L’annuncio dell’autore arriva in TV su la 7 da Gramellini e poi attraverso i canali social: ‘Jack Frusciante è uscito dal gruppo‘ avrà il sequel che in molti chiedevano ormai da molto tempo. E, ammettiamolo, un po’ questi molti (anche la sottoscritta) avevano perso le speranze.
Sembrava proprio che, dopo quel libro d’esordio fortunato del 1994 uscito prima in poche copie ma poi esploso in qualità di bestseller, il buon Brizzi non volesse proprio saperne di raccontare ancora del vecchio Alex e della bella Adelaide. Il romanzo è diventato un libro culto e pian piano anche parte delle antologie scolastiche. Un classico contemporaneo. Poi Brizzi si è scostato da questo enorme golem letterario ed è riuscito nell’impresa di diventare un grande del panorama editoriale italiano. Autore molto prolifico, completo ma dalla penna inconfondibile, romanziere con i fiocchi Brizzi, ormai ben affrancato dal suo spumeggiante esordio, ha detto:
Ieri sera alla trasmissione “In altre parole” su La7 ho fatto un annuncio che mi stava particolarmente a cuore.
Se volete vederlo in formato video, lo trovate sul mio profilo IG @enricobrizzi1974
Il succo della faccenda, in ogni caso, è il seguente: “Non so da dove nasca l’urgenza di raccontare una certa storia, ma so che è insopprimibile.
E qualche mese fa mi sono trovato – io per primo fremente e sbigòtto – a scrivere nuovamente del vecchio Alex e della soave Adelaide.
Sono prigioniero di questo rock ‘n’ roll e non posso farci niente.
Ora il testo è completo, e nei prossimi mesi lavorerò con calma all’editing. Inutile nascondere che sono molto emozionato all’idea di quel che accadrà a settembre, quando il nuovo romanzo uscirà per HarperCollins.
Di una cosa però sono certo: ho sempre scritto per sperimentare la magia della narrazione, e questa volta sento intorno a me un’energia speciale, quella di una vecchia canzone che ti ha cambiato la vita da ragazzo e che, per miracolo, suona ancora”.
Ed è qui che gli aficionados di più antica data sono saltati in piedi come nemmeno allo stadio dopo il goal della vittoria della squadra del cuore, almeno io l’ho fatto. Trent’anni dopo, a settembre prossimo, arriverà dunque il romanzo sequel edito da Harper Collins Italia. La stessa casa editrice che aveva già pubblicato il bellissimo ‘La primavera perfetta’ dello stesso autore (la nostra recensione qui) e anche ‘Enzo. Il sogno di un ragazzo’ sulla vita di Enzo Ferrari e con sullo sfondo la storia dell’Italia tutta. Storia con la quale Brizzi evidentemente ama lavorare visto che è ancora fresco di stampa il suo ‘La leggenda di Anita’ sulla vita di Anita Garibaldi. E sono indimenticabili le sue fantastorie ‘La nostra guerra’, ‘L’inattesa piega degli eventi’ e ‘Lorenzo Pellegrini e le donne’. Storia dunque, di cui ormai è parte anche uno dei romanzi divenuti casi editoriali della narrativa italiana del XX secolo e che finalmente avrà un seguito. Non ho mai atteso un settembre con tanta gioia.
Abbiamo parlato il mese scorso di The Hating Game, in occasione di San Valentino e curiosa come un gatto non potevo che leggere il romanzo che ha scatenato le romantiche di tutto il mondo, compresa me. Non avevo alte aspettative, anche perché ho scoperto il romanzo, esordio di Sally Thorne, grazie alla pellicola cinematografica e avevo già i sudori freddi aspettando un film che non avesse niente a che fare con il romanzo ed un libro con i soliti cliché di un romanzo rosa. All’inizio appare proprio così, come un grande classico: lei odia lui, lui odia lei e poi alla fine… In effetti la quarta di copertina trae in inganno, ma sono rimasta piacevolmente stupita. Non è il solito romanzo rosa. Ora, non lo considero un romanzone, ma rispetto a molti altri ha decisamente del potenziale. Scritto bene, la lettura è scorrevole e fluida e si ride anche, che non guasta mai. Il film, strano ma vero, è simile al romanzo, ma come è ovvio tutte le sfaccettature del libro il film non può certo darle. Durante la lettura del romanzo ci sono degli aspetti interessanti non presenti nel film. Consiglio per chi ha letto il libro di guardare il film e viceversa. Non si distruggono uno con l’altro ed entrambi sono piacevoli. Il finale è – come il miglior romanzo rosa che si rispetti – da carie, ma le romantiche come me apprezzeranno. Oltre ad iniziare a cercare un uomo nella realtà che somigli vagamente a Josh. Vi avverto io, mie care, non esiste. Non in questo universo, per lo meno.
Quarta di copertina: Lucy Hutton è convinta che l’impiegata modello si becchi, prima o poi, l’ufficio migliore (e relativa promozione). Per questo è servizievole e accomodante, lavoratrice indefessa ma carina e gentile con chiunque. Per questo tutti la amano alla Bexley & Gamin. Tutti tranne il freddo, efficiente, impeccabile e fastidiosamente attraente Joshua Templeman. E il sentimento è reciproco. Costretti a condividere lo stesso cubicolo per 40 ore la settimana, più svariati straordinari che è meglio non quantificare, hanno iniziato a lanciarsi continue e ridicole sfide, in un gioco al rialzo che sembra impossibile da fermare. C’è il gioco degli sguardi, il gioco dello specchio e nessuno dei due sopporta di perdere. Fino a quando in ufficio si comincia a parlare del gioco della grande promozione. Se Lucy vince, diventerà il capo di Joshua. Se perde… meglio non pensarci. Ma allora, con la sua carriera in ballo, per non parlare dell’orgoglio, perché Lucy comincia a fare sogni sempre più torridi sull’odiato collega? E perché si veste per andare al lavoro come se invece dovesse recarsi a un appuntamento sexy? Dopo che un’innocente corsa in ascensore diventa il teatro di un bacio indimenticabile tra i due, Lucy ha finalmente la sua risposta: forse lei non odia Joshua. E forse nemmeno lui odia lei. Forse è tutto il contrario. Oppure è solo un altro gioco?