Pubblicato in: distopico, Narrativa contemporanea, segnalazioni

Segnalazione ‘plus’: Alla scoperta dell’acqua calda, Roberto Riva

Casa Editrice: Self – Publishing | Prezzo: € 9,99 | Data di pubblicazione: 28 aprile 2020


Quarta di copertina: Che cosa ci fanno alcuni scienziati imprigionati in una remota isola del Pacifico? Per scoprirlo dobbiamo fare un salto in un ipotetico futuro dove la ricerca che non porta vantaggi per la società è punita con l’incarcerazione. Il protagonista Fleming, con l’aiuto di Einstein, Pascal, Copernico e Kelvin, mette in atto un piano rocambolesco per salvare la comunità scientifica dell’isola e intraprende un viaggio alla ricerca della propria identità per scoprire se la prigione sia quella sull’isola o quella dentro sé stesso.Grazie alla metafora di un’avventura distopica, questo romanzo vuole far riflettere sull’importanza di saper leggere criticamente la scienza e di stimolare le persone a capire la differenza tra ricerca utile e notizie infondate.

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Faccio persino fatica a pensare. Però penso, quindi sono.


Ringraziamo Roberto Riva per averci inviato il suo romanzo. Lo segnaliamo molto volentieri e vi lasciamo una serie di domande a cui Roberto ha gentilmente risposto per noi.

Hai scritto un romanzo ‘pieno’ di scienziati, puoi spiegare come mai?

Ho scelto di rendere gli scienziati i protagonisti del mio romanzo per due motivi: primo perché è un mondo che conosco bene avendo io stesso conseguito un dottorato di ricerca in Psicologia e avendo ancora molti amici “intrappolati” nel mondo accademico; secondo perché credo sia giusto dare risalto all’importante lavoro dei ricercatori in un periodo pieno di bufale e notizie infondate.

Quali sono le ispirazioni del tuo lavoro, quali i tuoi romanzi preferiti?

Mi sono ispirato molto alle mie esperienze dirette e indirette nel mondo accademico e ai sarcastici premi IgNobel che onorano la ricerca improbabile e in qualche modo divertente. I miei romanzi preferiti sono quelli di Pennac e di Benni: mi ha sempre affascinato il loro stile e il loro modo di farti riflettere lasciandoti un sorriso sulle labbra.

Il romanzo si svolge su un’isola penitenziario con livelli diversi di ‘carcerazione’, si tratta di un novello purgatorio oppure più che altro una metafora della nostra condizione odierna?

Nella vita così come nella ricerca partiamo tutti da diverse condizioni (economiche e sociali) per raggiungere i nostri obiettivi. Ho deciso così di creare un’isola con diversi livelli di “carcerazione” assegnati quasi a caso per dare ai personaggi del romanzo un motivo in più per lottare contro l’ingiustizia a cui sono stati sottoposti.

Quando hai cominciato a lavorare a questo romanzo? Quanto tempo ti ha preso la scrittura?

Tra prima stesura e revisioni varie, figli in arrivo e altri impegni lavorativi come psicologo, ci ho messo più di un anno di tempo per concludere questo romanzo

Einstein mi racconta che quest’isola si chiama Matrioska e che si trova in un non ben precisato punto nell’ oceano Pacifico.


Dicono dell’autore

Roberto Riva, classe 1982, nasce a Udine. Nel 2007 si laurea in psicologia all’università di Trieste. Nel 2012 si dottora in psicologia all’università di Stoccolma e ottiene l’abilitazione a psicologo clinico, professione che tutt’ora esercita nella capitale scandinava. In Svezia fonda il gruppo teatrale italiano “Varför inte”, un’associazione culturale senza scopo di lucro di cui è presidente e attore. Nel 2016 dà vita a un blog di racconti umoristici (Blog da strapazzo). “Alla scoperta dell’acqua calda” è il secondo romanzo dopo l’esordio con “I casi del commissario Grammatikus” (2018)

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