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Avvento e libri: 5 libri di Natale da far trovare sotto l’albero

Manca pochissimo, il tempo passa veloce e siamo ormai agli sgoccioli.
Il Natale è vicino e l’ansia dei regali è sempre più pressante.
Dunque perché non far trovare sotto l’albero proprio una storia (o molte, storie) di Natale?
Fra novità e classici, ecco qualche consiglio per un regalo con i fiocchi:

Canto di Natale di Charles Dickens

Partiamo dal classico dei classici, che non vedeva un’edizione italiana così curata da parecchio tempo. Ci ha pensato Rizzoli a far risplendere nuovamente la tradizione vittoriana del Natale in tutta la sua magia, con le parole di Dickens nella traduzione di Beatrice Masini e le illustrazioni di Iacopo Bruno racchiusi in un volume da collezione curato in ogni dettaglio.
Beh, la storia la conosciamo tutti ma repetita iuvant!

Il denaro è l’unico pensiero del vecchio e avaro Ebenezer Scrooge, che, nemmeno a dirlo, odia il Natale e lo considera un’inutile perdita di tempo sottratto al lavoro. Tutto cambia proprio nella notte di Natale quando Scrooge riceve la visita di tre spiriti che lo costringono ad aprire finalmente gli occhi. E il cuore. La più celebre storia di Natale, toccante parabola fantastica di Charles Dickens.


Nuove storie di Natale. Racconti inediti di Luisa May Alcott

Edizioni Clichy torna in libreria con altri undici racconti, tutti finora inediti in Italia, tratti dal secondo volume della raccolta Lulu’s Library, una serie di storie per bambini scritte tra il 1885 e il 1887 da Louisa May Alcott, l’autrice di Piccole donne.
Nate come favole della buonanotte per la nipotina, queste storie ebbero poi così tanto successo che l’autrice decise di farne un libro: «Non avendo nient’altro da regalare quest’anno, le ho raccolte in un solo volume come dono di Natale». Ne emerge, come nella sua saga più celebre, un insieme di semplicità e di ricchezza di temi, un precorrere i tempi, anche politicamente, una capacità straordinaria di narrare e di trasmettere valori che al suo tempo erano assolutamente rivoluzionari. Un libro per
bambini ma anche per genitori, e per chiunque voglia esplorare il mondo straordinario di una scrittrice che ancora oggi, dopo quasi due secoli, non cessa di stupirci e affascinarci. Il volume segue a quello pubblicato da Edizioni Clichy lo scorso anno, dal titolo Nuove storie di Natale.

Altri undici racconti, tutti finora inediti in Italia, tratti dal secondo volume della raccolta Lulu’s Library, una serie di storie per bambini scritte da Louisa May Alcott, l’autrice di Piccole donne, tra il 1885 e il 1887. Nate come favole della buonanotte per la nipotina, queste storie ebbero poi così tanto successo tra la bambina e i suoi amici che l’autrice decise di farne un libro: «Non avendo nient’altro da regalare quest’anno, le ho raccolte in un solo volume come dono di Natale». Ne emerge, come nella sua saga più celebre, un insieme di semplicità e di ricchezza di temi, un precorrere i tempi, anche politicamente, una capacità straordinaria di narrare e di trasmettere valori che al suo tempo erano assolutamente rivoluzionari. Un libro per bambini ma anche per genitori, e per chiunque voglia esplorare il mondo straordinario di una scrittrice che ancora oggi, dopo quasi due secoli, non cessa di stupirci e affascinarci.


Il maialino di Natale di J.K. Rowling

Il maialino di Natale segna il ritorno nel fantastico di J.K. Rowling. Più che un romanzo, ci piace definirlo una fiaba molto lunga, arricchita dalle illustrazioni di Jim Field, pluripremiato artista che ormai da anni
accompagna le nuove edizioni della saga di Harry Potter.
Inizialmente potrebbe assalirvi il dubbio che si tratti di una storia e un format ormai già triti e ritriti (giocattoli parlanti, suvvia) ma mettete a tacere il pregiudizio e fatevi catturare in una storia che ha da dare grandi insegnamenti di vita. Dietro la storia di Jack, alla ricerca del suo maialino di pezza Lino nella Terra dei Perduti, c’è un viaggio alla riscoperta di sé stessi e di ciò che riteniamo scontato. A perdersi non sono solo gli oggetti, possono esserlo anche le emozioni e i princìpi.
Una delle più belle storie di Natale recentemente scritte, piena della tenerezza irresistibile dellʼinfanzia di fronte al grande mistero della perdita. L’affettuosa, inesauribile fantasia dell’autrice e la compassione verso le persone e gli oggetti amati che assorbono i sentimenti umani.

Jack adora il suo maialino di pezza, Mimalino, detto Lino. È sempre lì per lui, nei giorni belli e in quelli brutti. Una vigilia di Natale, però, succede una cosa terribile: Lino si perde. Ma la vigilia di Natale è il giorno dei miracoli e delle cause perse, è la notte in cui tutto può prendere vita… anche i giocattoli.
Jack e il suo nuovo pupazzo, il Maialino di Natale (fastidioso sostituto fresco di negozio), si imbarcano in un piano audace. Insieme intraprenderanno un viaggio mozzafiato nella Terra dei Perduti, dove ‒ con lʼaiuto di un portapranzo parlante, di una bussola coraggiosa e di un essere alato di nome Speranza ‒ cercheranno di salvare il miglior amico che Jack abbia mai avuto dal terribile Perdente: un mostro fatto di rottami che divora ogni cosa…
Dal genio creativo di J.K. Rowling, una delle più belle storie di Natale mai scritte, piena della tenerezza irresistibile dellʼinfanzia di fronte al grande mistero della perdita. L’affettuosa, inesauribile fantasia dell’autrice e la compassione verso le persone e gli oggetti amati che assorbono i sentimenti umani sono la celebrazione del calore della famiglia, del prendersi cura e del sentirsi capiti e della autentica sostenibilità delle cose.
Con le bellissime illustrazioni del pluripremiato artista Jim Field, Il Maialino di Natale è destinato a diventare un classico amato da adulti e bambini.


A babbo morto. Una storia di Natale di Zerocalcare


Natale… i regali, il cenone, i parenti… ma ci avete mai pensato alle condizioni di lavoro dei folletti nella fabbrica di Babbo Natale? No, eh?
Zerocalcare sì, e vi racconta per la prima volta la scabrosa verità dietro al business della consegna dei regali. Bonus! Le anziane rider della Befana scioperano insieme ai minatori sardi (le cui miniere di carbone vengono chiuse perché nelle calze i bambini preferiscono trovare gli orsetti gommosi), per ottenere migliori condizioni di lavoro!


Natale con i fantasmi

Ammettiamolo, Neri Pozza poteva dare un titolo che lasciasse meno a desiderare, ma gli intenti meritano. In questa spettrale raccolta di racconti, otto autori di bestseller creano l’atmosfera – quella vittoriana, per l’esatezza – perfetta per la stagione natalizia con una serie di racconti caratterizzati dal soprannaturale Dalle penne di Bridget Collins, Imogen Hermes Gowar, Kiran Millwood Hargrave, Andrew Michael Hurley, Jess Kidd, Elizabeth Macneal, Natasha Pulley e Laura Purcell.

Quando le giornate si accorciano e i crepuscoli si fanno lividi, è il momento di raggomitolarsi sul divano, accendere le candele e lasciarsi conquistare da un racconto spettrale. Rese popolari da artisti del calibro di Charles Dickens, Wilkie Collins e Henry James, le storie di fantasmi sono ricorrenti nella letteratura fin dall’antichità e sono tradizionalmente legate alle feste natalizie. In questa raccolta alcuni dei più grandi scrittori contemporanei – tutti maestri del terrore – riportano in vita questa antica tradizione con una serie di racconti che fanno venire i brividi.
C’è un uomo ossessionato dal gioco degli scacchi che decide di prendere in affitto una singolare casa bianca e nera, con un sobrio giardino all’italiana in cui, disposti su due file, vi sono alberi potati in forme elaborate e familiari: torri, cavalli, alfieri, re e regine, con davanti i lunghi ranghi dei pedoni. Ma, se di giorno quel luogo è pervaso da una pacata quiete, di notte si trasforma nel più spaventoso degli incubi.
Una donna in fuga da un marito violento sceglie, come rifugio per sé e suo figlio, la vecchia dimora di famiglia. Dovrebbe sentirsi protetta, tra quelle mura, ma fin dalla prima notte appare chiaro che qualcun altro abita quelle stanze polverose.
Il giovane Walter Pemble, fotografo commemorativo di prim’ordine, si presenta nella residenza dei coniugi Wilt per il ritratto della defunta Lily, unica figlia di Rumold e Guinevere Wilt. La casa è sprofondata nel lutto, gli specchi oscurati, gli orologi fermi e le persiane alle finestre chiuse con il batacchio trattenuto con del crespo. Solo Lily Wilt, adagiata nel suo feretro, appare più viva che mai.
La giovane Catherine Elizabeth Mary Blake, fresca sposa e signora di Blake Manor, nella campagna dello Shropshire, viene messa al corrente di una storia agghiacciante accaduta a pochi passi dalla sua tenuta. Una storia tanto torbida da lasciarle addosso un segno indelebile.

a cura di Valentina Isernia

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20 anni prima di ‘Piccole Donne’ c’era ‘Il diario di zia Nellie’

Pubblicata da Strand Magazine una novella inedita di Luisa May Alcott, autrice di ‘Piccole Donne’. Il racconto, rimasto incompiuto, è accompagnato dall’invito dell’editore agli scrittori che volessero regalargli una conclusione.

Chi era Louisa May Alcott - Il Post

Una storia giovanile di Louisa May Alcott, scritta nel 1849 quando aveva 17 anni.

Nella novella dal titolo ‘il diario di zia Nellie’, l’autrice di Piccole Donne racconta di due ragazze adolescenti in lizza per le attenzioni di un bel giovane, la narrazione è dal punto di vista di una donna di 40 anni che alleva la nipote, Annie.

Ad Annie si unisce Isabel ed entrambe le ragazze si innamorano di tal Edward Clifford orfano di madre che possiede il:

mother’s gentle heart beautifully blended with the calm and noble mind of his father” [cuore gentile della madre magnificamente mescolato con la calma e la nobile mente di suo padre].

La novella è stata scritta quasi 20 anni prima della pubblicazione di Piccole Donne. Il direttore dello Strand Andrew Gulli ha dichiarato che la storia ha dimostrato quanto Alcott fosse matura già in tenera età: “Era in anticipo sui tempi per molti aspetti, dall’essere femminista e abolizionista”, ha detto Gulli. “I fan apprezzeranno la vita idilliaca rappresentata nel romanzo con picnic e balli in maschera, che è molto lontana dalla vita che la maggior parte di noi conduce oggi”.

Il ritrovamento del lavoro inedito si deve allo studioso statunitense Daniel Shealy che l’ha reperito tra le carte dell’autrice custodite presso la Houghton Library della Harvard University di Cambridge nel Massachussets.

(qui potete leggere le pagine manoscritte)

handwritten

Il lavoro, di 9.000 parole, è diviso in pagine di diario ed è, purtroppo, incompiuto; la Strand chiede agli scrittori di farsi avanti per finire la narrazione. “Purtroppo, dopo 9000 parole, la narrazione è stata abbandonata, lasciando molte domande senza risposta”, ha detto Gulli. “Ora stiamo cercando autori che pensano di essere pronti per completarlo”

Il diario di zia Nellie, oltre 170 anni dopo la sua stesura, si colloca al suo posto tra le prime opere della Alcott, gettando una nuova luce e rivelando la promessa e il talento che sarebbero sbocciati più tardi nella sua celebre carriera letteraria.

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Calendario dell’Avvento: Tutti pazzi per ‘Piccole donne’

Natale non sarà Natale senza regali“, borbottò Jo, stesa sul tappeto.
“Che cosa tremenda esser poveri!”, sospirò Meg, lanciando un’occhiata al suo vecchio vestito.
“Non è giusto, secondo me, che certe ragazze abbiano un sacco di belle cose e altre nulla”, aggiunse la piccola Amy, tirando su col naso con aria offesa.

Attendendo il film tratto dal famoso romanzo della Alcott, cast d’eccezione e buone speranze per questa rivisitazione cinematografica, presentiamo l’edizione di Einaudi contenente tutti e quattro i volumi della ‘saga’ della famiglia March.

Uscita il 26 novembre scorso con la traduzione di Luca Lamberti è una versione tascabile ed è solo l’ultima di una lunga serie di edizioni di ‘Piccole donne‘.
Conoscerete certamente, almeno a grandi linee, le avventure delle quattro sorelle March alle prese con la crescita in una America segnata dalla Secessione.

Nel tempo sono state numerosissime le pubblicazioni dei libri e numerose anche le trasposizioni cinematografiche, le serie Tv e le serie animate basate sulla storia creata nell’Ottocento da Luisa May Alcott.
Chi era questa donna?

Louisa May Alcott (Germantown, 1832 – Boston, 1888) fu insegnante, sarta e infermiera professionale prima di diventare scrittrice. Ma fu anche un’attivista, una femminista e una poetessa. Per saperne di più potete leggere questo articolo del post.
Jo March, la protagonista di Piccole donne, è chiaramente ispirata alla vita e al modo di pensare dell’autrice, con la differenza che nella vita reale Alcott non si sposò mai, a differenza della sua alter ego letteraria.
Personalmente sono segnata dalla versione nipponica di Josephine March, e anche quando ho letto il romanzo, anni dopo la visione del cartone animato giapponese non ho potuto fare a meno di visualizzare le sorelle proprio come le avevano disegnate gli autori dell’anime. Chissà se il nuovo film strapperà dalla mia mente i tratti dettati dalla Nippon animation.

Immagine tratta da Una per tutte, tutte per una (愛の若草物語 Ai no wakakusa monogatari, lett. “Storia di gioventù e d’amore”), è un anime prodotto dalla Nippon Animation nel 1987 in 48 episodi e ispirato al romanzo del 1868 Piccole donne

Veniamo ad oggi. Il momento è grave.
Anna Todd, l’autrice di After (se non sapete chi è sappiate che è molto, molto meglio rimanere nell’ignoranza) rivisita Piccole Donne.

Dopo l’enorme successo della saga After, che ha appassionato tantissimi giovani lettori e lettrici, Anna Todd torna con Spring Girls, la rivisitazione in chiave moderna di Piccole Donne. La scrittrice rende omaggio a un classico che ha ispirato ogni generazione, adattandolo al linguaggio, ai costumi e agli interrogativi del ventunesimo secolo

Ne sentivamo il bisogno. Io non credo.

Anna Todd con Spring Girls rivisita in chiave moderna "Piccole Donne": il libro sarà disponibile dal 26 novembreMA e dico MA, potreste aver bisogno di fare un regalo ad un ragazza giovane, di quelle che legge molto poco, ci volete provare lo stesso a prenderle un libro e sapete che almeno con un’autrice come questa avete la possibilità che il libro lo apra e magari lo legga.
Sì, lo so, lo sappiamo.
Già la famiglia March che diventa la famiglia Spring dovrebbe farci desistere. Inoltre l’autrice è diventata famosa con una fanfiction sugli One Direction. E After è pure un po’ sessista, dicono. Cioè la Alcott si sta rivoltando nella tomba temo.
Però potrebbe essere per una buona causa, ok forse no.
Facciamo così. Regalate la versione vera.
Quella storica, che pur senza avere accenno a cyberbullismo e social network riesce ad essere sempre attuale. Magari nella versione ‘tutti in 1’ di Einaudi.
E se non la apre magari andrà a vedere il film.