono disposti a fare per assicurarsi un futuro insieme.
Laura Fiamenghi, classe 1985, appassionata di Romance e Fantasy, per lei scrivere é regalare attimi di buon umore. “La mia più grande soddisfazione é quando un lettore mi scrive e dice di essersi emozionato insieme ai miei personaggi, di aver pianto, di aver riso, immergendosi per qualche ora in un mondo che lo ha fatto sognare.” Laureata in lingue e letterature straniere, abita a Brescia, pratica yoga e coltiva piante grasse. Ama l’Europa piena di leggende e tradizioni e visita costantemente castelli e dimore storiche che ispirino le location per i suoi libri. Anche nota come ‘Alma Rose’ pseudonimo con cui scrive Contemporary Romance e Erotic Romance spassosissimi.
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Aprile è un mese di rinascita, il risveglio della natura dopo il letargo invernale. I primi tepori del sole, i prati fioriti, il canto degli uccelli: tutto invita a godersi la bellezza del mondo esterno.
E con l’arrivo della primavera, arriva ancora più forte la voglia di leggere. C’è qualcosa di magico nel leggere un libro all’aperto, immersi nella natura. Il sole che accarezza il viso, il fruscio delle foglie, il profumo dei fiori: tutto crea un’atmosfera perfetta per lasciarsi trasportare dalle storie.
Che si preferisca un romanzo rosa o un thriller, uno storico o un fantasy, aprile è il mese ideale per immergersi in nuove letture. Le giornate più lunghe e luminose offrono più tempo per dedicarsi ai propri libri preferiti.
E se non si sa cosa leggere, ecco la nostra selezione di libri in uscita in questo mese:
Assistente cercasi: noto criminale di alto rango cerca un assistente leale per compiti d’ufficio non specificati e supporto per spargere caos, terrore e altre cose oscure. Richiesta discrezione. Ottima retribuzione. Con una famiglia da mantenere, avere un buon impiego è per Evie Sage una priorità. E così, quando un incidente con il più famigerato cattivo di Rennedawn si traduce in un’offerta di lavoro, lei accetta. Nessun incarico è perfetto, ovviamente, e lo è ancora meno quando hai una cotta per il tuo capo, un tipo terribile, lunatico ma innegabilmente sexy. Proprio quando si sta abituando ad assistere a scene raccapriccianti, come teste mozzate che pendono dal soffitto e bulbi oculari schiacciati sotto le scarpe, Evie sospetta che una minaccia stia aleggiando sul regno di Rennedawn. Qualcuno che vuole eliminare il Cattivo e il suo nefasto impero. E così Evie non solo deve cercare di resistere al fascino del suo capo, ma deve anche scoprire chi sta sabotando il suo lavoro… per assicurarsi di fargliela pagare.
La leggenda di Robin Hood è stata riscritta ed esaltata da cantastorie, romanzieri, cineasti. Se mai può esistere una versione verosimile è però impastata di fango, sangue e sogni; s’intreccia con la missione di un re partito per la Crociata e le trame di suo fratello il traditore, con la ribellione dei nobili e quella di chi cerca di sfuggire a una sorte miserabile. Wu Ming 4 immagina l’origine della leggenda più famosa del Medioevo e la pone al cuore del conflitto che rappresenta. Da una parte la città, il palazzo, l’autorità costituita; dall’altra la foresta, le credenze popolari, la natura vivente. I destini di un cavaliere scaltro, capace di muoversi nei meandri del potere, si incrociano con quelli dei banditi incappucciati: poco più che bambini, uniti in una piccola comunità di sopravvissuti che traggono dai misteri della foresta di Sherwood il loro sostentamento e le loro fantasie. Ci sono troll, fate e folletti. C’è un cervo candido dalle corna d’argento che incarna lo spirito della foresta. E quando il mondo del cavaliere e quello dei giovani reietti s’incontrano può nascerne solo qualcosa di grande e terribile.
Polly Milton è una ragazza di campagna, semplice, affettuosa e sempre allegra. Indossa abiti modesti e fuori moda, ma non fa caso a queste formalità, per lei la vera ricchezza si misura diversamente. Fanny Shaw, ragazza di città più che benestante, adora vestirsi sempre all’ultimo grido e ogni altro genere di frivolezza. Quando Polly arriva in città, ospite in casa di Fanny, le possibilità che le due vadano d’accordo sono davvero poche… eppure, tra loro nasce un’amicizia autentica e sorprendente. Non solo, ma Polly entra nelle grazie di tutta la famiglia di Fanny, che adora la sua spontaneità e il suo intramontabile ottimismo. Con il passare degli anni, anche i suoi sentimenti per l’impetuoso fratello di Fanny, Tom, si fanno sempre più forti. Chissà che anche loro non siano destinati a un legame profondo.
Lane O’Neill sta per iniziare alla grande il nuovo anno universitario. Campus Drivers, l’app che ha fondato insieme ai suoi amici, è un successo. L’idea è semplice: i ragazzi si prestano a fare i tassisti per l’università guidando automobili d’epoca. Le ragazze in particolare adorano il servizio, e i quattro autisti fanno di tutto per non deludere mai le loro clienti, in nessun senso… L’unico difetto di Lane è che non si affeziona mai a nessuno, e vuole solo essere lasciato in pace. Lois Hogan sta per iniziare alla grande il suo primo anno universitario. Andrà a convivere con Kirk, il suo ragazzo storico, nel nuovo appartamento di lui, e studierà fisioterapia, così da poter seguire da vicino la carriera sportiva del fidanzato. Tutto è a dir poco perfetto, nella vita e nella relazione di Lois. Almeno finché Kirk non la scarica, cacciandola fuori di casa. Dopo uno strano incontro sul pianerottolo del loro palazzo, Lois si ritrova a essere ospitata da Lane, che con lei non vuole avere nulla a che fare. O forse sì?
Terrorizzata e tradita, Ashka si allontana da Zarek e cerca la fuga attraverso il deserto per mettere in salvo la Principessa Elara. Il Principe Zendar, però, farà di tutto per ritrovarla e riconquistare la sua fiducia. Pericoli mortali, intrighi politici e oscuri segreti metteranno a dura prova il loro amore. Zarek e Ashka dovranno scoprire fino a che punto possono sopportare la malvagità del mondo che li circonda e che cosa sono disposti a fare per assicurarsi un futuro insieme. Guardiara è il secondo romanzo della ‘Stars and Sand trilogy’ un romance fantasy post-apocalittico. Con questo volume la vicenda di Zarek e Ashka volge al termine, il prossimo “Resurra” sarà dedicato a una nuova coppia di protagonisti. Avvertenze: contiene scene di violenza e sesso esplicito.
Tress vive su un isolotto sperduto, collezionando tazze dai marinai e sognando di viaggiare. Un giorno, un enigmatico studioso le offre un’occasione: raggiungere la leggendaria Città dei Mercanti per recuperare un oggetto magico. Tress accetta, imbarcandosi su una nave diretta verso terre sconosciute. Incontrerà pirati, creature magiche e nemici insospettabili, scoprendo segreti sul suo passato e poteri nascosti dentro di sé. L’avventura la porterà a conoscere nuovi amici, come il misterioso Hrath e l’affascinante Kellan, e a mettere alla prova il suo coraggio e la sua intelligenza. Riuscirà Tress a superare le sfide che la attendono e a trovare il manufatto che le è stato chiesto? Il suo viaggio la cambierà per sempre, aprendole nuovi orizzonti e rivelandole la vera forza che possiede.
Alice, giovane aspirante attrice, riceve in eredità dalla zia Irene una casa a Roma e una chiave misteriosa.
Nella casa, una stanza segreta custodisce il passato di Irene: un amore tormentato per Ettore, trafugato da un destino crudele.
Alice, rivivendo la storia di Irene attraverso lettere e ricordi, ripercorre le strade della Roma degli anni ’80 e si innamora di Alessandro, un giovane attore.
Le due storie si intrecciano, svelando segreti e parallelismi inattesi. Alice, guidata da Irene, affronta il dolore e l’amore, trovando la forza di inseguire i suoi sogni.
Cuore Nascosto è un romanzo di formazione che celebra la vita, l’arte e la forza dei legami che ci uniscono.
Gabriel de León è riuscito a salvare dalla morte il Santo Graal, ma non ha più alcuna possibilità di fermare la notte senza fine. Dopo aver voltato le spalle ai suoi confratelli Santi d’argento una volta per tutte, insieme al Graal Gabriel si mette alla ricerca del modo per porre fine al sine die. Ma l’ultimo dei Santi d’argento dovrà affrontare molti pericoli, interni ed esterni. Inseguito dai figli del Re Sempiterno, trascinato dentro conflitti e intrighi intessuti attraverso i secoli, tormentato dalla sua stessa crescente sete di sangue, Gabriel potrebbe non vivere abbastanza a lungo da vedere rivelata la verità del Graal. Una verità forse troppo orrenda anche solo da immaginare.
Lei è la sorella della promessa sposa. Lui è l’uomo che ha sempre desiderato. Tra feste esclusive ed eventi di beneficenza, due famiglie pianificano la fusione delle loro aziende. Perché l’accordo non vada a monte, viene stabilita una condizione: che si celebri un matrimonio tra gli eredi. Quando Hannah Du Pont non si presenta all’altare, Raven non ha altra scelta che percorrere la navata al posto della sorella, anche se questo vuol dire sposare Ares Windsor. Il giovane e carismatico magnate dei media è l’uomo di cui Raven è innamorata da anni ma… Lui ha sempre avuto occhi solo per Hannah. L’opzione di annullare le nozze però non è contemplata, se non vogliono infrangere l’accordo. La cerimonia deve comunque avere luogo, indipendentemente da chi sia la sposa. La nuova coppia Windsor è sempre sotto i riflettori, non può far scoppiare scandali, deve custodire il segreto di quello che in teoria è solo un matrimonio di convenienza. Eppure il dubbio di un’attrazione reciproca c’è. Raven è più determinata che mai a conquistare suo marito. In fin dei conti, dicono che in guerra e in amore tutto sia lecito. E questa è una guerra.
Torino, 1935. I fari della Balilla Spider Sport fendono il buio della notte. Il fatto che al volante ci sia una donna potrebbe sembrare strano, ma non se si tratta di Anita. Sono mesi, infatti, che fa cose poco consone, per non dire disdicevoli, sicuramente proibite. Come rimandare il matrimonio con Corrado solo per il desiderio di lavorare. Oppure scrivere, sotto lo pseudonimo di J.D. Smith, racconti gialli ispirati a fatti di cronaca per portare un po’ di giustizia dove ormai non ne esiste più. Un segreto che condivide con Sebastiano Satta Ascona, direttore della rivista «Saturnalia». E a essere sinceri scrivere non è l’unica cosa proibita che fanno insieme… Ma ora qualcosa è cambiato, ed è il motivo per cui Anita si trova a bordo di una macchina. Qualcuno ha iniziato a seguirli, e con le spie meglio non scherzare, di questi tempi. Meglio fare quello che chiedono. Anche se non è giusto. Anche se le richieste minacciano di stravolgere l’esistenza pacifica degli amici più stretti: la saggia Clara, l’irriverente Candida, la dolce Diana, l’affascinante Julian, il ribelle Rodolfo e, ovviamente, Sebastiano. Il suo Sebastiano. Perché vivono in anni così difficili? Perché non possono fidarsi di nessuno? Perché non smettono di attirare attenzioni indesiderate? Anita non ha le risposte, ma i protagonisti delle storie gialle che ha imparato ad amare la esorterebbero a non avere paura. Perché il pericolo è il sale della vita. Eppure, Anita non è abituata a fuggire. Non è abituata a mentire. All’improvviso, si trova in uno dei racconti di J.D. Smith, e non ha la minima idea di come potrà andare a finire. Stampa, librai, lettori: tutti amano Alice Basso e, grazie al passaparola, i suoi romanzi diventano grandi bestseller. Ecco a voi un nuovo romanzo con protagonista Anita, sempre più coraggiosa e spericolata. L’amore la travolge, l’amicizia la commuove, le responsabilità la fanno crescere e il destino la mette alla prova come non mai. Come una vera eroina della letteratura.
“Ophélie si vendica” è un racconto di crescita, un romanzo di amore e amicizia, un’indagine che si estende per più di un decennio e naturalmente una trama con colpi di scena, in cui nessuno sa fino all’ultima pagina chi conosce la verità e chi la manipola. “Papà ha ucciso mamma”. Ophelie ha visto tutto, all’età di sette anni. Suo padre non è l’unico colpevole. Un uomo avrebbe potuto salvare sua madre. Da quel momento in poi, l’unico obiettivo di Ophelie sarà trovare i testimoni, raccogliere i pezzi del puzzle che la porteranno alla verità. E vendicarsi… Bambina in affidamento, adolescente ribelle, studentessa che si sposta sotto falsa identità, ogni fase della sua vita sarà segnata dalla sua ricerca ossessiva. A 7 anni, Ophelie e testimone dell’omicidio di sua madre da parte di suo padre. Sa che un altro uomo è coinvolto e che avrebbe potuto intervenire per evitare la tragedia. La bambina cresce in un centro di accoglienza, diventando un’adolescente ribelle e successivamente una studentessa che opera sotto una falsa identità, animata dalla ricerca ossessiva della verità e dalla vendetta per sua madre.
In un mondo colonizzato dagli dei e governato dalla loro spietata prole, i Discesi, Diem Bellator vuole sfuggire alla vita isolata del suo misero villaggio. L’improvvisa scomparsa della madre e la scoperta di un pericoloso segreto legato al suo passato offrono a Diem l’inaspettata opportunità di entrare nel mondo oscuro dei Discesi e di svelare la fitta rete di misteri che sua madre ha lasciato dietro di sé. Con l’affascinante e enigmatico erede al trono che osserva ogni sua mossa, e un’alleanza con la fazione ribelle che la recluta per unirsi all’imminente guerra civile, Diem dovrà destreggiarsi tra le regole non scritte dell’amore, del potere e della politica per salvare la propria famiglia e tutti i mortali. Spark of the Everflame è il primo libro della “Saga degli Eletti”, una serie fantasy epica in quattro volumi che segue Diem Bellator nella sua battaglia contro l’ingiustizia e l’oppressione, nel viaggio alla scoperta di sé stessa e alla ricerca del vero amore. Con un capitolo bonus inedito.
Fern Brookbanks è stanca di pensare a Will Baxter. L’ha conosciuto per caso nove anni prima e, stregata dal suo fascino di artista idealista, ha trascorso con lui una giornata indimenticabile. Il tempismo dell’incontro non è stato dei migliori, eppure tra i due c’è stata una sintonia immediata: si sono confessati ogni segreto, ogni sogno e si sono ripromessi di incontrarsi l’anno successivo. Fern si è presentata all’appuntamento, Will, però, no. Eppure Fern non riesce proprio a toglierselo dalla testa, soprattutto ora che la sua vita ha preso una direzione del tutto diversa da quella che si era immaginata: è tornata a vivere nella cittadina in cui è nata e cresciuta, e gestisce il resort in riva al lago di sua madre, cosa che aveva giurato che non avrebbe fatto mai. L’attività è in bilico e come se non bastasse il manager è il suo ex fidanzato. Fern ha bisogno di un piano e di un’àncora di salvezza. Con sua grande sorpresa, è Will a venirle in aiuto, con quasi un decennio di ritardo. È lui l’unico a capire davvero cosa passa per la mente di Fern, che, però, proprio non riesce a fidarsi di un miraggio che non assomiglia per nulla al ragazzo conosciuto tempo prima e sembra pieno di segreti. I due riusciranno a darsi finalmente un’occasione?
Da quando è stata maledetta da un fae che le ha rubato metà dell’anima, Theodora Ettings non sente più emozioni come paura o imbarazzo, cosa che la espone a ogni tipo di scandali involontari nella raffinata Inghilterra dell’epoca Regency. Per questo, l’unico obiettivo di Dora per la stagione mondana londinese è quello di non attirare l’attenzione e non compromettere le possibilità di sua cugina di trovare un marito. Ma quando Lord Elias Wilder, il Lord Sorcier d’Inghilterra, viene a sapere della sua condizione, Dora si trova trascinata in tumultuose vicende di maghi e creature fatate. Lord Elias è un uomo bellissimo, bizzarro e incredibilmente sgarbato, ma gira voce che compia tre prodigi inverosimili ogni giorno, ed è disposto ad aiutare Dora a recuperare la sua metà mancante. Se il buon nome di Dora riuscirà a sopravvivere sia alla maledizione che la tormenta che al nuovo legame con l’uomo meno amato di tutta l’alta società londinese, forse la ragazza potrà reclamare il suo legittimo posto nel mondo; ma quanto più tempo Dora passa con Elias, tanto più comincia a sospettare che, in fondo, per innamorarsi può bastare anche metà anima… Con un racconto extra: il prequel il Lord Sorcier.
È primavera e la Grande Stagione è appena all’inizio, ma il debutto di Nina in società si è già rivelato un disastro. Tutta colpa dei poteri paranormali che la giovane fa di tutto per arginare ma che continuano a renderla oggetto di pettegolezzi e maldicenze. Quando però arriva in città il celebre Hector Auvray, capace di ammaliare le platee dei teatri con le sue prodigiose dimostrazioni di telecinesi, Nina coglie in lui la possibilità di riscattarsi, di legittimare la propria arte e di trovare forse anche l’amore. Del resto, chi l’ha detto che il lieto fine esiste solo nelle favole?
Il mio nome è Lady Yvonne Carter, Contessa di Melville. Figlia, mio malgrado, di John e Susan Smith. Vedova allegra – o per meglio dire raggiante, entusiasta, gongolante e beatamente euforica – di Lord Braxton Carter, decimo – e grazie al cielo ultimo – Conte di Melville. E, più o meno, è tutto qui.
Ovviamente, non è tutto qui. Ho letto ‘The Countess‘ in un solo giorno e non sono riuscita a staccarmi fino a quando non l’ho concluso. Inutile dire che Paola Gianinetto sa come tenere incollati alle pagine. Con uno stile di scrittura scorrevole e con POV alternati (molti di Yvonne, sporadici di Adrian) questo romanzo si classifica come intenso e ricco di emozioni. Avevo alte (altissime) aspettative per questo libro e sono state tutte ampiamente superate.
Yvonne è la Contessa strega madrina, tipicamente cinica e disincantata. Personaggio secondario, ma che è rimasto nel cuore diventando il mio preferito in assoluto. ‘The Countness’ è lo spin-off tanto atteso, di Cinder’s Flame, sesto romanzo di una serie, ispirato alla favola di Cenerentola. La serie ‘The Blackwood Castle Series’ è composta da 7 romanzi scritti da sette autrici diverse e ispirata a 7 fiabe moderne. L’ambientazione principale è appunto il Castello di Blackwood. In ‘Cinder’s Flame’ ci viene dato solamente un assaggio di Yvonne, facendoci però capire che dietro la perfetta e fredda Contessa c’è molto da scoprire. Paola Gianinetto riesce a descrivere il dolore ed i sentimenti di questo personaggio in maniera perfetta, facendoci scoprire il lato oscuro della favola di Yvonne. Leggere la storia di Yvonne mi ha resa molto triste ed ho compreso tutto il macigno di dolore e traumi che a soli trentacinque anni si porta dietro, come una seconda pelle. Perché, a primo impatto, la vita di Yvonne è perfetta: uomini che cadono ai suoi piedi, una bellezza (quasi) ultraterrena e un titolo nobiliare che nessuno può portarle via (forse). Ma come potrete intuire non è tutto oro quel che luccica. Dietro alla maschera della vedova nera si nasconde una donna – bambina – che cerca di nascondere le sue debolezze e paure al mondo. A causa del suo passato si ritroverà a dover prendere decisioni che la porteranno a rivoluzione la sua intera esistenza e ad incrociare, in modo che appare definitivo, il suo destino con quello di Mister Miliardo.
Non avrei mai più permesso a nessun uomo di avere potere su di me, di controllare il mio corpo, la mia mente e la mia vita.
Adrian Myers aka Mister Miliardo è un magnate americano: molto potente, parecchio ricco e, tanto per mantenere gli equilibri giusti, notevolmente sexy. Ed è più che pronto a raccogliere la sfida e far cadere la perfetta, quanto fasulla, maschera della Contessa. Un matrimonio di convenienza darà la possibilità a Yvonne, nonostante all’inizio si consideri in prigione, di abbattere muri che lei stessa ha creato, di ritrovare se stessa e qualcosa di più. Che altro posso dire? Mi è piaciuta ogni singola cosa di questo romanzo: i battibecchi, la forza di Yvonne, la pazienza di Adrian e la loro intera storia. Ho apprezzato moltissimo anche il fatto che si ritrovano alcuni personaggi (chi più chi meno) della saga principale. Si può godere di questo libro anche se non si ha letto ‘Cinder’s Flame’, ma consiglio comunque di leggerlo per riuscire a capire meglio il rapporto di Yvonne con Sylar e Ashley.
La scrittura dell’autrice ti accompagna pian piano nell’apertura di un vaso di Pandora che non ti aspettavi e che ti terrà con il fiato sospeso. Ho amato Yvonne fin dalla prima volta che ho letto di lei – il cinismo, l’apparente freddezza, la sua forza… e sì, diciamo pure anche il suo guardaroba! Ero però preoccupata che un romanzo incentrato interamente su di lei, mi avrebbe fatto ricredere, ma non è assolutamente successo. Anzi, mi ha fatto apprezzare ancora di più la Contessa di Melville.
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Chi è Paola Gianinetto?
Vive a Torino, è laureata in lettere e lavora da molti anni come adattatrice di dialoghi per la tv. Ha cominciato a scrivere i suoi romanzi il giorno in cui ha deciso di provare a mettere nero su bianco una delle tante storie che si raccontava da sempre e ha capito che era quello che le mancava per essere davvero felice. Da allora, si dedica ai suoi libri in ogni momento libero, dividendosi come può tra due mondi per lei altrettanto importanti: quello reale e quello fantastico. Ha pubblicato diversi libri tra cui: la saga paranormal romance Principi Azzurro Sangue, composta per ora dai romanzi Kyler, Patrick, Liam, Aidan, Nadir, Nicola e Freyr e dalle novelle Blu oltremare e Sinfonia in nero; la serie sport romance/new adult Olimpico FC, composta dai romanzi autoconclusivi Love Match, Rolling Stars e Devil’s Game; i romance contemporanei stand alone Qui per te e Lovelines; il romance storico Ray of Darkness; L’ultimo battito d’ali (Amazon Publishing), terzo volume della serie gialla Emma&Kate; Cinder’s Flame (The Blackwood Castle Series vol. 6), un retelling di Cenerentola contemporaneo e autoconclusivo ed infine The Countess, spin off di Cinder’s Flame. Romance contemporaneo autoconclusivo.
Quarta di copertina: Cosa potrebbero avere in comune Jeff Del Drago, giornalista satirico super sexy, e Alice, aspirante suora? Apparentemente nulla. Con una pandemia in arrivo però tutto è possibile. L’isolamento forzato costringe entrambi a rifugiarsi sull’isoletta di San Biagio, insieme a Giordano, amico fraterno di Jeff, e sua moglie Elisa, sorella di Alice. Jeff promette a Giordano di girare alla larga da sua cognata, ma San Biagio è davvero troppo piccola per mantenere le distanze… Alice e Jeff, benché ai poli opposti, costretti alla vicinanza imparano a conoscersi e scoprono di non essere poi tanto diversi. Le complicazioni però sono dietro l’angolo, soprattutto quando Elisa propone a Jeff di sedurre sua sorella per distoglierla dai suoi progetti clericali… ma si sa, gli inganni sono fatti per essere scoperti. Alice, delusa e arrabbiata, lascia l’isola. Sarà disposto Jeff a mettere da parte l’orgoglio per seguirla in capo al mondo? Tra dialoghi spassosi, ironia quanto basta e tanti spunti di riflessione, “Isolati e contenti” accompagna il lettore in un viaggio tutto da scoprire.
Mi studia con attenzione. «Pensi che stia mentendo?» «Mi chiedo se tu l’abbia abbattuta davvero quella corazza.» «Sì, fidati.» «Sono contenta per te, allora.» «Io invece sono contento di averti conosciuta, mai incontrato in vita mia donne come te.» «Penso non fossero intenzionate a prendere i voti.» Sorrido ripensando a Kimberly. «Una delle mie frequentazioni a Londra era Kimberly. Il suo nome d’arte Hun e faceva la spogliarellista.» «Immaginavo che fosse quello il tuo genere.» «Ci sapeva fare alla grande a letto.» «Nel tuo mondo quello deve essere un pregio non da poco.» Sorrido sarcastico. «Chissà se ci tornerò mai a quel mondo.» «Perché non dovresti?» «Perché mi hai cambiato, forse hai rovinato per sempre la mia carriera da sciupafemmine.» Torna a guardare le stelle. «Lo dici adesso, ma sono sicura che una volta lontano da qui dimenticherai presto le nostre chiacchierate.» «Me lo auguro, ma temo invece che sarà dura dimenticarti.»
Chi è Ilaria Cariota?
Ilaria Carioti, nata a Nettuno (RM) il 1978, ha avuto sin da bambina una propensione per le arti creative e ha continuato a leggere, scrivere e dipingere nel tempo libero. Negli ultimi anni ha pubblicato diversi romanzi, tra cui nel 2013 “Il cuore non dimentica mai”, romantic suspense edito dalla Casa Editrice Libro/mania. Successivamente, a marzo 2015, ha pubblicato in self “E se invece fosse amore”. Nel 2016 è uscito on line “L’amore non era previsto”, commedia romantica ambientata a Barcellona, nel 2017 “Amore senza esclusione di colpi”, chick lit ambientato tra Roma e Milano, nel 2018 “Un imprevisto da favola”, favola moderna ispirata a La bella e la bestia; romanzi che hanno riscosso molto successo tra i lettori, entrando e restando per diverso tempo ai primi posti della classifica generale top 100 di Amazon. Nel 2019 ha pubblicato “Rotta verso l’amore”, romantico viaggio verso l’Oriente in cui la protagonista cerca di dare un volto al suo spasimante virtuale. A marzo 2020 “Io e te oltre le nuvole”, una storia di rinascita e di speranza, l’amore impossibile tra uno spirito libero e una donna alla ricerca di se stessa, a giugno dello stesso anno “Nemici del cuore”, commedia romantica perfetta per l’estate, l’odio/amore tra due ex compagni di scuola. A dicembre 2021, dopo il successo riscosso, esce il restyling di “Un imprevisto da favola” e il 12 maggio 2022 pubblica “La mia favola da le mille e una notte”, romantic suspense, retelling della celebre cornice di raccolta di novelle Le mille e una notte. A maggio 2023 esce “Cose dell’altro mondo”, commedia romantica pubblicata dalla Casa Editrice “Literary Romance”.