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Una ragazza d’altri tempi, Felicia Kingsley – recensione

Noi bimbə amanti del genere romance aspettiamo Felicia Kingsley come Bridget Jones aspetta un fidanzato: con ansia e cariche di aspettative.
La regina italiana del romance è tornata in libreria da poco ed ovviamente non ha sbagliato neanche questa volta, scalando subito le classifiche e posizionandosi al primo posto.
Un bel mattoncino di cinquecento e passa pagine da cui sarà impossibile staccarsi fino alla termine delle pagine.
Nello specifico, un regency romance con un pizzico di magia ed una piccola dose di thriller, una signora in giallo dell’ottocento!
Chi, guardando i period drama (tra i più recenti ricordiamo la numerosa famiglia Bridgerton) non ha pensato, desiderato o magari sperato, di vivere per davvero quel determinato periodo storico, tutto danze, e merletti e ventagli?
Alla protagonista di questo romanzo succede ed è lì che inizia la vera avventura!
Rebecca Sheridan, che si considera una ragazza vintage, è appassionata di romanzi regency – grazie alla bizzarra vicina di casa in pensione Gwenda che l’ha iniziata al genere -, è una brillante studentessa di Egittologia che sopravvive nel ventunesimo secolo ed è single.
Per quanto ci provi, Rebecca non riesce a trovare un uomo, nonostante le insistenze della sua amica e collega May che la fa iscrivere addirittura su una app d’incontri.
Un uomo in carne ed ossa non potrà, in nessun modo, vincere contro uomini del calibro di Mr. Darcy, i famosi fratelli Bridgerton per l’appunto, il colonnello Brandon e via discorrendo.
Insomma, il corteggiamento come si deve dov’è finito? Si è estinto insieme ai dinosauri? Molto probabilmente sì, perché la povera Rebecca colleziona una serie di appuntamenti disastrosi che la convinceranno ancora di più a preferire gli uomini di carta a quelli di carne.
E cara Rebecca, ti capiamo perfettamente!
Comunque, durante un Regency Revival, ovvero una rievocazione dove gli appassionati del genere regency si ritrovano a seguire le regole sociali dei primi dell’Ottocento, però tutto cambia: seguendo la fidata Gwenda, Rebecca attraversa una porta e si ritrova niente po’ po’ di meno che nel 1816!
Un salto temporale di ben duecento anni.
Da panico, no?
Avrebbe potuto chiedere consiglio a Claire Randall Fraiser ma i tempi non combaciano.
Inizia così l’avventura di Rebecca nel 1816 piena di segreti, complotti ed eventi sociali. Non ho intenzione di svelare altro perché dovrete assolutamente leggerlo per sapere cosa succederà.
Un romanzo frizzante, divertente e per nulla scontato: una novità decisamente da non perdere dalla penna di una delle scrittrici italiane più apprezzate.
Ho apprezzato molto ‘Una ragazza d’altri tempi’, anche se il mio preferito rimane, ancora oggi, ‘Ti aspetto a Central Park‘.
Troverete, inoltre, degli easter egg che collegano ad altri romanzi, peculiarità che alla scrittrice piace tanto fare e a noi piace molto leggere.


A chi non piacerebbe vivere nella Londra di inizio ’800, tra balli, feste e inviti a corte? Di certo lo vorrebbe Rebecca Sheridan, perché a lei il ventunesimo secolo va stretto: vita frenetica, zero spazio personale e gli uomini… possibile che nessuno sappia corteggiare una ragazza?
Brillante studentessa di Egittologia e appassionata lettrice di romance Regency, Rebecca ama partecipare alle rievocazioni storiche in costume e, proprio durante una di queste, accade qualcosa di inspiegabile: si ritrova sbalzata nella Londra del 1816. Superato lo shock iniziale, realizza di avere un’opportunità unica: essere la debuttante più contesa dagli scapoli dell’alta società, tra tè, balli e passeggiate a Hyde Park. Mentre è alla ricerca del suo Mr Darcy, attira però l’attenzione dell’uomo meno raccomandabile di Londra: Reedlan Knox, un corsaro dal fascino oscuro e dalla reputazione a dir poco scandalosa. Insomma, il genere d’uomo che una signorina per bene non dovrebbe proprio frequentare. Ma quando Rebecca scopre segreti inconfessabili e trame losche dell’aristocrazia, il suo senso di giustizia le impone d’indagare. Nessuno però pare intenzionato a mettere a rischio il proprio onore per aiutarla. Non le resta che rivolgersi all’unico che un onore da difendere non ce l’ha: Reedlan Knox. E se, dopotutto, il corsaro si rivelasse più interessante del gentiluomo che ha sempre sognato? Decidere se tornare nel presente o restare nel 1816 potrebbe diventare una scelta difficile…


L’autrice.

Emiliana DOC nata nel 1987, vive in provincia di Modena e lavora come architetto. Matrimonio di convenienza, il suo primo romanzo inizialmente autopubblicato, ha riscosso grande successo in libreria con la casa editrice Newton Compton ed è diventato il secondo ebook più letto del 2017. Stronze si nasceUna Cenerentola a Manhattan e Due cuori in affitto sono stati nella classifica dei bestseller per settimane. Con Newton Compton ha pubblicato anche La verità è che non ti odio abbastanzaAppuntamento in terrazzoIl mio regalo inaspettatoBugiarde si diventaPrima regola: non innamorarsiNon è un paese per single, Ti aspetto a Central Park e Innamorati pazzi.

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Le strade che non abbiamo scelto, Francesca Lizzio – segnalazione

Casa Editrice: Panesi Edizioni | Prezzo: € 1,99 | Data di pubblicazione: 27 Luglio 2023


Il libro.



Cosa si fa quando l’istinto di abbandonarsi ai ricordi diventa insopportabile? Quando le mancanze sono così forti e, allo stesso tempo, incolmabili? Tra una scatola di fotografie e la tentazione di arrendersi al dolore, Miriam cercherà di trovare la risposta in grado di rimettere a posto i pezzi della sua esistenza.


L’ autrice.

Francesca Lizzio nasce a Catania il 22 Aprile del 1992. 
Nel 2015 ha aperto un blog, cuore di cactus, dove si racconta a lettori sparsi per tutta l’Italia. 
Con Panesi Edizioni ha preso parte all’antologia 
Oltre i media – Raccontalo con un film o una canzone  col racconto breve Giorni (2016), ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Fiore di cactus (2017) 
e il romanzo Nonostante tutto (2021), Bestsellerista  (2022).
Con Panesi Edizioni ha pubblicato anche il racconto Le strade che non abbiamo scelto (2023). 
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Resta con me, sorella – Emanuela Canepa – RECENSIONE

A cura di Rossella Lazzari

Einaudi ha da poco pubblicato ‘Resta con me, sorella‘, l’ultima fatica letteraria della bravissima Emanuela Canepa, vincitrice del premio Calvino nel 2018.
Se dovessi etichettarlo (che brutta parola), direi che si tratta di un romanzo al femminile ambientato tra Padova e Venezia nei primi anni venti del Novecento, ma sarebbe un’etichetta oltremodo riduttiva.


È la storia di Anita Calzavara, una giovane donna che, per coprire il fratellastro e salvare la famiglia, si accolla la colpa di un grave furto al giornale dove lavorava insieme all’ingrato e insolente congiunto. Anita finisce in carcere alla Giudecca per diversi mesi e qui comincia per lei un difficile processo di adattamento alla vita da reclusa, reso ancor più arduo dall’ostracismo delle altre prigioniere. Una sola, però, non le è ostile: Noemi, temuta e parimenti scansata da tutte perché “ha il demonio dentro”, invisa persino alle suore, è l’unica che – in un modo tutto suo – le dimostra amicizia. Ma Noemi non rivela mai troppo di sé e del perché si trovi lì, e poi Anita lo sa che Noemi è pericolosa e che per la sua amicizia sta maturando un debito con lei. Le due si scambiano la promessa di aspettarsi, una volta fuori, per costruire un futuro insieme. Ma chi può dire cosa succederà davvero, una volta fuori dal microcosmo del carcere?
Attendevo da tempo un nuovo romanzo di Emanuela Canepa: apprezzo la sua sobrietà in tutto, dalla comunicazione sui social alla promozione editoriale, dalla sua scrittura per nulla iperbolica alle trame che non mirano sfacciatamente a catturare i lettori come troppo spesso mi capita di vedere ultimamente.
Ebbene, stavolta questa brava autrice si è superata: ha confezionato una storia articolatissima, oscura, piena di personaggi complessi e sfaccettati. Quella della Canepa è una scrittura sempre precisa, puntuale, ricercata e che non è solo mezzo per raccontare, ma diviene parte della storia stessa. Le narrazioni al femminile non sono mai banali o infarcite di clichés e le storie offrono sempre più piani di analisi.


In ‘Resta con me, sorella‘, ad esempio, troviamo sì, il punto di vista delle donne come già in ‘L’animale femmina‘ e ‘Insegnami la tempesta‘, ma acuito dal maggiore approfondimento della psiche dei personaggi, nonché dalla quantità e varietà delle figure femminili presenti. Vi è poi una forte componente storica che mancava nei romanzi precedenti: questo romanzo è ambientato nell’Italia degli anni venti del Novecento, oltre ad analizzare la condizione della donna in quel periodo storico particolarmente oscurantista, non si possono dimenticare gli strascichi importanti del primo conflitto mondiale, dell’epidemia di spagnola, per non parlare delle diatribe politiche che portarono, proprio poco dopo i fatti narrati, all’avvento del fascismo i cui venti spirano lugubri anche sulla Venezia in cui vive e si muove la giovane Anita Calzavara. Altri aspetti rilevanti e di grande interesse per chi volesse approfondire sono certamente la situazione carceraria delle detenute della Giudecca, l’influenza della Chiesa nella politica e nella vita della gente, il rapporto con il potere che è diverso per ciascuno dei personaggi e, ultimo ma non meno importante, il tema dell’amicizia che qui è sfuggente, tenuto sottotraccia, ma pure pressante ed incombente.
Resta con me, sorella‘ è un romanzo complesso, certamente, ma ricco di spunti di riflessione ed approfondimento, nonché un affresco a tinte lugubri su uno spaccato di storia sociale italiana.


Il libro.

Quarta di copertina: Quali sogni ti erano concessi in Italia, negli anni Venti del Novecento, se non eri un uomo? Con la consueta capacità di scrutare nell’animo femminile e nell’ambiguità delle relazioni, Emanuela Canepa racconta due donne che, imprigionate dal potere maschile o dalla propria incapacità di opporvisi, sognano di liberarsi dalle catene della Storia. Da quando suo padre è morto di febbre spagnola, Anita, orfana di madre dall’età di sette anni, vive con la matrigna e i suoi due figli. Uno lavora con lei nel giornale in cui il padre prestava servizio. Un giorno il fratellastro ruba dalla cassa e Anita decide di prendersi la colpa, perché il suo misero stipendio di donna non basterebbe a mantenere la famiglia, mentre quello del fratellastro sì. Rinchiusa nel carcere della Giudecca, incontra Noemi, una ragazza ombrosa da cui tutte si tengono alla larga – «ha il demonio dentro», dicono – e dalla quale persino le suore mettono Anita in guardia. Ma lei ne subisce il fascino e, malgrado Noemi non riveli mai il motivo per il quale è stata condannata, Anita si confida con lei. Le due stringono un patto: progettano di costruire un futuro insieme, una volta fuori. Sono convinte di poter trovare la propria strada nel mondo anche senza un marito. Ma oltre la soglia della prigione l’esistenza travolge e confonde come il brulichio incessante per le strade di Venezia, obbligando Anita a fare i conti con sé stessa e con il segreto inconfessabile che Noemi nasconde.


L’autrice.

Emanuela Canepa (Roma, 1967) è una scrittrice italiana. Si laurea in Storia medievale a Roma II-Tor Vergata con Chiara Frugoni e Alessandro Barbero, e poi in Psicologia a Padova, dove risiede dal 2000. Ha lavorato come bibliotecaria occupandosi di assessment presso la Scuola di Psicologia dell’Università di Padova fino al 2022.
Nel 2014/2015 frequenta a Rovigo la scuola di scrittura Palomar di Mattia Signorini.
Ha pubblicato racconti su Cadillac, Il Rifugio dell’Ircocervo, CattedraleIn Allarmata Radura.
Nel 2017 ha vinto la XXX edizione del premio Calvino con il romanzo ‘L’animale femmina‘ pubblicato da Einaudi Stile Libero il 30 aprile del 2018. Nel 2020 è uscito il suo secondo romanzo, sempre per Einaudi Stile Libero, ‘Insegnami la tempesta’, seguito nel 2023 dal romanzo storico Resta con me, sorella.
Dal 2019 insegna scrittura creativa presso la Bottega di Narrazione di Giulio Mozzi. Dal 2022 collabora anche con il Master di Tecniche Narrative della Scuola Palomar fondata da Mattia Signorini.

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Il profilo dell’altra, Irene Graziosi – segnalazione

Casa Editrice: Edizioni E/O | Prezzo: € 16,50 | Data di pubblicazione: 28 Aprile

L’autrice sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino nella Sala Magenta, esterno Pad. 3 alle ore 11.30 con Martina Testa.

Quarta di copertina: Gloria e Maia non potrebbero essere più diverse. La prima è un’influencer di appena diciotto anni che, a una prima occhiata, dalla vita ha avuto tutto quello che si può desiderare: successo, adorazione, soldi. La seconda, dopo la scomparsa della sorella minore, ha abbandonato gli studi, fa la barista ed è invischiata in una relazione disfunzionale. Spinta da una confusa ricerca di senso e indipendenza, Maia inizia a lavorare per Gloria e a esplorare le pieghe del mercato degli influencer, dove nulla è ciò che sembra. Maia e Gloria instaurano un rapporto intenso e complicato, che rende possibile a entrambe guardarsi con occhi nuovi: Maia esplora il senso di colpa e il significato del trauma, Gloria si scontra con ciò che ha sempre pensato di volere, e con la costruzione identitaria che le è stata negata nel momento in cui è diventata famosa. Amandosi sempre più intensamente, le due però non riconosceranno più cosa è dell’una e cosa dell’altra.


Chi è Irene Graziosi?


Irene Graziosi nasce a Roma nel 1991. Durante gli studi universitari inizia a scrivere. Scrive per varie riviste e scrive serie video, finché, nel 2018, non incontra Sofia Viscardi. Insieme fondano il progetto Venti, di cui Graziosi è attualmente autrice e responsabile editoriale. Il profilo dell’altra è il suo primo romanzo.

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Anticipazione: Il grido della rosa, Alice Basso


Ed ecco la copertina del nuovo romanzo di Alice Basso, in uscita il 20 maggio e ambientato a Torino negli anni ’30.
Seguito de Il morso della vipera (qui nostra recensione) con protagonista la bella Anita il nuovo romanzo costerà 16,90 € e sarà sempre edito da Garzanti, è stata inoltre resa nota la quarta di copertina:

Torino, 1935. Mancano poche settimane all’uscita del nuovo numero della rivista di gialli «Saturnalia». Anita è intenta a dattilografare con grande attenzione: ormai ama il suo lavoro, e non solo perché Sebastiano Satta Ascona, che le detta la traduzione di racconti americani pieni di sparatorie e frasi a effetto, è vicino a lei. Molto vicino a lei. Alla sua scrivania Anita è ancora più concentrata del solito, ancora più immersa in quelle storie, perché questa volta le protagoniste sono donne: donne detective, belle e affascinanti, certo, ma soprattutto brave quanto i colleghi maschi. Ad Anita sembra un sogno. A lei, che mal sopporta le restrizioni del regime fascista. A lei, che ha rimandato il matrimonio per lavorare. A lei, che legge libri proibiti che parlano di indipendenza, libertà e uguaglianza. A lei, che sa che quello che accade tra le pagine non può accadere nella realtà. Nella realtà, ben poche sono le donne libere e che non hanno niente da temere: il regime si fregia di onorarle, di proteggere persino ragazze madri e prostitute, ma basta poco per accorgersi che a contare veramente sono sempre e solo i maschi, siano uomini adulti o bambini, futuri soldati dell’Impero. E così, quando Gioia, una ragazza madre, viene trovata morta presso la villa dei genitori affidatari di suo figlio, per tutti si tratta solo di un incidente: se l’è andata a cercare, stava di sicuro tentando di entrare di nascosto. Anita non conosce Gioia, ma non importa: come per le sue investigatrici, basta un indizio ad accendere la sua intuizione. Deve capire cosa è successo veramente a Gioia, anche a costo di ficcare il naso in ambienti nei quali una brava ragazza e futura sposa non metterebbe mai piede. Perché la giustizia può nascondersi nei luoghi più impensabili: persino fra le pagine di un libro.
La nuova protagonista nata dalla penna acuta di Alice Basso ha conquistato tutti: le classifiche dei libri più venduti, i lettori che sono già fan della ghostwriter Vani Sarca e la stampa più autorevole. Anita è entrata nel cuore di chiunque ami il potere dei libri, le investigazioni ricche di misteri e e protagoniste uniche nel loro genere.

  • ISBN: 881181877X
  • Titolo: Il grido della rosa
  • Autrice: Alice Basso
  • Editore: Garzanti
  • data di pubblicazione: 20 maggio 2021
  • Genere: Narrativa
  • Pagine: 320
  • Prezzo: € 16,90 cartaceo

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Segnalazione: Stand by Me, Bianca Marconero

Casa Editrice: Self-Publishing | Prezzo: non ancora comunicato | Data di pubblicazione: 15 Luglio 2020

106422308_3168488496538118_1486463506993561466_oQuarta di copertina: Gregorio ha tutto quello che gli altri vorrebbero: amici, denaro e talento nel basket. Trascorre le estati collezionando ragazze, ma finisce per rimettersi sempre con Carolina, la sua fidanzata storica, non appena si avvicina il Natale.
Non ha desideri a parte uno: vendicarsi di Arianna, la figlia del custode. Arianna non ha niente di ciò che gli altri vorrebbero. È quasi invisibile, ha un’unica amica e un padre spesso oggetto di commenti feroci. Arianna vuole diplomarsi e trasferirsi negli Stati Uniti per frequentare il college dei suoi sogni. Ha molti desideri e una speranza: sopravvivere alla vendetta di Gregorio.
E magari scoprire perché è tanto arrabbiato con lei.
Eppure, tra una partita di basket e una corsa in moto, tra compiti in classe e feste in piscina, qualcosa nei loro sguardi comincia a cambiare. E se è vero che fuggire da quelle occhiate può sembrare doloroso, fermarsi e ricambiare rischia di essere straziante.
Perché Arianna ha un ragazzo in California.
Perché Gregorio ha già deciso di tornare con Carolina, entro Natale.
Perché, quando entrano in gioco i sentimenti, si può solo sperare di non soffrire troppo.
Una storia di amicizie che sfidano tutto, di abbracci rubati, di baci impressi sul cuore e di un odio dichiarato che però assomiglia tantissimo all’amore.


Dicono dell’autrice. 

bianca_marconero-e1498898284160Bianca Marconero è lo pseudonimo utilizzato da una scrittrice italiana che vive a Reggio Emilia, laureata in lettere, ha presentato una tesi su un poema cavalleresco.
Ha lavorato come redattrice per periodici per ragazzi e poi è approdata alla scrittura creativa. Nel 2012 ha ideato e scritto i testi di una serie di libri per la prima infanzia, editi da RTI Mediaset.
E’ già autrice di una saga fantasy Albion, tradotta in inglese e spagnoloche potete trovare in tutti gli store online. Con la Newton Compton ha pubblicato La prima cosa bellaL’ultima notte al mondo, Ed ero contentissimoUn altro giorno ancora e Non è detto che mi manchi, ottenendo un grande successo. Ha auto pubblicato molti altri romanzi, tra cui Un maledetto per sempre, L’ultimo bacio e Le nostre prime volte. 

 

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Segnalazione: Il lungo inverno invincibile, Silvia Tufano

Casa Editrice: Scatole Parlanti | Prezzo: € 14,00 | Data di pubblicazione: 22 giugno 2020

 

piatto_web_cop_IlLungoInvernoInvincibile_16x22_mondiQuarta di copertina: Il primo incontro tra i due protagonisti di questo romanzo non avviene in uno scenario idilliaco; malgrado ciò, Bob capisce subito di trovarsi di fronte a un bambino speciale, Robert. Il legame tra i due risulta subito palpabile e indissolubile, ma un lungo inverno – metaforico e non solo climatico – spinge il loro cammino su due percorsi paralleli. Le loro unicità e le loro storie si fondono in un vortice di affetto, amicizia e surrealismo, in una dimensione spazio-temporale senza limiti e oltre il tempo. Quanto di quello che avranno vissuto insieme, però, sarà realmente accaduto e quanto, invece, soltanto immaginato?


 

Dicono dell’autrice. 

75627376_3322391614467533_8791894532762370048_oSilvia Tufano è una pedagogista specializzata nel recupero del disagio sociale. Ha trascorso gran parte della sua esistenza a Napoli e provincia, dove ha lavorato a fianco degli ultimi e degli invisibili. Tra i suoi precedenti lavori figurano la raccolta di racconti brevi Il sole sorge a est (Aletti Editore, 2014) e il romanzo La pioggia si può bere. Si è aggiudicata quattordici premi letterari in Italia e all’estero. Artista poliedrica, è conosciuta anche negli Stati Uniti, con cui intrattiene rapporti lavorativi costanti dal 2016.

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Segnalazione: Fiore di Cactus, Francesca Lizzio

Vi segnaliamo con piacere il romanzo di Francesca Lizzio, Fiore di Cactus, edito da Panesi Edizioni.
È disponibile in qualsiasi store online e grazie alla Libreria Fieschi è possibile acquistarlo in modalità rapida e verrà consegnato tramite corriere. Ovviamente è anche possibile acquistarlo in modalità standard e verrà affidato a Poste Italiane, allungando un po’ i tempi.

Link Amazon

Fiore di cactus Panesi EdizioniQuarta di copertina:

“Sara è una ragazza timida, intelligente, con la battuta sempre pronta, eppure nasconde la sua fragilità sotto un’armatura. La vita l’ha resa cinica e amara. Un giorno conosce Andrea, un ragazzo attento e gentile che con smisurata pazienza riesce a farsi spazio nella sua vita. Sarà lui a indurla a rimettere tutto quello in cui crede in discussione. Sara così ripenserà al percorso che l’ha resa la donna che è, si chiederà se riuscirà più a lasciarsi amare, se certe paure potranno essere sconfitte o se invece non ci sarà più nulla da fare. Se una come lei merita una seconda occasione. Perché anche un cactus ha un cuore, ha solo bisogno di qualcuno che creda in lui e non abbia paura delle sue spine.”



Dicono dell’autrice:

Francesca Lizzio nasce a Catania nel 1992, mix letale di sarcasmo e ironia. Una come tante, “o tutto o niente”. Per dare senso e ordine al suo groviglio interiore, nel 2015 ha aperto un blog, cuore di cactus, dove mette a nudo le sue spine e si racconta a lettori sparsi per tutta l’Italia. Per lei le parole non sono solo parole, ma sentimenti.

Con Panesi Edizioni ha preso parte all’antologia Oltre i media – Raccontalo con un film o una canzone col racconto breve Giorni (2016) e ha pubblicato Fiore di cactus (2017).

I vari profili per poter seguire la scrittrice:
Profilo Facebookwww.facebook.com/fra.cactus
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Recensione: Isola di Neve, Valentina D’Urbano

41-gDliAhQLCasa Editrice: Longanesi
Prezzo: € 19,90 cartaceo, € 9,99 ebook
Pagine: 512 pagine
Data di uscita: 13 settembre 2018
Valutazione: ✓✐✐✐✐

Quarta di copertina: 

Un’isola che sa proteggere. Ma anche ferire.
Un amore indimenticabile sepolto dal tempo.

2004. A ventotto anni, Manuel si sente già al capolinea: un errore imperdonabile ha distrutto la sua vita e ricominciare sembra impossibile. L’unico suo rifugio è Novembre, l’isola dove abitavano i suoi nonni. Sperduta nel mar Tirreno insieme alla sua gemella, Santa Brigida – l’isoletta del vecchio carcere abbandonato -, Novembre sembra il posto perfetto per stare da solo. Ma i suoi piani vengono sconvolti da Edith, una giovane tedesca stravagante, giunta sull’isola per risolvere un mistero vecchio di cinquant’anni: la storia di Andreas von Berger -violinista dal talento straordinario e ultimo detenuto del carcere di Santa Brigida – e della donna che, secondo Edith, ha nascosto il suo inestimabile violino. L’unico indizio che Edith e Manuel hanno è il nome di quella donna: Tempesta.

1952. A soli diciassette anni, Neve sa già cosa le riserva il futuro: una vita aspra e miserabile sull’isola di Novembre. Figlia di un padre violento e nullafacente, Neve è l’unica in grado di provvedere alla sua famiglia. Tutto cambia quando, un giorno, nel carcere di Santa Brigida viene trasferito uno straniero. La sua cella si affaccia su una piccola spiaggia bianca e isolata su cui è proibito attraccare. È proprio lì che sbarca Neve, spinta da una curiosità divorante. Andreas è il contrario di come lo ha immaginato. È bellissimo, colto e gentile come nessun uomo dell’isola sarà mai, e conosce il mondo al di là del mare, quel mondo dove Neve non è mai stata. Separati dalle sbarre della cella, i due iniziano a conoscersi, ma fanno un patto: Neve non gli dirà mai il suo vero nome. Sarà lui a sceglierne uno per lei.

Sullo sfondo suggestivo e feroce di un’isola tanto bella quanto selvaggia, una storia indimenticabile. Con la travolgente forza espressiva che da sempre le è propria, Valentina D’Urbano intreccia passato e presente in un romanzo che esalta il valore e la potenza emotiva dei ricordi, e invita a scoprire che, per essere davvero se stessi, occorre vivere il dolore e l’amore come due facce di una stessa medaglia.

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Dicono dell’autrice.

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Valentina D’urbano è nata nel 1985 a Roma, dove vive e lavora come illustratrice per l’infanzia. Il rumore dei tuoi passi (Longanesi 2012), suo libro d’esordio, è stato un vero e proprio caso editoriale. In seguito sono apparsi, sempre presso Longanesi, Acquanera (2013), Quella vita che ci manca (2014), Afredo ( Longanesi e TEA, 2015) e Non aspettare la notte (2016). I suoi romanzi sono stati pubblicati all’estero, presso prestigiosi editori, ottenendo importanti riconoscimenti da parte della critica.


Cosa ne pensiamo noi.

Nessuno l’aveva toccato nel corpo. Lui l’aveva toccata nella testa, aveva acceso qualcosa, una piccola scia di luce dentro un abisso buio. La prima stella della sera che accendeva pian piano tutte le altre. E le stelle, si sa, guidano le navi e non si spengono. Era un marchio da cui non si poteva tornare indietro.

Nella vita di ogni lettore c’è una lista ben precisa, incisa all’altezza del cuore.
Questa lista, nella lingua segreta dei lettori, è definita come “Libri Indelebili”, quei libri che s’incastrano da qualche parte tra cuore, polmoni e stomaco e da lì non se ne vanno più. Questi libri semplicemente ti entrano dentro e ti accompagnano in quello spaventoso viaggio chiamato vita, come fedeli amici, e non ti abbandonano mai.
Ecco.
Isola di Neve è uno dei miei Libri Indelebili. E posso chiaramente sentirlo incastrato tra quei determinati organi.
Così a caldo ammetto che non è un buon momento per poter raccontare di questa opera narrativa, potrebbe uscirne qualcosa di delirante, ma sono in balia dei miei sentimenti e forse l’unico modo per poter mettere ordine tra questi è parlarvi della mia esperienza con questo romanzo.
Nel miscuglio di emozioni che sto provando in questo momento la nostalgia – insieme a rabbia, dolore, sconcerto, stupore, gioia – è quella più accentuata, ho appena finito di perdermi tra le cinquecentododici pagine del libro e già mi mancano.
Un secondo dopo aver concluso Isola di Neve il mio primo istinto, una volta asciugate le lacrime, è stato quello di ripartire dall’inizio e rileggerlo.
Perdermi di nuovo tra l’Isola di Novembre e Santa Brigida, fare mio il dolore dei personaggi e quel senso di prigionia e poter sentire, l’odore di salsedine attraverso le pagine.
Sto sicuramente delirando, me ne rendo conto.
Potrei stare davanti allo schermo di questo computer e riempire di frasi su frasi questo articolo di WordPress per convincervi che questo libro è davvero un piccolo capolavoro e vale la pena leggerlo, ma sono sincera io non ho parole.
Credo di averle perse più o meno a metà libro tra le imprecazioni e la venerazione nei confronti della scrittrice.
Questo dovrebbe fare un buon libro, non credete? Dovrebbe lasciare senza parole, a corto di fiato.
Quando un libro è effettivamente un buon libro l’unica cosa da fare, dopo averlo finito, è stringerselo al petto e rimanere alcuni secondi lì,  occhi chiusi, ad assaporare il momento. Ed è quello che ho fatto io e non sono ancora riuscita a separarmene – lo guardo, lo sfoglio, lo rileggo, lo poso e ricomincio tutto da capo –  perché questo libro ti entra dentro e ti dilania in tanti piccoli pezzi, così minuscoli e microscopici, che non te ne rendi conto.
È magia. La magia di un buon libro.

Ci sono cose che devono restare sepolte nei posti bui della memoria, in attesa di un’onda che possa allargare tutto, che possa spezzarle via.

La scrittrice ha davvero un dono e perdersi nei suoi romanzi è come finire in mezzo ad una tempesta e uscirne comunque, un po’ ammaccati e con qualche graffio, ma sempre con qualcosa di nuovo, magari un pezzo mancante di cui non si era a conoscenza.
Potrei dilungarmi ancora è dirvi che questo libro è meraviglioso, senza tempo e pieno di passione e non avrei ancora detto abbastanza.
Potrei anche asserire che Valentina D’Urbano è una certezza e una condanna insieme, i suoi libri un dannato dono, per potermi credere però dovete leggere uno dei suoi lavori altrimenti mi date della pazza.

Nel frattempo io vado a rileggermi il libro ed a cercare di recuperare quei pezzi di cuore abbandonati tra le pagine di questo romanzo.


A cura di Rossella Zampieri