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L’età del male, Deepti Kapoor – recensione

A cura di Rossella Lazzari

Che gran libro, signori, vi serviamo oggi al Bistrot… che gran libro!
È l’esordio letterario di Deepti Kapoor, autrice indiana del nuovo caso editoriale mondiale: il libro si intitola ‘L’età del male‘, è il primo di una trilogia, è stato venduto in trentacinque Paesi in un’asta contesissima, presto diventerà una serie tv e per l’Italia è pubblicato da Einaudi e tradotto da… nientemeno che Alfredo Colitto, il traduttore di Winslow, uno dei miei traduttori preferiti.
Beh, il Guardian di questo libro dice che è la “risposta al Padrino”… io non sono il Guardian e non mi spingerei a tanto, però penso lo stesso che sia
bellissimo, a patto che, però, vi piaccia un certo tipo di letture. Se amate le storie d’amore strappalacrime in cui tutti alla fine vissero felici e contenti, state alla larga da questo libro. Se invece vi piacciono le storie tormentate, piene di gente senza scrupoli che commette crimini ad ogni pagina, beh, prego, accomodatevi!
Agli altri dico: “non sapete che vi perdete!”. Sì, perché anche una storia di ambizione smisurata, disuguaglianza, sfruttamento e criminalità, se ben raccontata, può avere il suo fascino e i suoi meriti: quelli, per esempio, di raccontare il classismo, le disparità e le ingiustizie che ancora oggi – ed è così dalla notte dei tempi – strozzano la crescita di un Paese magnifico, l’India, pieno di contraddizioni, vastissimo, in cui pochi hanno troppo e troppi non hanno nulla. Altri meriti? Beh, per esempio quello di raccontare la condizione femminile nell’India di oggi, certamente più libera rispetto al passato, ma non ancora salvata da se stessa; quello di raccontare la condizione di alcune fasce di popolazione che, nonostante la presunta modernizzazione ed emancipazione del Paese, restano sempre sul fondo della piramide sociale e sono le prime ad essere schiacciate e sacrificate, per quanto bene possano fare ai loro padroni… e ancora, questo libro racconta magistralmente un’escalation di violenza e corruzione che soffoca i sogni di cambiamento delle giovani generazioni e le obbliga a compromessi amari prima di tutto con loro stesse e con le loro idee.
Una scrittura dura, quella della Kapoor, che non indulge in spiegazioni dei sentimenti, ma affida alla potenza delle parole un racconto straziante eppure inesorabile. Un libro bellissimo, davvero, che mi ha ricordato proprio Winslow, ma anche ‘La città della gioia‘ di Lapierre, per la potenza evocativa del racconto che arriva al cuore dell’India narrandone l’essenza con le giuste dosi di amore e rabbia. Una lettura certamente impegnativa – d’altronde sono quasi seicentocinquanta pagine – e tuttavia un libro che segna
ed insieme rinvigorisce. Personalmente, non vedo l’ora che esca il prossimo volume di quest’epopea in forma di trilogia.


Il libro.

Sono amati da alcuni, odiati da molti, temuti da tutti. I Wadia controllano trasporti, miniere, zuccherifici. Ma è con la speculazione edilizia che stanno consolidando il loro impero. Ora però le proteste di chi viene sfrattato montano e il «Delhi Post» sta indagando per fare esplodere lo scandalo. Grazie al carisma e alla determinazione, Neda è riuscita a insinuarsi nella cerchia di Sunny Wadia, il rampollo destinato a prendere in mano le redini della famiglia. Ma invaghirsi di una giornalista come lei è una debolezza che a Sunny potrebbe costare molto cara. Il compito di scongiurare la rovina spetterà ad Ajay, ragazzo di origini poverissime, autista, tuttofare, guardia del corpo e, all’occorrenza, vittima sacrificale.
La saga criminale dei Wadia.
Party dove l’eccesso è la regola, abiti di uno splendore sfacciato, auto di lusso. Sesso. È tutto grandioso, tutto disponibile, basta accettare la legge della famiglia Wadia. Ora, anche a causa di una donna, questo mondo può finire.


L’autrice.

Deepti Kapoor (1980, Moradabad) è un’autrice e giornalista indiana. Laureata in giornalismo alla Delhi University, ha frequentato un Master in Psicologia sociale. Ha vissuto e lavorato a lungo come giornalista a Delhi. Per Einaudi ha pubblicato L’età del male (2023), primo volume di una trilogia, venduto in 35 Paesi in seguito a una delle più contese aste di sempre.

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