Pubblicato in: Romanzo

Il Caso Malaussène – mi hanno mentito, Daniel Pennac

81TQuJLQbjLTitolo: Il caso Malaussène – mi hanno mentito

Autore: Daniel Pennac

Casa Editrice: Feltrinelli – collana “I narratori”

Pagine: 274 pagine

Prezzo: € 18,50

Valutazione: ✓✐✐✐✐

 


Trama: La mia sorellina minore Verdun è nata che già urlava ne La fata carabina, mio nipote È Un Angelo è nato orfano ne La prosivendola, mio figlio Signor Malaussène è nato da due madri nel romanzo che porta il suo nome e mia nipote Maracuja è nata da due padri ne La passione secondo Thérèse. E ora li ritroviamo adulti in un mondo che più esplosivo non si può, dove si mitraglia a tutto andare, dove qualcuno rapisce l’uomo d’affari Georges Lapietà, dove Polizia e Giustizia procedono mano nella mano senza perdere un’occasione per farsi lo sgambetto, dove la Regina Zabo, editrice accorta, regna sul suo gregge di scrittori fissati con la verità vera proprio quando tutti mentono a tutti.
Tutti tranne me, ovviamente. Io, tanto per cambiare, mi becco le solite mazzate.
Benjamin Malaussène


[di Bianca Casale]

Recensione:

Ho deciso di dichiararlo subito in modo che non ci siano fraintendimenti. Amo alla follia Pennac. I suoi libri del Ciclo di Malaussène non sono solo romanzi bensì parte integrante della mia formazione, sono cresciuta “letterariamente” – e letteralmente – a pane e famiglia Malaussène.

Ritengo di avere una parte del cervello che immagina di vivere a Belleville dal 1993, anno in cui mi capitò tra le mani “il paradiso degli orchi“.

Quindi questa recensione non ha nulla di obiettivo. La valutazione è di 4 matitine, non 5, la motivazione risiede nel profondo fastidio provato nello scoprire che non c’era conclusione alcuna e avrei dovuto aspettare un tempo indefinito per leggere la chiusura della storia.

Frattanto prendiamo atto: sono passati 20 anni, signore e signori.

20.

Ciò nonostante leggere questo Pennac è stato come rientrare a casa dopo una lunghissima giornata, levarsi le scarpe, gettare da parte tutti gli abiti e buttarsi sotto la doccia. Una cosa così.

Ne esci rinfrancato.

Ritrovi i tuoi amici di infanzia, compreso Julius il cane. E solo mentre scorri le ultime pagine ti rendi conto di quanto ti siano mancati.

Immensamente.

Provo sfegatata invidia per chi, arrivando solo ora a scoprire Pennac, non ha dovuto subire questo gap temporale, questo buco nero dal sapore “dottor Who”.

Lunga vita a Daniel Pennac. Aveva promesso di non scrivere più di Benjamin. Per nostra somma fortuna non è riuscito a portare a compimento la sua promessa.

Benjamin è tornato, Verdun è una giudice. Sigma e Mara sono grandi o quasi. Porca miseria.

Non posso raccontare altro, perché il rischio spoiler è altissimo. Posso certamente sostenere che se volete ritrovare Verdun e Ben, tutta la famiglia, quello spirito arguto capace di far ridere raccontando una sparatoria, quella scrittura nitida e graffiante, insomma se volete una dose di Pennac, non esitate un attimo a leggere “Il caso Malaussène – mi hanno mentito”. Vi ritroverete in un giallo surreale e sarà realmente difficile uscirne.

O forse sarà solo la prova del nove: non ne siete mai usciti.

 

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