Pubblicato in: Calendario dell'Avvento

Avvento e libri: 4 libri di, con, per donne forti

Sicuramente avete un’amica, una sorella, oppure vostra madre che considerate una vera forza della natura. Quindi cosa regalare a queste mirabili donne della vostra esistenza?
Si dice ‘il simile scioglie il proprio simile’ e allora un ottimo regalo per qualsiasi donna forte e lettrice è proprio un libro che parla di donne forti.

Eccone quattro che sarebbero perfetti da regalare a donne forti sapendo che sono scritti da donne e che hanno come protagoniste donne forti.

L’architettrice di Melania G. Mazzucco

Giovanni Briccio è un genio plebeo, osteggiato dai letterati e ignorato dalla corte: materassaio, pittore di poca fama, musicista, popolare commediografo, attore e poeta. Bizzarro cane randagio in un’epoca in cui è necessario avere un padrone, Briccio educa la figlia alla pittura, e la lancia nel mondo dell’arte come fanciulla prodigio, imponendole il destino della verginità. Plautilla però, donna e di umili origini, fatica a emergere nell’ambiente degli artisti romani, dominato da Bernini e Pietro da Cortona. L’incontro con Elpidio Benedetti, aspirante scrittore prescelto dal cardinal Barberini come segretario di Mazzarino, finirà per cambiarle la vita. Con la complicità di questo insolito compagno di viaggio, diventerà molto più di ciò che il padre aveva osato immaginare. Melania Mazzucco torna al romanzo storico, alla passione per l’arte e i suoi interpreti. Mentre racconta fasti, intrighi, violenze e miserie della Roma dei papi, e il fervore di un secolo insieme bigotto e libertino, ci regala il ritratto di una straordinaria donna del Seicento, abilissima a non far parlare di sé e a celare audacia e sogni per poter realizzare l’impresa in grado di riscattare una vita intera: la costruzione di una originale villa di delizie sul colle che domina Roma, disegnata, progettata ed eseguita da lei, Plautilla, la prima architettrice della storia moderna.



La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier

Delft, XVII secolo, una casa nella zona protestante della città… Griet, la giovane figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati di Delfi – privato, per un incidente, “degli occhi e del lavoro” – è in cucina, intenta a sistemare, com’è solita fare, le verdure tritate (cavolo rosso, cipolle, carote, rape e porri ordinati splendidamente a cerchio e, in mezzo, una rondella di carota), quando ode voci decisamente insolite nella casa di un modesto decoratore… voci che suggeriscono “immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce”. Sull’uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e un’espressione ferma sul volto lungo e spigoloso, e una donna – piccoli ricci biondi, sguardo che guizza qua e là nervosamente – che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Katharina, gente ricca e influente, proveniente da vicino, dal Quartiere dei Papisti, eppure lontanissima da Griet e dal suo mondo. Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell’atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla.


La passione di Artemisia di Susan Vreeland

La prima grande pittrice celebrata e riconosciuta nella storia dell’arte: Artemisia Gentileschi, la donna che, in un mondo ostile alle donne, riuscì a imporre la sua arte e a difendere strenuamente la sua visione dell’amore e dell’esistenza. Violentata dal suo maestro, Artemisia subì, nel corso della sua vita, non soltanto l’onta di un processo pubblico nella Roma papalina, e l’umiliazione di un matrimonio riparatore con Pietro Stiattesi, artista mediocre, ma anche un duro, terribile confronto con il suo avversario più temibile: il grande pittore Orazio Gentileschi, suo padre.


Vardø. Dopo la tempesta di Kiran Millwood Hargrave

1617, Norvegia nordorientale. In una funesta vigilia di Natale, il mare a Vardø si è improvvisamente sollevato e una folgore livida ha sferzato il cielo. Quando la tempesta si è acquietata in uno schiocco di dita, così com’era arrivata, le donne si sono raccolte a riva per scrutare l’orizzonte. Degli uomini usciti in barca non vi era, però, nessun segno. Quaranta pescatori, dispersi nelle gelide acque del Mare di Barents. Alla ventenne Maren Magnusdatter, che ha perso il padre e il fratello nella burrasca, e a tutte le donne di Vardø non resta dunque che un solo compito: mettere a tacere il dolore e cercare di sopravvivere. Quando l’inverno allenta la presa e le provviste di cibo sono quasi esaurite nelle dispense, le donne non si perdono d’animo: rimettono le barche in mare, riprendono la pesca, tagliano la legna, coltivano i campi, conciano le pelli. Spinte dalla necessità, scoprono che la loro unità può generare ciò che serve per continuare a vivere.

Pubblicato in: approfondimento

Donne che leggono le donne.

«Quella gonna è troppo corta.» 
«Se l’è cercata.» 
«Era in giro da sola.» 
«Lo ha provocato.» 

Le avete già sentite, vero? Vengono ripetute spesso e pure troppo.
Il solo fatto di averle pronunciate dovrebbe essere denunciata come violenza.
Ogni volta che qualcuno le pronuncia noi donne abbiamo perso.
Abbiamo perso il diritto di sentirci a proprio agio con una minigonna, anche se scopre quel centimetro in più.
Abbiamo perso la sicurezza di sentirci amate, apprezzate ed al sicuro per quello che indossiamo che sia un pigiama con gli unicorni o delle calze velate con la riga dietro.
Il rossetto rosso, ad esempio, non è un invito a togliercelo senza il nostro consenso.

Una donna non dovrebbe mai difendersi da chi ama. Questa è la prima e unica regola che un vero uomo conosce.

(CannovaV, Twitter)


Ed è così, con questi luoghi comuni, che viene rimpicciolito e negato il diritto di una donna ad avere una gonna [la minigonna è un simbolo di stile e di storia, nata nel 1963. ] con la lunghezza che preferisce, a mettere un rossetto rosso solo per sentirci più belle. Si chiama autostima.
Nessuno dovrebbe avere il diritto, uomo o donna che sia, di decidere che quella determinata gonna è troppo corta e che le gambe siano troppo scoperte o che quel rossetto è troppo osè ed è un chiaro invito.

Oggi è la Giornata Mondiale contro la violenza contro le donne. Il femminicidio ogni anno sta raggiungendo livelli preoccupanti e con la pandemia in corso molte donne sono state costrette a rimanere a casa con i propri aguzzini.
Il numero di vittime di femminicidio, secondo i dati del rapporto Eures, che sono state assassinate nel corso del 2020 è 91.
Uomini, mariti, fidanzati, compagni…Un omicidio ogni tre giorni.

La più spregevole forma di debolezza appartiene a chi usa la violenza contro chi dovrebbe proteggere.

(istintomaximo, Twitter)

In occasione di questa importante giornata, attraverso la voce, GRRLS NIGHT ha organizzato un evento che noi crediamo sia importante diffondere. Cosa è GRRLS NIGHT? E’ progetto nato da donne per le donne.
Dal 2018, questo progetto promuove eventi dedicati all’imprenditoria ed alla creatività femminile.
La prima edizione si è svolta a Genova il 22 Maggio 2018.

L’evento che hanno creato e’ una maratona di lettura totalmente al femminile che si svolgerà online nel corso della giornata.
il titolo è #Donnecheleggonoledonne da cui noi abbiamo gentilmente preso in prestito il titolo per questo post.

Sui canali Facebook e Instagram di GRRLS NIGHT alcune donne leggeranno dei testi letterari di autrici femminili, storiche e contemporanee, tutto online. Un evento grande e formidabile per creare tutte insieme una lettura collettiva di voci femminili italiane e internazionali.

Questa idea è nata per celebrare questa giornata rendendo omaggio a tutte le donne che sono vittime di violenza.
Non è un caso se è stata scelta proprio la lettura. Ogni donna ha il diritto di esprimersi e di riaffermarsi, di essere ascoltata in ambito privato, lavorativo e pubblico.

Sui vari social di GIRRLS NIGHT è già possibile ascoltare i video di donne che leggono donne ed alle 21 ci sarò una diretta conclusiva.

Se stai leggendo queste parole e stai subendo maltrattamenti e violenza, sappi che non sei da sola.
NON E’ AMORE se ti picchia.
NON E’ AMORE se ti insulta.
NON E’ AMORE se limita la tua libertà.
NON E’ AMORE.
Chiedi aiuto.
Non sei sola.

Tu sei forte, tu sei bella, tu sei importante. [The Help, Kathryn Stockett (2009)]

Qui di seguito alcuni libri che riguardano questo tema. Uno spunto per poterne parlare, capire, conoscere, mettere in luce.



Pubblicato in: segnalazioni, Senza categoria, Uscite Mensili

Segnalazione: Il soffitto di cristallo, Gianni Perrelli

Oggi segnaliamo con piacere un romanzo edito da Di Renzo Editore. Uscito a Settembre 2019, dalla trama si può cadere in errore pensando che si tratti di un romanzo un po’ fantascientifico, ma come dice il detto la speranza è comunque l’ultima a morire e un giorno – forse, chissà, mai – un paio di tacchi a spillo prenderanno davvero potere all’interno del parlamento italiano.

Link Amazon

Il soffitto di cristallo_9788883235252Quarta di copertina: Livia Serantoni è la prima donna a ricoprire la carica di
Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana. La prima ad aver superato il soffitto di cristallo. Un traguardo diventato oggi la norma in Europa, ma quasi utopistico in
un paese machista come il nostro. Giorgio Recalcati è un giovane giornalista in promettente ascesa. Paolo Rizzi è un segretario di partito ormai dimenticato. Ognuno di loro ha pagato un prezzo. Forse troppo alto. Cosa e chi hanno sacrificato in nome della scalata al potere? Intorno a loro, il teatro della politica con i suoi intrighi di palazzo, le
oscure battaglie di partito, le ipocrite compiacenze, le illusioni mediatiche e le sirene dei social. L’attualità è l’ennesimo capitolo di una ragion di Stato ormai esausta, sopravanzata dalla propaganda populista. La prospettiva è la paura di perdere tutto che induce all’errore o alla facile promessa. Come resistere? Livia lo sa: questa è l’ultima occasione che ha per convincere e convincersi che la politica non s’improvvisa, si costruisce. Giorno dopo giorno.


Dicono dell’autore. 

Gianni Perrelli, giornalista e scrittore, intraprende la carriera giornalistica a Bari nelle redazioni de “Il Tempo” e “La Gazzetta del Mezzogiorno”, per poi passare da professionista a Roma, con l’agenzia di stampa Inter Press Service, dove si dedica a politica, cronaca e spettacoli. Si occupa di ciclismo e calcio per “Il Corriere dello Sport”, prima di diventare inviato speciale per “L’Europeo”, sui temi di politica nazionale e cronaca.
Nominato corrispondente dagli Stati Uniti negli anni ’80, al suo ritorno in Italia si trasferisce a “L’Espresso”, come responsabile degli esteri e dei servizi speciali. Vincitore nel 2005 del Premio Val di Sole per il giornalismo di politica estera, ha collaborato tra gli altri a “Il Fatto Quotidiano”, “La Repubblica”, e ha diretto il settimanale “Special”. Autore di saggi e romanzi, con Di Renzo Editore ha pubblicato “Habana libre” (2004), “Il tunnel”
(2012), “16 metri quadri” (2014) e “Professione reporter” (2019).