Tre autori novecenteschi imprescindibili, li abbiamo definiti ‘vintage’ con l’immagine del cercatore d’oro con il setaccio in mano. Sono pepite, di quelle grandi.
Il vocabolo ‘Vintage’ deriva dal francese antico vendenge che a sua volta deriva dalla parola latina vindēmia in senso generico indica i vini d’annata di pregio.
Il termine è ormai sdoganato per definire qualcosa ‘vecchio’ di almeno vent’anni ma dotato di particolare pregio.
Ed è questo lo spirito con cui usiamo anche noi questo termine, eccovi una carrellata di tre autori ‘vintage’ che sono davvero imprenscindibili, due inglesi e un francesi, due uomini e una donna. Se non li conoscete il consiglio è recuperare subito qualche loro lavoro, magari quelli indicati nel nostro articolo, per incominciare ad apprezzare questi fuoriclasse della letteratura.
Bando alle ciance e via alle danze, gli scrittori non muoiono mai ma alcuni vivono ‘giovani’ più a lungo.
Eccone tre:

Richard Llewellyn, nato Richard David Vivian Llewellyn Lloyd (Londra, 8 dicembre 1906 – Dublino, 30 novembre 1983), è stato uno scrittore britannico. Ha viaggiato per quasi tutta la sua vita.
Di padre gallese, si seppe soltanto dopo la morte che la sua affermazione di essere nato a St. David’s era falsa, essendo realmente nato a Hendon, quartiere a nord di Londra.
Prima della seconda guerra mondiale ha lavorato come minatore e, durante il conflitto, è stato capitano delle Guardie Gallesi.
Dopo la guerra, lavorò come giornalista e come sceneggiatore per la MGM. Passò gli ultimi periodi della sua vita ad Eilat, in Israele.
Molti dei romanzi di Llewellyn sono ambientati in Galles.
Scritto nel 1939, il più noto è ‘Com’era verde la mia valle‘ che ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali e da cui è stato tratto l’omonimo film. Il romanzo ed il film trattano del mondo delle comunità minerarie del sud del Galles, dove Llewellyn passò la sua infanzia coi nonni.

Film tratti da suoi libri:
- Com’era verde la mia valle ( How Green Was My Valley ), regia di John Ford (Usa 1941)
- Il ribelle (None But the Lonely Heart), regia di Clifford Odets (Usa 1944)
- Nodo scorsoio (Noose), regia di Edmond T. Gréville

Pierre Magnan (Manosque , 19 settembre 1922 – Voiron , 28 aprile 2012) è stato uno scrittore francese.
Ha studiato fino ai dodici anni nella sua città natale.
Dai tredici a vent’anni ha svolto la professione di tipografo in una tipografia locale.
Ha pubblicato il suo primo romanzo, ‘Alba insolita‘, nel 1946. Ha avuto una buona critica letteraria ma scarso successo di pubblico. Ha lavorato 27 anni in una società di trasporti frigoriferi, ma nel frattempo continua a scrivere romanzi che non vengono pubblicati.
Nel 1976 viene licenziato per la riduzione del personale e ne approfitta per scrivere ‘Il sangue degli atridi‘ con il quale ottiene nel 1978 il prestigioso premio Prix du Quai des Orfèvres.
A 56 anni inizia la sua carriera di scrittore.
In questo romanzo compare per la prima volta il suo personaggio più famoso, il commissario Laviolette. È originario di Piégut, microscopico paese della Nuova Aquitania, dove possiede ancora l’avita casa di famiglia. È un uomo dall’aspetto poco appariscente, basso e sovrappeso, con le gambe storte e le orecchie a sventola, ma con un glorioso passato nella Resistenza e dotato di acume e spirito d’osservazione. Fuma troppo, non disdegna alcolici e buona cucina e soffre di ernia del disco. Guida, con una flemma esasperante, un Ford SAF Vedette verde mela.

Tornerà in altri libri cioè: “Il velo magico ovvero il commissario nella tartufaia“, “La tomba di Helios“, “Il segreto dei vicoli oscuri“, “Messaggi di morte” e il recente “Il commissario Innamorato“. Invece “La polvere della morte” riguarda le vicende del nonno di Laviolette, svoltesi agli inizi del secolo XX. I suoi romanzi sono ambientati nella sua Manosque e dintorni.
Con “Il commissario nella tartufaia” vince il Martin Beck Award.
Nel 1984 scrive “La Casa assassinata” che riscuote un ottimo successo in Francia: più di 100 000 copie vendute e il “Prix RTL grand public”.
La sua ultima opera è “Chronique d’un château hanté”, romanzo che parla dell’epidemia di peste nera del 1348/50 ed arriva ai giorni nostri; è datata 2008.
Nel 2012 muore a Voiron, nell’Isère, dove si era ritirato da poco più di un anno.

Dame Daphne du Maurier, Lady Browning (Londra, 13 maggio 1907 – Par, 19 aprile 1989) è stata la seconda figlia del più celebre impresario teatrale del momento, Sir Gerald du Maurier e di Muriel Beaumont ex-attrice, sorella minore di Angela du Maurier, nonchè nipote dell’artista e scrittore
George du Maurier, di origini francesi.
Inizia a scrivere racconti nel 1928. Nel 1931 pubblica il suo primo romanzo ‘The Loving Spirit‘.
Nel 1932 Daphne sposa il maggiore Sir Frederick Arthur Montagne Browning (che rivestirà in seguito anche la carica di Segretario di Stato), e con lui si trasferisce ad Alessandria d’Egitto, dove scrive ‘Rebecca, la prima moglie‘, la sua opera più conosciuta.
Ha avuto due figlie femmine, Tessa e Flavia (nate nel 1937), e un maschio Christian Frederick ‘Kits’ (nato nel 1940).
Nel 1969 è stata insignita del titolo di Dame Commander in the Order of the British Empire (DBE).
Nel 1965 muore il marito Frederick, e Daphne sceglie di vivere in solitudine. Dopo la sua morte,
avvenuta il 19 aprile 1989, le ceneri vengono sparse, assecondando i suoi desideri, nei campi che
circondano la sua ultima residenza.

Fra i suoi numerosi romanzi, assai noti e non privi di efficacia nel genere popolare, ricordiamo: ‘Alla Giamaica‘ (Jamaica inn, 1936) da cui fu tratto nel 1939 un film di Alfred Hitchcock con Charles Laughton; ‘La prima moglie: Rebecca‘ (Rebecca, 1938) trasposto sul grande schermo sempre da Hitchcock nel 1940 con protagonisti Laurence Olivier e Joan Fontaine e più recentemente nel 2020, diretto da Ben Wheatley, con il titolo di ‘Rebecca‘ con protagonisti Armie Hammer e Lily James; ‘Mia cugina Rachele‘ (My cousin Rachel, 1951) film di Henry Koster del 1952 con Olivia de Havilland e Richard Burton; il celeberrimo racconto ‘The Birds‘ (Uccelli), ancora film nel 1963 per la regia di Hitchcock. Dopo essere uscito nel 1941 un suo libro ‘Frenchman’s Creek‘, l’editore Superbeat lo traduce in italiano nel 2018 con il titolo ‘La baia del Francese.’


La casa sull’estuario è un romanzo del 1969 della scrittrice Daphne du Maurier. Il romanzo si colloca tra i generi storico, fantasy, giallo e psicologico, ed è ambientato in Cornovaglia, tanto cara alla
scrittrice.
Un pensiero riguardo “Tre scrittori ‘vintage’ che dovete assolutamente conoscere”