Ci sono lettori che non possono fare a meno del loro ‘giallo’, definizione che ormai comprende un gigantesco marasma di sottogeneri e categorie, e a volte dicono perfino che leggono solo quelli.
E chi siamo noi per opporci?
Bene, se conoscete qualcuno di questi lettori, siete uno di questi oppure non disdegnate un buon ‘giallo’ di tanto in tanto abbiamo la selezione (di alcuni abbiamo già parlato, sì siamo ripetitive) che potrebbe fare per voi:
📚tre vite una settimana di Michel Bussi

Un cadavere viene trovato nella valle della Meuse, nel cuore delle Ardenne. Incidente, suicidio o omicidio? La capitana Katel Marelle è esterrefatta quando scopre l’identità della vittima. Renaud Duval aveva… tre vite a settimana? Tre donne aspettano il suo ritorno. Ognuna sostiene di essere il suo unico amore. Insieme cercheranno di svelare l’enigma di un’impossibile triplice vita… Ma, come in un teatro d’illusioni, si aggirano ombre pronte a vendicarsi. Chi sa la verità? Chi dirige il gioco? Chi tira le corde? Diffidate dei fili invisibili…
📚la notte bianca di Mo Malo

Niente di buono può nascere dai sogni. Ogni inuit lo sa. Tutto ciò che il capitano della polizia di Copenaghen Qaanaaq Adriensen sa della Groenlandia è di esserci nato. Adottato a soli tre anni, è cresciuto in Danimarca, perciò adesso, nel volo verso Nuuk, la capitale più a nord del mondo, dove è chiamato a indagare su tre omicidi, prova una certa malinconia al pensiero di mettere piede su quella enorme macchia lattea che si vede dai finestrini. Ad aspettarlo, al suo arrivo, la polizia locale, capitanata dalla bionda e gelida Rikke Engell, insieme all’ispettore inuit Apputiku Kalakek. Qualcosa nell’accoglienza dei poliziotti lo mette in guardia: anche se è nato lì, il capitano Adriensen non è gradito. Tre operai della Green Oil, la compagnia petrolifera che opera in quella regione, sono stati trovati morti, appena riconoscibili per le orrende ferite che sono state inferte loro, e che fanno pensare all’attacco di un orso polare. Ma ci sono molte incongruenze in questa teoria: le porte dei bungalow in cui i tre abitavano non sono state scardinate; non ci sono impronte dell’animale sulla scena dei delitti, né altre tracce sui loro corpi. C’è un solo indizio, per quanto misterioso: in tutti e tre i bungalow sono stati trovati dei tupilak , piccole statuine d’orso del folclore inuit. L’indagine è appena cominciata, e il capitano Adriensen si ritroverà ben presto al centro di un intrigo in cui s’intrecciano violenza, politica, ecologia e spiritismo. Cercando di non soccombere alla malia del bianco intenso di quel luogo diverso da tutti, cui è impossibile restare indifferenti.
📚il pesatore di anime di Olivier Norek

Saint-Pierre-et-Miquelon è un minuscolo arcipelago punteggiato di casette colorate al largo della costa del Canada, una sconosciuta appendice di Francia ai confini del mondo che, all’inizio dell’estate, quando i merluzzi attraversano le sue acque, viene inghiottita dalle nebbie. Un luogo ottimo per sondare, sotto i silenzi della neve e il fruscio del vento, le anime degli uomini. Assegnato al programma per la protezione dei collaboratori di giustizia, nella sua residenza-fortezza a picco sull’oceano il capitano Victor Coste esamina i potenziali candidati, per lo più ceffi da galera della specie peggiore, e decide se accordare loro una nuova chance o rispedirli in cella. Ma quando da Parigi arriva sull’isola una ragazza di nome Anna, sopravvissuta a un serial killer che opera indisturbato da dieci anni, il metodo di Coste deve cambiare. Mentre il capitano tenta di stabilire un rapporto confidenziale con questa giovane donna ferita, dal fascino equivoco e dallo sguardo ipnotico, a offuscare ogni cosa, certezze comprese, scendono puntuali le nebbie, tra le più dense al mondo, e quello che sembrava un rifugio sicuro e inaccessibile diventa una trappola infernale.Il pesatore di anime, con cui Olivier Norek ha definitivamente conquistato il pubblico francese, è un’immersione in un microcosmo ignoto, dove tra le brume spunta il volto di un protagonista indimenticabile, poliziotto di vecchia data, uomo consumato eppure capace ancora di far brillare i suoi occhi.
📚il richiamo del cuculo di Robert Galbraith

La prima indagine di Cormoran Strike. Quando una top model, celebre e tormentata, precipita dal balcone del suo attico a Mayfair nessuno dubito che si tratti di suicidio. L’unico a non crederci è suo fratello, che decide di rivolgersi a Cormoran Strike per far luce sul caso. Strike è un reduce della guerra in Afghanistan, dove è stato ferito nel corpo e nello spirito, e la sua vita è nel caos. Il nuovo incarico gli dà un po’ di respiro, ma a caro prezzo: più si immerge nel mondo complesso e spietato della modella, più la vicenda diventa oscura e densa di pericoli… Un romanzo elegante e ad alta tensione, ambientato in una Londra ipnotica e ricca di seduzioni, dal chiasso di Soho, al lusso di Mayfair, ai gremiti pub dell’Est End. Il richiamo del cuculo segna l’esordio di una nuova e avvincente serie di gialli e decreta l’ingresso trionfale nella letteratura poliziesca di Cormoran Strike, nella scia di classici come P.D. James e Ruth Rendell. Robert Galbraith è uno pseudonimo di J.K. Rowling.
📚la chimica della morte di Simon Beckett

In un paesino isolato alla periferia londinese, iniziano a susseguirsi efferati omicidi. L’assassino non si limita a torturare e uccidere le sue vittime – tutte donne – ma le “trasforma” secondo la fantasia della sua mente malata: sulla schiena di una attacca ali di cigno, nel ventre di un’altra infila conigli… Deve trattarsi evidentemente di uno psicopatico, e nel paese si diffondono panico e sospetto. È il dottor David Hunter, assistente del medico condotto locale ed ex autorità mondiale in fatto di analisi dei cadaveri, a indagare sul caso. La verità di cui verrà a capo sarà spiazzante: il colpevole non è un imbarazzante demente, ma una persona del tutto insospettabile.
📚l’ombrello dell’imperatore di Tommaso Scotti

L’ispettore Takeshi Nishida della squadra Omicidi della polizia di Tokyo ha un secondo nome che pochi conoscono, ma che dice molto di lui. All’anagrafe infatti è Takeshi James Nishida. Perché Nishida è un hāfu: un mezzo sangue, padre giapponese e madre americana. Forse per questo non riesce a essere sempre accomodante e gentile come la cultura e l’educazione giapponese vorrebbero. Forse è per il suo carattere impulsivo, per quel suo modo obliquo e disincantato di vedere le cose e le persone che lo circondano, che non ha mai fatto carriera come avrebbe meritato. O forse è perché lui non vuole fare carriera, se questo significa mettere i piedi sotto la scrivania invece di usarli per battere le strade di Tokyo, città che ama e disprezza con altrettanta visceralità – e che allo stesso modo lo ricambia. Ma Nishida è eccezionale nel suo lavoro: lo dimostra il numero di indagini che è riuscito a risolvere. Fino al caso dell’ombrello. Un uomo, ritrovato morto. L’arma del delitto? All’apparenza, un comunissimo ombrello di plastica da pochi yen, di quelli che tutti usano, tutti smarriscono e tutti riprendono da qualche parte. Ma questo ombrello ha qualcosa che lo differenzia dagli altri. Un piccolo cerchio rosso dipinto sul manico e, soprattutto, un’impronta. E Nishida si troverà di fronte a un incredibile vicolo cieco quando scoprirà a chi appartiene l’impronta digitale del possibile assassino: all’imperatore del Giappone.
📚la maledizione del corvo nero di Ann Cleeves

È un freddo mattino di gennaio, e le isole Shetland sono ricoperte da una coltre di neve. Mentre Fran Hunter sta rientrando in casa, il suo sguardo è attratto da uno sprazzo di colore sul candido terreno ghiacciato, intorno al quale neri corvi volano minacciosi. L’urlo di terrore di Fran riecheggia nel vuoto: gli uccelli si stanno contendendo il cadavere di Catherine Ross, la sua giovane vicina di casa. Per i tranquilli abitanti dell’isola, sconvolti, è chiaro che l’omicida è Magnus Tait, un sempliciotto che vive appartato. Ma quando il detective Jimmy Perez e i suoi colleghi danno inizio alle indagini, una luce di sospetto e di paura è gettata su tutta la comunità. Per la prima volta dopo anni, le porte delle case vengono chiuse a chiave, ciascuno guarda al proprio vicino come a un possibile assassino, nessuno si fida più di nessuno.
La maledizione del corvo nero è un viaggio sotto le ridenti apparenze di un mondo chiuso e appartato, di una comunità che si crede forte e coesa e che invece cova segretamente invidie, rancori, sete di sangue: un capolavoro del thriller.







