Titolo: Macchine mortali
Autore: Philip Reeve
Casa Editrice: Mondadori 2004
Pagine: 327 pagine
Prezzo: a novembre uscirà la nuova edizione, con nuova copertina (eh beh, poi arriva il film) a 14,88 €
Valutazione: ✓✐✐✐✐
Trama: Futuro remoto. Tom, giovane Apprendista Storico di Terza Classe, vive in una Londra che si aggira per il mondo ormai deserto cercando di divorare altre città più deboli allo scopo di procacciarsi schiavi e risorse. Un caso fortuito porta il ragazzo a sventare il piano omicida di una giovane orribilmente sfigurata che attenta alla vita del capo della Corporazione degli Storici, l’archeologo Valentine. Prima che la misteriosa ragazza precipiti nel nulla del selvaggio Territorio Esterno, Tom riesce a farsi rivelare la sua identità. Ma, da quel momento, da eroe si trasforma in preda.
Recensione:
“Non sei un eroe e io non sono bella probabilmente non vivremo per sempre felici e contenti” disse “Ma siamo vivi, siamo insieme e andrà tutto bene”.
Il mondo di Macchine mortali è dominato dal darwinismo municipale. Questa è l’idea usata per giustificare e affermare lo scenario. Città su ruote che mangiano altre città per poter andare avanti.
Una metafora ben strutturata del mondo moderno?
Le città di questo mondo post-apocalittico creato da Philip Reeve, dunque, si mangiano letteralmente l’un l’altro. Si muovono su ruote o cingoli e poche persone toccano la “nuda” terra. Tom, abitante di Londra e giovane protagonista del romanzo di certo non aveva mai toccato terra fino a quando non incontrò Hester Shaw. Hester che ha un solo fine, vuole una cosa sola con tutte le sue forze, uccidere Valentine.
Valentine che appare come un insigne archeologo ma che nasconde qualcosa. Anche più di qualcosa. Hester che appare una giovane pazza sfregiata, ma che invece ha motivazioni ben radicate in un passato nemmeno troppo lontano. Non posso dire niente di più senza cadere nel palese spoiler.
Volume di inizio di una serie di quattro libri, all’interno si troveranno scoperte tecnologiche, spade e pistole, esplosioni, aeromobili a gas, macchine robotiche e addirittura una sorta di zombie-cyborg. Lo stile di scrittura è brillante e adatto al pubblico YA ma anche a uno più maturo che ami il genere. C’è stata una guerra, c’è ancora una resistenza, non è Hunger Games ma il mondo è piuttosto cattivo anche qua.
I due protagonisti sono credibili e ben strutturati, non del tutto scontati e questo è già molto, visto il target giovane.
Purtroppo in italiano si trovano solo i primi due romanzi della serie, speriamo che una volta uscito il film omonimo, in uscita a Natale, pubblichino anche gli altri volumi. Il regista sarà un debuttante, tal Christian Rivers effettista e amico (fu anche il suo aiuto regista) di Peter Jackson. Proprio quest’ultimo, guarda caso, è il produttore del film.
Sul sito ufficiale del film, possiamo vedere il trailer che ci fa ben sperare in tema di aderenza alla trama originale, non fosse che la Hester del film è una bellezza mentre nel libro è terribilmente sfregiata e appare piuttosto brutta. Potrebbe sembrare poco ma è un leit-motiv che torna e ritorna durante tutto il romanzo (anzi per tutti e due i romanzi che ho potuto leggere).
Aspettiamo e vedremo. Natale è piuttosto vicino, c’è giusto il tempo di leggere il libro per poter criticare il suo adattamento cinematografico.