Pubblicato in: Romanzo, tratti da libri

‘Bones and All’ di Camille DeAngelis, una storia d’amore… horror?

Il piccolo principe di Hollywood è tornato a far parlare di sè negli ultimi giorni.
Di chi parliamo? Del bel Timothée, ovviamente.
Chalamet, oltre a seguire i consigli del veterano Leonardo di Caprio ed essere il primo uomo a finire sulla copertina di Vogue in 106 anni di storia dell’editoriale, sta anche per tornare sul grande schermo.
Nel 2021 abbiamo potuto apprezzare il talento di questo giovane attore, classe ’95, in due pellicole: nel ruolo di Paul Atreides nell’acclamato ‘Dune‘ (ne abbiamo parlato qui e potremmo non smettere mai di parlarne) e anche in ‘Don’t Look Up‘ (film geniale, tristemente ai limiti del realismo, che se vi siete persi dovete assolutamente recuperare) distribuito sulla piattaforma Netflix.
Ma perché vi stiamo parlando di lui?
Perché si torna a parlare di pellicole cinematografiche liberamente ispirate da un romanzo.
In questo caso parliamo di Bones and All, un horror sentimentale, per due volte vincitore della 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Il premio per la migliore regia è andato a Luca Guadagnino, regista del film, con cui Chalamet ha già lavorato in ‘Chiamami col tuo nome’ (2017). Il premio Mastroianni come miglior attrice emergente è andato a Taylor Russel, coprotagonista del film.

Questo nuovo adattamento cinematografico che uscirà nelle sale il 23 novembre ed il cui primo trailer è stato rilasciato il 10 agosto è tratto dall’omonimo romanzo Fino all’osso di Camille DeAngelis, edito nel nostro bel paese da Mondadori.

Concentriamoci un momento sul romanzo e non sul nostro bel piccolo principe.
La particolarità di questo romanzo e della sua controparte recitata è appunto la trama.
Maren Yearly, è una sedicenne che veste sempre di nero, con un problema d’affettività (e/o di dieta, a discrezione del lettore). La ‘dolce’ ragazzina infatti non può fare a meno di divorare chi le si affeziona troppo.
Evviva il cannibalismo!
La cara mamma è costretta a mettere dentro degli scatoloni tutta la loro vita e scappare ogni volta che la figlia ha finito un ‘pasto‘.
Questo si ripete fino al giorno in cui dice basta e abbandona la figlia che si mette, giustamente diremmo, alla ricerca del padre, incontrando sul suo cammino lo scheletrico Lee, interpretato da Chalamet.

Quella sera ho scoperto che ci sono due tipi di fame. Ce n’è uno che posso soddisfare con gli hamburger e il latte al cioccolato, ma c’è un’altra parte di me che resta in attesa. Può aspettare per mesi, magari anche anni, ma prima o poi dovrò cederle. È come se ci fosse una voragine dentro di me, e quando assume quella forma là c’è soltanto una cosa che la possa riempire.


Nel film, come capita molto spesso, ci sono alcune diversità, ma il succo è lo stesso e non credo che venga stravolto il senso del romanzo.
Un grande rischio per Guadagnino che è riuscito – forse, chi lo sa – a portare sul grande schermo qualcosa di ‘diverso’ dal solito.
La cosa incredibile è che l’autrice Camille DeAngelis è una vegana fin nelle ossa, passatemi la metafora, ed ha scritto un romanzo sul cannibalismo.
Sinceramente non sono particolarmente curiosa di leggere il libro o di guardare il film perché in questo preciso istante ho un po’ di nausea al pensiero, ma mai dire mai.
Timothée potrebbe convincermi.
Per i più coraggiosi e con lo stomaco decisamente molto più forte del mio lascio il link per l’acquisto del romanzo e la trama.

@Rossella Zampieri


Maren Yearly è una giovane donna che desidera ciò che desiderano tutti: vorrebbe essere ammirata e rispettata. Vorrebbe essere amata. Ma Maren ha anche delle esigenze particolari e segrete, che l’hanno costretta a una specie di esilio dal genere umano. Si odia per quella cosa brutta che fa, e per ciò che la cosa brutta ha fatto alla sua famiglia e al suo senso di identità, per come la cosa brutta determina il suo posto nel mondo e il modo in cui le persone la vedono e la giudicano. In fondo, non ha scelto lei di essere così. Perché Maren Yearly non si limita a spezzare cuori: li divora. Letteralmente. L’amore può avere molte forme diverse, ma per Maren finisce sempre nello stesso modo: lei che nasconde le prove e sua madre che carica i bagagli in auto. Ma quando, il giorno dopo il suo sedicesimo compleanno, la madre l’abbandona, Maren decide di andare in cerca del padre che non ha mai conosciuto. E finirà per scoprire molto più di quanto si aspettasse: perché, oltre a suo padre, sta cercando se stessa.

Camille DeAngelis ha scritto alcuni romanzi per adulti, una guida turistica dell’Irlanda e due libri di non-fiction, Life Without Envy e A Bright Clean MindBones and All ha vinto l’Alex Award dell’Associazione Americana dei Librai nel 2016. È diventata vegana nell’aprile del 2011.

2 pensieri riguardo “‘Bones and All’ di Camille DeAngelis, una storia d’amore… horror?

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