Pubblicato in: approfondimento, Calendario dell'Avvento

Book haul di Natale: 10 classici da recuperare sotto l’albero

Quando la frenesia delle feste finalmente si placherà, e resteremo con la pancia piena e il tè caldo in mano, crescerà in noi il desiderio di un rifugio che sia al contempo intimo e infinito. I classici non sono semplici libri; sono promesse di mondi senza tempo, pagine che portano con loro il confortante peso della tradizione ma anche quel sentore di universalità che rende condivisa l’esperienza di lettura. Per questo Natale, dimentica il rumore e concediti un “Book Haul” fatto di storia e meraviglia. Abbiamo selezionato dieci titoli indimenticabili, perfetti per riaccendere l’incanto, riscoprire emozioni perdute e concederti il lusso di un viaggio letterario profondo, proprio mentre fuori scende il silenzio.

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1. Dieci Piccoli IndianiE poi non rimase nessuno di Agatha Christie (1939)
Considerato il capolavoro dell’autrice, è il giallo perfetto per una lettura avvincente davanti al camino. La tensione e i colpi di scena sono assicurati fino all’ultima pagina.
Un romanzo pieno di avventura e mistery che non si può non possedere, inoltre Mondadori l’ha ripubblicato nel 2025 con una nuova traduzione.

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Una casa misteriosa su un’isola deserta, lontana dal resto del mondo. Dieci persone che non si sono mai incontrate prima, accomunate solo dal fatto di avere tutte un inquietante passato e riunite da una serie inspiegabile di inviti. Un ospite misterioso che non si fa mai vedere. E un’assurda filastrocca per bambini che ritorna ossessivamente, scandendo implacabile una successione di omicidi. And Then There Were None (1939), cioè E poi non rimase nessuno, conosciuto in Italia come Dieci piccoli indiani, è il capolavoro di Agatha Christie e una delle vette del romanzo di suspense. «Il libro, nato da una lunga fase di elaborazione, mi riempì di soddisfazione. Era chiaro, lineare e al tempo stesso sconcertante» racconta la Christie nella sua autobiografia, ricordando la laboriosa genesi del suo romanzo più letto e più amato, con più adattamenti per il teatro, il cinema e la televisione, che qui torna in una nuova traduzione, capace di rendere giustizia a tutte le sfumature del testo.

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2. Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas (1844)
Monumentale e celeberrimo romanzo che narra la storia di Edmond Dantès, un giovane marinaio ingiustamente imprigionato che evade, recupera un tesoro e ritorna sotto l’identità del Conte di Montecristo per orchestrare una vendetta elaborata e implacabile contro coloro che lo hanno tradito. Il romanzo è potente e, pur essendo un’opera voluminosa, è una delle più avvincenti e ricche di colpi di scena della storia della letteratura.

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È il 1815 quando Edmond Dantès, giovane marinaio, sbarca a Marsiglia con la prospettiva di un futuro radioso: l’attendono la nomina a capitano del Pharaon e il fidanzamento con la bella Mercédès. Ma una denuncia anonima infrange i suoi sogni, condannandolo alla reclusione di quattordici anni in una prigione del castello d’If. La disperazione lascia con il tempo il posto a un’incontenibile sete di rivalsa. Evaso dal carcere e assunta l’identità del ricco e misterioso conte di Montecristo grazie alla scoperta di un tesoro nascosto, Edmond diventa un raffinato giustiziere. Riuscirà ad annientare i suoi calunniatori con le loro stesse armi, attuando una vendetta metodica e implacabile. Un personaggio maestoso per il romanzo più drammatico e umano di Alexandre Dumas.

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3. L’Invenzione di Morel (La invención de Morel) di Adolfo Bioy Casares (1940)
Si tratta di un classico breve e inquietante, amato da Borges. Mescola fantascienza, filosofia e romanticismo in un’isola apparentemente deserta. Perfetto per una lettura veloce ma densa di mistero.

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Pubblicato nel 1940, “L’invenzione di Morel” è il romanzo più celebre di Adolfo Bioy Casares, uno dei narratori più originali della letteratura latinoamericana del Novecento. Fortemente ispirato all’”Isola del dottor Moreau” di H.G. Wells e ai racconti di E.A. Poe, questo romanzo visionario narra le avventure di un fuggiasco che, sbarcato su un’isola deserta per evitare la condanna all’ergastolo, scopre di non essere solo come credeva. In bilico tra il terrore di essere identificato e la frustrazione per il desiderio di essere riconosciuto, il protagonista si ritrova sospeso tra realtà e irrealtà e inizia a seguire, osservare e spiare gli altri isolani. Sarà infine il misterioso Morel a fornirgli le chiavi di lettura di un mondo allucinatorio costituito da pura forma. Prefazione di Jorge Luis Borges.

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4. La Signora Dalloway (Mrs. Dalloway) di Virginia Woolf (1925)
Meno conosciuto e letto di Gita al faro, è un’opera chiave del Modernismo. Il romanzo segue le vicende di Clarissa Dalloway nell’arco di una singola giornata, esplorando la memoria e la coscienza con la tecnica del flusso di pensiero.

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In una giornata di giugno, l’elegante Clarissa Dalloway, una donna di mezza età dell’alta società londinese, si occupa di alcune commissioni tra le strade della capitale per preparare una festa che si terrà quella sera stessa. La sua vita, che sta tornando alla normalità dopo una lunga malattia, si intreccia senza mai toccarsi con quella di Septimus Warren Smith, un giovane reduce che nelle stesse ore sta andando dal suo psichiatra perché soffre di shell-shock. Grazie al magistrale uso del flusso di coscienza, Virginia Woolf combina paure e desideri, ricordi nostalgici e riflessioni sulla fragilità umana in un caleidoscopio di strade, sensazioni e punti di vista di personaggi indimenticabili.

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4. Effi Briest di Theodor Fontane (1895)
Uno dei romanzi più importanti del realismo tedesco. Racconta la storia tragica di una giovane donna imprigionata dalle convenzioni sociali del matrimonio nell’alta società prussiana. Un’alternativa più malinconica e sottile a Orgoglio e Pregiudizio.

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La giovanissima Effi sposa un antico spasimante della madre, lo tradisce – più per noia che per passione –, ma presto torna a essere una sposa devota e fedele. Dopo anni di serena vita coniugale, però, il marito scopre il fatto… Tra i grandi romanzi europei sull’adulterio accanto a Madame Bovary e ad Anna Karenina, Effi Briest (1895) narra con tocco delicato e profonda compassione umana la vicenda di un’indimenticabile figura di donna e offre una lucida quanto spietata denuncia dell’inesorabilità e della crudeltà delle leggi della cosiddetta “buona società”

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5. I Viaggi di Gulliver (Gulliver’s Travels) di Jonathan Swift (1726)
Celeberrimo ma spesso sottovalutato, famoso più come racconto fiabesco e relegato al solo ruolo di libro per bambini in realtà è intriso di ironia e satira sociale. Attraverso nani, giganti e cavalli parlanti, mette a nudo l’ipocrisia e l’assurdità della natura umana, è perfetto per intraprendere un viaggio di fantasia che farà ridere e riflettere sulle convenzioni, la politica e le follie della nostra società, dimostrando di essere un classico attualissimo e irresistibile.

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Alla loro comparsa, nel 1726, “I viaggi di Gulliver” conquistarono immediatamente un pubblico vastissimo e trasversale: se i bambini erano catturati dalla sua trama fantastica, i politici ne coglievano il veleno satirico, riversato sugli eventi e la società contemporanea. Da allora, il libro ha continuato a esercitare un fascino duraturo su lettori di ogni genere, distinguendosi come un unicum nella letteratura mondiale per la sua capacità di agire su più livelli. Il primo piano è quello della pura invenzione narrativa: Swift costruisce mondi che funzionano come fiabe geometriche, dove la meraviglia è regolata da una logica ferrea. Nei quattro viaggi compiuti da Lemuel Gulliver, il lettore assiste attraverso il suo sguardo a un’infinita serie di prodigi – minuscole cucitrici che infilano invisibili fili di seta in altrettanto invisibili aghi, vespe grandi come pernici e rumorose come cornamuse, un’isola che fluttua in cielo grazie a un enorme magnete e a un assale di diamante -, e vi si abbandona con la curiosità rapita dei bambini. Ma oltre a stimolare l’immaginazione visiva, Swift mette alla prova la nostra capacità di interpretazione. Nei “Viaggi di Gulliver”, le apparenze spesso ingannano, e l’ironia – tagliente e corrosiva – permea quasi ogni frase. Non è un caso che, nell’ultimo capitolo, il giuramento che il protagonista pronuncia per affermare la propria sincerità riecheggi le parole di Sinone, l’ingannatore che condusse i Troiani a spalancare le porte al cavallo di legno. E a un ulteriore livello, sotto la satira, oltre la favola, resta la domanda portante dell’opera: che cos’è davvero l’essere umano? Sovrano della natura o insetto che si crede re? Meschino come un lillipuziano, feroce come uno yahoo, o ingenuo come il “gullible” Gulliver? Swift non fornisce risposte, ma voltata l’ultima pagina chi legge ha la sensazione di aver guardato l’umanità intera attraverso una lente deformante – e di avervi scorto, alla fine, il proprio volto. Grazie all’ampio corredo di immagini con cui Lorenzo Mattotti contrappunta il testo, creando un universo visuale parallelo e armonico a quello di parole della nuova traduzione di Anna Nadotti, la versione qui proposta offre un’esperienza sensoriale a tutto tondo, il miglior omaggio possibile all’inventiva multidimensionale del capolavoro di Jonathan Swift.

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6. Senilità di Italo Svevo (1898)
Spesso messo in ombra da La coscienza di Zeno, questo romanzo è un gioiello della letteratura italiana. È un ritratto acuto e ironico dell’inettitudine e della debolezza del protagonista, Emilio Brentani.

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L’esistenza grigia di Emilio Brentani viene a un tratto animata dalla passione per la popolana Angiolina, bella, vivace, volgare. Ma Emilio è incapace di giovanile trasporto, e Angiolina poco propensa ad assecondare i propositi moralizzatori dell’innamorato; la loro avventura resta un episodio sterile, e tuttavia l’unica nota di colore nella «gioventù senile» del protagonista. Secondo romanzo di Italo Svevo, Senilità tocca tutti i temi principali della narrativa dello scrittore triestino: l’inettitudine alla vita, il senso di fallimento di un’esistenza proiettata verso un’interiorità psicologica tormentata e maniacale, il tutto attraverso un’autoanalisi lucidissima del protagonista, la sapienza dello stile, la puntuale costruzione dei personaggi.

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L’esistenza grigia di Emilio Brentani viene a un tratto animata dalla passione per la popolana Angiolina, bella, vivace, volgare. Ma Emilio è incapace di giovanile trasporto, e Angiolina poco propensa ad assecondare i propositi moralizzatori dell’innamorato; la loro avventura resta un episodio sterile, e tuttavia l’unica nota di colore nella «gioventù senile» del protagonista. Secondo romanzo di Italo Svevo, Senilità tocca tutti i temi principali della narrativa dello scrittore triestino: l’inettitudine alla vita, il senso di fallimento di un’esistenza proiettata verso un’interiorità psicologica tormentata e maniacale, il tutto attraverso un’autoanalisi lucidissima del protagonista, la sapienza dello stile, la puntuale costruzione dei personaggi.

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7. Peter Pan (Peter Pan, or The Boy Who Wouldn’t Grow Up) di J. M. Barrie (1904)
Come per I viaggi di Gulliver questa non è solo una storia per bambini, ma una profonda riflessione sulla magia dell’infanzia, sulla perdita e sul potere dell’immaginazione. Un classico perfetto da rileggere per chiudere l’anno con un pizzico di leggerezza e magia. O magari da regalare nella splendida edizione illustrata Minalima.

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Il classico integrale di J. M. Barrie viene sublimato in questa edizione dalle illustrazioni e dai pop-up progettati dallo studio MinaLima. Per più di un secolo, Peter Pan, il ragazzo che sa volare e non cresce mai, e Wendy hanno catturato il cuore di generazioni di lettori. In questa edizione, il Paese che non c’è e i suoi magici abitanti, i Ragazzi smarriti, Capitan Uncino, Giglio tigrato e l’amata Campanellino riprendono vita. Una mappa del Paese che non c’è, un orologio con le lancette a forma di coccodrillo, l’ombra di Peter e altri fantastici elementi cartotecnici permettono di volare con lui nella fantastica Neverland. MinaLima Design è stato fondato da Miraphora Mina e Eduardo Lima, noti per la loro decennale partecipazione ai film della saga di Harry Potter, di cui hanno plasmato l’identità grafica. Dal loro studio londinese continuano a raccontare storie attraverso progetti grafici dedicati all’editoria o a film come Sweeney Todd, The Imitation Game e Animali fantastici. In questa collana di pregio rivisitano i classici della letteratura per ragazzi con strabilianti elementi interattivi.

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8. Ventimila Leghe Sotto i Mari (Vingt mille lieues sous les mers) di Jules Verne (1870)
Il classico dell’avventura scientifica e dell’immaginario. Perfetto per viaggiare con la fantasia a bordo del Nautilus, combinando azione e meraviglia. Verne ha creato un romanzo dove la meraviglia tecnologica si scontra con la potenza della natura e l’isolamento dell’uomo. Un’epopea ricca di azione, scienza e mistero che resta insuperabile.

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Sul fondo dell’oceano fa la sua comparsa una creatura marina più grande di una balena, che terrorizza e sperona navi in tutto il mondo. Inizialmente appare come un isolotto, poi fa affondare barche e flotte che si ritrovano nei suoi paraggi. Così il professor Pierre Aronnax, insieme al suo servitore Conseil e all’esperto fiociniere Ned Land, partecipano alla spedizione per risolvere il mistero. La fregata americana Abraham Lincoln salpa da New York per l’oceano Pacifico alla ricerca del mostro marino, ma la bestia a cui danno la caccia si rivela essere una macchina, il Nautilus, guidata dall’enigmatico e tenebroso capitano Nemo. A bordo di questo sottomarino futuristico inizia una avventura alla scoperta degli abissi, tra gli sprofondati resti di Atlantide, attacchi di calamari giganti e capodogli, per un romanzo che ha avuto grande influenza su intere generazioni. Questa edizione del capolavoro di Jules Verne è impreziosita dalle centoundici illustrazioni degli artisti Riou e de Neuville, poi incise da Hildibrand, pubblicate nel 1871: come ci racconta nella sua prefazione il fumettista Antonio Serra, uno dei padri di Nathan Never e appassionato conoscitore dei mondi di Verne, da quel momento “il mondo cambia per sempre. Una storia immortale, un veicolo indimenticabile e un protagonista misterioso e affascinante riempiono di passione e ammirazione i lettori di tutto il mondo”.

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9. Il Grande Gatsby (The Great Gatsby) di F. Scott Fitzgerald (1925)
Il manifesto della Roaring Twenties. Breve, scintillante e malinconico, analizza il Sogno Americano, la decadenza e l’amore ossessivo con una prosa elegantissima. Non può mancare sia nella sua versione classica che nella versione illustrata da Lacombe uscita a distanza di 100 anni dalla prima edizione..

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Gatsby credeva nella luce verde, nel futuro orgiastico che anno dopo anno si allontana da noi. Allora ci sfuggì, ma non importa: domani correremo più veloce, distenderemo le braccia più lontano… e un bel mattino… Pubblicato nel 1925, Il grande Gatsby è un romanzo mitico, che come pochi altri ha ritratto personaggi indelebili tratteggiando al contempo un’intera epoca. Dopo aver immaginato il sontuoso mondo di Dorian Gray, Benjamin Lacombe affronta un’altra opera capitale, offrendo la sua visione di Jay, Daisy, Tom e delle altre figure che popolano la baia di New York. Presentato nella traduzione d’autore di Tommaso Pincio, il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald – sempre amato e riscoperto da ogni nuova generazione di lettori – torna a emozionare insieme all’arte di un maestro dell’illustrazione contemporanea.

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10. Cime Tempestose (Wuthering Heights) di Emily Brontë (1847)
Questo classico gotico è un inno alla passione distruttiva tra Catherine Earnshaw e l’oscuro Heathcliff. Ambientato nella spazzata brughiera dello Yorkshire, esplora la vendetta, l’ossessione e la lotta di classe, dimostrando come l’amore possa trasformarsi in una forza violenta e inarrestabile. La sua eterna attualità è confermata dall’attesissima trasposizione cinematografica prevista in uscita a breve, che mira a riportare la tormentata intensità di questa storia sul grande schermo.

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È questa un’opera del tutto isolata nella tradizione narrativa inglese. In essa l’aspro realismo del quotidiano vive di misteriose e inquietanti tensioni onirico-simboliche e di cupe fiammate emotive, all’interno di una struttura narrativa di grande saldezza ed efficacia. Vi domina la figura di Heathcliff il quale, animato da una passione distruttiva, svolge nel libro la funzione “fatale” del vendicatore spietato, vero “replicante” di tante devastanti figure del gothic novel britannico; ma il suo tirannico porsi come l’inflessibile dark hero nasce da una disperata infelicità di fondo e lo porta a vivificare la propria morte con quella della donna amata, in una sorta di aspirazione erotico-panteistica che conferisce alla sua figura dimensioni assolutamente inedite.

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3 pensieri riguardo “Book haul di Natale: 10 classici da recuperare sotto l’albero

  1. Di questi ho letto: “Dieci piccoli indiani”, bellissimo; “Il conte di Montecristo”, personalmente non mi è piaciuto molto e l’ho trovato abbastanza pesante e, anche se dovrei dargli una seconda rilettura perché me lo ricordo molto poco, “Cime Tempestose”.

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    1. Il conte di Montecristo è obbiettivamente un bel mattone in effetti 🤣, può risultare un po’ pesante.
      Cime tempestose è in elenco rilettura anche per noi, soprattutto in vista del tanto chiacchierato film in uscita a febbraio 26.
      Dieci piccoli indiani è nella tbr da troppo tempo e penso che le prossime feste natalizie saranno proprio il momento giusto per dargli lo spazio che merita.
      Hai in mente di leggere altri tra quelli citati?

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  2. Buona lettura per Cime Tempestose e Dieci Piccoli Indiani, 😀!
    Pur avendo ancora molti libri cartacei da leggere e alcuni anche elettronici mi piacerebbe mettere, tra i vari titoli proposti, nella mia wish list per le letture future I Viaggi di Gulliver e Peter Pan, 😉.

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