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Estate caldissima, Gabriella Dal Lago – recensione

a cura di Rossella Lazzari

C’è un libro, pubblicato da una casa editrice relativamente piccola, che sta facendo parlare di sé e sta raggiungendo gli onori della cronaca grazie al passaparola: è ‘Estate caldissima‘ di Gabriella Dal Lago, edito da 66Thand2Nd.
Spinta dalla curiosità, io l’ho letto e lo definirei… interessante!
Una settimana di ritiro creativo in una villa di campagna.
Questo è quanto propone Greta ai collaboratori di Bomba Agency, la sua agenzia di comunicazione: propone che, per realizzare l’impegnativa presentazione per un cliente, si riuniscano tutti alla villa di Gian, il suo compagno nonché co-fondatore dell’agenzia, per lavorare al progetto.
È così che sette adulti legati da rapporti ambigui al di là del lavoro si ritrovano, con l’aggiunta di Leo – figlio di Gian – e Lilly – gatta di Greta, in una cucina, in una villa antica immersa nel verde, dove passeranno una settimana. Ma se tra i partecipanti non scorre buon sangue o ci sono tensioni sopite che minacciano di eruttare, una settimana potrebbe essere un lungo tempo da passare insieme… un lunghissimo tempo.
Tanto che i primi segni di insofferenza e poi di difficoltà si vedono da subito.
Le tensioni fra gli adulti aumentano, vengono fuori le ossessioni, le insicurezze, le antipatie e persino nuove simpatie… ma nulla è eterno, specie in una situazione così tanto in bilico, e soprattutto una distrazione può risultare fatale… e qui di distrazioni ce ne sono parecchie, di varia natura e per tutti i personaggi. Greta, che rimbrotta tutti e sobbolle di insoddisfazione, intanto instaura una pericolosa conversazione su Instagram; il rassicurante Gian, anagraficamente il più grande di tutti, si sente spesso inadeguato, specie col figlio; Laura, che sembra la più sicura di tutti, in realtà ha bisogno di continue rassicurazioni e sta per soffocare per un
rapporto tossico; e poi l’alienata Vic – in realtà più presente di quanto appare – e l’irresponsabile Carlo, e Tommy ed Alma e il non detto fra di loro…
Con uno stile freddo e disturbante, segno di un’inquietudine costante, Gabriella Dal Lago traccia con pennellate precise il ritratto impietoso del fallimento di una società, la nostra, che ha mietuto molte vittime
fra i trentenni di oggi. Essi si sono ritrovati a giocare ad un gioco di cui credevano di padroneggiare le regole, senza che nessuno li avvisasse che le regole sono cambiate, o meglio, che non sembrano esserci affatto regole.
Il posto fisso, il lavoro stabile, un futuro da raggiungere su binari tracciati, una famiglia da costruire, figli da fare e mantenere… tutti obiettivi che sembravano alla portata ma che sono diventati improvvisamente miraggi… e questa generazione, la mia, l’ha scoperto solo in corsa, ritrovandosi sospesa in un limbo in cui si finisce per non sapere più cosa si attende e cosa si desidera. Così ci si perde in sopravvivenze strenue quanto inutili, in lotte impari, si rimodulano le aspirazioni e ci si accontenta di quel che si riesce a raggiungere a fatica. In “Estate caldissima” questo disagio sociale affiora prepotentemente e, davanti alla maturità e alla sincronia di un bambino e una gatta, diventa difficile da ignorare.
Non posso dire che questo libro mi sia piaciuto nel senso lato del termine. Posso però dire che ne ho apprezzato l’originalità, il senso di responsabilità, l’impegno nel raccontare che diventa quasi catarsi, un finale importante ed azzeccato… tutto questo mi porta ad esprimere un giudizio più che positivo su questo libro che consiglio, nonostante un inizio non incoraggiante: all’inizio l’avevo definito interessante, questo non vuol dire che sia “bello” o che debba necessariamente essere “piacevole”, anzi!
Nel caso specifico non c’è nessun bisogno di indorare una pillola che ormai non c’è modo di mandar giù.


Il libro.

Quarta di copertina: L’estate più calda degli ultimi duecento anni, la città stanca che soccombe sotto il peso dell’afa, il lavoro che non si può fermare e preme con le sue scadenze. Sette adulti, un bambino e una gatta si rifugiano in una casa di campagna, dove le temperature sono più clementi. Gli adulti non sono parenti né davvero amici, lavorano insieme da Bomba Agency, un’agenzia di comunicazione, e devono portare a termine una presentazione per un cliente. Una settimana sola. Tutti insieme. Lontani dal mondo. «Come il Decameron, ma senza la peste». Alla casa però ognuno di loro arriva con un carico pesante, fatto di ambizioni, ansie, speranze, paure. La lunga estate caldissima porta tutto all’estremo, potenzia ogni sensazione e sentimento, accrescendo l’incertezza di relazioni sul punto di andare a rotoli – quelle tra i fuggitivi così come, osservando la casa da un’altra distanza, quella tra gli esseri umani e il pianeta. In questo coinvolgente romanzo corale, Gabriella Dal Lago ci guida in un mondo dove ognuno sta sulla soglia, in bilico, a immaginare un futuro ancora non scritto, e del tutto incerto.


L’autrice.


Gabriella Dal Lago
Gabriella Dal Lago vive a Torino e lavora con i libri, l’arte contemporanea, la comunicazione. Nel 2022 ha pubblicato con 66thand2nd il suo primo romanzo, Uto e Gesso.

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