Pubblicato in: Romanzo

Recensione: Fai uno squillo quando arrivi, Stella Pulpo

51SQnHDukrL._SX325_BO1,204,203,200_Titolo: Fai uno squillo quando arrivi

Autore: Stella Pulpo

Casa Editrice: Rizzoli, Edizione © 2017

Pagine: 375 pagine

Prezzo: € 19,00

Valutazione: ✓✐✐✐✐

Note:  Auto conclusivo

Accompagnamento musicale: FUSQA – Full Soundtrack

 


 

Trama:  Nina ha trent’anni, i capelli ricci e un amore autoimmune nell’anima, “ al quale si sopravvive, ma dal quale non si guarisce “. Come tante giovani single, per affrontare la giungla sentimentale di Milano colleziona appuntamenti più o meno riusciti con uomini conosciuti su Tinder, ma il ricordo del suo ex le brucia ancora dentro. Non importano i chilometri che li separano né le volte che si sono detti addio: la loro storia sembra impossibile da cancellare. Finché è lui a dimenticare tutto – o quasi – dopo un’overdose di LUV, potentissimo allucinogeno che dà l’illusione di viaggiare nel tempo. Ora l’ex di Nina è convinto di vivere alla fine degli anni Novanta: non sa cosa siano Facebook e WhatsApp, comunica con sms e squilli e, soprattutto, crede di stare ancora con lei. Quando Nina torna in Puglia per l’estate, ad attenderla a casa trova rose rosse, lettere e compilation. Ed è costretta a chiedersi: quante volte si può amare la stessa persona sbagliata? Quanti tentativi sono ammessi prima di dichiarare una storia finita? Quand’è che l’ultima possibilità è davvero l’ultima?

Un romanzo “ revival” insolito e brillante che racconta i sentimenti prima delle dating app, quando la tecnologia era imperfetta e l’amore sembrava molto più semplice.


 

[ di Rossella Zampieri ]

 

La moda anni Novanta, le canzoni del Festivalbar, gli ex fidanzati molesti. Tutti abbiamo un passato che preferiremmo dimenticare. E se ritornasse?

Vi ricordate gli squilli del telefonino che ti facevano capire che quella persona ti stava pensando in quel momento?
Vi ricordate le lettere scritte a mano, i lettori cd, il festivalbar?
Vi ricordate la vostra vita senza internet, uno smartphone, lo streaming, Netflix ( una delle poche cose che potrebbero mancarmi), WhatsApp, le dating app?
Io sì, vagamente almeno, e leggendo “Fai uno squillo quando arrivi ” non ho potuto fare a meno di ricordare: riesumare ricordi di bambina che mi hanno fatto rivivere pezzi di una vita che ormai sembra lontana anni luce.
Ridevo e annuivo da sola mentre leggevo perché mi ricordavo tutto.
Ogni piccola cosa.
Sono stata catapultata agli inizi degli anni Novanta ed è stato un bel viaggio nel tempo.
Ero ancora una bambina, ma la nostalgia c’è stata.
Oltre alla nostalgia, ho potuto vedere una futura me esattamente tra sei anni e questo mi ha un po’ terrorizzato e fatto riflettere: tanto di cappello avere trent’anni, essere indipendente, avere un bel lavoro, un bel gruppo di amici, ma prima o poi magari anche uno straccio di compagno, di fidanzato, di gatto – no, quello c’è l’ho già – di ermafrodita che mi sopporti dal mattino quando mi sveglio alla sera prima di andare a dormire, dopotutto potrebbe anche non dispiacermi. Ad una certa, insomma.

Antonia Dell’Oglio all’anagrafe, Nina per gli amici, single per il resto del mondo.
Milanese d’adozione e pugliese di nascita, ha trent’anni e divide la sua vita tra il lavoro, le amiche single, quelle sposate e appuntamenti – riusciti e non – con uomini conosciuti sulla dating app Tinder.
Nina ha trent’anni ed è affetta dalla sindrome da cuore sospeso: quell’amore finito, quell’amore al quale si sopravvive, ma dal quale non è possibile guarire. È uscita da alcuni mesi da una relazione durata dodici anni – tra tira e molla – con l’uomo della sua adolescenza, l’uomo delle sue prime volte, l’uomo che lei credeva sarebbe diventato quello della sua vita.
Così non è stato.

Trovo la forza per lasciarlo e il problema di lasciare un uomo che ami, anche se non hai alternative, anche se è l’unica cosa giusta – o accettabile – da fare, è che ti disintegra il cuore. Te lo polverizza. Te lo riduce in una specie di cenere sporca, una fuliggine, uno scarto radioattivo dell’amore, che non riuscirai mai a spazzare via del tutto.

Una storia d’amore iniziata, finita, ripresa, finita di nuovo e ripresa ancora.
Un circolo vizioso al quale Nina cerca faticosamente di uscirne integra e con il cuore attaccato con lo scotch, ma ancora capace di amare.
E se un giorno la tua vacanza estiva nella tua città d’infanzia si trasformasse in un tunnel di ricordi? E se l’uomo che non riesci a dimenticare ritornasse indietro nel tempo, per colpa di una droga, dimenticando completamente la vostra storia?
Saresti disposta ad aiutarlo a ricordare?
Saresti disposta ad aprire il tuo personale vaso di Pandora?
A ricordare, tu stessa, cose che con tanta fatica hai sepolto sotto metri e metri di cemento mentale?

La verità, se dovessi dirgliela tutta, è che mi chiedo quante volte si possa provare ad amare la stessa persona sbagliata. Quanti tentativi sono ammessi in una vita sola? Quanto possiamo ostinarci, prima di farci rinchiudere alla neuro? Quante volte abbiamo diritto di commettere lo stesso errore? E possiamo davvero cambiare? Possiamo davvero imparare dai nostri sbagli, diventare migliori, tentare di vivere ciò che non abbiamo saputo vivere mai? Quand’è che è tardi davvero?

Fai uno squillo quando arrivi è un romanzo che ti fa rivivere l’amore ai tempi del contatto, ti riporta indietro nel tempo facendoti ricordare com’era tutto più semplice prima, quando la tecnologia era solo un appunto, scribacchiato velocemente al fondo di una pagina nel libro della tua vita. Quando Whatsapp, facebook e le dating app non erano ancora neanche un’idea, forse.
La storia di Alessandro e Nina è raccontata attraverso i ricordi più importanti della loro relazione – dagli inizi fino alla fine -, ma come accompagnamento d’eccezione c’è una colonna sonora di tutto rispetto che ho ascoltato tutta, ovviamente. La potete trovare anche voi su Spotify e ascoltarla tutta perdendovi tra le pagine di questo romanzo, e magari rendendovi conto che alcune canzone fanno parte anche della vostra storia.
Ritornate indietro.
Prendetevi del tempo per poter ricordare, anche attraverso la musica.

Stella Pulpo, classe 1985, è nata a Taranto, ma vive a Milano come la sua protagonista.
È la fondatrice del seguitissimo blog, dal titolo tutto al femminile, Memorie di una vagina.
Con il tempo l’ha resa una delle voci femminili più apprezzate e seguite del web.
Fai uno squillo quando arrivi è il suo romanzo d’esordio.
Una storia d’amore, di vita, di un passato che a volte fa bene ricordare, per poterlo superare.

© Rossella Zampieri

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