“Baby I was
Born this Way”
“Baby, sono natǝ così”
— Born This Way, Lady Gaga (2011)
Celebrare l’amore in tutte le sue forme.
Giugno è conosciuto come il mese del Pride e dell’orgoglio LGBT (noto anche come “Pride Month“), è una ricorrenza internazionale che ogni anno viene celebrata in tutto il mondo con eventi, manifestazioni, dibattiti e parate.
Con tutti questi eventi si vuole sottolineare l’importanza della lotta per i diritti LGBTQIA+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgenger, Queer, Intersessuali, Asessuali) e si vuole ribadire con orgoglio: si può essere tutto quello che si vuole essere.

Perché è stato scelto proprio il mese di Giugno?
Il punto di partenza cruciale, che ha dato il via al Pride, sono stati i “Moti di Stonewall“, una serie di rivolte spontanee, della durata di tre giorni, che si svolsero nel 1969 a New York, a partire dal 28 giugno. Le rivolte iniziarono dopo una retata della polizia allo “Stonewell Inn“, nel Greenwich Village.
Da qui il nome.
Dal 2016, grazie all’allora Presidente Barack Obama, lo stonewell inn è uno dei monumenti nazionali degli Stati Uniti d’America.
Nella cultura di massa, esistono due adattamenti cinematografici: il primo è “Stonewall” del 1995 dove vengono descritte le settimane precedenti i moti di Stonewall all’interno del locale; il secondo è “Stonewell” del 2015 che invece narra la storia durante i moti di Stonewall.
L’anno successivo alle rivolte, si tennero le prime Parate del Pride.
Dopo i moti di Stonewall e le prime Parate del Pride, il numero delle associazioni LGBT aumentò vertiginosamente, portando alla rapida diffusione del movimento Pride dagli Stati Uniti d’America. Dal 2020, la maggior parte delle Parate del Pride globali si svolge a giugno, anche se alcune città scelgono periodi diversi dell’anno, spesso a causa di condizioni climatiche estive meno adatte agli eventi all’aperto.
L’importanza di questa ricorrenza è racchiusa nel suo stesso nome: “Pride”, in italiano “Orgoglio”. È la dichiarazione del rifiuto categorico di ogni vergogna e discriminazione imposta dalla società. È uno strumento essenziale per far risuonare la propria voce in un mondo purtroppo ancora intriso di bigottismo e ostile all’espressione genuina dell’essere.
Il Pride è un’occasione per continuare a chiedere piena uguaglianza ed è fondamentale per dare visibilità alla comunità LGBTQIA+, promuovendo l’accettazione e l’inclusione, rivendicando i propri diritti di essere umano. Infatti, nonostante siano stati fatti passi avanti in molti paesi (come ad esempio matrimoni e unioni civili), ci sono ancora molte battaglie da combattere (come le adozioni, il riconoscimento dell’identità di genere, la protezione legale dalle discriminazioni e lotta all’omotransfobia).

Ci sono stati vari riconoscimenti ufficiali negli Stati Uniti da parti dei Presidenti e nel mondo. Nel 1999 Bill Clinton che dichiarò l’anniversario dei “Moti di Stonewell”, il mese dell’orgoglio Gay e Lesbico.
Nel 2011, Barack Obama decise di ampliare il Mese dell’orgoglio ufficialmente riconosciuto per includere l’intera comunità LGBT.
Nel 2021, Joe Biden ha riconosciuto il Mese dell’Orgoglio e si è impegnato a promuovere i diritti LGBT negli Stati Uniti d’America.
E per finire, nei Paesi Bassi, ogni anno si tiene la “Roze Zaterdag” (Sabato Rosa) in una città diversa per commemorare i Moti di Stonewall, spesso preceduta da una Settimana Rosa. Alla fine di giugno si svolgono anche il “Midzomergracht festival” ad Utrecht e “The Hague Pride” a L’Aia.
Negli ultimi anni, purtroppo, si è assistito a una preoccupante inversione di tendenza nelle politiche a tutela dei diritti LGBTQIA+. Negli Stati Uniti, in particolare durante l’amministrazione Trump e in numerosi stati a guida repubblicana, sono state introdotte centinaia di proposte di legge restrittive. Queste misure hanno preso di mira soprattutto i giovani transgender, limitando il loro accesso all’assistenza sanitaria e allo sport. A livello federale, sono stati tagliati fondi per la ricerca e modificati i rapporti sui diritti umani per escludere le tutele per le persone LGBTQIA+.

A livello globale, la situazione è altrettanto allarmante. In alcuni Paesi sono state introdotte nuove e dure leggi anti-gay, come in Iraq, e nazioni come l’Uganda hanno inasprito le pene esistenti. Anche in Europa, si sono registrati segnali di arretramento: diversi stati membri dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, si sono rifiutati di firmare una dichiarazione a sostegno delle politiche per i diritti LGBTQIA+. Questi passi indietro sono spesso alimentati da una crescente polarizzazione politica e da narrazioni che negano l’identità di genere, mettendo a rischio i progressi faticosamente ottenuti in decenni di lotte.
E allora noi, nel nostro piccolissimo spazio libero, in occasione del Pride abbiamo raccolto 8 romanzi (otto come i colori sulla bandiera arcobaleno), alcuni letti e adorati e altri ancora da leggere, per celebrare questa importante ricorrenza.
La canzone di Achille di Madeline Miller
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l’orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d’armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell’epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l’omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l’ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
Nick Bell non ha niente di straordinario. Ma essere il più popolare autore di fanfiction nella comunità di appassionati degli Straordinari è già qualcosa. Mentre eroi mascherati dotati di superpoteri danno prova di grande coraggio tra i cieli e nei bassifondi della città, Nick si accontenta di inventare storie sulle loro imprese eroiche e romantiche, che poi pubblica devotamente sul web invece di finire i compiti. Questo, almeno, fino a quando non incontra il più forte tra i suoi idoli, Shadow Star: scrivere di supereroi non gli basta più, ora vuole essere uno di loro. Decide quindi di diventare anche lui qualcosa di più. Qualcosa di straordinario. Inizia così questa storia pazzesca: una vicenda piena di avventure, emozionanti colpi di scena, amore queer e irresistibile umorismo, che parla di un ragazzo con deficit di attenzione e de gli eroi che adora.
In questo post parliamo in modo più approfondito di tutti i romanzi inclusivi di T. J. Klune.
Chiamami col tuo nome, André Aciman
Un’estate in Riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, il ragazzo aspetta come ogni anno «l’ospite dell’estate, l’ennesima scocciatura»: uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. Anche Elio ne è irretito. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all’estasi. “Chiamami col tuo nome” è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finché Elio e Oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che «questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta».
I sette mariti di Evelyn Hugo, Taylor Jenkins Reid
Dopo anni vissuti lontano dai riflettori, la ex “divina” di Hollywood Evelyn Hugo, autentica icona della storia del cinema, è finalmente pronta a svelare la sua verità. E anche quella sui suoi sette mariti, naturalmente. Per farlo, sceglie Monique Grant, una reporter semisconosciuta. La più stupefatta è proprio Monique: perché proprio lei? E perché proprio adesso? Si dà il caso che per la giornalista non sia proprio un gran momento: dopo pochi mesi dalle nozze il marito l’ha lasciata, e a trentacinque anni la sua vita professionale sembra già arrivata a un punto morto. L’incarico di scrivere la biografia di Evelyn Hugo potrebbe essere l’occasione che aspettava per dare una svolta alla sua carriera. E così, nello splendido appartamento di Manhattan dell’attrice, Monique ascolta affascinata le parole di Evelyn: dagli esordi nella Los Angeles degli anni Cinquanta fino alla decisione di ritirarsi dalle scene trent’anni dopo, passando per i numerosi matrimoni, l’attrice rivela una storia di feroce ambizione, amicizia inattesa, e un grande amore proibito. Monique si sente sempre più vicina alla leggendaria star: a mano a mano che il racconto di Evelyn si avvicina alla conclusione, appare chiaro che le loro vite sono legate in modo drammatico e ineludibile.
Heartstopper, Alice Oseman (serie a fumetti/romanzi grafici)

Charlie e Nick frequentano la stessa scuola ma non si sono mai incontrati… fino al giorno in cui si trovano seduti l’uno accanto all’altro. Diventano subito amici. Anzi di più. Charlie si innamora perdutamente di Nick, anche se pensa di non avere alcuna possibilità. Ma l’amore è sempre sorprendente, e anche Nick si scopre attratto da Charlie. Molto più di quanto entrambi potessero immaginare.
Nick e Charlie sono grandi amici. Nick sa che Charlie è gay, e Charlie è sicuro che Nick non lo sia. Ma l’amore percorre strade inaspettate, e Nick scoprirà parecchie cose sui suoi amici, sulla sua famiglia e su se stesso.
Charlie non avrebbe mai pensato che Nick potesse ricambiare il suo sentimento, ma ora sono ufficialmente fidanzati, e Nick ha anche trovato il coraggio di dirlo a sua madre. Ma ora deve dirlo anche agli altri; e la vita non è sempre semplice, anche se hai accanto qualcuno che ti ama. “Heartstopper” parla di amicizia, amore, lealtà, salute mentale. Unendo le storie private di Nick e Charlie, finisce per parlarci di qualcosa di più grande, che interessa tutti noi.
Charlie non avrebbe mai pensato che Nick potesse ricambiare il suo sentimento, ma ora sono ufficialmente fidanzati, e Charlie si sente pronto a pronunciare le due fatidiche parole: “Ti amo”. Anche Nick prova lo stesso sentimento, ma ha qualche pensiero in più: non è ancora riuscito a dirlo a suo padre, e in più teme che Charlie soffra di disturbi alimentari. Mentre l’estate volge al termine e un nuovo anno scolastico sta per cominciare, i due ragazzi impareranno molte cose su cosa significhi amare.
Nick e Charlie sono innamorati. Più innamorati che mai. Finalmente hanno imparato a dichiararsi i propri sentimenti, pronunciando “le due paroline” e Charlie ha quasi convinto sua mamma a farlo dormire da Nick. Vuole portare la loro storia al livello successivo… ma riuscirà a trovare la sicurezza di cui ha bisogno? E quando Nick andrà all’università, l’anno prossimo, cambierà tutto?
“Il colore viola” è la storia di due sorelle, Celie e Nettie, in fuga da un padre violento e da un passato di abusi. Mentre Celie, privata dei suoi figli, si ricostruisce a fatica una vita con un matrimonio combinato e una nuova famiglia caotica e bizzarra, di Nettie si perdono le tracce. Ma l’incontro con Shug Avery, la misteriosa cantante di blues di cui suo marito è innamorato da sempre, permetterà a Celie di fare una scoperta, e i legami di sangue torneranno a riannodarsi attraverso gli anni e i continenti. Al suo primo apparire, nel 1982, Il colore viola conquistò il pubblico e la critica americani per il candore con cui affrontava temi universali come il razzismo, la violenza di genere, la sessualità femminile, vincendo il Premio Pulitzer e il National Book Award. Riletto oggi, questo originalissimo romanzo epistolare sorprende ancora per la freschezza linguistica e l’invenzione narrativa, per i suoi personaggi eccentrici e imperfetti, e per la disinvoltura con cui ― sfidando le convenzioni letterarie ― riesce a immergere una semplice saga familiare nei contorni drammatici della Storia e in quelli magici del mito.
Altro consiglio bonus: All that’s left in the world – Erik J. Brown
Che cosa rimane quando non hai più niente da perdere? Speranze azzerate e un umorismo nero con cui affrontare il mondo. Con questo bagaglio viaggia Andrew, solo, affamato e ferito, attraverso un’America spettrale, colpita da un virus che ha sterminato buona parte della popolazione mondiale. I pochi sopravvissuti sono gente pericolosa, disperati che non esitano a uccidere a sangue freddo chiunque contenda loro una latta di cibo o qualche medicina abbandonata sugli scaffali dei negozi saccheggiati. Andrew lo sa. Per questo, quando bussa alla baita di Jamie in cerca di aiuto ed è accolto da un fucile spianato, si aspetta che sia la fine. E invece no. Andrew e Jamie si riconoscono, perché in fondo si assomigliano: tutti e due provano un’innata repulsione per la spietata legge del più forte, e fidarsi uno dell’altro diventa inevitabile.
La fiducia diventa amicizia, e l’amicizia con il tempo si trasforma in un legame più profondo. Ma i due ragazzi nascondono anche dei segreti e, nel corso del lungo viaggio che li attende, dovranno mettersi a nudo e chiudere i conti con il passato, lottando fianco a fianco per costruire una nuova vita insieme. Ma, proprio quando ogni cosa sembra perduta, scopriranno che l’amore è tutto ciò che resta, tutto ciò per cui vale la pena rischiare, vivere e morire.
DLIN DLON – comunicazione di servizio
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Posso suggerire un altro libro? “Alexis” di Marguerite Yourcenar, è il primo romanzo della scrittrice premio nobel, scritto quando era giovane agli inizi del ‘900. Ambientato nei Paesi Baltici è di fatto una lettera che un marito lascia alla moglie per spiegare la sua omosessualità.
Di TJ Klune suggerirei anche i due volumi sulla Casa del Mare Celeste e anche la serie sui licantropi Wolfsong, Raversong e Heartsong, manca l’ultimo Brothersong non ancora tradotto in italiano.
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Grazie mille per il suggerimento di Alexis, Ulisse!
Su Klune abbiamo fatto un post a parte nel riquadro di Extraordinaries che forse non hai visto, ma grazie per avercelo segnalato lo stesso! 😁
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