Pubblicato in: segnalazioni

Le avventure metafisiche di Madame e L. Butterfly, Vanessa Apolito – segnalazione

Casa Editrice: PAV Edizioni | Prezzo: € 15,00 | Data di pubblicazione: 25 Marzo 2022

Quarta di copertina: Le avventure metafisiche di Madame e L. Butterfly è un Comic-Mystery in sette racconti. Le protagoniste, Madame e Little Butterfly, hanno uno spiccato potenziale magnetico nell’attrarre ogni genere di guaio, dal quale riescono a districarsi, più per fortuna che per bravura. Madame è un’aristocratica adoratrice del lusso, cura le sue ansie con l’alcool ed è affetta da ogni genere di fobia che una personalità bipolare può innescare. Little Butterfly è una quarantenne immatura, di dieci anni più giovane dell’amica, con il pallino dell’esoterismo e la dipendenza dai viaggi. È per causa sua, infatti, se le due si ritrovano invischiate in enigmi disastrosi. Caratteri tanto differenti concordano solo in materia di relazioni sentimentali, di natura univoca e con esito fallimentare. Dotate di cotanto bagaglio umano, le signore si cimentano in misteri dal potere catartico; riuscendo nell’impresa di peggiorare i propri difetti. Nonostante ciò, i benefici delle loro avventure investono i protagonisti secondari, regalando, quasi sempre, un lieto fine.


Chi è Vanessa Apolito?

Vanessa Apòlito nasce nel 1976 in Calabria. Amante del viaggio come “altrove da conquistare” è un’artista e creativa dalle molte sfaccettature con una particolare personalità metamorfica, che traspare nelle sue opere.

Pubblicato in: Narrativa contemporanea

Storia ragionata della sartoria americana nel secondo dopoguerra e altre storie – Stefano Domenichini

9788831968027_0_0_542_75

Titolo: Storia ragionata della sartoria americana nel secondo dopoguerra e altre storie

Autori: Stefano Domenichini

Editore: Autori Riuniti

Prezzo: 14,00 € cartaceo

Valutazione: ✓✐✐✐✐

Descrizione: Tre storie, tre romanzi brevi, diversi per personaggi e ambientazioni, ma accomunati dalla stessa matrice: l’elemento letterario che sublima il vero in un falso accattivante, originalissimo, profondo.
Nell’era dell’autofiction, Stefano Domenichini compie un percorso opposto: riempie di suggestione e fantasia precisi fatti oggettivi, situazioni realmente esistite, infondendo loro tutto il calore della “bugia” narrativa.
Lo stile diretto, ironico, denso di umanità dell’autore ci invita ad accettare la sua scommessa: credere all’impossibile, fino in fondo, per poi scoprire di avere, una volta chiuso il libro, gli occhi spalancati sul reale, la mente e il cuore lucidi di verità.


L’autore

Stefano Domenichini vive a Reggio Emilia. Ha pubblicato Acquaragia (Perdisapop, 2010), con cui si è classificato secondo al premio Chiara 2010, L’otto orizzontale (Fallone Editore, 2018) e i racconti Il Bristol nero e Acquaragia rispettivamente nelle antologie Amore e altre passioni (Zona, 2005) e Lama e Trama 3 (Zona, 2006). Il suo racconto intitolato Apertura alla Napoleone è contenuto nell’antologia In Viaggio (ed. Il Gattaccio, 2017). Altri racconti sono stati pubblicati dalle riviste Poetarumsilva e Sdiario.

La recensione

Tre racconti per tre personaggi e tre ambientazioni, l’autore gioca per primo con il sarto ebreo ucraino che per puro caso filmò l’omicidio Kennedy, il racconto più lungo. Poi con un uomo con un problema di vista ed infine con un terzo uomo che diventa ricco nei mirabolanti anni Ottanta.
I racconti scorrono veloci grazie alla scrittura di Domenichini, una montagna russa tra luoghi reali o quasi reali, persone vere o quasi vere, il dubbio alberga in ogni pagina senza però levare il piacere della lettura.

Ogni tanto, ecco apparire considerazioni sulla vita:

Se i pesci restassero a letto, quelli che si alzano presto non tirerebbero su niente.

e anche:

Se ciascuno cerca di imporre la propria idea di pace, al limite si ottiene una tregua armata, fatti di spazi neutrali e regali antiproiettile. Altrimenti non c’è altra soluzione: metabolizzi esattamente cosa vuole il Tuo Amore per stare in pace e ti adegui.

Nonostante personalmente non ami particolarmente le raccolte di racconti di nuovo resto colpita. Ho apprezzato in maniera particolare il primo racconto, forse perché essendo il più lungo i personaggi hanno preso una vita diversa e hanno trovato il tempo di scavarsi uno spazio. Quasi indimenticabile la scena in cui viene acquistata la macchina da presa che in seguito filmerà Kennedy nei suoi ultimi momenti di vita.
In qualche modo Domenichini riappacifica l’arte stessa del racconto con lo stile; i testi risultano sgravati del compito della mera descrizione narrativa di una storia e diventano un media quasi filmico, una comunicazione di una serie di immagini che fatte scorrere pagina dopo pagina ricordano la pellicola di una cinepresa d’altri tempi.
L’ultima immagine del primo nastro, cioè racconto, del sarto accompagnato dalla sua bella sfuma nel racconto successivo e ci traghetta in direzione del terzo ed in un attimo è finito.
E rimani lì come in attesa di una scena dopo i titoli.

A chi potrebbe piacere: A te che hai voglia di lucida ironia e stile diretto.

A chi potrebbe non piacere: Se non ti appassionano i racconti ma sei per il romanzo dalla struttura classica forse è meglio cercare altrove.

a cura di Bianca Casale

Amazon | Bookdealer