
La storia de Il ragazzo e l’airone è ispirata, pur non seguendone la trama, al romanzo classico giapponese E voi come vivrete? (君たちはどう生きるか Kimi-tachi wa dō ikiru ka) : il libro segue il quindicenne “Coper” (soprannominato in onore di Copernico) all’indomani della morte di suo padre.
Pubblicato nel 1937, è ambientato nel Giappone prebellico: E voi come vivrete? è stato scritto dal filosofo e socialista Genzaburō Yoshino.
Durante il regime sempre più imperialista e repressivo di quel decennio, Yoshino fu prima imprigionato per 18 mesi per tendenze socialiste, poi gli fu chiesto di scrivere un libro di testo di etica per bambini…
Sapendo che i bambini si sarebbero annoiati con un semplice elenco di lezioni di vita – e che la polizia del pensiero giapponese avrebbe bloccato un libro che diceva ai giovani di celebrare l’individualità e la libertà di pensiero – Yoshino l’ha scritto invece come una storia.
Il risultato fu presumibilmente il libro preferito da Miyazaki durante l’infanzia, Il ragazzo e l’airone è dedicato a suo nipote ed è come fosse un passaggio di consegne.
Il film si differenzia dal libro di Genzaburo Yoshino in molte cose. Il regista ha aggiunto un tocco personale, come rendere il padre di Mahito un progettista di aerei da combattimento – un tema comune nei suoi film come Si alza il vento e Porco Rosso e lo stesso lavoro di suo padre, mentre Studio Ghibli prende il nome da un aereo italiano. Allo stesso modo, il genitore morto è stato trasferito alla madre (alla quale Miyazaki era molto legato e che soffriva di tubercolosi durante la sua infanzia come la madre in Il mio vicino Totoro).
Ma Miyazaki inserisce anche le proprie scoperte sulla vita, nascoste dietro tutte le metafore. Spostando la data dal Giappone prebellico a quello bellico, Miyazaki infonde nella storia la sua stessa vita: nato nel 1941, una volta scrisse “i miei primi ricordi sono di città bombardate”. E mentre apprendiamo che il mondo nascosto della torre è una via di fuga creata da un prozio ormai isolazionista, a Mahito viene offerta la possibilità di soggiornare in un bellissimo rifugio dalle disumanità del mondo reale.
Questo è il messaggio che Miyazaki ha tratto da E voi come vivrete?, vivendo una guerra e la sua lunga carriera – e quello che intende regalare a suo nipote.
In E voi come vivrete?, lo zio di Coper gli dice che essere educati non è sufficiente per essere una brava persona. Come Mahito, Coper è rigorosamente deferente e esteriormente buono, ma quello che entrambi, libro e film, intendono insegnare crediamo sia che questo non è sufficiente. Ciò che conta invece è che, anche di fronte ai propri errori e alle bruttezze del mondo, bisogna prendersi cura delle persone, impegnarsi per il mondo che ci circonda e fare ciò che è possibile per renderlo migliore.
Quel “E voi come vivrete?” è una domanda universale e oltremodo attuale: cosa si vuole diventare?

“Non c’è niente di più bello delle persone che nutrono buona volontà verso i loro simili”, si legge nel libro. “E queste sono le relazioni umane che gli esseri umani meritano davvero. Coper, non sei d’accordo?”.
Nonostante il film si discosti dal libro, l’elemento di base resta identico: come si affrontano le difficoltà, i lutti e le avversità, il mondo farcito di conflitto in cui viviamo?
256 pagine, KappaLab 2019
Il libro: Junichi Honda è uno studente di seconda media orfano di padre. Soprannominato “Coper” – dopo essere stato paragonato a Niccolò Copernico per la sua capacità di guardarsi attorno senza considerarsi al centro dell’universo –, il ragazzo impara a pensare con la propria testa grazie ai consigli dello zio. Assieme agli amici Mizutani (suo compagno fin dalle elementari), Kitami (dal cuore d’oro, ma dal carattere irruento) e Urakawa (deriso dai compagni per le sue modeste estrazioni sociali) decide di tenere testa ai bulli della scuola. Ma mantenere l’impegno può rivelarsi più difficile del previsto, quando a mancare è il coraggio… Scritto negli anni in cui il fascismo rappresentava una minaccia per i popoli di tutte le nazioni e le nere nubi della Seconda Guerra Mondiale incombevano ormai sul mondo intero, questo romanzo è un inno a una cultura libera, in grado di andare oltre il meschino nazionalismo e l’ideologia reazionaria, al fine di infondere nei lettori più giovani fiducia nel progresso dell’umanità.

Genzaburo Yoshino
(Tokyo, 9 aprile 1899 – 23 maggio 1981) è stato redattore, scrittore di letteratura per l’infanzia, traduttore, giornalista, critico e sostenitore del movimento antibellico e giornalista. Intellettuale progressista, è una delle figure più rappresentative del periodo Showa. Ha ricoperto il ruolo di primo caporedattore della rivista “Sekai” e ha contribuito alla fondazione della Iwanami Shonen Bunko, collana di opere di letteratura per ragazzi pubblicata dalla storica casa editrice Iwanami Shoten. Ha inoltre assunto importanti incarichi di professore presso l’Università Meiji, è stato amministratore delegato della Iwanami Shoten, primo presidente del Congresso Giornalistico Giapponese e organizzatore del Centro Documentale di Okinawa.





