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‘One Day’ di David Nicholls, dal libro al film alla serie tv

«”Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo”, di solito il consiglio era questo, ma chi aveva l’energia sufficiente per farlo? E se pioveva o eri di cattivo umore? Era poco pratico. Molto meglio cercare di essere coraggiosi e audaci e cambiare le cose in meglio. Non proprio il mondo, ma il pezzettino intorno a te.»

Ancora oggi ‘One day‘ di David Nicholls, tradotto in italiano come ‘Un giorno‘ è uno dei miei romanzi preferiti in assoluto. Pubblicato in lingua nel 2009 è arrivato sugli scaffali delle nostre librerie solo nel 2011 grazie alla casa editrice Neri Pozza.

Prestato dalla Bistrotta Bianca il libro mi ha subito catturata, strappandomi il cuore dal petto un pezzettino alla volta. Sono letteralmente impazzita per trovare l’edizione con la copertina originale, perché nello stesso anno è uscita anche la trasposizione cinematografica con protagonisti Anne Hathaway e Jim Sturgess e c’era solo l’edizione con la copertina del film.
(Orrore! Un vero orrore per un lettore un po’ feticista la copertina del film e non quella originale)
Alla fine sono riuscita a trovarlo in un mercatino dell’usato a solo un euro, ogni tanto una gioia.
Inutile dire che quel romanzo lo tengo come se fosse una reliquia.
Emma e Dexter non possono non entrarti dentro, alla fine del romanzo ti sembrerà di dover dire addio a dei cari amici. La struttura del romanzo alterna vent’anni di una delle storie d’amore più lunghe di sempre (altro che slow burn!), con il punto di vista di Emma e di Dexter. Lo stile di scrittura di Nicholls cattura fin dalla prima pagina e quando avrai finito il libro (perché lo finirai!) chiudendolo sentirai un vuoto grande e difficile da colmare.
Un romanzo, bestseller mondiale, pieno di malinconia, a tratti comico e struggente.
Il 15 luglio 1988 Em e Dex si amano per una notte e poi si dicono addio, ma il destino ha decisamente altro in serbo per loro: una vita a rincorrersi, trovarsi, allontanarsi di nuovo e poi ritrovarsi.
Ovunque loro siano, con chiunque loro siano e qualsiasi cosa stanno facendo Em e Dex si terranno in contatto, avendo l’illusione di essere insieme perché, anche se non vogliono ammetterlo, la scintilla di quella notte d’estate non l’hanno mai dimenticata, ma soprattutto non si è mai spenta.

P.s. se acquisterai il libro tramite il link qui sopra ci verrà accreditata un piccolissima percentuale e ci aiuterai a continuare il nostro lavoro.


Il film ‘One day’ è uscito nelle sale italiane nel lontano 2011. Diretto da Lone Scherfig e interpretato da Anne Hathaway e Jim Sturgess ha avuto un buon riscontro da parte della critica. Ha la durata di 105 min che passeranno molto velocemente, grazie anche alla bravura degli attori e ai colpi di scena. Sicuramente in poco più di un’ora e mezza di film è impossibile riprendere tutto il fulcro del romanzo, ma è uno dei migliori adattamenti cinematografici tratti da un romanzo. Il film è stato girato tra Londra, Edimburgo e Parigi. A fare da sfondo alle location e alla bravura degli interpreti ci sono anche altri aspetti che rendono questa pellicola davvero ben fatta: un’ottima sceneggiatura, una colonna sonora di tutto rispetto e i dialoghi.

Ma veniamo alla novità di questo 2024. Netflix ha infatti da poco lanciato il trailer della nuova serie tv basata sul romanzo di David Nicholls con lo stesso titolo sia del film che appunto del libro. Cosa sappiamo su questa serie che potremmo vedere sulla piattaforma streaming dall’ 8 Febbraio?
La serie è stata creata e scritta da Nicole Taylor (già vincitrice del BAFTA). Tra i registi della serie ci saranno Molly Manners, Luke Snellin, John Hardwick e Kate Hewitt. One Day, prodotta da Roanna Benn, Jude Liknaitzky e dagli stessi David Nicholls e Nicole Taylor, avrà ben 14 episodi.

A interpretare i due innamorati al centro della storia ci sono Leo Woodall e Ambika Mod, attori visti rispettivamente nella seconda stagione di The White Lotus e in This Is Going To Hurt e I Hate Suzie. Insieme a loro ci saranno Essie Davis (nei panni della madre di Dexter), Tim McInnerny, Amber Grappy, Jonny Weldon, Eleanor Tomlinson (nel ruolo di Sylvie), Joely Richardson, Brendan Quinn e Toby Stephens.
E voi? Avete già nel cuore il libro e avete paura della serie TV?
La guarderete comunque e poi ne troverete ogni difetto?
Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!

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Da dove viene ‘La regina degli scacchi’ (e degli ascolti)

Il titolo Netflix del momento è, senza dubbio, la miniserie La regina degli scacchi (“The queen’s gambit”), tratta dall’omonimo romanzo americano del 1983 di Walter Tevis.

Il gambetto di donna, the queen’s gambit appunto, è un’apertura del gioco degli scacchi. Ed è proprio negli scacchi che la protagonista di questa storia è un vero prodigio.

Ma il romanzo, e la serie quindi, non parla di questo; o almeno non solo. Affronta temi delicati e importanti: femminismo, alcolismo, dipendenza da droghe. 

La serie tv è diretta da Scott Frank e la protagonista è impersonata magistralmente da Anya Taylor-Joy (che abbiamo recentemente apprezzato nella nuova trasposizione di Emma di Jane Austen).
Bella anche la fotografia e la cura dei particolari, costumi e scenografie. La critica è assolutamente concorde nel lodare questa serie. E noi pure.
Si tratta di una miniserie di sette puntate di circa 60 minuti ciascuna, che copre interamente la narrazione del libro originale.
Chissà se Netflix, come già accaduto per serie di grande successo, cercherà di far continuare la storia oltre il suo naturale termine: è già accaduto che l’azienda californiana chiamasse l’autore del romanzo per fargli proseguire la sceneggiatura.
Qui la cosa pare piuttosto difficile visto che Tevis è mancato nel 1984.

Forse il nome di Walter Tevis potrebbe non richiamare subito alla mente nulla di importante,  ma se si nominano alcune delle sue opere allora le cose cambiano: Lo spaccone (1959), L’uomo che cadde sulla Terra (1963), Futuro in trance – Solo il mimo canta al limitare del bosco (1980), A pochi passi dal sole (1983) e Il colore dei soldi (1984).

Molti di questi sono diventati film famosi e indimenticabili: Il colore dei soldi interpretato da un magnifico Paul Newman accompagnato da un giovane Tom Cruise, è il seguito del più vecchio Lo spaccone, sempre con Paul Newman. 

Tevis è stato creatore di personaggi iconici ma fu, tutto sommato poco prolifico. Diventato professore, lasciò per molto tempo nel dimenticatoio la scrittura: “Te ne sei rimasto seduto sul tuo talento per vent’anni”, scrive nel suo ultimo lavoro e sembra citare se stesso.


Per fortuna per noi però, ebbe il tempo di ricredersi e regalarci qualche lavoro negli anni ottanta, tra cui The queen’s gambit.
Walter Tevis ha scritto il romanzo nel 1983, ma lo ambienta più indietro nel tempo, tra gli anni ‘50 e ‘60; ed infatti l’ambientazione vintage, con l’estrema cura dei dettagli, degli abiti e del modus vivendi dell’epoca sono una parte importante nella serie tv.

Una curiosità: La Regina degli Scacchi inizialmente doveva essere un film, Heath Ledger avrebbe dovuto debuttare alla regia con questo film prima della sua dipartita nel 2008 e Ellen Page avrebbe dovuto vestire i panni della protagonista Beth Harmon.

Beth Harmon, la nostra regina degli scacchi, è una sfortunata bambina orfana che si scopre, per caso, estremamente talentuosa nel gioco degli scacchi, gioco che nella vita gli regala la fama. La storia segue la sua crescita, tra problemi e dipendenze da droghe e alcool.

Il romanzo di Tevis vivrà certamente una stagione di revival dopo il grande riscontro della serie tv e non possiamo che esserne felici (e complici visto che lo recupereremo certamente) e intanto regalarvi l’incipit:

Beth seppe della morte della madre da una donna con la cartelletta. Il giorno seguente il suo ritratto apparve sull’Herald-Leader. La fotografia, scattata sotto il porticato della casa grigia di Maplewood Drive, mostrava Beth con un semplice abitino di cotone. Anche in quel momento riusciva ad essere tranquilla. Una didascalia sotto la foto recitava: “Rimasta orfana a causa del tamponamento di ieri du New Circle Road, a Elizabeth Harmon si prospetta un travagliato futuro. Elizabeth, otto anni, è rimasta senza famiglia a seguito dell’incidente, che ha causato due morti e alcuni feriti. A casa da sola al momento del fatto, Elizabeth ha saputo dell’incidente poco prima che la foto fosse scattata. Ci prenderemo cura di lei, hanno detto le autorità”.

Editore: Minimun Fax
Titolo originale: The Queen’s Gambit
ISBN: 978-88-7521-131-8
Pagine: 377
Pubblicazione: lug 2007

Trama: A otto anni, Beth Harmon sembra predestinata a una vita squallida come l’orfanotrofio in cui è rinchiusa: sola, timida, bruttina, dipendente dai farmaci e dall’alcol, terrorizzata da un mondo che non capisce e che non fa nulla per capirla. Finché un giorno si trova davanti una scacchiera. Gli scacchi diventano per lei non soltanto un sollievo, ma anche una speranza: Beth è brava, è più che brava, è un giovane prodigio, e la sua precoce ascesa all’olimpo scacchistico americano e internazionale la porta ad affrontare, a diciassette anni, il campione mondiale. Allo stesso tempo, però, è ancora una ragazzina spaventata, intrappolata nei suoi comportamenti autodistruttivi…
L’ultimo capolavoro di uno scrittore che è riuscito a narrare come pochi altri la speranza e il riscatto.

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Pubblicato in: Narrativa contemporanea, Senza categoria

Altered Carbon – [Bay City]- Richard K. Morgan

51ktAlMtzSL._SX327_BO1,204,203,200_Autore: Richard K. Morgan

Casa Editrice: Editrice Nord 2004

Pagine: 509

Prezzo: € 10,20

Valutazione: ✓✐✐✐✐✐


Sinossi: Bay City è San Francisco, ma fra quattrocento anni. I pensieri, la coscienza e tutto quello che definisce un essere umano sono racchiusi in un semplice chip. Chi possiede denaro e ricchezze non muore mai, dato che è sufficiente far impiantare il proprio chip nel corpo di qualcun altro. Se si viola la legge, si viene semplicemente “disattivati”. In passato Takeshi Kovacs è stato un soldato, ma dopo essersi dato al crimine è stato disattivato. All’improvviso però si sveglia in un altro corpo: a riportarlo in vita è stato un uomo ricchissimo che ha bisogno del suo aiuto. Tra criminali disposti a tutto, sparatorie e tradimenti Takeshi si troverà invischiato in una vicenda torbida e pericolosa, in cui morire definitivamente è forse il male minore.


Recensione: Questo libro campeggia in bella mostra nella mia libreria dal 2004 anno in cui Editrice Nord lo pubblicò in Italia. La prima uscita inglese del titolo risale al 2002 per Gollancz  casa editrice che pubblica, principalmente, narrativa di fantascienza di alta qualità.

E proprio di alta qualità è il romanzo tutto, avvincente, travolgente e appassionante. I diritti furono acquistati per farne un lungometraggio ma forse a causa della complessa costruzione della trama, della lunghezza (si tratta del primo romanzo delle trilogia di Takeshi Kovacs), del suo essere facilmente oggetto di censura — immagino anche del costo di realizzazione di un progetto così visionario — non si è mai prodotto nulla.

Fino a quando è arrivata santa Netflix,  a portare nuovo lustro alle serie di fantascienza con il titolo che ricalca fedelmente quello originale di Morgan: Altered Carbon.
Non ho ancora avuto il coraggio di vederla, ho paura di rimanere delusa visto l’amore incondizionato che provo per la trilogia e per associazione pure per il suo autore. [Update: ho visto due puntate e sono già delusa]

Vediamo di capire di cosa si tratta:

Corre l’anno 2384 e la società è stata interamente modificata dalle nuove tecnologie: la coscienza può essere digitalizzata e scaricata in quella che viene chiamata “pila corticale”; i corpi umani sono intercambiabili; la morte non è più un problema, almeno se si hanno denari a sufficienza.

Takeshi Kovacs è l’unico soldato sopravvissuto di una élite di guerrieri interstellari che furono sconfitti in una rivolta contro il nuovo ordine mondiale. La sua mente fu imprigionata – criogenicamente – per secoli finché Laurens Bancroft, un uomo incredibilmente ricco e longevo, offre a Kovacs la possibilità di vivere di nuovo. In cambio, Kovacs deve risolvere un  caso di omicidio, quello dello stesso Bancroft.

Questo è l’antefatto. La storia, nei romanzi, si dipana  velocemente e presto diventa imprescindibile andare avanti a leggere, in ogni momento, pur di sapere cosa accadrà.

Non so dire se è lo stesso per la serie. Se qualcuno l’ha vista per intero è pregato di lasciarci un commento per farci sapere.

Posso dire una cosa però, per quanto riguarda il romanzo. A distanza di 14 anni lo ricordo benissimo. E questo non accade mica per tutti i romanzi, anzi. Succede davvero per pochi, soprattutto se letti una sola volta.
Diciamo che è rimasto bene impresso nella mia pila corticale.

Cinque stelle e anche di più e un grande plauso per Richard Morgan. 

© Bianca Casale

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