“Natale non sarà Natale senza regali“, borbottò Jo, stesa sul tappeto.
“Che cosa tremenda esser poveri!”, sospirò Meg, lanciando un’occhiata al suo vecchio vestito.
“Non è giusto, secondo me, che certe ragazze abbiano un sacco di belle cose e altre nulla”, aggiunse la piccola Amy, tirando su col naso con aria offesa.
Attendendo il film tratto dal famoso romanzo della Alcott, cast d’eccezione e buone speranze per questa rivisitazione cinematografica, presentiamo l’edizione di Einaudi contenente tutti e quattro i volumi della ‘saga’ della famiglia March.
Uscita il 26 novembre scorso con la traduzione di Luca Lamberti è una versione tascabile ed è solo l’ultima di una lunga serie di edizioni di ‘Piccole donne‘.
Conoscerete certamente, almeno a grandi linee, le avventure delle quattro sorelle March alle prese con la crescita in una America segnata dalla Secessione.
Nel tempo sono state numerosissime le pubblicazioni dei libri e numerose anche le trasposizioni cinematografiche, le serie Tv e le serie animate basate sulla storia creata nell’Ottocento da Luisa May Alcott.
Chi era questa donna?
Louisa May Alcott (Germantown, 1832 – Boston, 1888) fu insegnante, sarta e infermiera professionale prima di diventare scrittrice. Ma fu anche un’attivista, una femminista e una poetessa. Per saperne di più potete leggere questo articolo del post.
Jo March, la protagonista di Piccole donne, è chiaramente ispirata alla vita e al modo di pensare dell’autrice, con la differenza che nella vita reale Alcott non si sposò mai, a differenza della sua alter ego letteraria.
Personalmente sono segnata dalla versione nipponica di Josephine March, e anche quando ho letto il romanzo, anni dopo la visione del cartone animato giapponese non ho potuto fare a meno di visualizzare le sorelle proprio come le avevano disegnate gli autori dell’anime. Chissà se il nuovo film strapperà dalla mia mente i tratti dettati dalla Nippon animation.

Veniamo ad oggi. Il momento è grave.
Anna Todd, l’autrice di After (se non sapete chi è sappiate che è molto, molto meglio rimanere nell’ignoranza) rivisita Piccole Donne.
Dopo l’enorme successo della saga After, che ha appassionato tantissimi giovani lettori e lettrici, Anna Todd torna con Spring Girls, la rivisitazione in chiave moderna di Piccole Donne. La scrittrice rende omaggio a un classico che ha ispirato ogni generazione, adattandolo al linguaggio, ai costumi e agli interrogativi del ventunesimo secolo
Ne sentivamo il bisogno. Io non credo.
MA e dico MA, potreste aver bisogno di fare un regalo ad un ragazza giovane, di quelle che legge molto poco, ci volete provare lo stesso a prenderle un libro e sapete che almeno con un’autrice come questa avete la possibilità che il libro lo apra e magari lo legga.
Sì, lo so, lo sappiamo.
Già la famiglia March che diventa la famiglia Spring dovrebbe farci desistere. Inoltre l’autrice è diventata famosa con una fanfiction sugli One Direction. E After è pure un po’ sessista, dicono. Cioè la Alcott si sta rivoltando nella tomba temo.
Però potrebbe essere per una buona causa, ok forse no.
Facciamo così. Regalate la versione vera.
Quella storica, che pur senza avere accenno a cyberbullismo e social network riesce ad essere sempre attuale. Magari nella versione ‘tutti in 1’ di Einaudi.
E se non la apre magari andrà a vedere il film.
Sono sinceramente sconvolta dalla notizia di questo nuovo libro della Todd 😨
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