Pubblicato in: Fantascienza, Romanzo

SKIN. I figli del Newman, Volume 2. – di Delos Veronesi

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Titolo: SKIN. I figli del Newman

Autori: Delos Veronesi

Editore: Watson Edizioni

Prezzo: 15,00 € cartaceo

Valutazione: ✓✐✐✐✐✐

Quarta di copertina: Nel primo volume della saga, Winter, un killer silenzioso e freddo come l’inverno, si muove tra le opprimenti pareti di metallo delle colonie orbitali in cui gli esseri umani hanno dovuto esiliarsi. Non sa nulla del suo passato, gli scienziati del Progetto Newman gli hanno tolto tutto, anche il suo nome, per trasformarlo in una macchina di morte…

July e Peter, compagni di Winter, sono braccati dal Newman e utilizzano un’astronave per fuggire in un luogo sicuro, abbandonando la claustrofobia della colonia spaziale e immergendosi nella vastità dello spazio.
Nuove minacce, antichi amori e orribili segreti emergeranno dal passato, mostri che hanno rinunciato alla loro umanità per sopravvivere un giorno in più del precedente.
Un’emozionante avventura in cui non c’è niente di scontato, in cui anche il gesto più semplice potrebbe avere conseguenze letali.

L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, testoChi scrive: Delos Veronesi è nato a Bergamo nel 1977. Ha vissuto per tre anni in Cina. Ha scritto vari racconti, presenti in diverse antologie, e tre romanzi: Winter, edito da Watson, Skin sempre per Watson e Il destino della tigre, su Amazon. In fase di pubblicazione un manga action ispirato agli anni 80.

 


Recensione:

Watson Edizioni ha un catalogo sempre interessante e curato, le copertine sono meravigliose e accattivanti e quella di Skin non fa eccezione.
SKINDelos Veronesi è un autore che ha, chiaramente, una profonda conoscenza e passione per il genere action e Cyberpunk e nella Trilogia del Newman dà libero sfogo alla fantasia, infatti troviamo: manipolazioni genetiche, innesti, nanoidi, addestramenti e condizionamenti per la creazione del soldato perfetto ma anche astronavi e fughe spaziali, computer di bordo chiacchieroni e ammassi di asteroidi da attraversare.
L’immaginario tipico del genere declinato nel particolare modo che abbiamo ormai imparato ad apprezzare dopo aver letto un po’ di pagine dell’autore lombardo.
Abbiamo amato Winter, il primo capitolo di questa saga, e ne avevamo parlato qui. Successivamente abbiamo incontrato Veronesi a Stranimondi 2018 e in una bella chiacchierata ci aveva raccontato ispirazioni e progetti tra cui per primo figurava proprio Skin.
Ed eccoci al Salone del libro di quest’anno dove, finalmente, riusciamo a prendere la nostra copia, potevamo averlo prima comprandolo online ma vuoi barattare la fretta con la copia firmata?
In Winter c’era il primo approccio ad un mondo fatto di violenza, controllo e colonie interplanetarie, c’erano le maschere di Winter e anche la prima incrinatura nella maschera: il salvataggio di July.
Abbiamo abbandonato, nostro malgrado, Winter al termine delle pagine quasi morto dopo una tremenda battaglia ed ecco che lo ritroviamo all’inizio di Skin proprio come lo avevamo lasciato. Ma qui la domanda non è se sopravviverà bensì se riuscirà a vivere davvero, ad affrontare il vero se stesso e magari imparare ad amarlo.
La vita dell’amicizia e dell’amore, dei sentimenti accolti e non negati, la vita di un uomo completo e non solo di uno spietato guerriero.
July riuscirà a salvare Winter? Winter riuscirà a salvare July?
Chi è Skin?
Appena sfiorata nel primo libro ora giunge il momento di conoscerla, magari temerla, davvero.  La incontriamo sulla vecchia Terra, devastata dalla stupidità umana, dove Winter e i suoi sono arrivati cercando il vecchio maestro d’arme del Newman, Sam.
Con uno stile asciutto e fluido Veronesi dipana la fantascientifica storia senza mai distogliere lo sguardo dalla sfera emotiva dei personaggi riuscendo a creare una raffigurazione dai colori dell’acciaio e del ghiaccio con in trasparenza il rosso del cuore e del sangue.

«Solo morendo saremo liberi… »

« No, ti sbagli. C’è un’altra possibilità» rispose Winter con una fredda risolutezza. « Possiamo smettere di fuggire e affrontare ciò che rimane del Newman.» Sorrise, mentre i suoi occhi iniziavano a brillare di una inquietante follia. « Se vincessimo, saremmo liberi per sempre e, se morissimo, avremmo comunque la stessa libertà che Skin ha scelto per sé.»

In questo viaggio accompagniamo i personaggi in una sorta di ritorno alle origini che ha il sapore della rincorsa prima di un grande balzo.
L’autore ci ha abituato bene e non si smentisce nemmeno questa volta,  ora non possiamo che aspettare con trepidazione il terzo (ed ultimo) volume di questa saga.


👍A chi potrebbe piacere👍: A te che ami il Cyberpunk, magari hai letto Dick e Gibson, hai apprezzato Bladerunner, Ghost in the shell, Alita e forse ti piace pure la cultura giapponese legata al bushido e agli anime.

🚫A chi potrebbe NON piacere🚫: Se non apprezzi la fantascienza e i mondi altri passa oltre salutando con la mano come la regina d’Inghilterra.


 recensione a cura di Bianca Casale

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Pubblicato in: Narrativa contemporanea, Senza categoria

Altered Carbon – [Bay City]- Richard K. Morgan

51ktAlMtzSL._SX327_BO1,204,203,200_Autore: Richard K. Morgan

Casa Editrice: Editrice Nord 2004

Pagine: 509

Prezzo: € 10,20

Valutazione: ✓✐✐✐✐✐


Sinossi: Bay City è San Francisco, ma fra quattrocento anni. I pensieri, la coscienza e tutto quello che definisce un essere umano sono racchiusi in un semplice chip. Chi possiede denaro e ricchezze non muore mai, dato che è sufficiente far impiantare il proprio chip nel corpo di qualcun altro. Se si viola la legge, si viene semplicemente “disattivati”. In passato Takeshi Kovacs è stato un soldato, ma dopo essersi dato al crimine è stato disattivato. All’improvviso però si sveglia in un altro corpo: a riportarlo in vita è stato un uomo ricchissimo che ha bisogno del suo aiuto. Tra criminali disposti a tutto, sparatorie e tradimenti Takeshi si troverà invischiato in una vicenda torbida e pericolosa, in cui morire definitivamente è forse il male minore.


Recensione: Questo libro campeggia in bella mostra nella mia libreria dal 2004 anno in cui Editrice Nord lo pubblicò in Italia. La prima uscita inglese del titolo risale al 2002 per Gollancz  casa editrice che pubblica, principalmente, narrativa di fantascienza di alta qualità.

E proprio di alta qualità è il romanzo tutto, avvincente, travolgente e appassionante. I diritti furono acquistati per farne un lungometraggio ma forse a causa della complessa costruzione della trama, della lunghezza (si tratta del primo romanzo delle trilogia di Takeshi Kovacs), del suo essere facilmente oggetto di censura — immagino anche del costo di realizzazione di un progetto così visionario — non si è mai prodotto nulla.

Fino a quando è arrivata santa Netflix,  a portare nuovo lustro alle serie di fantascienza con il titolo che ricalca fedelmente quello originale di Morgan: Altered Carbon.
Non ho ancora avuto il coraggio di vederla, ho paura di rimanere delusa visto l’amore incondizionato che provo per la trilogia e per associazione pure per il suo autore. [Update: ho visto due puntate e sono già delusa]

Vediamo di capire di cosa si tratta:

Corre l’anno 2384 e la società è stata interamente modificata dalle nuove tecnologie: la coscienza può essere digitalizzata e scaricata in quella che viene chiamata “pila corticale”; i corpi umani sono intercambiabili; la morte non è più un problema, almeno se si hanno denari a sufficienza.

Takeshi Kovacs è l’unico soldato sopravvissuto di una élite di guerrieri interstellari che furono sconfitti in una rivolta contro il nuovo ordine mondiale. La sua mente fu imprigionata – criogenicamente – per secoli finché Laurens Bancroft, un uomo incredibilmente ricco e longevo, offre a Kovacs la possibilità di vivere di nuovo. In cambio, Kovacs deve risolvere un  caso di omicidio, quello dello stesso Bancroft.

Questo è l’antefatto. La storia, nei romanzi, si dipana  velocemente e presto diventa imprescindibile andare avanti a leggere, in ogni momento, pur di sapere cosa accadrà.

Non so dire se è lo stesso per la serie. Se qualcuno l’ha vista per intero è pregato di lasciarci un commento per farci sapere.

Posso dire una cosa però, per quanto riguarda il romanzo. A distanza di 14 anni lo ricordo benissimo. E questo non accade mica per tutti i romanzi, anzi. Succede davvero per pochi, soprattutto se letti una sola volta.
Diciamo che è rimasto bene impresso nella mia pila corticale.

Cinque stelle e anche di più e un grande plauso per Richard Morgan. 

© Bianca Casale

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