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La saga Blackwater di Michael McDowell – La nostra recensione

Recensione a cura di Valentina B.

La saga di Blackwater è stata pubblicata per la prima volta negli Stati Uniti negli anni ‘80, suddivisa in 6 volumi. Quest’anno la casa editrice Neri Pozza ha pubblicato la traduzione italiana sempre in 6 volumi graficamente curatissimi, pubblicati tra gennaio e marzo.
Il 5 dicembre prossimo uscirà il cofanetto con tutti i volumi.
L’autore di questa intrigante saga familiare è Michael McDowell, autore e sceneggiatore statunitense, famoso per le sceneggiature di Nightmare before Christmas e Beetlejuice. È morto a poco meno di 50 anni nel 1999.
La saga di Blackwater narra la storia della famiglia Caskey dagli anni Venti agli anni Sessanta e si apre con l’alluvione della cittadina immaginaria di Perdido in Alabama.

“L’acqua è la vita, ma è anche la morte.”

La famiglia Caskey, una delle più influenti della città, si prodiga per aiutare gli abitanti colpiti dall’alluvione. Durante uno dei giri di ricognizione della parte sommersa della città, l’erede del clan Caskey, Oscar, soccorre una misteriosa ragazza, apparentemente rifugiatasi nell’albergo, Elinor Dammert.

“La famiglia è un luogo dove si nascondono i segreti.”


L’astio reciproco tra Elinor e Mary-Love, matriarca della famiglia, è immediato e viscerale; nonostante i dubbi di una parte della città e gli ostacoli causati da Mary-Love, Elinor e Oscar si sposano e da subito si intuisce che nella ragazza venuta dal fango c’è molto più di quanto
appare…

“Il passato non è mai davvero passato.”

Nell’arco narrativo di tutta la serie si raccontano le storie dei vari personaggi che fanno parte della grande famiglia allargata dei Caskey: il segreto di Elinor – che viene svelato abbastanza presto – è intimamente connesso al fiume Blackwater ed è l’influenza della stessa a portare prosperità, misteri, animosità, morte e riconciliazione nella famiglia, lungo i quasi cinquanta anni della storia.

“Il potere è una cosa pericolosa.”


La storia inizialmente scorre lentamente e pare un romanzo storico come altri, ma nel momento in cui si svela il segreto di Elinor, la narrazione prende velocità e cattura l’attenzione, fino a rendere quasi impossibile staccarsi dai volumetti, tanta è la voglia di sapere come va a finire (sì, ho nuovamente commesso l’errore di iniziare una serie di libri non interamente pubblicata, ma due settimane sono un tempo di attesa quasi ragionevole).
I personaggi di Elinor e Mary-Love, due donne dalla personalità molto forte, occupano la scena principale, così come la lotta senza esclusione di colpi tra le due. Questi due personaggi sono descritti e caratterizzati così bene che diventa impossibile restare imparziali.
Nel corso dei libri hanno spazio maggiore le figure femminili, rispetto a quelle maschili: Miriam e Frances, figlie di Elinor e Oscar, sono solo alcune delle donne Caskey che guadagnano la scena come figure forti e decisive per le sorti della famiglia, man mano che Elinor e Oscar invecchiano.
La parte horror della narrazione coglie spesso e volentieri di sorpresa, sotto forma di descrizioni dettagliate e in parte crude di rituali di magia Hoodoo; Perdido e il sud degli Stati Uniti sono sfondo e allo stesso tempo entità vive che partecipano ai fatti, soprattutto i fiumi Blackwater e Perdido.
Nel complesso la saga vale assolutamente il tempo che si impiega per leggerla e la spesa dei sei volumetti, le cui copertine sono opera straordinaria di Pedro Oyarbide, le quali contengono ciascuna rimandi alla storia del volume stesso ( la suspence parte ancor prima di iniziare la lettura!)


Abbiamo fatto un piccolo approfondimento di tutta la saga qui!

2 pensieri riguardo “La saga Blackwater di Michael McDowell – La nostra recensione

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