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Fourth Wing e il grande successo di Rebecca Yarros, oltre la recensione

Non morirò oggi.


Violet Sorrengail ha vent’anni, le punte dei capelli bianche e un corpo fragile che non ne vuole sapere di collaborare.
È cresciuta in mezzo libri, grazie a suo padre, e si è preparata a passare gli anni futuri dentro la silenziosa e confortante biblioteca dell’Accademia che considera la sua seconda casa.
Tutte le sue poche certezze vengono spazzate via quando sua madre, il generale Lilith Sorrengail, la costringe ad unirsi ad un centinaio di volontari disposti a tutto pur di entrare all’Accademia militare di Basgiath, la famosissima, quanto spietata ed elitaria, scuola per diventare Cavalieri di Draghi. Esistono solo due possibilità: o laurearsi o morire.
I draghi infatti non sono soliti legarsi ad umani fragili, anzi li inceneriscono.
Per Violet inizia una vera e propria missione di sopravvivenza per riuscire a vedere l’alba del giorno successivo. Non è possibile farsi vedere deboli, altrimenti gli altri studenti non esiterebbero un momento ad ucciderla per arrivare alla vittoria, oltre al fatto che uccidendola punirebbero anche sua madre.

Ed eccoci qui, con la recensione del romanzo romantasy, ovvero che unisce elementi romance + fantasy, uscito a fine 2023 in italiano grazie alla casa editrice Sperling & Kupfer.
Primo volume della serie The Empyrean, che dovrebbe comprenderne cinque in tutto, di Rebecca Yarros e che è davvero sulla bocca di tutti.
Fourth Wing‘ ha subito conquistato le classifiche americane rimanendo al primo posto nelle classifiche per ben 10 settimane, vendendo un milione di copie in tre mesi.
Ovviamente ha spopolato anche sul #booktok o forse dovremmo dire che ha spopolato grazie al #booktok?
L’audiolibro del romanzo sarà letto da Martina Levato, una booktoker con 350.000 follower… ma torniamo a noi.

Le voci corrono e si dice che abbia molte similitudini con ACOTAR (‘A court of Thorns and Roses‘ di Sarah J. Maas in italiano ‘La corte di Rose e Spine‘ edito da Mondadori), e ‘Divergent‘ di Veronica Roth (E speriamo di no, NdA!), con un pizzico di ‘Hunger Games‘, Games of Thrones e Harry Potter. Ma si potrebbe cercare un sacco di altri ‘agganci’ e, semplicemente, trovarne a bizzeffe.
Insomma è associato a libri fantasy che hanno decisamente fatto la storia del genere.
Ci sono delle similitudini vere?
Sì, può essere. Anzi, sì ci sono.
I draghi parlano, l’Accademia è molto dark academy, esistono diverse divisioni, gli ippogrifi, la sopravvivenza fino all’ultimo sangue etc, etc…
Insomma avete capito, in qualche momento ci immaginiamo una Violet simile ad un Hiccup sul suo furia buia, ma la tradizione dei draghi nel fantasy è talmente estesa che il cliché è praticamente obbligatorio.
Chiarito che non è il fantasy più originale di questo mondo (d’altronde ormai sfidiamo a trovarne uno che lo è davvero) fatto sta che rimani inchiodato alle 500 e passa pagine senza riuscire a staccarti.
Si legge, chi dice il contrario mente per darsi un tono, tutto d’un fiato e il cliffhanger del finale è da panico e paura tanto che vorresti subito avere tra le mani il secondo volume ‘Iron Flame‘, (disponibile il 30 gennaio) per sapere cosa succede dopo.
I personaggi (anche i secondari li amerete e odierete), l’ambientazione e tutta la struttura del romanzo, world building in primis, sono davvero notevoli per la loro solidità e per la cura evidente con cui sono stati redatti.

Ma dove viene il personaggio di Violet? Merita un contesto questa eroina così minuta ma così tenace.
Documentandosi un po’ si scopre che la Yarros ha attinto alla sua esperienza con le malattie croniche e alla vita in una famiglia di militari per scrivere “Fourth Wing”.
L’autrice non è certo un esordiente, si era costruita una carriera scrivendo romance, spesso attingendo alla sua esperienza come moglie di un militare e possiamo immaginare Fourth wing come decisamente fuori ‘marchio’ per la Yarros: una serie fantasy epica con draghi, grifoni, magia e intrighi politici.
Eppure l’editore ci ha visto giusto, viste le vendite e il successo globale. L’autrice ha fatto il botto.
Per la Yarros, la fama crescente è stata però anche sconcertante.

“Non mi sento a mio agio sotto i riflettori”, ha detto recentemente durante una cena a Manhattan, la sera prima della sua apparizione al Comic Con di New York. “Preferirei restare a casa con i miei figli.”
Figli che, per la cronaca, sono 6.

La difficoltà di gestire gli eventi mondani deriva anche dalla malattia cronica di cui soffre l’autrice; ha la sindrome di Ehlers-Danlos, una malattia genetica del tessuto connettivo. Può essere difficile per lei stare in piedi o parlare per più di un’ora, il che rende una sfida la maratona di autografi e gli eventi per i fan.
In “Fourth wing”, Yarros ha scritto della sua condizione dunque, trasmettendo alla sua protagonista, Violet Sorrengail, molti dei disturbi di cui soffre, come vertigini, ossa fragili e articolazioni che si dislocano facilmente. 
La madre di Violet, il generale in comando, la spinge a unirsi alle forze d’élite dei cavalieri dei draghi come i suoi fratelli maggiori, ma Violet ha moltissime difficoltà nello svolgere le attività dell’accademia. 
Spulciando ancora la biografia scopriamo anche che la Yarros è cresciuta come la più giovane di quattro figli in una famiglia di militari: suo nonno era un generale e sia sua madre che suo padre sono stati militari. 
Ha iniziato presto a scrivere poesie e narrativa e ha scritto un romanzo per un progetto di inglese del liceo. Quando era studentessa universitaria presso l’Università del Colorado, a Colorado Springs, una sera incontrò suo marito, Jason Yarros, un giovane soldato semplice dell’esercito, in un bar con il karaoke. Si sposarono e presto ebbero un figlio, e Yarros abbandonò il college.
Jason, è stato schierato numerose volte nelle zone di combattimento in Iraq e Afghanistan. Nel 2003, dopo che Jason fu ferito da una mina anticarro in Iraq, la Yarros sviluppò l’insonnia. Per tenersi occupata nel cuore della notte leggeva romanzi rosa. Diversi anni dopo decise che invece di limitarsi a leggere romanzi, ne avrebbe scritto uno.
Il risultato è stato il suo debutto, “Full Measures”, una storia d’amore su una donna il cui padre viene ucciso in Afghanistan. Lo ha venduto a Entangled ed è stato pubblicato nel 2014.
Fu l’inizio di una carriera prolifica. Da quel momento in poi, la Yarros ha lavorato a un ritmo vertiginoso, pubblicando due romanzi all’anno. Ma spesso si sentiva scoraggiata dalle vendite stagnanti.
Negli anni successivi alla diagnosi della sindrome Ehlers-Danlos nel 2020, pensò di smettere. Una riacutizzazione l’aveva lasciata così stordita che riusciva a malapena a camminare dalla sala da pranzo al divano senza crollare. Lo stress dovuto alla scrittura, alla gestione della malattia e al prendersi cura della famiglia era travolgente.

Poi, nel 2022, la sua proposta per “Fourth Wing” è stata accettata. Aveva scritto 20 romanzi, ma questa era un’opportunità per scrivere fantasy, qualcosa che avrebbe voluto fare da moltissimo tempo, e per scrivere un’epopea su un’eroina affetta da una malattia cronica.
Ha scritto “Fourth Wing” con un programma accelerato, lavorandoci moltissimo. Suo marito, che si era ritirato dal servizio militare dopo 22 anni, si occupava della casa. Quando il libro entrò nella lista dei best-seller del New York Times, entrambi piansero. 
Subito dopo aver terminato “Fourth Wing”, ha scritto “Iron Flame”, il secondo capitolo della serie di cinque libri pianificata.

“Iron Flame” è già un best seller e per l’uscita in patria sono state organizzate aperture di mezzanotte come ai tempi di “Twilight” e “Harry Potter”. Stiamo a vedere cosa accadrà in Italia.
L’hype vola già altissimo, a cavallo di un drago enorme.

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