Titolo: La casa delle onde
Autore: Jojo Moyes
Casa Editrice, anno: Mondadori, Oscar Bestsellers, 2017
Pagine: pagine 404
Prezzo: € 12,50
Valutazione: ✐✐✐
Trama: Inghilterra, anni Cinquanta. Sfollata durante la guerra, Lottie Swift è stata accolta dai coniugi Holden a Merham, quieta località di mare. Lottie ama la tranquillità del luogo, mentre Celia, la figlia degli Holden, desidera una vita più movimentata. Ma quando un gruppo di bohémien si trasferisce da quelle parti, entrambe le ragazze subiscono il fascino di tanta imprevista vitalità. E ciò che accade a Villa Arcadia avrà conseguenze imprevedibili per tutti coloro che abiteranno il suo mistero.
Recensione: Io amo Jojo Moyes, amo Jojo Moyes anche quando parla d’amore. Cioè per il novanta per cento dei suoi scritti. Alcuni suoi romanzi sono indimenticabili e sono tutti, e intendo tutti, scritti molto bene.
Detto questo, perché solo tre su cinque matitine?
Perché questo romanzo sembra un esercizio di stile. Un tema di fine anno sulle donne. Molto ben scritto, per carità. Ma cosa ci lascia, cosa ci dice?
Prima Lottie e Celia, giovani negli anni ’50, le bohemien di Villa Arcadia, incuranti del mondo che le circonda, poi la designer che deve ristrutturare la splendida Villa Arcadia e la madre di famiglia cieca.
Tre matitine perché non sono riuscita ad affezionarmi ai personaggi. E come se fossero comparse. L’unica vera protagonista è la Villa. Rimane lì, a prendere salsedine mentre le persone la abitano, vivono, muoiono, si innamorano, rinascono, cedono alla tristezza, schiamazzano, dipingono, fanno festa, si trasferiscono. Risorgono dalle ceneri. Immaginate un piano sequenza da otto minuti.
Vengono riportate alla luce, come un affresco, come un murales, da sotto gli strati di pittura successivi.
Merita la lettura? Sì, è Jojo Moyes, meriterebbe di esser letta anche la sua lista della spesa. C’è il messaggio buonista, la storia d’amore, le storie d’amore, c’è la rinascita della donna che nonostante tutto ce la fa. C’è quello che serve? Forse per qualcuno è sufficiente.
Personalmente ritengo però che questo romanzo rientri nel filone maligno “pubblicare proprio tutto di un autore, anche se non merita poi tanto, perché oh, è un best seller certo”.
*cinismo e fastidio mode on*
Ah, dai, piccola sfida, trovate un committente che commissiona a una designer un po’ sfigata, in piena depressione e con un neonato attaccato alla tetta, il restauro completo di una villa modernista sulla costa inglese. Ma non solo gli commissiona il restauro, le permette anche di vivere nella casa stessa, la paga naturalmente, per coordinare le maestranze, poi magari la porta a cena e scopre pure che è una figa da sballo, se la stava solo vedendo brutta.
What? Ho capito che è un romanzo, ma non mi avevano detto che era una favoletta così sciocchina.
Ridatece Will e Luisa. Che pure quella è una favoletta eh, ma lui alla fine si reca lo stesso in svizzera a fare quello che deve. Checazzo.
*cinismo e fastidio mode off*
Alla prossima!
© Bianca Casale