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Cosa ci aspetta in libreria a Giugno 2025?

Con l’arrivo di giugno, il panorama letterario si arricchisce di nuove e promettenti pubblicazioni, pronte a conquistare i nostri scaffali e le nostre menti. Come consuetudine, la redazione de Il Bistrot dei Libri ha curato per voi una selezione eclettica di volumi in imminente arrivo nelle librerie.

È importante sottolineare che la nostra non è affatto una rassegna esaustiva di tutte le pubblicazioni del mese. Il flusso di nuove uscite è talmente vasto da rendere impossibile una copertura totale. Ci concentriamo, piuttosto, su quei libri che hanno catturato la nostra attenzione, che riteniamo possano stuzzicare il nostro interesse e, di conseguenza, spingerci a fare ciò che amiamo di più: allungare, con rinnovato entusiasmo, quella lista di libri da leggere che non sembra mai volersi esaurire, per la nostra più grande gioia di lettori insaziabili.

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Wishlist Giugno 2022 – i libri in uscita

Ok, oggi è il 3 giugno. Facciamocene una ragione. Il caldo è già scoppiato da un bel po’ nonostante il solstizio sia ancora abbastanza lontano.
Tra una sudata e un temporale si può fare una scappata in libreria a vedere cosa ci porta di buono questo mese.

Sonzogno, 7 Giugno

Quarta di copertina: Maestri, amanti, confidenti, compagni di viaggio, amici. I libri sono questo e tanto altro ancora: ci aiutano a conoscere, scoprire, evadere, sognare, creare legami, consolarci, porci domande e trovare risposte. Sono uno specchio, una chiave, una festa, una testimonianza, una passione e spesso un passatempo. Ed è per questo che Massimo Roscia, autore arguto e pungente, ha pensato di giocare con i libri e sui libri, sfidando gli amanti – veri o presunti – della lettura. Ai bibliofili incalliti propone un quaderno che si ispira ai manuali scolastici per le vacanze, con cento esercizi tra indovinelli, anagrammi, testi cifrati, sciarade, cruciverba e tante, tantissime domande, a difficoltà crescente, che spaziano dai grandi classici alla letteratura contemporanea, dal vecchio al nuovo mondo e oltre. E poi curiosità, aneddoti, enigmi misteriosi e altre chicche prelibate. Nessun premio in palio, nessun promosso o bocciato, solo un’occasione per saggiare le proprie conoscenze e mettersi in gioco, da soli o in compagnia di familiari e amici. Insomma, un modo originale, simpatico e intelligente per trascorrere qualche ora, tenere allenata la mente e, al tempo stesso, rinfrescare la memoria; un modo diverso per nutrirsi e divertirsi. Perché, proprio come disse Cicerone, i libri sono l’alimento della giovinezza e la gioia della vecchiaia. O fu Giovenale a dirlo?


La Nave di Teseo, 7 Giugno

Quarta di copertina: Woody Allen è tornato. Che scriva di attori falliti o mucche assassine, dell’origine del pollo del generale Tso o di quella del nodo Windsor, che descriva la vita sessuale delle celebrità o il talento di un cavallo pittore, ognuno di questi racconti è spiazzante, acuto e, soprattutto, spassoso. Tra galline annoiate, riunioni del Club degli Esploratori, la vita imprevedibile di Manhattan e il lusso di Hollywood, un libro che prosegue dopo quindici anni la straordinaria vena di narratore puro del regista premio Oscar. Zero Gravity dimostra tutta la serietà dell’irresistibile umorismo di Woody Allen. “Allen non ha perso un briciolo della sua abilità nel divertirci. In questi tempi, uno dei pochi rimedi affidabili alla cupezza e alla disperazione è l’umorismo. In tutte le sue varianti, da quelle più raffinate a quelle più scurrili, ci ricorda che nella vita non c’è solo l’orrore. Mai come ora, è importante far scendere in pista i clown. Allora, signore e signori, ecco a voi Woody Allen.”


Feltrinelli, 7 Giugno

Quarta di copertina: Jinbōchō, Tokyo. Il quartiere delle librerie e delle case editrici, paradiso dei lettori. Un angolo tranquillo e fuori dal tempo, a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni. File e file di vetrine stipate all’inverosimile di libri, nuovi o di seconda mano. Non tutti lo conoscono, più attratti da Ginza o dalle mille luci di Shibuya. Di sicuro Tatako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – non lo frequenta assiduamente. Eppure è qui che si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni. Un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza al piano superiore adibita a magazzino. È il regno di Satoru, l’eccentrico zio di Tatako. Entusiasta e un po’ squinternato, dedica la sua vita ai libri e alla Morisaki, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato. L’opposto di Tatako, che non esce di casa da quando l’uomo di cui era innamorata le ha detto di voler sposare un’altra. È Satoru a lanciarle un’ancora di salvezza, offrendole di trasferirsi al primo piano della libreria. Proprio lei che non è certo una forte lettrice, si trova di colpo a vivere in mezzo a torri pericolanti di libri e minacciosi clienti che continuano a farle domande e a citarle scrittori ignoti. Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con un timido sconosciuto e rivelazioni sulla storia d’amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.


Einaudi, 7 Giugno

Quarta di copertina: «Una mattina d’inverno come tante, in una città del Pacifico nordoccidentale. Dove, di preciso? Non te lo dirò. Chi sono? Non te lo dirò. Non di preciso. Ma chiamami pure Jane. Jane Smith, se ti viene comodo. Sono qui per mostrarti come finisce il mondo». Jeff VanderMeer dopo l’Area X ci conduce in un nuovo, misterioso territorio sull’orlo dell’apocalisse: il nostro presente. «Se mi stai leggendo fa’ conto che io sia già morta». Jane è un’analista specializzata in cybersecurity. Un giorno, nel suo caffè di fiducia, riceve una busta dal barista. Qualcuno l’ha pagato affinché gliela consegnasse. Dentro la busta ci sono una chiave, un indirizzo e un numero: 7. Jane si fa portare all’indirizzo, scoprendo che si tratta di un magazzino. Dentro il deposito numero 7 trova il primo indizio: una scatola con un colibrí imbalsamato di una varietà estinta da tempo e un biglietto con su scritto «Colibrí… Salamandra. Silvina». Jane è turbata: le salamandre rappresentano per lei un ricordo molto caro legato alle scorribande con suo fratello Ned, scomparso da ragazzo, e di quando insieme, lungo il fiume, andavano alla ricerca di questi animali. Jane è decisa a capire, anche a costo di scivolare tra le maglie soffocanti di una cospirazione mondiale. In un mondo sull’orlo del disfacimento, tra pandemie sconosciute, devastanti effetti dovuti ai cambiamenti climatici e un controllo impietoso della vita privata, Jane deve muoversi in fretta perché sente che non c’è più tempo, per lei, per Silvina, e per il pianeta. Con la sua scrittura ipnotica e avvolgente, Jeff VanderMeer sa usare come nessun altro oggi trame avventurose per raccontare il presente. Attraverso i temi che gli sono più cari – i cambiamenti climatici, l’Antropocene, il rapporto autodistruttivo con la natura – con Colibrí Salamandra VanderMeer firma ancora una volta un’invenzione narrativa visionaria e grandiosa.


Sperling & Kupfer, 7 Giugno

Quarta di copertina: «I sogni sono preziosi anche quando non li esaudisci. Sono i fili che sostengono l’esistenza.» Venticinque anni e il sogno nel cassetto di studiare effetti speciali per il cinema, Bianca è disposta a tutto pur di poter andare a Hollywood. È per questo che di notte diventa Noir e lavora al Crystal, un locale spicy di periferia. Ma presto arriva la svolta: le viene offerto il posto di assistente per la succursale italiana di un’azienda di skincare coreana, la Song Cosmetics. Bastano poche ore in ufficio per rendersi conto che il suo capo è un uomo contraddittorio, ostile e pieno di segreti. E se c’è una cosa di cui Bianca è convinta è che i segreti sono fatti per essere svelati.


Einaudi, 14 Giugno

Roma non ha piú un padrone, ognuno può prenderne un pezzo. Lei lo ha fatto. Era una ragazza di borgata come tante, con sogni nemmeno troppo grandi. Poi ha afferrato un’occasione, ed è diventata la Svedese.
Sharon, detta Sharo, poco piú di vent’anni, bionda, alta, magra, la faccia sempre imbronciata; non una bellezza classica, eppure attira gli uomini come il miele le mosche. Vive in periferia con la madre invalida e ha bruciato un bel po’ di lavoretti precari sempre per la stessa ragione: le mani lunghe dei capi. Poi una misteriosa consegna portata a termine per conto del fidanzato, un piccolo balordo, cambia la sua esistenza. Con la protezione di un annoiato aristocratico, Sharo inizia la sua irresistibile ascesa criminale. Ma la mala che conta, quella che controlla il mercato della droga, si accorge di lei e comincia a tenerla d’occhio, a guardarla con rispetto, con timore, con odio. Lí, in quell’ambiente, nella zona oscura della città, nessuno la chiama piú con il suo nome. Per tutti è la Svedese.


Sperling & Kupfer, 21 Giugno

Quarta di copertina: Dottoranda in Biologia, Olive Smith crede nella scienza, non nell’amore. Non le è mai importato granché di avere una relazione e di sicuro non le importa di Jeremy, un ragazzo con cui è uscita un paio di volte in tutto. Si dà il caso, però, che lui piaccia da morire alla sua amica Anh, ed è proprio per convincere quest’ultima che Jeremy appartiene al passato che Olive una sera bacia il primo ragazzo incontrato in laboratorio, fingendo che sia il suo fidanzato. Costui, però, si rivela essere Adam Carlsen, giovanissimo professore sexy, noto per comportarsi sempre da tiranno con tutti. Per questo Olive rimane a bocca aperta quando lui accetta di reggerle il gioco con l’amica, rivelandosi una persona affascinante e gentile. All’improvviso, un appuntamento finto dopo l’altro, il mondo di Olive viene stravolto, tanto che è costretta a mettere il suo cuore sotto un microscopio e ad analizzare i suoi sentimenti per Adam. Riuscirà a comprendere che il teorema dell’amore non segue alcuna dimostrazione?


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Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows

Questo è un libro che non si dimentica, qualità rara e notevole.

Il romanzo ‘Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey’ di Mary Ann Shaffer & Annie Barrows è uscito per la prima volta in Italia nel 2008, per Sonzogno, con il titolo ‘La società letteraria di Guernsey’. Nel 2017, ci ritentó Astoria, aggiungendo però nel titolo il riferimento alla torta di bucce di patate, restando più fedele al titolo originale ‘The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society’. In questa versione l’ho letto anche io (in pochissimo tempo).

Qualche giorno di sedimentazione è stato però necessario per poter parlare di questo, meglio dichiararlo subito, stupendo, ma proprio stupendo romanzo.
Magari hai visto l’adattamento cinematografico del 2018, io non ancora, non sono pronta a vedere i personaggi che ho appena abbandonato sulla carta prendere vita sullo schermo. Potrei rimanere scottata e non mi piace l’idea.
Il romanzo è epistolare e questo potrebbe spaventare qualcuno, l’autrice, anzi le autrici come ti spiego dopo, però dosano sapientemente le informazioni e le descrizioni, così anche per l’inserimento dei vari personaggi. Pagina dopo pagina, lettera dopo lettera, l’affresco si completa e tu vieni assorbito dalle figure che oramai vedi muoversi negli spazi e nel tempo come se fossi spettatore diretto dell’azione.
Divertente e delicato, ambientato in un momento storico difficile da raccontare, il primissimo dopoguerra, descrive il periodo dell’occupazione nazista delle isole del canale, in particolare Guernsey.

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I suoi abitanti, l’eroismo della normalità, l’orrore senza eguali della guerra e il tentativo di salvarsi e tenersi a galla finché passa la tempesta. La fame, la solidarietà, la cattiveria, la tristezza e il coraggio. Tutto nel bel mezzo del Canale della Manica, a due passi dalla Francia ma in terra del regno unito.
Potrebbe risultare tutto molto triste, invece la narrazione aggraziata e le numerose battute della protagonista riescono a rendere tutto decisamente più gradevole, non cede mai al pietismo o alla commiserazione, lo sguardo rimane dolce anche quando ti tira fuori qualche emozione potente.
La componente romance inoltre è pienamente soddisfacente e anche questa è trattata così gradevolmente da non risultare mai stucchevole.
Ma chi è questa penna così speciale? In realtà sono due e la storia, anche qui, è piuttosto interessante.

Zia e nipote, entrambe un passato in libreria e nell’editoria, sono infine diventate scrittrici insieme.

Mary Ann Shaffer, nata nel 1934 in West Virginia, è stata libraia, bibliotecaria ed editor di una casa editrice. Ma il suo sogno era quello di scrivere un libro. Cominciò a interessarsi a Guernsey alla fine degli anni settanta, quando rimase bloccata a lungo nell’aeroporto dell’isola a causa di una densissima nebbia. Quando, anni dopo, spinta dal Club del libro di cui faceva parte, finalmente si decise a scrivere un romanzo, Guernsey le tornò subito alla mente. Purtroppo, mentre lo stava terminando, si ammalò gravemente e chiese alla nipote, Annie Barrows, di aiutarla. Shaffer morì nel 2008, poco prima dell’uscita del libro, ma sapendo che sarebbe stato pubblicato in altri dieci Paesi (che poi diventarono 37). Annie Barrows è autrice di libri per bambini, in particolare della serie Ivy and Bean.

Aggiungo ancora che Guernsey sembra bellissima e con quel fascino isolano che manca in ogni territorio che non sia circondato da molte miglia di mare e se già ero una fan delle isole dei mari del nord adesso ho una nuova meta da aggiungere alla lista delle peregrinazioni future.

recensione a cura di Bianca Casale


Casa Editrice: Astoria
Prezzo: € 17 cartaceo – € 9.90 e-book
Pagine: 304 pagine
Data di uscita: novembre 2017
Valutazione: ✓✐✐✐✐ ✐


 

La trama nel dettaglio:
È il 1946 e Juliet Ashton, giovane giornalista londinese di successo, è in cerca di un libro da scrivere. All’improvviso riceve una lettera da Dawsey Adams – che per caso ha comprato un volume che una volta le era appartenuto – e, animati dal comune amore per la lettura, cominciano a scriversi. Quando Dawsey le rivela di essere membro del Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, in Juliet si scatena la curiosità di saperne di più e inizia un’intensa corrispondenza con gli altri membri del circolo. Mentre le lettere volano avanti e indietro attraverso la Manica con storie della vita a Guernsey sotto l’occupazione tedesca, Juliet scopre che il club è straordinario e bizzarro come il nome che porta.Una commedia brillante (anche se nel corso della narrazione emergono tradimenti, bassezze, vigliaccherie) che parla di amore per i libri, di editori, scrittori e lettori, e poi di coraggio di fronte al male, di lealtà e amicizia, e di come i libri ti possano salvare la vita. Pubblicato in 37 Paesi, a lungo in vetta alla bestseller list del “New York Times”, è diventato anche un film.


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